di FBASS [user #22255] - pubblicato il 23 maggio 2011 ore 09:15
Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno De Curtis di Bisanzio Gagliardi, in arte "Totò", nacque a Napoli il 15 febbraio del 1898 e Morì a Roma il 15 aprile del 1967 ( le Idi gli sono state fatali nella vita), ma quì no voglio parlare del grandissimo Attore ed ultima "Maschera" del Teatro Italiano, ci vorrebbe tanto di quello spazio e tempo, anche se mi sento in grado di farlo e lo farò in altre occasioni ed io non voglio oggi rubarvi del tempo prezioso, ma del suo ruolo di Autore ed Interprete di canzoni più o meno conosciute ( oltre alla famosissima Malafemmena che scrisse nel 1951 e dedicata al suo amore di gioventù per Liliana Castagnola, Genovese Chanteuse e donna fatale, morta suicida per lui nel lontano 1927), eccovi la più conosciuta dopo la succitata:
Ma la prima in assoluto fu "Margherita" del 1935, poi venne "Ddoje Strade" del 1944, poi "Dincello Mamma mia" del 1945 che fu la sua canzone del dopoguerra, la famosissima "Mazurka di Totò" del 1949, poi "Malafemmena" del 1951, quindi la partecipazione al "Festival di San Remo" con "Con Te" del 1954, poi "Carmè Carmè" nel Film "Il Turco Napoletano", stesso anno, seguita dalla sopra visionata "Miss ..Mia cara Miss" ...nu' cuoppo allesse ( castagne bollite con l'alloro) divento per te.., del 1958, poi "Uocchie che me parlate" del 1963 ed ultima la famosa inerpretazione di Mina del 1965 con la sua "Baciami" composta in quello stesso anno, nella trasmissione televisiva di "Studio Uno" ove recitò anche lui quella volta ( come dimenticarsi dello Schetch "Pasquale" con l'annuncio della morte di Caracalla "hu è morto Caracalla e da quando" e "ragazzi come passa il tempo" ), ormai quasi non vedente, tutto poco prima del suo ultimo film con Pasolini "Uccellacci ed uccellini" del 1966, cioè le ultime sue apparizioni in pubblico; in totale 28 brani ( non li ho citati tutti, ma ho trovato e comprato un suo CD intitolato la "Mosica di Totò" in cui vi sono i più rapresentativi), eccovi la sua Mazurka:
Nel suo famosissimo film "Totò a colori" del 1952, primo film Italiano non in bianco e nero, interpreta il ruolo del "Maestro Scannagatti", compositore avversato dal cognato siciliano ( lui componeva a casa sua nella cittadina di Roccasecca ove poi, ma in un altro film "Il Medico dei Pazzi", diventa anche Sindaco, utilizzando un Contabasso con annessa tromba per automobile, ed in alcuni Schetch postumi con le "Tette", ed un Pianoforte ). Famosissima la sua risposta indignata alla proposta del Sindaco in carica di sostituire il Maestro della banda per una paresi improvvisa dello stesso alla mano destra "Che, che ...a me un genio della Mosica", ma eccovelo nell'interpretazione di uno Schetch Classico Napoletano e nel ruolo teatrale della "Marionetta" del Bel Ciccillo:
Per finire due sue pietre miliari, una con Mina e l'altra nella sua poesia più famosa ( a proposito la figura del Marchese di Rovigo e di Belluno è "lui", perchè Totò, figlio illeggittimo o di N. N. come si diceva allora, fino al 1937, appena ebbe il titolo di Marchese dal Padre Naturale che lo "adottò" nel 1933, da ricerche araldiche intraprese e di natura maniacale, seppe di essere anche "Comneno", cioè sostituto dell'Esarca di Ravenna del Scaro Romano Impero di Bisanzio, e Comneno corrispondeva, in Bizantino, a Principe; fu una sua fissa per tutta la vita per reagire alle umiliazioni dell'infanzia ):
Quest'ultimo brano, anche se non è musicale ma è la sua poesia più famosa, era un omaggio a lui dovuto. Poi ecco la canzone di Totò: