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La strumentazione di Jimi Hendrix
La strumentazione di Jimi Hendrix
di [user #12445] - pubblicato il

Quando si tratta di suono, Jimi Hendrix è uno tra i pochi chitarristi a possederne uno inconfondibile ed eterno. Jimi era un tutt’uno con la sua strumentazione e, da pioniere, utilizzò chitarre, effetti e amplificatori come nessuno fino ad allora.
Quando si tratta di suono, Jimi Hendrix è uno tra i pochi chitarristi a possederne uno inconfondibile ed eterno.
Jimi era un tutt’uno con la sua strumentazione e, da pioniere, utilizzò chitarre, effetti e amplificatori come nessuno fino ad allora.
Sebbene la storia gli abbia cucito addosso l'immagine di una Stratocaster collegata in un voluminoso stack Marshall, Hendrix non ha usato sempre questi strumenti.
Ripercorrere le tappe che lo hanno portato fino a diventare un genio rivoluzionario del sound chitarristico è un modo per celebrare la sua unicità e, perché no, cogliere spunti forse interessanti per la propria crescita musicale.
 
La strumentazione di Jimi Hendrix

Chitarre
James Marshall Hendrix nasce nel 1942 a Seattle dove, nella prima adolescenza, comincia a suonare la chitarra. Il padre, che lo vede un giorno imbracciare una scopa e fingere di suonare, gli regala una chitarra acustica economica.
La travagliata giovinezza di Hendrix e le sue vicissitudini familiari fanno sì che si innamori moltissimo dello strumento, dando inizio alla leggenda.
Riceve la prima chitarra elettrica nel 1959: una Supro Ozark modello 1560. La chitarra lo accompagna nei primi concerti ed è dotata di un solo pickup single coil, così come la successiva Silvertone Danelectro, acquistata dopo che la Supro gli sarà rubata.
 
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La Danelectro sarà soprannominata "Betty Jean" e accompagnerà Jimi fino alla chiamata alle armi. Hendrix adora questa chitarra e, addirittura durante il periodo di leva, si fa spedire la chitarra dal padre e la usa per esibirsi insieme ad alcuni commilitoni con cui formerà la band King Casuals.
 
La strumentazione di Jimi Hendrix

Finito il servizio militare, nel '62 Jimi scambia la Danelectro per una Epiphone Wilshire: la chitarra ha un corpo in mogano con manico incollato e due pickup. Nello stesso periodo compra anche una Ibanez modello 1860 che deve però riconsegnare al negozio, non riuscendo a pagarne le rate.
Da qui prende parte alla vita musicale del luogo e viene accolto come ospite negli Upsetters, la band di Little Richard: The Original King of Rock and Roll ("Tutti Frutti, "Good Golly", "Miss Molly"...). Con la band imbraccia una Fender Jazzmaster, chitarra dal body asimmetrico e due pickup.
 
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Nel 1964 lavora con gli Isley Brothers in Tennessee e ottiene una Fender Duo-Sonic Honey Blonde. La chitarra possiede un body in stile Stratocaster, ma è più piccola e monta solo due single coil.
 
La strumentazione di Jimi Hendrix

Nell'estate del '66 si trasferisce a New York. Con il denaro fornito dalla fidanzata e vendendo la Duo-Sonic, Hendrix compra la sua prima Stratocaster. Con la formazione dei Jimi Hendrix Experience, utilizza diverse Strat CBS-era, principalmente modelli con manico in palissandro. Solo più tardi utilizzerà Stratocaster con tastiere in acero e palettone, dal colore nero o bianco.
 
La strumentazione di Jimi Hendrix

Tutte le chitarre citate sono destre, usate da mancino. A tutte Jimi apporta delle piccole modifiche. In particolare sulla Stratocaster inverte il capotasto ed è solito montare il Mi basso al contrario sulla meccanica per evitarne la fuoriuscita dalla sede.
Nella sua carriera, Jimi acquista e suona moltissime altre chitarre, e ne rivende altrettante.
È stato possibile vederlo suonare con una Gibson ES-330, una Firebird e una Mosrite, solo per citarne alcune. Nel suo arsenale si annoverano vari modelli Rickenbacker, la famosa Gibson Flying V del ’67 e la altrettanto storica Gibson SG Custom del ’68, una Gibson Les Paul del '55 e una chitarra hawaiana Hagstrom otto corde che è possibile ascoltare in "Spanish Castle Magic".
Storica è la Guild acustica a dodici corde suonata per "Hear My Train A Comin'" e visibile nel film documentario pubblicato tre anni dopo la sua morte.
 

Accordatura e scalatura delle corde
Jimi è solito usare l'accordatura standard, ma nelle vesti di cantante privilegia l’accordatura mezzo tono sotto (Eb) per facilitare l’uso della voce.
Le informazioni riguardante le scalature utilizzate sono più oscure ed è necessario affidarsi ai racconti di alcune persone che sono entrate in contatto col chitarrista.
Le corde maggiormente utilizzate sono le Fender Rock 'N' Roll light gauge che prevedono la scalatura .010, .013, .015, .026, .032, .038.
In merito, il produttore e chitarrista Bob Kulick racconta di aver dato una volta una corda di ricambio a Hendrix: Jimi gli chiese una corda normalmente usato come Mi cantino da montare al posto del Si.
 
La strumentazione di Jimi HendrixLa strumentazione di Jimi Hendrix

Allo stesso modo Buddy Miles, batterista della Band Of Gypsys e possessore di molte delle chitarre di Jimi, insiste sul fatto che Hendrix usasse una scalatura mista, ibrida.
Un Mi basso che normalmente definiremmo Heavy, un La e Re medium gauge, un Sol hawaiano (non ricoperto), un Si light (la convenzionale scalatura del Mi) e un Mi cantino super light: Miles sostiene che Jimi usasse questa scalatura per mantenere una migliore accordatura.
Oggettivamente, chi ha provato una chitarra con paletta rovesciata e senza bloccacorde avrà potuto notare la differente tensione di Mi basso e cantino rispetto una normale chitarra.
Michael Bloomfield, chitarrista blues e session player coevo, è un altro sostenitore del mixed gauge, avendo provato alcune delle chitarre collezionate da Miles.

Plettri e tracolle
Hendrix usava plettri medium, senza riferire a una particolare marca.
Era solito portare in tour moltissimi plettri diversi, così come un enorme numero di tracolle, tutte differenti, in modo da abbinarle alle camicie di scena.
 
La strumentazione di Jimi Hendrix

Preda di collezionisti di tutto il mondo, il loro design unico e inconfondibile è ripreso da molti produttori attuali come Hippie strap.
Fra i design più celebri ricordiamo certamente la tracolla usata a Woodstock.
 
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Amplificatori
Hendrix ha sperimentato sistemi di amplificazione diversi nella sua carriera, alla ricerca del suono perfetto. Come dice Eric Barrett, suo roadie prima e manager poi, il suo suono fu al 99% Marshall, ma la strada che portò a scegliere i full stack inglesi fu un processo a eliminazione.
Ha posseduto un amplificatore Silvertone con cassa abbinata 2x12 intorno al 1961, anche se in quel periodo usava farsi prestare amplificatori per i concerti.
Dal 1965, con gli Isley Bros, il suo amplificatore principale fu un Fender Twin e in seguito provò amplificatori Orange, come aveva visto usare ai Pink Floyd, ma da nessuno di questi riusciva a ottenere il suono che aveva in testa: la vera svolta arrivò con gli Experience.
 
La strumentazione di Jimi Hendrix

Nel 1967 Buck Munger di Sunn Amplification stipulò un contratto di cinque anni (durato in realtà poco più di un anno) tra Hendrix e gli amplificatori Sunn dopo la sua esibizione al Monterey Pop Festival. Sunn forniva alla Jimi Hendrix Experience qualsiasi cosa di cui avesse bisogno, in cambio di ricerca e sviluppo degli amplificatori da parte di Jimi.
 
La strumentazione di Jimi Hendrix

Hendrix utilizzò dapprima dei sistemi di amplificazione Coliseum PA convertiti per chitarra che pilotavano dei cabinet 100-F, normalmente usate come amplificazione da palco. Il sistema prevedeva casse equipaggiate con speaker JBL D-130 per le basse e una tromba (tweeter) LE 100-S per le alte. Le casse non fornivano in pratica una gamma media e Hendrix combinò le testate con una pila di casse Marshall 4x12 per ottenere la giusta risposta timbrica. In seguito, il setup Sunn incluse cinque testate 100S 120 watt con dieci casse equipaggiate con due JBL D-130 ciascuno, come visibile nella foto che segue.
"Siamo arrivati a quattro speaker da 12" Eminence su richiesta di Jimi, e il suo consiglio fu che la minima potenza accettabile fosse 100 watt per cassa", ricorda Munger.
 
La strumentazione di Jimi Hendrix

Durante l’Experience, tour che ebbe inizio nel febbraio del '68, Hendrix usò dei Fender Dual Showman, dei Marshall, e poi testate da 100 watt Sunn Coliseum, con cabinet 2x15 Sunn.
Foto di scena di quel periodo mostrano Jimi usare un assortimento di Sunn, Fender e Marshall.
 
La strumentazione di Jimi Hendrix

Hendrix interruppe il suo rapporto con Sunn e iniziò a usare quasi esclusivamente Marshall. "Jimi è stato utilizzato per i grandi numeri", spiegò Munger, ma quando interruppe il contratto fu chiaro che gli amplificatori non gli piacessero.
 
La strumentazione di Jimi Hendrix

Hendrix passò quindi a utilizzare esclusivamente amplificatori Marshall 100 watt Super Lead a pilotare due cabinet 4x12. Presto il suo setup contò tre testate da 100w e sei casse 4x12. Jimi usava collegare la chitarra al primo amplificatore e ponticellare le altre testate in serie, sfruttando gli ingressi separati delle plexi.
Suonando praticamente sempre al massimo volume, i suoi amplificatori e valvole avevano vita breve.
 
La strumentazione di Jimi Hendrix

Eddie Kramer, il tecnico del suono dell’Experience, ricorda che le testate furono equipaggiate su richiesta di Jimi con valvole finali KT66, che producono un suono più grosso e nitido rispetto alle classiche EL-34 delle testate 1959 SLP.
Marshall equipaggiava le sue casse con dei Celestion con magnete in Alnico da 20w, utilizzati anche da altri produttori come Vox (senza la caratteristica campana blu). Non erano però sufficienti a reggere la pressione sonora della Plexi che, a pieno volume, ruggiva fino a 140w nominali.
Marshall utilizzò dei nuovi speaker dotati di magneti ceramici, i G12M-30, rinominati Greenback per il colore della campana e forniti in due versioni, 55 Hz e 75 Hz per una differente risposta timbrica delle basse. È molto probabile che fu la versione 55Hz a essere scelta, nonostante nella prima fase del tuor avesse usato anche i JBL 120F. Quello che è certo è che lo speaker che richiama perfettamente il suono di Jimi è il Greenback, ora tanto amato dai chitarristi di tutto il mondo.
 
La strumentazione di Jimi Hendrix

Effetti
I primi effetti per chitarra erano relativamente nuovi quando Jimi si trovò a utilizzarli e molti sistemi, appena inventati, divennero parte integrante del suo suono. Uno dei tratti caratteristici di Hendrix è sicuramente il pedale wah-wah. Iniziò a utilizzarlo dopo aver ascoltato il suono del filtro in "Tales Of Brave Ulysses" dei Cream.
Il suo suono tradizionale era prodotto dal Vox Clyde McCoy V846 con induttore Fasel.
 
La strumentazione di Jimi Hendrix

Probabilmente l'impronta più riconoscibile del suono di Hendrix è data dal Fuzzface, il pedale rosso e rotondo prodotto da Dallas Arbiter che deve il suo nome alla forma raffigurante un volto sorridente.
 
La strumentazione di Jimi Hendrix

La voce originale del Fuzz Face era prodotta da transistor al germanio, che fornivano un suono distorto molto particolare.
I transistor erano molto delicati e non tutti avevano lo stesso carico di corrente, per cui era difficile appaiarli nel circuito.
Per questo motivo, nessuno dei primi fuzz suonava identico a un altro e non tutti suonavano bene, quindi era molto importante sceglierli accuratamente.
Successivamente, Arbiter introdusse un nuovo modello blu con transistor al silicio, che hanno un suono più brillante e con una gamma media più esposta (come ora riedito). L’alimentazione a batteria è una parte certa del suono e, nonostante la cosa possa far sorridere, gli estimatori del suono originale (tra cui Eric Johnson) suggeriscono di sfruttare delle pile zinco-carbone già usate per modellare il suono del Fuzz Face e renderlo più controllabile.

Hendrix utilizzò da subito dei fuzzbox (il primo un Maestro), ma fu solo dopo l'incontro con un giovane costruttore di nome Roger Mayer - a Londra nel 1967 - che iniziò a usare un prototipo chiamato Octavia.
L’Octavia era un fuzzbox con circuito a doppia frequenza che sintetizzava una seconda nota un'ottava sopra la nota suonata, doppiando in effetti il segnale audio distorto.
Mayer diventò allora tecnico delle chitarre nel tour del 1968 negli Stati Uniti e continuò a lavorare per Hendrix anche successivamente. Anche se il fuzzbox principale di Hendrix si associa al Dallas Arbiter Fuzz Face, Mayer ha costruito decine di fuzz per Jimi, insieme a un numero imprecisato di Octavia. Questo effetto è udibile per la prima volta in "Purple Haze" e "Fire".
 
La strumentazione di Jimi Hendrix

Un altro ingrediente essenziale nella catena effetti di Hendrix è l’Univox Uni-Vibe, un effetto di chorus / rotary speaker, simulatore Lesile introdotto nel 1969. Hendrix ha immediatamente aggiunto il dispositivo al suo setup e ha continuato a usarlo per tutta la sua carriera fino alla sua tragica morte nel 1970, a soli 27 anni.
 
La strumentazione di Jimi Hendrix

Fu quindi il Fuzz Face a determinare il suo suono distorto e il feedback, pilotando gli amplificatori Marshall con volume al massimo, tratto importantissimo per raggiungere il suo stesso livello di dinamica e potenza. Spesso utilizzava l’Octavia prima del Fuzz Face, ottenendo un suono più aggressivo. Jimi sfruttò il fuzz anche per i suoni clean, abbassando il volume della chitarra per pulire il suono, ma contemporaneamente mantenendo un attacco più deciso e nitido.
Il pedale Wah, per lo più Vox, si può ascoltare su Axis: Bold as Love per la prima volta. L'Uni-Vibe compare attorno al 1970.
 
Tendenzialmente, i setup più familiari sono quelli dei concerti di Monterey e Woodstock.
 
La strumentazione di Jimi Hendrix

La grande differenza nel suono dal vivo rispetto al lavoro su disco fu data dal doppiaggio delle parti di chitarra, inversione di fase e utilizzo degli effetti su nastro, per cui è consigliabile l’ascolto delle registrazioni live per avvicinarsi al suono originale di Jimi che ancor oggi, dopo 42 anni, rimane immortale.
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Link utili
Film documentario
Hippie Strap
Vox con induttore Fasel
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Articolo bellissimo, impreziosito da informazioni ...
di LordAxel [user #32439]
commento del 28/11/2012 ore 08:22:13
Articolo bellissimo, impreziosito da informazioni dettagliate di cui non ero a conoscenza. Grazie!
Rispondi
Bravo!
di memecaster [user #27954]
commento del 28/11/2012 ore 08:22:29
Bel lavoro, una "piccola" e dettagliatissima monografia su Jimi ricca di particolari storici che avrà richiesto non poco lavoro... Sempre un piacere leggerti!
Ciao
Rispondi
complimenti
di Maffedrums [user #17755]
commento del 28/11/2012 ore 08:29:20
gran bell'articolo!
Rispondi
Duo Sonic
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 28/11/2012 ore 08:46:20
Urge sostituire la foto della Duo Sonic reissue made in Mexico degli anni 2000 con una di un originale dell'epoca... ;-)
Rispondi
Ciao complimenti per l'articolo,fanno impressione ...
di lospilung [user #18940]
commento del 28/11/2012 ore 08:50:59
Ciao complimenti per l'articolo,fanno impressione le prime chitarre quasi dei giocattoli , ma se non mi sbaglio una "leggenda metropolitana"sostiene che Hendrix dichiaro' che nella ricerca del suono era stato influenzato da un esperienza che aveva avuto nell' esercito,essendo paracadutista gli capito' di appoggiare l 'elemetto alla fusoliera dell' aereo in volo e la particolare vibrazione che avverti' scateno l' intuizione"those sound of heavy metal flyng"
Leggenda o no e' stato sicuramente un innovatore gettando le fondamenta con le quali il suono del rock ,ma anche di altro,non sarebbe stato piu' lo stesso.
Rispondi
Sei un grande chiunque tu ...
di Marco R. [user #34100]
commento del 28/11/2012 ore 09:01:46
Sei un grande chiunque tu sia ad aver scritto questo articolo.
Bellissimo e molto interessante,foto comprese.
Rispondi
Anche se ho letto praticamente ...
di esseneto [user #12492]
commento del 28/11/2012 ore 09:12:57
Anche se ho letto praticamente tutto il "leggibile"su Jimi e la sua strumentazione,il tuo articolo è molto esaustivo e ricco di dettagli che a volte si trovano solo su articoli inglesi o americani,complimenti!!!Jimi nella sua continua ricerca del "suono" aveva trovato la giusta miscela di strumenti per riprodurlo il più vicino possibile a quello che aveva in mente,anch'io provando una strato su una plexi 1959 HW con cassa fornita di greenback quando ho attaccato il fuzz face e un univibe con la testata a 10 di volume sono stato trasportato istantaneamente verso mondi hendrixiani......
Rispondi
Wow! Fantastico articolo!!! Grazie! ...
di AlexEP [user #35862]
commento del 28/11/2012 ore 09:39:27
Wow! Fantastico articolo!!!
Grazie!
Rispondi
complimenti
di stefano58 [user #23807]
commento del 28/11/2012 ore 10:54:
non aggiungo altro...:-))))))
Rispondi
Bellissimo articolo!!! Bravissimo!!! ...
di helloween [user #27122]
commento del 28/11/2012 ore 11:01:28
Bellissimo articolo!!! Bravissimo!!!
Rispondi
Piccolo archivio consultabile
di alessioshy [user #12445]
commento del 28/11/2012 ore 11:30:22
Ragazzi, grazie a tutti! Ho cercato di dare il maggior numero possibile di dettagli e curiosità, il più possibile approfondendo nomi e fatti con collegamenti esterni, in modo da creare un piccolo archivio consultabile e che apra finestre anche ad altre ricerche.

Altre fonti da citare riguardo agli effetti, fra i prototipi di Mayer l'axis fuzz e fra gli octaver, il circuito Tycobrahe, per una ricerca sonora che negli anni 60 (e oltre) non ha avuto pari e tutt'ora -mi ripeto- risulta immortale.

Grazie ancora! :-)
Rispondi
BRAVO aLESSIO!
di mariocaster73 [user #22356]
commento del 28/11/2012 ore 15:26:4

ciao,
mario.
Rispondi
Grande articolo
di jdm61 [user #20274]
commento del 28/11/2012 ore 11:51:12
un monaco benedettino non avrebbe saputo fare meglio :-) bravissimo!
Rispondi
Bellissimo articolo. Una piccola precisazione, ...
di Granny Smith [user #12506]
commento del 28/11/2012 ore 12:33:48
Bellissimo articolo. Una piccola precisazione, per quello che ne so la famosa 12 corde del film era una Stella e gli fu prestata poco prima delle riprese da uno della troupe a cui furono girate in fretta e furia le corde. La Hagstrom non era una chitarra ma un basso a 8 corde che jimi suonò in Moon turn the thides (gently gently away) sull'album Electric Ladyland.
Rispondi
Re: Bellissimo articolo. Una piccola precisazione, ...
di bluesmanpie [user #9398]
commento del 28/11/2012 ore 13:09:11
in teoria la chitarra acustica era una Zemaitis (avete presente quelle chitarre a specchio dei Rolling Stones e quella acustica gigantesca a dodici corde che usava Clapton con i Blind Faith soprannominata Ivan il Terribile?) prestata a Jimi.

Jimi usava come acustiche una J200 Gibson (acquistata da Red Ronnie) ma soprattutto una Epiphone Texan.
Lo si può vedere in una session di foto nell'appartemento di Brook Street con quella chitarra.

Bell'articolo, soprattutto la parte degli amplificatori sulla quale non ho mai avuto fonti chiare.

Ciao

Pie
Rispondi
Re: Bellissimo articolo. Una piccola precisazione, ...
di Granny Smith [user #12506]
commento del 28/11/2012 ore 16:43:31
Zemaitis 12-string confermo!!! :-)
Rispondi
Re: Bellissimo articolo. Una piccola precisazione, ...
di Claudio80 [user #27043]
commento del 02/12/2012 ore 00:29:59
Mi dispiace ma anche tu hai commesso una piccola imprecisione!!!!
Il basso Hamstrong 8 corde fu usato da Noel Redding in Spanish Castle Magic...
Moon Turn The Tides Gently Gently Away che è il continuo di 1983 (dove Jimi suona classiso basso a 4 corde, probabilmente quello di Noel) etc etc...sono solo presenti suoni ed elaborazioni in studio con Eddie Kramer..
Rispondi
Complimenti !!!! E' chiaro che ...
di LeleOne1957 [user #33434]
commento del 28/11/2012 ore 13:0
Complimenti !!!! E' chiaro che gran parte di queste cose dopo 40 anni si erano lette, viste, o sentite, ma mai riassunte tutte insieme con foto e dovizia di particolari che nella nostra mente ormai si erano affievoliti o persi. Ho letto tutto di un fiato l'articolo "una vera goduria" grazie !!!
Rispondi
Complimenti x l'articolo! Da stampare ...
di reckless_rock [user #30342]
commento del 28/11/2012 ore 13:03:33
Complimenti x l'articolo! Da stampare e conservare con cura XD
Rispondi
3 testate da 100 watt a manetta e 6 casse 4x12..
di Ford78 [user #17514]
commento del 28/11/2012 ore 13:38:1
ma non rischiava la sordità!!!!!!

Comunque una sola parola, per esprimere il genio di Jimi: IMMENSO !!
La prima volta che sentti Little Wing, avevo 15 anni, credevo che l'intro lo suonassero due chitarre insieme, e invece.......!!!!!!!!!!!!

Rispondi
Domanda: ma Hendrix ha mai ...
di DrigoPulp [user #17909]
commento del 28/11/2012 ore 13:55:27
Domanda: ma Hendrix ha mai usato il Marshall superbass?

Cavolo che precisione: anche nel disegno i cavi sono a molla! Rivolto a chi ha provato questi ultimi: che differenze ci sono rispetto ai classici cavi? (ora uso i custom shop della fender stile ferro da stiro ).
Rispondi
Re: Domanda: ma Hendrix ha mai ...
di RubberSoul [user #5895]
commento del 28/11/2012 ore 18:06:29
La differenza dei cavi a molla (un must negli anni 60, ancora ne ho un paio dei miei opportunamente riparati), era che se ti allontanavi dall'ampli avevi questa specie di cordone ombelicale scomodissimo che oltre tutto trascinava via i pedali a terra (ancora non si fissavano con il nastro telato). Insomma una vera sciagura, meglio quelli lisci di oggi
Rispondi
Re: Domanda: ma Hendrix ha mai ...
di gomombo [user #4627]
commento del 29/11/2012 ore 15:46:43
I cavi a molla li rimpiango molto, li ho sempre trovati esteticamente impareggiabili: come immaginare Townshend, Richards e Hendrix col cavo dritto? Secondo me erano pure comodi, non te li trovavi sempre tra i piedi! Per evitere di trascinarti dietro tutto (il vero problema) io mi limitavo ad arrotolare una estremità ad una delle gambe del mike stand, poi ho smesso di usare gli effetti...
Rispondi
Re: Domanda: ma Hendrix ha mai ...
di RubberSoul [user #5895]
commento del 29/11/2012 ore 16:14:1
Tutti i musicisti che hai citato (per lo meno chi è vivo) non usano più i cavi a molla dalla fine degli anni '60, cioè da quando sono comparsi quelli lisci!).
E non portano più pantaloni a campana o camice a fiori.
Ci si evolve
Rispondi
Re: Domanda: ma Hendrix ha mai ...
di gomombo [user #4627]
commento del 29/11/2012 ore 17:07:49
Hai ragione, il mio era un commento solo estetico, però io mi ci sono sempre trovato meglio, anche se detesto i pantaloni a zampa (li postavo da bambino ed erano orrendi) e le camicie a fiori le lascio volentieri ad altri (senza fare nomi...)
cheers ;-)
Rispondi
Grande Bob Kulick fratello ...
di carlos74 [user #9844]
commento del 28/11/2012 ore 14:17:10
Grande Bob Kulick fratello di Bruce Kulick ( EX KISS) e tante collaborazioni con i Kiss e Paul Stanley.
Rispondi
bellissimo articolo e tantissime informazioni! ...
di peppe80 [user #11779]
commento del 28/11/2012 ore 15:06:14
bellissimo articolo e tantissime informazioni! solo un appunto sulla catena, l'ordine non credo sia sempre stato quello, mi sebra che Hendrix preferisse il fuzz è prima del wah.
Rispondi
Wah
di RubberSoul [user #5895]
commento del 28/11/2012 ore 18:03:2
Per quanto riguarda l'introduzione all'uso del Wah wah.
Jimmy Carl Black (dei Mothers of Invention di Zappa, amico e musicista con cui ho collaborato a lungo) mi ha raccontato che Hendrix usò per la prima volta il pedale della Vox quando si unì ai Mothers al Garrick Theatre nel 1967, usando la strumentazione di Zappa (Gibson ES-5 Switchmaster usata al contario, Fender Twin e Wah wah Vox), riomanendo impressionato dal suono del suddetto pedale, dando l'impressione che fosse la prima volta che ne usasse uno.
Come tutte le testimonianze di Jimmy su argomenti tecnici, la prenderei con le molle, ma i tempi dovrebbero coincidere, e so che lui e Hendrix andavano parecchio d'accordo.
Rispondi
Mi interessa il discorso riguardo ...
di giacomo13 [user #25017]
commento del 28/11/2012 ore 18:06:19
Mi interessa il discorso riguardo alla fase... che comporta suonare con due amplificatori di cui uno con fase invertita ?
Rispondi
http://www.jimihendrix.dk/index.php?lang=en&page=gear ...
di erlele [user #20329]
commento del 28/11/2012 ore 19:47:11
vai al link
Rispondi
Libri
di alessioshy [user #12445]
commento del 28/11/2012 ore 22:04:25
Consiglio questi libri per approfondire l'argomento, facilmente reperibili anche in edizione italiana.

strumentazione:
vai al link

bio
vai al link


'Scuse Me While I Kiss the Sky...
Rispondi
Davvero complimenti, bellissimo lavoro! ...
di Tom Anderson [user #2700]
commento del 29/11/2012 ore 03:02:31
Davvero complimenti, bellissimo lavoro!
Tutto preciso e puntuale!!! Vorrei con rispetto correggerti solo un paio di piccole imprecisioni su ampli e casse (che ovviamente non pregiudicano il valore del lavoro complessivo), dato che girano da anni, sono sicuro che sarai interessato:


"Eddie Kramer, il tecnico del suono dell’Experience, ricorda che le testate furono equipaggiate su richiesta di Jimi con valvole finali KT66, che producono un suono più grosso e nitido rispetto alle classiche EL-34 delle testate 1959 SLP."

Negli interventi di Kramer vengono riportati alcuni modelli di amplificatori che nemmeno sono mai esistiti...sich.
Dalle foto, dalle registrazioni e video, e dalle informazioni in rete (forum e scambi con appassionati), nonchè come possessore e maniaco delle vecchie plexi, è opinione comune e largamente accettata (ovvio che nessuno era la di persona a vedere con i propri occhi) come segue:
Fino all'inizio del 1967, tutte le marshall montavano solo KT66 (fatto). E gli unici ampli da 100W fino ad allora esistenti erano i Marshall JTM 45/100.
L'ampli di Hendrix usato al Monterey festival fu infatti un 45/100 che in seguito ebbe una piccola modifica al tonestack (lead invece di bass). Valvole finali KT66. Ma non furono montate su richiesta di Jimi, quelle c'erano come default e stop!
Da li in poi, le testate Marshall che uso' montarono solo EL34 (cmq uso' decine e decine di testate diverse), superlead e non superbass come qualcuno chiede, anche se col tempo fece implementare modifiche ibride tra le due versioni. In alternativa, venne nuovamente usato l'ampli KT66 di Monterey, che divenne famoso (si puo' cercare Dickinson/Hendrix amp in rete a riguardo).



"Marshall utilizzò dei nuovi speaker dotati di magneti ceramici, i G12M-30, rinominati Greenback per il colore della campana e forniti in due versioni, 55 Hz e 75 Hz per una differente risposta timbrica delle basse. "

G12M20, in seguito divenuti G12M25. Dove M sta per Medium (magnet) e 20/25 è il wattaggio nominale.



"È molto probabile che fu la versione 55Hz a essere scelta, nonostante nella prima fase del tuor avesse usato anche i JBL 120F. Quello che è certo è che lo speaker che richiama perfettamente il suono di Jimi è il Greenback, ora tanto amato dai chitarristi di tutto il mondo."

Non è esatto: venne usato il greenback (G12M25) solamente fino alla metà del 1968 circa (e tra 55hz o il 75hz, sembra piu probabile l'uso del 75hz, che in effetti è ricordato come il greenback classico, a cui si ispirano anche le reissue moderne).
A partire dal 1968, pero' Jimi passo' in pianta stabile ad usare il G12H30, dove H sta per Heavy Magnet e 30 per il wattaggio ;-) E li effettivamente uso' solo la versione a 55hz, anche perchè nessuna cassa Marshall montava G12H30 da 75hz. Tali casse sono riconoscibili dal logo "100" messo in diagonale sull'angolo in alto a sx...come ad esempio a Woodstock!
Ecco il motivo del piccolo "pot-pourri" che gira tra 30 e 25 e tra 55hz e 75hz.
Un cono piuttosto diverso dal greenback, più roccioso e definito, molto meno "caciarone" e più a fuoco, usato in seguito anche da Jimmi Page e Ritchie Blackmore!
Quindi se vogliamo fare una distinzione come suoni molto spannometrica..primo Hendrix= greenback, tardo Hendrix=G12H30. A noi la scelta!

Giusto x la precisione..
Buona continuazione!
Rispondi
Hai inviato un bel articolo completo e secondo i miei stessi canoni......
di FBASS [user #22255]
commento del 29/11/2012 ore 08:16:23
Cioè documentandolo con tutte le foto necessarie e riferimenti storicamente documentati e corretti, così io intendo fare un servizio utile ai vari lettori-musicisti che ci seguono, bravo, Ciccio il Nostalgico. PS) io poi quegli anni li ho vissuti e sono riuscito ad entrare in possesso di una Silvertone Amplicase del 1961, simile alle Supro usate da lui, oltre a qualche Danelectro tipo il Long-Horn Bass, oltre al VOX Wha-Wha Made in England ed il Tone Bender VOX, ma made by EKO.
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Bellissimo!
di kithara [user #24622]
commento del 29/11/2012 ore 09:01:19
Complimenti davvero, articolo scorrevole e piacevole da leggere. Eppoi, la part della scalatura è estremamente interessante: ci proverò! In fondo, se quando parte Little Wing ancora oggi ho una lacrima che rotola giù sulle guance, un motivo ci sarà..
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Complimenti per l'articolo, veramente esaustivo! ...
di joerocker [user #11075]
commento del 29/11/2012 ore 22:24:17
Complimenti per l'articolo, veramente esaustivo!
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Forse non tutti sanno che......
di distorto [user #28299]
commento del 30/11/2012 ore 02:53:4
sono certo che da qualche parte ho letto che in una intervista Kramer ha dichiarato quanto segue: il segreto del suono di Hendrix? Dietro i Marshall lui teneva a manetta un vox ac30 microfonato da un sm57 e poi dal microfono entrava nei marshall. Sarà una bufala? Alessio ti risulta una cosa simile? In ogni caso, grazie infinite per il tuo articolo, uno dei più belli in assoluto, complimenti di cuore!!!!!!!!!!!!!!
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Re: Forse non tutti sanno che......
di alessioshy [user #12445]
commento del 30/11/2012 ore 08:35:5
Ciao! Grazie mille! Le info sono moltissime e spesso "annebbiate", ma vedendo i videotape -ad esempio- di woodstock, è possibile trarre molte informazioni.
Ad ogni modo la cosa affascinante è cercare di ricreare questi suoni traendo spunto da queste indicazioni: forse è il modo migliore per scoprire -mani a pèarte- quali siano gli anelli mancanti!
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Re: Forse non tutti sanno che......
di Tom Anderson [user #2700]
commento del 30/11/2012 ore 13:15:55
Occorre parlare di "suoni" di Hendrix al plurale..l'unico vero segreto direi che è il suo gusto sia nello scegliere la varia gear, che nelle mani.
Quella di Kramer mi sembra una bufala..è possibile verificare dalle immagini di Woodstock che i cavi in ingresso delle testate Marshall andavano alla chitarra!
Questa del Vox AC30 è una leggenda che circola anche per Blackmore! Machinehead pare registrato con quello, ma dal vivo ha sempre usato Marshall.
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Piccola aggiunta
di handwound [user #24971]
commento del 30/11/2012 ore 12:44:54
Trovai tempo fa ad una fiera dell'usato una biografia di Hendrix, quella di Cesar Gleebek, con due cartoline inserite nel mezzo. Le ho tenute per un bel pezzo, e poi buttate, che scemo!!!
Su di una c'era Hendrix con la sua Strato bianca, la solita insomma, ma inconfondibilmente montava un manico Tele, lo si poteva distinguere benissimo dalla paletta di diverso disegno.
Avevo anche letto potesse essere per via del manico più 'cicciotto' rispetto a quello standard, ma non ne sono sicuro...
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Acufene!!
di Tom Anderson [user #2700]
commento del 30/11/2012 ore 13:18:29
Se dovessi dare un titolo a questa immagine, che mi ha sempre colpito:

vai al link
Ma quel povero suonatore di Bongo (sempre sia ancora tra noi) i timpani come li avrà oggi??
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Bellissimo articolo. Ho visto al ...
di Frank72 utente non più registrato
commento del 30/11/2012 ore 15:55:51
Bellissimo articolo. Ho visto al cinema il glorioso concerto tenutosi a Woodstock ed in linea di massima vedo e sento che l'utilizzo del fuzzface serve a spingere gli assoli, il suono principale è dato dalla potenza delle plexi. Altro punto che vorrei rimarcare anche se è già citato nell'articolo, è il wah-wah utilizzato da Hendrix. Molti attribuiscono il suo nome a crybaby, ma in realtà questo non è altro che un pedale costruito dalla Dunlop dopo la sua morte, che anche nella versione signature più costosa non eguaglia il reale V846. Anni fa la Vox mise in commercio un' identica riedizione almeno all'apparenza siglata V847. Non esitai ad acquistarlo, made in U.S.A. senza presa di alimentazione, ma ahimè neanche questo è parente del vecchio. Ora vedo l'846 tornare in auge e... sarà in grado di avere una componentistica degna del suo antenato? Dal prezzo mi auguro di si.
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grande
di Giosafat [user #30059]
commento del 03/12/2012 ore 01:05:55
da tempo non si leggevano articoli così ben fatti, su accordo. complimenti per lo sforzo, immagino non sia stato facile selezionare e separare i tantissimi "si dice che" dai fatti veri e propri!
grazie per la bella lettura!
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Grazie! :-)
di alessioshy [user #12445]
commento del 03/12/2012 ore 13:16:56
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Grazie per avermi fatto conoscere un po'meglio il mio Chitarrista Preferito!
di rufusss [user #18169]
commento del 06/12/2012 ore 20:50:47
Devo proprio farti i miei più sentiti complimenti, bellissimo articolo, si vede dalla passione con cui l'hai scritto, che anche per te è unico e fondamentale!
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Bellissimo articolo stupendo
di titostory [user #29401]
commento del 28/02/2013 ore 22:49:36
è bello vedere e leggere queste perle.La sua strumentazione poi.Nonostante tutto jimi era il mago degli effetti lui sul suo trono e riusciva a sfruttarli tutti al massimo del loro utilizzo.Anche altri useranno effetti dopo....non quanto hendrix ma e comunque ognuno ha fatto la sua parte.Hendrix purtroppo è sempre stato come uno arrivato da un atro pianeta.Ancora oggi ascolto i suoi brani e mi piacciono più di prima.Ma il bello era che non si poveva problemi su corde strumentazione e via dicendo.Si adattava a qualsiasi chitarra e amplificatore.Chiaro live erano i marshall a piangere e tirar fuori dei suoni indescrivibili nelle sue mano così come detto prima.E' l'eroe che rappresenta tutti i chitarristi.Van halen ha dato una svolta anche lui incompreso ma era supportato dal cantante fifty fifty.Hendrix rappresentera per sempre l'eroe indiscusso della chitarra elettrica.Troppo belle le foto
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 11/08/2016 ore 14:42:0
articolo bellissimo, mi hai fatto venir voglia di ripassarmi tutti i documentari su di lui
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