di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 21 maggio 2015 ore 15:00
Il DigiTech Trio trasforma il famoso software Band In A Box in un pedale a misura di chitarrista, capace di imparare gli accordi suonati dal musicista e tradurli in un'orchestrazione completa di basso e batteria. Il Centro Chitarre di Napoli ce lo ha messo a disposizione per un test approfondito.
Il DigiTech Trio trasforma il famoso software Band In A Box in un pedale a misura di chitarrista, capace di imparare gli accordi suonati dal musicista e tradurli in un'orchestrazione completa di basso e batteria. Il Centro Chitarre di Napoli ce lo ha messo a disposizione per un test approfondito.
Esercitarsi da soli su un metronomo non è il massimo della vita e non sempre si ha una band a disposizione per sperimentare su una progressione di accordi oppure per buttare giù nuove idee musicali per un brano. Con il Trio, DigiTech viene in aiuto proprio di quei chitarristi in cerca di una sezione ritmica capace di spaziare tra i generi musicali più disparati, con cui allenarsi e comporre per ore.
Il Trio è a tutti gli effetti un computer in miniatura capace di interpretare il suonato del chitarrista per costruirci sopra delle parti di basso e batteria ad hoc, come se si stesse suonando, appunto, in trio. A dispetto di un pannello dei controlli piuttosto nutrito, il funzionamento del pedale è intuitivo il giusto: il chitarrista schiaccia il pulsante d'attivazione, il Trio ascolta ciò che viene suonato e, quando il musicista schiaccia di nuovo il pulsante, basso e batteria cominciano a suonare seguendo il tempo e gli accordi scanditi dall'utente. Ora si è liberi di arpeggiare per accompagnare la voce oppure lanciarsi in un assolo, sicuri di avere alle spalle una band virtuale che non perderà mai un colpo.
Nelle tecnologie musicali, DigiTech è uno tra i nomi di riferimento e, per ciò che riguarda i cervelloni elettronici in grado di creare orchestrazioni anche complesse su una semplice progressione di accordi, nessuno ne sa quanto i progettisti di Band In A Box. Di fatto, il noto software che ha accompagnato migliaia di musicisti nella pratica quotidiana su progressioni di accordi e strutture di ogni genere è alla base degli stili di basso e batteria inseriti nel Trio. Il DigiTech li suddivide in sette generi musicali ognuno con dodici stili comprensivi di shuffle, even eights, in 3/4 e 4/4.
Una volta selezionato un genere musicale col selettore rotativo sulla sinistra, si può impartire una progressione al pedale. Quando la band comincerà a suonare, si potranno regolare i volumi di basso e batteria con i relativi potenziometri per amalgamare al meglio il mix. Una canzone, naturalmente, non è formata da una sola progressione di accordi che si ripete, e potrebbe essere necessario cambiare accordi o stile dalla strofa al ritornello, per esempio. A questo scopo, il Trio offre tre parti memorizzabili distintamente e richiamabili sul momento, sia tenendo schiacciato il pulsante d'attivazione per passare alla parte successiva (dalla 1 alla 2, alla 3, alla 1), sia avvalendosi di un footswitch esterno a tre pulsanti. Aspetto fondamentale per un playing più rilassato, il cambio di parte avviene solo alla fine della progressione, così che il chitarrista possa "chiamarla" in qualunque momento senza preoccuparsi di azzeccare il timing, che è gestito internamente in perfetto stile MIDI. Anche per ciò che riguarda la velocità del brano, il pedale è in grado di riconoscere il tempo scandito dal chitarrista. Diversamente da una loop station, non è essenziale essere precisi al millesimo, in quanto il Trio capirà da solo quando viene suonato il primo accordo, quando l'ultimo e "leggerà" i bpm direttamente dalle plettrate, garantendo di spaccare sempre il beat. Va comunque detto che non sempre il meccanismo è perfetto e ci si potrebbe trovare a registrare un tempo elevato per poi ritrovarsi con una base da ballad o viceversa: in questo caso basta schiacciare il pulsantino Alt Time, che raddoppia i tempi più lenti e dimezza quelli più veloci. Il LED che retro-illumina il tasto lampeggerà di conseguenza. Per qualunque aggiustamento di fino, la manopola Tempo al centro dello chassis permette di alterare anche di pochi bpm la velocità, fino anche a raddoppiarla o dimezzarla.
Una volta stabilita la struttura, il genere e gli stili per le singole parti, dal pedale stesso è possibile aggiungere anche degli effetti sulla chitarra, che cambiano a seconda del genere musicale selezionato. Dal leggero overdrive del blues a quello più pesante per il rock fino a un chorus per il pop, ogni posizione del selettore rotativo ha due effetti attivabili a piacimento. I suoni, per quanto non siano esaltanti dal punto di vista timbrico e non siano modificabili, tornano comunque estremamente utili per esercitarsi.
L'unico limite del Trio, almeno al suo stato attuale (DigiTech pubblica regolarmente aggiornamenti al firmware), è l'impossibilità di salvare dei brani in memoria ma, se l'alimentatore viene scollegato, il Trio conserva l'ultima canzone registrata.
Ideale per l'esercizio silenzioso grazie all'uscita per le cuffie (con manopolina del volume sul dorso dello chassis), il Trio dispone di due uscite jack con cui darsi da fare anche dal vivo. Oltre al canonico output per l'amplificatore, è presente anche un jack per entrare nel mixer. Il chitarrista potrà decidere di dirigere chitarra e base nell'ampli, nel mixer grazie alla simulazione di cassa, o dividere i due segnali: quando entrambi i jack sono collegati, la chitarra va all'uscita Amp e la base va a quella Mixer. Volendo fare le pulci a questo sistema, sembra che l'uscita Mixer renda leggermente più scura e mediosa anche la base, come se il cabinet simulator fosse applicato anche a basso e batteria: se si decide di usare le due uscite separatamente, avrebbe avuto più senso veder disattivare tale simulazione.
Il suono dei due strumenti virtuali è quello già familiare agli utenti di Band In A Box, come lo è il fatto che ogni volta che partirà la progressione ci sarà sempre qualcosa di diverso, un fill di batteria a fine struttura, un incastro ritmico o un nuovo walk di basso. È inutile chiarire che il Trio non può sostituire una band reale e far notare che, dal vivo, mettersi a registrare giri di accordi per comporre sul momento i brani in scaletta non sarebbe carino. Tuttavia, il pedale DigiTech rappresenta uno strumento potente ed estremamente versatile per la composizione e lo studio, capace di garantire una longevità elevata e in grado di dare ai musicisti - per un prezzo di poco superiore ai 200 euro - ciò di cui più hanno bisogno: musica su cui suonare, anche se in forma virtuale.