Uso già da tempo le Black Nylon sulla mia archtop dove, insieme al maestro Paolo Anessi, sto cercando di imparare a suonare qualcosa che somigli al jazz.
Le comprai a SHG di un paio di anni fa per la prima volta, incuriosito proprio da un video uscito qui su Accordo in quei giorni. Mi piacque subito il suono, molto caldo e tradizionale ma al tempo stesso particolare e davvero personale, insieme al feeling soft che sentivo sotto le dita. Da allora ho sperimentato varie corde, ma gira e rigira sono sempre tornato all'ovile.
Di recente la curiosità è tornata alta, quando Paolo mi ha annunciato che sarebbe uscita una nuova versione di Black Nylon a sua firma e con la novità dei due cantini avvolti come le altre corde.
Quelle in questione sono corde in acciaio flat-wound, con avvolgimento in nylon. Nella vecchia versione, l'avvolgimento non era presente sui due cantini, mentre la nuova muta propone tutte le sei corde con il rivestimento in nylon.
Anche il packaging è rivisto. Una volta aperto il box troviamo un simpatico book con immagini delle chitarre più utilizzate nel jazz e una breve didascalia che ne illustra peculiarità tecniche e tipologia di corde consigliate. Le corde sono in realtà otto: sei avvolte più i due cantini "nudi" per chi preferisse la vecchia versione. Sono contenute ciascuna in una busta di carta e le buste sono a loro volta inserite in un contenitore di plastica, ulteriore protezione contro umidità e altri fattori che potrebbero alterare l'integrità dei materiali.
Ordinata la muta sul sito di Galli Strings, ho aspettato trepidante l'arrivo, curioso di sentirle all'opera. Devo dire che la spedizione è stata velocissima, in pochi giorni ho avuto il box fra le mani e ho cominciato a montare le corde.
Attenzione! durante il montaggio delle corde, non tagliatele prima di aver avvolto tutta la corda sulla meccanica. Fidatevi, non fatelo. Se lo avete fatto, come il sottoscritto, non resta che tornare sul sito e ordinare un'altra muta.
Bene, finalmente le corde sono al loro posto, cavo-amplificatore on e via.
La differenza c'è, ed è tanta. Il sound generale risulta decisamente ammorbidito, più equilibrato, coerente. I bassi sono profondi e definiti, le medie frequenze e gli acuti sono presenti ma tanto morbidi, rotondi come piacciono a me per questo genere. Per quanto mi riguarda, sono decisamente migliorate.
Anche sotto le dita risulta una maggior facilità rispetto alla versione precedente, dove durante il fraseggio in qualche modo si avvertiva la sensazione di passaggio fra le corde avvolte e i cantini, differenza ora annullata.
Test positivo, dunque. Bravi i ragazzi di Galli Sring e bravo Paolo.
Sono rimasto davvero ben impressionato, tanto da voler condividere qui su Accordo. E, siccome ormai siamo nel 2016, ho deciso di registrare anche qualcosa per far sentire le differenze di suono. Certo, sono ancora abbastanza scarsino su questo genere, ma sai cosa? Vi propongo un test real life, cioè come suona qualcosa sotto le mani non di un professionista, che come tutti sappiamo "fa suonare bene anche un manico di scopa con lo spago". Qui le mani sono quelle del chitarrista della porta accanto, molto distanti da quelle di un pro. Mi sembra un buon modo di rigirare la questione, no?
Le tracce sono state registrate entrando direttamente sulla scheda audio in Garage Band. stessi settaggi. Sentirete una muta appena montata di vecchie Black Nylon e poi quelle nuove, anche loro nuove nuove.
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