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gwynnett
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Circuito stampato o point to point?
di gwynnett | 06 ottobre 2008 ore 08:03
Sulla validità o meno dell'uso di uno stampato in luogo del tanto osannato point to point si discute da almeno trent'anni. E' innegabile il fascino dei vecchi amplificatori, dalle manopole spesso ancora in bachelite al colore ed all'odore delle coperture in tolex, dalle splendide mascherine in metallo dorato alle eleganti scritte in corsivo fino alle solide maniglie in beige o marrone chiaro. Ma cosa ha che fare questo look senz'altro accattivante con il suono dell'ampli? Assolutamente nulla come nulla aggiunge o toglie il diverso sistema di cablaggio alla corretta funzionalità dell'apparecchio. Qualcuno afferma che un handwired consente un accesso più facilitato per una riparazione e può essere anche vero ma perchè pensare all'eventualità di un guasto nell'uso corrente di una macchina progettata per funzionare?
Costruzione di un mito
di gwynnett | 30 settembre 2008 ore 00:27
Ho letto con interesse l'articolo di Jurgen sul mitico Bassman ed il lontano ricordo di averne posseduto un esemplare acquistato nuovo nel 67 mi ha spinto a tentare di assemblarne un altro con qualche remora però e chiedendomi se e quanto sia giusto imitare la perfezione. Per "perfezione" non intendo quella circuitale di per sè molto esigua e lineare ma voglio alludere all'idea semplice e geniale di una macchina capace di accogliere un basso, una chitarra od una tastiera rivelandone il suono nel migliore dei modi naturalmente rapportando il tutto alle tecniche del periodo. La foto nel titolo rappresenta il circuito primario, la "vera" elettronica dell'ampli e naturalmente mancano molte altre parti che non ho ancora montato. Come vedete il mio modesto clone rispecchia la tecnica del tempo: i componenti saldati sulle "pagliette" di una base in bachelite e per i collegamenti userò cavi "single-core" ricoperti di seta di vario colore.
3,2 watt in classe A
di gwynnett | 17 settembre 2008 ore 09:44
Mi permetto di "raccontarvi" un amplificatore che usa una ECL82, un tubo che si presenta come una EL84 o una EF86 ma che in realtà contiene un triodo ed un pentodo con catodo comune. Dico raccontarvi perchè non ho mai montato l'ampli in questione, ho solo tirato giù un disegnino fatto con il CAD che sottopongo al parere degli amici di Accordo per un consiglio, una modifica o un totale diniego.
44 watti in fila per sei col resto di due
di gwynnett | 11 settembre 2008 ore 07:10
Un saluto felino a tutti gli Accordiani. Un nuovo amplificatore, anche questo per chitarra, un monocanale con due ingressi abbastanza aggressivo e potente come si legge nel suo titolo semiserio ma non è geniale come la famosa canzoncina che ancora fa parlare di se. Configurazione classica del circuito: due 12ax7 per tre stadi di amplificazione ed un controllo di toni catodico, un'altra 12ax7 come phase-splitter e due EL34 come finali. L'alimentazione è a semiconduttori e mi ha fatto penare non poco. Avevo iniziato con due 5ar4 - diodo rettificatore - in parallelo ed il primo condensatore da 68 microfarad ma non avevo tutta la tensione necessaria a causa dell'elevata resistenza interna dei tubi e quindi ho optato per un grosso ponte da 25 ampere seguito da due condensatori elettrolitici da 220 con le resistenze in parallelo.
Clone fatto in casa di un blackface
di gwynnett | 08 settembre 2008 ore 21:27
Qualche giorno addietro leggevo su Nashville un bellissimo articolo del'ottimo Riccardo Diomedi (ndr: vedi link tra le risorse) al quale vanno i miei complimenti per l'incredibile conoscenza dell'argomento trattato e per l'inusuale ricchezza di particolari che lo corredano dall'inizio alla fine. Non avendo nulla da fare ho deciso di costruire un esemplare, ma quello della Fender non quello CBS anche perchè circa un anno fa ne avevo fatto uno con l'alimentazione a diodi ma non funzionava bene e non ho mai avuto il tempo di riguardarlo.
Ho creato il mostro
di gwynnett | 17 gennaio 2007 ore 23:42

Ho creato il mostrogwynnett scrive: Cari amici accordatori ho creato il mostro.

Due amplificatori nello stesso contenitore, una cassa 4x12 con due altoparlanti celestion e due eminence. Il primo ampli, un push-pull da 50w con le el34 provvisto di triplo controllo di toni presence e due ingressi a volumi separati selezionabili con un pedale termina con un tasformatore di uscita bifilare che muove i due coni celestion SEPARATAMENTE, quindi ne serie ne parallelo, ognuno dei due speaker utilizza una sezione del secondario con evidente esaltazione delle caratteristiche considerando che in nessun caso un altoparlante è identico ad un altro.

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