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Ecco come sono stato truffato - Pt. 2
Ecco come sono stato truffato - Pt. 2
di [user #50760] - pubblicato il

La settimana scorsa vi avevo raccontato per filo e per segno come fossi incappato in una truffa su un portale di annunci. Vediamo ora come sta evolvendo questa spiacevolissima situazione. Un'evoluzione non proprio uguale a come la immaginavo.
Per chi se lo fosse perso, ecco qui il racconto di come sono stato fregato. Si tratta di un'esposizione dei fatti molto dettagliata, in ordine cronologico, che forse potrà aiutarvi a drizzare le antenne qualora vi trovaste di fronte a certi soggetti. A proposito, tengo molto a ringraziare i tanti di voi che hanno commentato l'articolo, anche con parole di sostegno che - pur non essendo per fortuna una situazione troppo grave - mi hanno fatto un enorme piacere. È proprio vero che chi ama la musica ha una marcia in più in fatto di interesse verso gli altri e i loro problemi. Io questa la chiamo umanità e poche sono le cose che abbiano altrettanto valore.
Comunque, a chi non avesse letto la storia e non avesse il tempo per farlo adesso, propongo una sintesi.

Il giorno 23 dicembre, alla ricerca di un Line 6 POD Go usato, mi sono imbattuto in un annuncio interessante: credibile per tono e contenuto, con un prezzo basso ma non impossibile (300 euro). Rispondo ed entro in contatto, attraverso Whatsapp, con un tizio garbato e tranquillo, che mi invia subito foto dettagliate dell'oggetto e che - alla mia richiesta di pagarlo con bonifico istantaneo - mi risponde che preferisce PayPal. Ci risentiamo la mattina del 24, con tutta calma, e mi dice di aver già impacchettato il POD Go, che potrebbe partire nel pomeriggio (nonostante sia la vigilia di Natale) da un centro di spedizioni vicino casa sua (a Savona), grazie a un suo amico che lavora dentro questo centro. Io mi faccio dare nomi e cognomi, verifico gli indirizzi del venditore e dello spedizioniere, cioè verifico che esistano e non siano troppo distanti, chiamo persino il negozio, che però risulta chiuso. Il venditore mi rassicura: "Certo, è chiuso ai privati ma non alle aziende". Dato il tipo di conversazione, nella quale il sedicente venditore si mostra peraltro disponibilissimo (anzi, è lui a proporlo) a farmi avere tracking etc non appena lui avesse apposto l'indirizzo di spedizione sulla bolla, con un po' di superficialità acconsento a pagare con PayPal (strumento che uso di rado), in modalità "amici-familiari", che lui mi chiede di utilizzare per non dover pagare commissioni. Così lo pago e praticamente lui scompare, smette di ricevere i messaggi, non risponde alle chiamate e il giorno di Natale mi invia un messaggio stereotipato e insignificante, assicurandomi che il pacco sarebbe partito il giorno dopo (a Santo Stefano?!).
Ovviamente non ho ricevuto nulla né l'ho mai più sentito.

Ecco come sono stato truffato - Pt. 2
Mi piace pensare che questi siano i Carabinieri che colgono sul fatto il venditore truffaldino.

Come mi sono mosso dopo quel momento? Per prima cosa contatto PayPal: spiego la situazione a un operatore molto gentile e professionale che mi spiega cosa possono fare loro in questi casi, cioè non molto essendo una transazione in modalità "amici-familiari". L'unica azione possibile per loro è inviare una email al titolare dell'account PayPal (del quale, per la privacy, non possono darmi i dati!), nella quale lo sollecitano a restituirmi la somma. Credo la email sia stata inviata, ma io non ne ho più saputo nulla. Oltre a questo, l'operatore mi invita, come da prassi, di chiedere il riaccredito del denaro sempre attraverso PayPal: lo faccio giusto perché ci sia traccia anche di questo, ma già sapendo che la mia richiesta sarà ignorata... e infatti.

Dopo di che, come molti mi avevano consigliato, sono andato alla Polizia Postale per sporgere denuncia. Disponibilissimo, l'agente mi spiega però che per denunciare questa fattispecie di reato, cioè la truffa, mi devo rivolgere alla Polizia "normale" o ai Carabinieri e aggiunge che, per evitare di farmi "rimbalzare", conviene che io vada in caserma con gli screenshot delle chat già stampati e, soprattutto, che io abbia qualcosa (meglio un documento cartaceo) che dia prova dell'avvenuto pagamento, ragion per cui mi consiglia di recarmi prima alla mia banca.
Così vado alla mia filiale e un solerte impiegato, oltre a fornirmi la stampa con il movimento bancario in favore dell'utente PayPal "tal dei tali", letteralmente mi illumina di speranza dicendomi che, una volta sporta la denuncia, potrò scannerizzarla e inviarla, insieme a un apposito modulo opportunamente compilato, a un loro (dell'istituto bancario) indirizzo dedicato. A quel punto - mi dice - la banca dopo le opportune verifiche riaccrediterà sul mio conto la somma. Mi sembra qualcosa di impossibile, anche perché non ricordo di aver mai sottoscritto assicurazioni particolari per questo tipo di evenienze, perciò chiedo all'impiegato se ne è proprio certo, ricordandogli che ho pagato con PayPal in modalità "amici-familiari" e lui mi risponde di sì e che sarà poi la banca a vedersela con PayPal.

Armato del foglio che attesta il movimento bancario e delle stampe con le chat e quant'altro, vado quindi dai Carabinieri. Qui, bisogna dirlo, vengo un po' trattato come un pollo e vengo avvisato del fatto che è impossibile che io riveda i miei soldi, anche perché il numero di telefono del tizio con cui ho fatto la trattativa risulterà certamente intestato a qualche utente ignaro, tipicamente uno straniero non più in Italia da anni o cose del genere. Spiego dunque ai Carabinieri che la mia banca mi ha detto che, a fronte della denuncia, mi risarcirà. I Carabinieri si mostrano molto scettici a riguardo ma, forse per non darmi un ulteriore dispiacere, raccolgono comunque la denuncia. Faccio loro presente di avere con me le chat stampate, che includono molti dati, tra i quali anche l'indirizzo (raginevolmente falso, d'accordoo) del truffatore, ma a loro interessa unicamente il suo numero di telefono. Glielo detto, dopo di che mi congedano, rilasciandomi copia di questa denuncia estremamente stringata e priva di tanti dettagli che a me parevano essenziali. Pensate che addirittura ho dovuto insistere per far inserire il numero della mia carta di credito (a cui si è appoggiata la transazione).  
Nel momento in cui vi scrivo, ho appena inviato alla banca il modulo con la denuncia allegata, quindi non so ancora se davvero sarò così fortunato da riavere i 300 euro o meno. Francamente, ne dubito. Ma, se fosse, sarebbe davvero un bel regalo di Natale.
Quanto al destino del truffatore, i carabinieri mi spiegano che molto (ma molto) probabilmente, rintracciarlo sarà impossibile e che le persone come lui, in Italia, non sono tante... Sono TANTISSIME. E che i polli sono molti di più. Quindi ragazzi occhio. Vi tengo aggiornati.
curiosità pedaliere multieffetto per chitarra
Link utili
La prima parte della storia
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