Sono qui al lavoro sebbene abbia estremamente bisogno di dormire: stamattina la sveglia suonava ininterrotta e se non mi avesse chiamato mia madre sarei rimasto nel letto fino a tardi.
Ci sono stati molti imprevisti, le cose non sono andate proprio come avrei voluto, ma mi sono divertito molto ugualmente.
Una piccola dose di amaro in bocca mi resta, visti gli sforzi per realizzare questa piccola cosa, portare tutta l'attrezzatura, per cercare di tenere insieme le persone, ed ovviare a tutti i piccoli problemi che di volta in volta si presentavano.
Alla fine mi sono concesso una serata di musica come non capitava da tempo: sono contento di questo.
Siamo stati in quattro a suonare: Jacopo, Emanuele e Massimo ed io con due chitarre, basso e percussioni ed alternandoci nel cantare.
Ho portato con me tante cose compreso un registratore a minidisk che ho collegato al mixer: sfortunatamente mi sono reso conto che lo sbilanciamento dei volumi ed il suono troppo effettato (cosa che non sentivamo dalle casse) hanno reso tutto confuso ed impastato.
Adele, il mio amore, è stata tutta la sera con la telecamera per riprendere gran parte della esibizione, mi è stata sempre di aiuto anche per il trasporto degli strumenti e mi ha sostenuto quando le cose sembravano sfuggirmi di mano: GRAZIE.
Spero di riuscire a riversare il tutto sul mio sito e farvelo ascoltare a breve.
Dopo un inizio un pò in sordina e qualche brano un pò troppo zoppicante, ho sentito che la musica veniva fuori, che cominciavamo a divertirci con quello che facevamo.
Emanuele è sempre molto bravo nel fraseggio ed è per me molto piacevole ascoltarlo: ho molto da imparare da lui nelle improvvisazioni.
Jacopo è stato l'anima della serata non solo con la musica ma soprattutto dal punto di vista umano: semplicemente un grande.
Mi piacerebbe tanto riuscissimo a portare avanti un progetto musicale insieme ma il suo tempo è molto limitato: per dividersi equamente tra studio universitario, lavoro in fabbrica e famiglia come fa lui bisogna essere dei prestigiatori.
Massimo, che con me tempo fa suonava il mandolino, si è alternato allo djembè, tammorra ed altre percussioni restando sempre musicalmente attivo: è un bravo musicista e qualora avesse voglia di rimettersi in gioco sarei contento di suonare ancora con lui.
Per me è stato un profondo momento di autoanalisi: ho visto che il mio pormi nel cantare e nel suonare è ancora acerbo ed incerto, che l'impegno profuso nello studio del canto classico non si riflette equamente anche in queste esibizioni estemporanee.
Dovrei sciogliermi di più: mi sentivo molto teso e durante la serata non sono riuscito a concedermi pienamente.
Di sicuro lo stato d'animo di questi giorni ha influito molto su di me.
Oltre a qualche brano blues ci siamo lanciati in lunghe improvvisazioni su strutture e ritmi diversi in cui Emanuele ha dato il meglio di se.
Jacopo ci ha stupito con la sua "stupenda pronuncia dell'inglese" ed in una grande versione di classici della musica leggera come "o tiempo se ne va" e "Il parco dell'amore": fortunatamente di lì a poco saremmo andati via per cui abbiamo evitato il peggio... ;-P
La serata è stata un momento di aggregazione tra amici, di musica, per scambiarsi esperienze e per divertirsi: direi che in quest'ottica sia andato tutto bene.
Ciao,
Njuletto