E' andata molto bene ;-)
Torino però è una città strana, per andare dal punto A al punto B devi attraversare tutto l'alfabeto.
GIOVEDI'
E' il giorno delle prove della convention e del saundcèc.
Arriviamo a Torino in largo anticipo (l'appuntamento era per le 14,00), seguiamo le indicazioni per il Lingotto e dopo 70 minuti ci ritroviamo esattamente nello stesso punto da dove eravamo arrivati dall'autostrada. Chiediamo indicazioni ad un passante che ci dice di prendere la tangenziale e seguire le indicazioni per Savona-Piacenza. Troviamo un cartello che indica la tangenziale e proseguiamo, dopo un po' i cartelli per la tangenziale spariscono. Chiediamo indicazioni ad un passante diverso da quello di prima, che ci dice di seguire le indicazioni per il Lingotto. Lo ignoriamo perchè con la coda dell'occhio vediamo un cartello seminascosto che indica la tangenziale. Arriviamo ad una piazza dove troviamo addirittura le indicazioni per la tangenziale e per Piacenza. Felici e con le lacrime agli occhi imbocchiamo la tangenziale e ad un certo punto troviamo l'uscita per il Lingotto e arriviamo alla piazza di prima.
Disperato Molina mi fa "Voglio tornare a casa, voglio la mamma!".
Improvvisamente ci compare la fata Turchina con in mano un cartello con una freccia e la scritta "Lingotto", lo seguiamo e arriviamo in una zone dove ci sono tutte vie con nomi di città della Liguria. L'appuntamento era in Via Nizza che però è in Costa Azzurra. I cartelli con le indicazioni per il Lingotto si fanno più numerosi, ce n'è uno ad ogni angolo, ne trovo due pure nel portacenere.
"Siamo vicini, lo sento...", faccio al Molina che non riesce a rispondere dall'emozione.
Ma di Via Nizza manco l'ombra.
Chiediamo ad un passante "Mi scusi buon uomo, ci saprebbe indicare dove minchia sta Via Nizza?"
"Via Nizza?"
"Esattamente, ha indovinato, proprio Via Nizza! Sa per caso dove e se si trova?"
"Dunque Via Nizza... (mumble mumble)... Via Nizza, vediamo... mmm... ah, sì! ...no, cioè sì! Via Nizza è questa!"
"Questa? Maddai? Sicuro?", chiediamo in coro increduli.
"Sì, ma è senso unico..."
"CHISSENEFOTTE!" urliamo in coro, e proseguiamo decisi.
Le prove di una convention per una bend non consistono solo nel saundcèc, ma bisogna stare lì per provare tutti gli interventi tra un discorso e l'altro, gli stacchetti, e le esecuzioni. Tutto cronometrato. E' tipo le prove di una trasmissione televisiva che andrà trasmessa in diretta e tutto deve essere ferpetto e rispettare i tempi... du' palle così!
L'Auditorium del Lingotto è molto bello, il palco è immenso e di solito ospita orchestre sinfoniche, quindi potete immaginare come ci sentivamo piccolini a stare lì. La veduta che avevamo dal palco era questa.
Finiamo le prove alle 19,03 saliamo in macchina e cominciamo a cercare l'albergo (Hotel AC10 *****), ci dicono che è lì vicino, ma...
...appena usciti dal Lingotto cominciamo a chiedere in giro dove sia questo AC10 e constatiamo che l'albergo è completamente sconosciuto agli abitanti della zona... cominciamo bene!
Gironzoliamo un po' fino a quando non vediamo in lontananza un'insegna che dice PARCHEGGIO HOTEL AC10, evviva!
Sticazzi.
Cerchiamo di entrare nella via dove c'è l'ingresso dell'albergo ma paradossalmente la strada sembra essere a senso unico sia da una parte che dall'altra. Molina piange.
Mi viene un'idea. Tiro fuori dalla mia tasca un cubo di Rubik e disegno velocemente sui lati una piantina della città. Ci smanetto per due minuti e trovo la soluzione. Dobbiamo entrare in albergo dall'alto.
Soluzione bocciata dal gruppo. Vinnie prende il volante, Marco blocca il traffico da una parte, io dall'altra, il Molina prega, ce ne fottiamo dei sensi unici ed entriamo vittoriosi nel parcheggio dell'albergo! Alè!
Scopriamo la sorpresa che ci regala il buon umore.
L'AC10 è un cinque stelle, un po' pacchiano, la reception e le sale sembrano un'esposizione dell'Ikea, ma cmq accogliente.
Le camere sono spaziali. Frigo bar a consumazione GRATUITA. TV al plasma. Lettore DVD e lettore Cd, separati. Bagno olimpico con vasca ergonomica e lavandino in cristallo. Letti a una piazza e mezza con 18 cuscini e materasso da fotting olimpionico. Studio con scrivania, telefono e collegamento a Fastweb (ovviamente non mi ero portato il portatile).
Tutto offerto dall'organizzazione, figata!
Dopo che mi sono sistemato vado a trovare il Molina e il Vinnie (sistemati nella stessa camera). Li trovo che saltano e urlano in mutande sul letto. Cantano a squarciagola "Voglio la coperta!".
Guardo nel frigo, non c'è più manco una birra.
Nel frattempo mi chiama Fabri (il ns cantante) che mi fa "Ciao Glen, non riesco a trovare la Via dell'albergo..."
"Ce l'hai il gipiesse?"
"Sì"
"Non vale. Chiedi a un passante"
Mi richiama dopo 5 minuti e mi fa:
"Ho trovato l'albergo ma non riesco ad arrivarci..."
"Con un po' di fantasia ci arrivi. Devi essere creativo." e riattacco.
Ceniamo alle 20,56 in albergo.
Avevamo tutti una fame boia, ma proprio tanta tanta. Il Molina poi si lamentava che aveva fame fin da quando avevamo messo piede in hotel.
Insomma, avete capito che avevamo tantissima fame. Sono stato chiaro?
Bene.
Ordiniamo l'inverosimile, tutte le portate, dall'antipasto al caffè.
L'attesa della prima portata si fa angosciante, cresce l'ansia, si litiga per l'ultima briciola di grissino.
Finalmente arriva il primo piatto.
Trattasi di 1 (una) fettina di tonno affumicato spessa circa 0,0004 micron, con 8 (otto) briciole di verdura e 3 (tre) cubetti di pomodoro di circa 0,3 cm di lato.
Cala il silenzio.
Il Molina fa una faccia molto ma molto preoccupata. Ha le lacrime agli occhi. Sospira. Il lieve sospiro è però sufficente a fare in modo che la leggerissima fetta di tonno venga risucchiata e ingurgitata istantaneamente senza dare il tempo di provare a gustarla. Scoppiamo tutti a piangere.
Arriva la seconda portata, questa volta non sono porzioni da criceto. Guardiamo i piatti felici e chiediamo spiegazioni al cameriere riguardanti il piatto precedente. "Era solo un appetizer", ci risponde.
"aaaaaaaaaaahhhhhh, ecco. Meno male" diciamo in coro, però pensiamo in coro 'Mavaffanculo stronzo, ci hai fatto prendere uno spavento....!'
La cena prosegue allegra.
Prima del dolce ci viene presentata la ragazza che si occuperà di noi durante la convenscion, che praticamente ci farà dei segni quando dobbiamo partire e terminare con i pezzi e con gli stacchi, e che tra l'altro ci spiega "...sì perchè in alcuni brani potete essere più lunghi..."
"Non ti preoccupare", le faccio io "non per niente i componenti di una band si chiamano membri!"
Risata a squarciagola dei ragazzi della band.
Il resto della tavolata è agghiacciato. Ma non importa, arriva il dolce.
Finiamo di cenare verso le 23,31 , andiamo fuori a fumarci 'na paglia, e poi tutti a nanna presto (senza coperta).
VENERDI' (il giorno della convenscion)
Sveglia alle 6,45 AM!
Colazione alle 7,02 AM!
Sul palco alle 8,00 AM!
Trovarsi a quell'ora su un palco vero davanti a 450 persone, è una situazione surreale, grottesca.
Io ciavevo ancora la cispetta sugli occhi e lo sguardo allucinato ( v. foti ), e gli altri non erano da meno ( v. foti di Vinnie).
I nostri interventi erano le sigle iniziali e finali, e stacchi o brani più o meno lunghi (eh eh) alla fine di discorsi, cazzeggi e premiazioni.
Le Iene erano dalla parte opposta del palco, tra noi e loro c'erano tre auto (FIAT), praticamente non li abbiamo manco visti.
Si trattava di una convenscion rivolta ad incentivare i concessionari e ricambisti FIAT, e i responsabili di marketing locali, con la headline "On The Road Again", di cui insieme a Pino Santapaga avevo realizzato il jingle per la loro campagna promozionale, ispirato al pezzo dei Canned Heat. In apertura abbiamo sunato l'originale, e in chiusura abbiamo fatto una specie di mix con il jingle tirato per quasi 10'. Avremmo duto chiudere così, ma...
...dopo che stai 4 ore in piedi aspettando che ti facciano dei segni per partire con la musica e soprattutto esasperati dall' eseguire canzoni che poi venivano bruscamente interrotte, dopo avere eseguito la sigla finale siamo partiti in quarta con Ride Like The Wind (versione Saxon), Breakin' The Law (Judas Priest) e la nostra versione di La Woman con cui abitualmente chiudiamo i concerti.
Incredibilmente la cosa è stata molto gradita ;-)
Alla fine sono arrivati i complimenti anche dalle persone più inaspettate, come dalla massima dirigenza della fabbrichetta (da pronunciare alla milanese) di Torino (intendo la dirigenza che riguarda le vendite, non certo i vertici massimi).
Come ho detto all'inizio è quindi andato tutto molto bene (a parte qualche stecca di troppo dovuta al "fuso orario", "fuso" in questo caso è proprio 'na parola perfetta. Stecche però del tipo che ce ne siamo accorti solo noi ...e pochi altri), da parte nostra è stata un'esperienza nuova, tra 'na palla e l'altra ci siamo divertiti parecchio. E' stato però molto faticoso, ma ben retribuito.
Lapo non c'era.
;-)
.G
P.S.: ho scritto troppo e di getto. Non ho voglia di rileggere tutto, quindi se ci sono tanti errori non importa. E' solo il mio diario.