Non che la competenza di Oliver ne abbia bisogno, ma per amore di verità mi permetto di spezzare una lancia in favore della rivoluzionaria teoria presentata nel suo ultimo, interessantissimo Diario.
E lo faccio presentando brevemente i risultati di un ulteriore studio, condotto con estremo rigore scientifico dai Ricercatori della Thereisnot University di Tuscaloosa (Alabama), comparso recentemente nella Letteratura scientifica internazionale.
Ebbene, il semplicissimo ma geniale studio dei cervelloni della Thereisnot è consistito nel somministrare ad una popolazione di oltre 500 chitarristi una sequenza di due serie di immagini, registrando nel contempo il loro elettroencefalogramma a riposo.
Questa la prima serie di immagini:
... e questa la seconda:
Ebbene, incredibilmente i tracciati elettroencefalografici differiscono significativamente, come chiaramente visibile nell'esempio sotto riportato, dove il tracciato A corrisponde alla registrazione effettuata durante il display della prima serie di immagini, e quello B alla seconda serie.
Ora, considerato che - come sicuramente a tutti chiaro - l'unica differenza apprezzabile tra le due serie di immagini consiste nel colore dominante (rosso per la prima serie e marrone-blu per la seconda), ne deriva l'indubitabile conclusione che il colore rosso risulta capace di indurre marcate modificazioni emotive in un campione di musicisti.
Un risultato il cui impatto scientifico non esito a definire epocale e che mi pare completi il prezioso merletto di sapere tratteggiato dal sommo Oliver.
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Jeb