di LaPudva [user #33493] - pubblicato il 27 luglio 2013 ore 14:35
Con grande dispiacere apprendiamo della morte di J.J. Cale, cantautore americano e chitarrista dalla lunghissima carriera.
Nato a Oklahoma City nel 1938, John Weldon Cale ha vissuto la musica a tutto tondo per più di cinquant’anni: cantante, polistrumentista, produttore, tecnico e autore di alcuni storici brani, resi popolari soprattutto dalle reinterpretazioni di artisti che in lui hanno sempre riconosciuto un maestro.
Con grande dispiacere apprendiamo della morte di J.J. Cale, cantautore americano e chitarrista dalla lunghissima carriera. Nato a Oklahoma City nel 1938, John Weldon Cale ha vissuto la musica a tutto tondo per più di cinquant’anni: cantante, polistrumentista, produttore, tecnico e autore di alcuni storici brani, resi popolari soprattutto dalle reinterpretazioni di artisti che in lui hanno sempre riconosciuto un maestro.
Come lo stesso Cale ebbe modo di dire, il rock’n’roll è un mestiere inclemente e se non fosse stato per uno di quegli artisti celebri innamoratosi dei suoi brani – Eric Clapton ha regalato alla storia delle stupende versioni di “Cocaine” e “After Midnight” - probabilmente di lui non si sarebbe mai saputo nulla. Cale è stato uno dei padri del cosiddetto “Tulsa Sound” (proprio a Tulsa crebbe e passò i suoi primi vent’anni di vita, prima di spostarsi a Nashville), un peculiare stile che fondeva blues, rockabilly e rock’n’roll che non abbandonò mai nel corso della sua carriera e che influenzò un numero incredibile di artisti, dal già menzionato Clapton a Mark Knopfler ai Lynyrd Skynyrd ai Kansas e molti altri, ma rifiutò sempre di essere definito l’architetto di questo filone: “Fondamentalmente sono solo un chitarrista e ho capito che non sarei mai riuscito a guadagnarmi da mangiare suonando, così mi sono messo a scrivere canzoni, che fa guadagnare qualcosa in più!” Incise il suo primo singolo nel ’58 ed ebbe una vita e una carriera dimesse, ma tutto cambiò quando nel ’70 Clapton decise di registrare una sua canzone risalente alla metà degli anni ’60, “After Midnight”: “Avevo già abbandonato l’idea del record business, ero tornato a Tulsa e mi ero trovato un lavoretto, suonando con alcuni amici. Quando Eric ha registrato il brano mi ha aperto mille porte e sono tornato a Nashville ed è allora che ho registrato “Naturally”” (il primo album full length di Cale del ’72 in cui compare anche la sua versione di “After Midnight”). Il resto è storia, poco nota forse, ma una storia di 14 album in studio, di cui l’ultimo – “Roll On” – uscito nel 2009. J. J. Cale è uno di quegli artisti che non hanno mai raggiunto le vette delle classifiche, che si sentivano a disagio davanti a un pubblico vasto, che hanno sempre prediletto una concezione più intima e genuina del proprio mestiere e che probabilmente, come si diceva sopra, sono state strappate a un destino già scritto dalla volontà altrui, ma che nondimeno hanno lasciato un segno profondo nella storia della musica. Nel corso degli anni Cale ha dato prova della sua integrità artistica e della sua dedizione in mille occasioni, ma rimane celebre il rifiuto di partecipare al leggendario American Bandstand di Dick Clark (all’epoca una delle trasmissioni più seguite negli USA) per promuovere il brano “Crazy Mama” in quanto il passaggio in tv implicava che l’artista comparisse da solo, senza la sua band, e che avrebbe dovuto eseguire il brano in playback.
J. J. Cale se n’è andato ieri, silenziosamente com’era arrivato, alle 8 di ieri sera per un attacco di cuore a La Jolla, in California. Lascia una discografia preziosa e una vita davvero interessanti, per molti da scoprire interamente quando ormai si sono definitivamente concluse, come troppo spesso accade. Per chi lo volesse conoscere meglio, è straconsigliata la visione del documentario “To Tulsa And Back”, che prende il titolo da un suo disco. Se volete fare qualcosa per onorare la sua memoria, come riporta il breve comunicato pubblicato sul suo sito, fate una donazione alle associazioni che si occupano di animali abbandonati: JJ era un grande amante degli animali.