Per enfatizzarla, piuttosto che frammenti di scala, privilegeremo l’utilizzo di arpeggi derivanti dalla scala minore armonica contenenti il G#.
La prima frase si apre proprio scandendo un arpeggio di Cmaj7/#5 (C, E, G#, B) costruito sul terzo grado del Am armonico. L’asprezza del G# viene subito attenuata dalla chiusura della frase che risolve su una diteggiatura molto libera di un arpeggio di Am9 (A, C, E, G, B) che accentua proprio il passaggio dal G# al G che invece contiene. Isoliamo i due arpeggi.

C’è un passaggio glissato su un Bb, che – in questa sede – considereremo semplicemente come un colore che porta una certa ulteriore gradevole ricchezza melodica al fraseggio. Attenzione all’intenzione ritmica.

In questa seconda frase invece ci serviamo del Lidio#9 utilizzandolo in maniera lineare, come scala.

Per alleggerirne la sonorità faremo un ampio utilizzo di pause che porteranno vivacità al fraseggio e maggiore respiro ritmico. Il Fmaj7 sopra al quale stiamo suonando è marcato dal relativo arpeggio che si sviluppa sul terzo e quarto movimento della seconda misura.
Si osservi come nell’esposizione della frase si passa di continuo dal G# al G.

L’ultimo fraseggio tiene invece distinte le due sonorità e si apre con un box di Am pentatonica minore arricchito dalla nona, il B. Quindi il passaggio sul Lidio#9 arriva grazie all’impiego di un arpeggio di G#dim (G#, B, D, F).