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Chi ha detto che il batterista non può comporre?
Chi ha detto che il batterista non può comporre?
di [user #39141] - pubblicato il

Venti/venticinque anni fa, realizzare un proprio progetto discografico era un privilegio riservato a pochi "famosi" oppure a coloro che avevano mezzi economici tali da sostenere i costi proibitivi di un'operazione del genere. Successivamente con l'avvento dei sequencer prima e dei vari software musicali poi, parallelamente alla diffusione di Internet, ciò che sembrava una chimera è divenuta un'opportunità per tutti i musicisti.
Venti/venticinque anni fa, realizzare un proprio progetto discografico era un privilegio riservato a pochi "famosi" oppure a coloro che avevano mezzi economici tali da sostenere i costi proibitivi di un'operazione del genere. Successivamente con l'avvento dei sequencer prima e dei vari software musicali poi, parallelamente alla diffusione di Internet, ciò che sembrava una chimera è divenuta un'opportunità per tutti i musicisti.

Nella mentalità comune - purtroppo ancora molto diffusa - al batterista non vengono attribuite qualità, competenze e personalità adeguate a ricoprire la funzione di compositore, malgrado si riscontrino chiari esempi in piena contraddizione con questo sciocco luogo comune. Tanto per citarne alcuni: Gene Krupa, Max Roach, Buddy Rich, Tony Williams, Billy Cobham e nei giorni nostri un nome su tutti, Virgil Donati.

Anche in Italia non mancano esempi virtuosi in tal senso, anche in questo caso, un breve elenco: Bruno Biriaco, Roberto Gatto e Tullio De Piscopo. In particolare quest'ultimo attraverso la pubblicazione di vari dischi e la partecipazione a noti varietà televisivi in prima serata, ha fatto conoscere all'Italia "nazionalpopolare" degli anni '80 l'esistenza di uno strumento musicale denominato batteria.

Chi ha detto che il batterista non può comporre?
La mia esperienza con la comune sciocchezza che dequalifica il batterista a semplice sovrastruttura dell'orchestra o peggio a "ignorante della musica" (le mie orecchie hanno udito pure quest'epiteto) l'ho vissuta nei primi anni '90 quando un pianista, facendosi portavoce dei membri della cover band con cui suonavo, a una mia proposta di lavorare assieme ad alcuni miei grooves per realizzare qualche cosa d'inedito, rispose senza parafrasare: i batteristi non scrivono pezzi!

Quella (insipiente) risposta cambiò completamente il mio modo di vedere la musica e di esserne partecipe. Iniziai a interessarmi alla sfera armonica e melodica della musica, facendo leva sulle conoscenze ritmiche acquisite, tutto questo da autodidatta. Imparai le modalità delle scale e l'armonia strutturata sulle stesse per poi concentrarmi su tutto quello che poteva erudirmi in materia di struttura musicale, in primis Real book o in genere tutte le partiture, anche di musica leggera, che riuscivo a trovare.

Con l'ausilio di un vecchio piano Rhodes di mio fratello e un piccolo sequencer Yamaha (QY10) alla fine del 1993 scrissi la mia prima composizione: tema, armonia, basso e batteria.

Si trattava di sole 16 battute, ma avevano un grande significato per me. Da quel momento allo studio della batteria, ho affiancato una personale ricerca musicale ad ampio raggio che continua tutt'oggi. Dal 2005 sono iscritto alla SIAE con la qualifica di autore e tra pochi giorni pubblicherò il mio primo CD da me interamente prodotto, composto e arrangiato.

Chi ha detto che il batterista non può comporre?

Il fine di questo mio articolo non vuol'essere quello di una sterile autocelebrazione o peggio di invitarvi a uno sciocco egocentrismo, bensì quello di stimolarvi, cari amici, a guardare la musica a 360° non soltanto dallo spicchio che il nostro amato strumento ci offre.

C'è tutto un mondo pieno di sensazioni particolari e sempre nuove dentro la ricerca musicale perché la stessa si evolve assieme a noi. Più vai avanti con i tuoi studi di batteria, più ricerchi cose diverse e innovative. Credo questa sia la parte migliore del vivere la musica.
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Bravo. Contributo davvero interessante. Vogliamo ...
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 22/11/2013 ore 09:38:19
Bravo. Contributo davvero interessante.
Vogliamo leggerti più spesso!

G
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Eh, rimanendo nel rock forse ...
di francescolomunno [user #38311]
commento del 22/11/2013 ore 16:29:14
Eh, rimanendo nel rock forse quel tuo pianista non conosceva gente tipo Phil Collins o Roger Taylor...vallo a spiegare ai milioni di persone che conoscono e amano "Radio Ga Ga" o "A Kind Of Magic" che un batterista non scrive pezzi....
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Certo il batterista partecipa in ...
di Martinez53 [user #23272]
commento del 22/11/2013 ore 18:43:37
Certo il batterista partecipa in modo diverso alla stesura di un pezzo, ma se è vero, e io ne sono fermamente convinto, che il rock e tutta la musica moderna si appoggiano sempre su una piattaforma formata da un agglomerato di basso e batteria, il calcestruzzo su cui si costruisce il pezzo, è ovvio quindi che il batterista sia fondamentale. Se è vero che ci sono stati gruppi i quali hanno rinunciato al basso, penso a The Doors (anche se poi nei dischi e in molti live, il basso c'era eccome!) o ai più recenti Bud Spencer Blues Explosion, la batteria risulta strumento irrinunciabile, c'è sempre quindi è fondamentale ed indispensabile alla stesura del pezzo. Cambiare un groove, una ritmica o i suoni di una batteria cambia il sound complessivo del brano. Chi non capisce questo è meglio che cambi mestiere...
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Bill Bruford...
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 22/11/2013 ore 18:48:
....sul suo disco Gradually going tornado firma uno splendido pezzo per pianoforte e basso fretless (eseguito da un certo Jeff Berlin...!!!)...si intitola Palewell Park.
Chi ha mai detto che solo perchè picchia sui tamburi un batterista non possa comporre?

vai al link

Ascoltare per credere.
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ammiro tantissimo chi riesce ad ...
di Stick_ka_ka [user #33058]
commento del 29/11/2013 ore 12:45:56
ammiro tantissimo chi riesce ad immergersi in questo aspetto della musica,ma ho provato ad avvicinarmi un pò allo studio dell'armonia e del piano per scoprire che proprio non fa per me....per il momento preferisco picchiare,inventare i groove e lasciare al resto del gruppo il compito di pensare alle note!
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giusto!!!
di bladder [user #29447]
commento del 29/11/2013 ore 12:50:40
oltre a condividere in pieno il concetto espresso così chiaramente, una cosa che mi salta in mente leggendo questo articolo è che a volte l'ambiente dei musicisti (mi duole dirlo, italiani in primo luogo) è pieno di persone quantomeno ignoranti e presuntuose...
il sottoscritto ne avrebbe di cose da raccontare, sentite dire da "musicisti"...c'è qualcuno che ti dice pure come fare i fill! per non parlare della figura della cassa..."qui ti conviene fare così e li fare cosà!"...vabbè, lasciamo perdere...
il batterista è (quasi) sempre relegato ai margini della costruzione e/o condivisione dei brani da suonare..."tanto basta che tieni il tempo!"...ma come lo tieni, come lo interpreti, come lo senti, il volume, il suono...il suonooo (!!!!!!), sono davvero tutte cose inutili???!!!
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