Accordo: Registrare in diretta nel PC

Grazie a software in continua evoluzione e hardware letteralmente autoinstallanti, praticare home recording è ormai alla portata di tutti, eppure non sempre va tutto liscio. Ecco alcune cose da prendere in considerazione quando si prova a collegare la chitarra in diretta in un PC.

Poco tempo fa mi hanno regalato un'interfaccia Behringer USB, la tanto odiata UCG102 (a detta di qualcuno mi hanno fatto una cattiveria).
Dopo un po' di sbattimento sono riuscito a installare il tutto con annesso Audacity, perché vorrei registrare delle cover su delle basi MP3.
Bene il problema che mi si sta verificando e il seguente: la registrazione della mia chitarra sulla base MP3 risulta nettamente piu bassa di volume e soprattutto è senza effetti.
Premetto che ho seguito le indicazioni dei vari libretti d'istruzione e che ho configurato l'interfaccia come detto nelle varie illustrazioni.
Quindi, come tantissime altre volte ho fatto con esiti sempre più che positivi, mi rivolgo a voi compagni di schitarrate alla David Gilmour e non solo, per dei consigli su come posso risolvere questo problema.

Risponde Pietro Paolo Falco: devi considerare le interfacce USB come la Behringer UCG102 al pari di una vera e propria scheda audio in cui entri con un segnale da registrare, che nel caso specifico è una chitarra. Dispositivi del genere hanno dalla loro degli ingressi ottimizzati per il tipo di strumento, quindi ti risparmiano tutti i problemi di impedenza inadatta e volumi insufficienti (per un segnale non preamplificato) che potresti riscontrare con una comune scheda audio (interna o esterna che sia, USB o Firewire). Da come esponi il problema, suppongo che tu entri in diretta con la chitarra pulita nell'interfaccia e voglia usare effetti virtuali, generati da VST e programmi per computer come Guitar Rig o AmpliTube.
In questo caso può esserti utile visualizzare il percorso del segnale come una serie di anelli di una catena. Il primo è la chitarra, poi c'è l'ingresso nel computer (Behringer), poi il VST con le simulazioni.
Se la tua DAW (Digital Audio Workstation o audio editor, Audacity nel tuo caso) registra il segnale pulito, vuol dire che lo preleva all'ingresso nel computer anziché dopo il VST. Ciò che devi fare è "dire" al programma di registrare il segnale proveniente dopo l'ultimo anello nella catena del suono, ovvero dopo l'azione del VST.
In genere i programmi usati per registrare audio in multitraccia permettono di caricare i VST e applicarli a determinate tracce in maniera decisamente intuitiva, aprendo direttamente i simulatori all'interno del programma.
Audacity supporta i VST e sul sito ufficiale puoi trovare delle guide che ti spiegano come attivarli e fare in modo che il programma registri l'audio "post-VST", cioè così come lo senti dalle casse del PC.
Se invece usi dei VST stand alone, ovvero come programmi aperti a sé e non come plug-in all'interno di Audacity, potrebbe essere necessario agire su opzioni che cambiano da un sumulatore all'altro.
Guitar Rig, per esempio, permette di impostare il tapedeck (cioè il registratore) a monte o a valle della catena del suono, ottenendo quindi una registrazione del segnale dry o effettato a scelta. Spesso questi programmi hanno anche delle funzioni essenziali per registrare su basi.
Usare un VST stand alone e un programma a parte per registrare può essere macchinoso in quanto ciò che dovresti fare virtualmente sarebbe entrare nel VST, uscire da lì ed entrare nella DAW, probabilmente avvalendoti di qualche driver aggiuntivo che permetta di dare in pasto alla DAW non solo il segnale che va dalla chitarra alla scheda audio, ma anche quello che va dalla scheda audio alle casse, cioè quello effettato.
Le soluzioni più pratiche, in breve, sono le seguenti: o carichi il VST come plug-in nel software che usi per registrare, o usi i tool offerti dallo stesso VST stand-alone per registrare il suono senza l'uso di software esterni.