di FBASS [user #22255] - pubblicato il 08 ottobre 2014 ore 18:00
Simbolo della beat-era, le chitarre Burns hanno conquistato i cuori dei fan dei The Shadows, ma hanno fatto solo una breve comparsata nelle vetrine italiane, salvo poi tornare alla ribalta grazie a un trampolino di lancio chiamato Brian May.
Simbolo della beat-era, le chitarre Burns hanno conquistato i cuori dei fan dei The Shadows, ma hanno fatto solo una breve comparsata nelle vetrine italiane, salvo poi tornare alla ribalta grazie a un trampolino di lancio chiamato Brian May.
Sebbene i suoi strumenti si fossero visti usare da un noto complesso dell'epoca, i The Shadows, fino alla fine degli anni '60 il nome Burns non si era ancora visto su nessuno strumento esposto nelle vetrine dei negozi. Poi all'improvviso, ma solo dopo la comparsa di qualche Gibson e di qualche Fender di nuova produzione, si videro chitarre e bassi che, come assicuravano i vari negozianti, nulla avevano da invidiare alle succitate e blasonate marche statunitensi. Le notizie arrivavano sempre con il contagocce, ma i prezzi erano più abbordabili.
Burns London fu fondata nel 1960 da Alice Louise Farrell (1908-1993) e James Ormston Burns (1925-1998). Lo stesso James Burns è stato spesso descritto come la versione britannica di Leo Fender, a causa delle similitudini nelle loro vite e nella direzione della sua azienda.
Nel 1965, Burns London Ltdfu venduta a Baldwin Piano and Organ Company di Cincinnati per il prezzo di 380 mila dollari, poca cosa in confronto ai 13 milioni di dollari pagati a Leo Fender da CBS, sul finire del 1964.
Qualche amico più intraprendente ne comperò una, sempre ed esclusivamente chitarre Bison: la versione basso non piaceva a nessuno per quella sua paletta invasiva ad "ali di pipistrello". La sei-corde si trovava sia con le meccaniche in linea sia con la classica tre più tre alla Hank Marvin Signature.
Poi, come erano comparse, le Burns scomparvero dalle vetrine e dai sogni dei chitarristi fino a quando un certo Brian May dei Queennon si presentò sui palchi con una sua chitarra particolare che tutti noi associammo inizialmente, ed erroneamente, alle Framus tipo 5/150 e similiari, sia per il colore sia per la forma del body. Lui stesso smentì: buona parte della chitarra, la Red Special, l'aveva realizzata lui con suo padre Harold, nel mese di agosto 1963. Il manico era stato costruito dal legno proveniente da una mensola del camino del 18esimo secolo che un amico di famiglia stava per buttare via, mentre il corpo era stato fatto con la quercia di un vecchio tavolo, in strisce di legno tra due fogli di compensato e impiallacciatura in mogano. Il risultato finale, tecnicamente, fu una semiacustica. I pickups erano Burns Tri Sonic, con le bobine impregnate con araldite epossidica per ridurre la microfonicità.
Repliche della chitarra si sono viste più volte durante gli anni '80 e '90, il più delle volte prodotte dalla Guild, tra il 1983-85 e 1993-95, e di nuovo da Burns dal 2001 (modelli prodotti in serie in Corea).
Il modello Burns, prodotto con la guida di Brian May, è stato premiato come "Miglior Chitarra elettrica dell'anno 2001" da Guitarist Magazine.