Premessa; questa è una mia riflessione personale, diciamo che sto scrivendo ciò che penso senza essermi documentato più di tanto. Non intendo assolutamente generare flames, faide, lotte fra clan, scaramucce, agguati e così via!
Mi pare chiaro, anzi lampante, che il vintage abbia un fascino e un appeal unico. Possedere uno strumento d'epoca è esaltante per la storia, i colori, gli odori. Il suono è il suono di uno strumento d'epoca, con tutti i pregi e i difetti delle cose realizzate completamente a mano, dal cablaggio, all'avvolgimento dei pickups, alla verniciatura e via dicendo. Lo stesso David Gilmour pare che abbia ammesso che la Strat #1 ormai non è più utilizzabile in concerto a causa di raggiunti limiti di età.
Lo strumento realizzato a mano, magari "su misura" da un bravo liutaio, è amore allo stato puro da parte del proprietario perché l'ha sognato, descritto, visto nascere pian piano, atteso a lungo (come spesso accade con gli strumenti di liuteria) e quindi ancor più agognato. Un piccolo difetto sarà un segno distintivo della sua particolarità, perché quando si ama si amano i difetti alla pari dei pregi. Il costo non sarà mai un vero problema perché l'amore non ha prezzo.
I custom shop: sono, a mio avviso l'anello di congiunzione fra lo strumento di liuteria e quello di serie, l'intervento umano sullo strumento oggigiorno realizzato con macchine a controllo numerico. Sono la personalizzazione di massa che, a mio avviso, spesso non vale la pena di un prezzo che giustifica solo il "io ce l'ho più grosso!". (Ho scritto spesso, non sempre).
Lo strumento "di serie" oramai viene sempre più raramente prodotto nei luoghi in cui nasceva cinquanta e più anni fa. Viene realizzato con macchine a controllo numerico, verniciato con sistemi robotici, assemblato da manodopera sempre più low cost (la "regressione" Giappone, Corea, Cina, India la dice lunga). Parlando di marche di "prima fascia" se le essenze e i vari componenti sono di buona qualità ed il controllo qualità finale viene realizzato con cura, pur mantenendo costi di produzione assolutamente contenuti, si ottengono prodotti di qualità altissima e con una ripetibilità assoluta (ovvero molto difficilmente si noteranno differenze significative fra uno strumento e l'altro della stessa serie).
Tempo fa lessi (non ricordo dove) di body di Stratocaster realizzate ai tempi di Leo Fender, assemblati con addirittura sei pezzi di ontano di qualità non eccelsa... Eppure erano della mitica era pre-CBS.
Fatta questa premessa, considerando che molto probabilmente il prezzo di vendita degli strumenti (non di liuteria) oggigiorno è almeno il 400/500% del costo di produzione, considerando altresì che il suono finale sia la somma di mano, body (ivi compreso ponte, capotasto, e meccaniche varie), pickups (e relativa parte elettrica), nonché, last but not least, delle corde, secondo voi ha senso spendere migliaia di euro per uno strumento quando con poche centinaia se ne può acquistare uno che con alcuni interventi mirati potrebbe addirittura dimostrarsi superiore? |