di alberto biraghi [user #3] - pubblicato il 06 settembre 2015 ore 08:00
Gibson fa dietro front sui prezzi e sulle novità introdotte con il catalogo 2015. Le critiche dei fan hanno spinto il colosso a correggere il tiro per il 2016 con una gamma di strumenti più fedeli alla tradizione, nuove finiture e cifre decisamente interessanti.
La notizia è quasi sorprendente: Gibson ascolta le critiche dei suoi clienti più affezionati e torna sui propri passi. La nuova gamma di elettriche 2016 abbandonerà una gran parte delle novità introdotte nel 2015 e aspramente criticate ovunque, primo tra tutti da James M. Brill, una delle firme più apprezzate di Reverb, che si era fatto portavoce del malcontento dei gibsoniani.
Non poca maretta aveva infatti accolto, alla presentazione della collezione 2015, la notizia che il prezzo della Les Paul Standard con un top a fiammatura normale passava da 2.999 dollari a 3.875, quasi un 30% di aumento. A questo si aggiungevano una serie di modifiche strutturali importanti, che di fatto trasformavano pesantemente anche i modelli più classici. Uno "zero fret" in ottone, il sistema di accordatura G-Force automatico obbligatorio, un allargamento della tastiera e la riduzione drastica di modelli e finiture. E come (amara) cilegina, una diversa firma sulla paletta in occasione dei 100 anni dalla nascita di Les Paul, un segnale di rispetto per lo storico partner che però manca del fascino del vecchio logo che il mondo gibsoniano ama dal lontano 1952.
Insomma, una botta forte per gli appassionati, che non avevano risparmiato all'azienda critiche feroci, invadendo il forum Gibson con critiche anche pesanti e inducendo parecchi negozianti a offrire ai clienti il cambio delle meccaniche con altre tradizionali a costo zero. Primo risultato tangibile era stato un sensibile calo della domanda e una crescita significativa delle quotazioni dell'usato.
Conoscendo Henry Juszkiewicz, "padre padrone" di Gibson (un personaggio il cui caratteraccio è pari alla genialità), ci si poteva aspettare una reazione alla marchese del grillo ("io so' io e voi nun siete...". Nulla di tutto questo. Il vecchio Henry, pur ostico e cocciuto, da manager di spessore ha avuto la capacità di capire che il più forte è chi riconosce l'errore e vi rimedia.
E allora ecco una serie di belle notizie per la collezione Gibson del 2016. Prima di tutto i prezzi. Il calo medio sarà tra il 20 e il 25% e dovrebbe riguardare tutti i modelli, cancellando gli aumenti del 2015 e riportando la gamma Gibson a prezzi simili a quelli del 2014. La Les Paul Standard dovrebbe andare a listino in USA attorno a 2.800 dollari e la SG Standard a 1.200 dollari. Le cifre saranno ovviamente superiori sul mercato europeo, ma il segnale è di quelli che non lasciano dubbi: Gibson vuole sbaragliare la concorrenza, proponendo la solita qualità indiscutibile a un prezzo concorrenziale coi suoi più diretti concorrenti.
Tornano alcune finiture inopinatamente scomparse l'anno scorso, tra cui l'opzione "faded", molto amata dai cultori delle chitarre vintage. Tornano i modelli Explorer e Flying V Pro e spariscono lo zero nut (forse funzionale, ma oggettivamente orribile a vedersi), la bruttissima firma celebrativa sulla paletta e il sistema di accordatura elettronica obbligatorio. Mentre scriviamo non è chiaro se al nuovo manico largo e piatto sarà affiancata anche un'opzione più classica, ma voci bene informate dicono che dovrebbero essere così.
In attesa della conferma ufficiale e della presentazione della collezione completa delle elettriche (quella delle acustiche è già online sul sito) i fan Gibson possono cominciare a tirare un sospiro di sollievo. Certo, sarebbe bello scoprire che anche la mozzafiato "Tom Wittrock" cala del 25%, passando da 10mila dollari a 7.500. Il sogno resterebbe inavvicinabile, ma un po' meno.