Virgil Donati è senza dubbio il batterista di riferimento nel progressive più moderno. Capace, in questo genere, di contaminare il suo drumming con i linguaggi del metal e della fusion, ha accompagnato i più grandi chitarristi del pianeta: da Holdsworth a Vai, passando per Gambale e Henderson. Siamo riusciti a raggiungerlo in occasione del recente tour italiano dei suoi(splendido progetto prog metal con Marco Sfogli alla chitarra) per parlare di warm up, songwriting, fraseggio e personalità.
In questo primo appuntamento, abbiamo chiesto a Virgil Donati quali siano le sue abitudini prima di un concerto.
Per capire come, a fronte dei repertori e generi straordinariamente complessi con i quali si cimenta, trovi la giusta concentrazione e la necessaria scioltezza prima di salire sul palco. Ne sono usciti una manciata di consigli che torneranno utili a batteristi e musicisti di ogni livello.
"Se devo pensare a quelle che sono le mie abitudini prima di un concerto, le cose che faccio per preparami e concentrarmi, in realtà è il soundcheck l’aspetto per me predominante. Se possibile cerco che questo sia il più lungo, dettagliato e minuzioso possibile. Il soundceck non serve solo a ottimizzare suoni e ascolti: va bene per scaldarsi e jammare con gli altri musicisti. Questa pratica mi aiuta ad arrivare rilassato e pronto al concerto. Ovviamente il tempo che puoi prenderti per un soundcheck varia a seconda delle location, della situazione in cui sei coinvolto e, ovviamente, del tempo che hai a tua disposizione.
Quando sei in tour devi prendere quello che arriva e adattarti: dal soundcheck, al tempo che hai per scaldarti non è sempre detto che tu possa gestire questi tempi come preferisci.
In generale, però, io sono a stretto contatto con il mio strumento ogni giorno, da una vita. Mi esercito sempre e questo mi offre il grande, prezioso, vantaggio di sentirti praticamente sempre pronto, per qualunque cosa.
Ecco, una cosa importante: quando sei in tour e suoni molti show, suoni con un’intensità che è molto superiore a quella che spendi e utilizzi quando ti eserciti. Per questo le mie sessioni di pratica e riscaldamento in tour non sono mai troppo veloci ed energiche e, soprattutto, troppo lunghe. Mi basta suonare quel pò, per sciogliermi appena, e subito mi sento a mio agio, pronto per il concerto. E questo ,senz’altro è merito dello studio e della pratica quotidiana.
Quanto a quelle abitudini legate al pre concerto, tipo farsi un drink tra amici, rilassarsi chiacchierando e scherzando, sì, perché no. Anche se io bevo solo acqua, e praticamente non tocco alcuna bevanda alcolica, benchèmeno prima di un concerto."
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