abbiamo dato una visione generale di quelli che sono alcuni degli aspetti che differenziano l'essere un musicista professionista in Italia, rispetto al mercato estero. Nel dettaglio, abbiamo riflettuto su quali fattori vadano presi in considerazione prima ancora di e ci siamo soffermati sullo scenario offerto dal mercato americano, visto che si tratta del paese nel quale vivo e lavoro da anni. Però, gran parte di queste riflessioni, sono comunque spendibili per tanti altri paesi. In questo nuovo articolo, cercheremo di studiare quali possano essere delle mosse ragionate per essere allineati, all'altezza e competitivi con la scena professionale locale del paese dove ci trasferiremo.
Affrontiamo separatamente quelle che sono le tre figure professionali più comuni legate alla musica, in tutto il mondo: Insegnante, Turnista, Cantautore.
Per essere indipendenti ed operativi nel breve termine, è doveroso ripetere una raccomandazione: bisogna essere preparati sotto l'aspetto burocratico del paese nel quale ci si sposterà per sapere inquadrare la propria figura professionale.
Rassicurante, però, è sapere che spesso gli aspetti burocratici all’estero sono decisamente più snelli da gestire che in Italia.
INSEGNAMENTO:
Insegnare musica è, ovunque, una delle principali fonti di sostentamento per il musicista professionista; questo fa si che la competizione sia elevata in ogni dove.
Preparare un curriculum seguendo le linee guida del paese che ci ospita, è fondamentale per porsi alla pari con i colleghi.
Bisogna Cercare possibilità lavorative tramite internet ancor prima di partire. Io, per esempio, riuscì con impegno e un pizzico di fortuna, ad organizzare dall'Italia un colloquio con una scuola locale americana prima ancora di trasferirmi. Se avete esperienza di insegnamento fidatevi delle vostre qualità. Si tende a pensare che l'insegnamento della musica sia differente di paese in paese; ma la musica è una sola lingua internazionale e le vostre conoscenze viaggeranno con voi.
Ovviamente, l’aspetto fondamentale e che sarebbe folle sottovalutare, è una conoscenza ottima della lingua con la quale si dovrà insegnare. Conoscenza che ci si dovrà impegnare nel continuare a migliorala. Insegnare si basa sulla comunicazione tra maestro ed allievo e, per questa ragione, la conoscenza della lingua locale è più che essenziale.
Inoltre, non bisogna dimenticarsi dell'insegnamento online, settore sempre più in fase di sviluppo negli USA.
Una differenza tecnica sta' nel dover condensare le lezioni in 30 minuti, dove in Italia la media delle lezioni oscilla tra I 45 minuti e l'ora.
TURNISTA:
Il chitarrista/musicista turnista soffre molto spesso di instabilità e discontinuità lavorativa e, di conseguenza, economica: un giorno si può essere la prima scelta ed il giorno dopo solo uno dei molti. Se volete farvi un'idea più dettagliata di come anche i turnisti di fama mondiale possono essere trattati, vi consiglio il documentario “Hired Gun” con interviste a grandi nomi come Steve Lukather, Kenny Aronoff, Steve Vai, John 5... Questo lavoro implica una grande cura della propria strumentazione, rimanendo il più possibile al passo con i tempi senza snaturare il proprio stile. Inoltre, è importantissimo avere una routine di studio che consenta di mantenersi sempre in forma, allineati e competitivi con la scena locale. Mai come in questo caso, la preparazione e la tecnica dovranno essere funzionali, prima di ogni altra cosa, alla versatilità.
L’aspetto positivo di molti paesi stranieri, Stati Uniti in primis, è che la musica originale vanta un ampio respiro e seguito anche a livello locale; questo fa si che ci
siano molti più artisti che propongono musica inedita a buoni livelli, attraverso album e concerti. Questo si tramuta in possibilità lavorative per i musicisti di cui tali artisti avranno bisogno come collaboratori in studio e live. Se a questo si contempla l’idea di lavorare come session man e sostituto anche all’interno di cover e tribute band, ecco che essere un turnista di professione non risulta impossibile!
Come nel caso dell’insegnamento, è bene non sottovalutate il mercato online: ci sono svariati siti internet definiti “job-for-hire”, dove è possibile creare un profilo, gratuitamente o a pagamento, per poter essere coinvolti per lavori di registrazione. Se si desidera lavorare come turnisti la componente umana sarà decisiva: essere professionali ed alla mano aiutare a creare legami personali fondamentali per sviluppi professionali.
SINGER/SONGWRITER:
Questo, almeno in America, è il settore più interessante. Guadagnarsi da vivere con la propria musica è il sogno di ogni musicista e questo, sfortunatamente, è davvero difficile da realizzare in Italia, a meno di non essere tra gli artisti in cima alle classifiche! Gli Stati Uniti, in questo senso, sono invece un paese che offre più possibilità. Dando per scontato che la musica che si vuole proporre deve essere di qualità assoluta, ci sono svariati canali per potersi lanciare in questa avventura.
La prima attività, più comune ed efficacie da svolgere è suonare dal vivo.
Bisogna costruirsi un seguito a livello locale per poi espanderlo cercando di far viaggiare il più possibile la propria musica. È chiaro che per praticare questo modello bisogna amare la vita “on the road”, concetto tipicamente americano.
Suonando molto in giro, si svilupperanno “fan base” distanti fra di loro e questi andranno mantenuti tornando a suonare periodicamente negli stati e nelle città in cui abbiamo un seguito. Questo tipo di attività implica il dover passare molto tempo fra macchine, hotel, Fast Food; bisogna essere pronti ad affrontare un differente stile di vita.
Un'altra possibilità legata al fatto di lavorare con la musica che si scrive è quella di concentrarsi sul concetto di licensing, ovvero il poter vendere/concedere la propria musica per utilizzi a scopo commerciale: pubblicità, serie tv, film… potrebbe sembrare una soluzione per pochi ma, in realtà, grazie allo strapotere del mercato video rispetto a quello audio, in questo momento ci sono buone possibilità di esporre la propria musica ad un pubblico esteso.
Da ultimo, ovviamente, si può cercare di gestire un'attività lavorativa che spazi attraverso queste tre categorie esposte.
Non dimentichiamoci, però, che per poter eccellere in uno di questi settori è fondamentale lo specializzarsi e avere una voce e una personalità distinta, riconoscibile.
è chitarrista professionista di Pordenone che da qualche anno vive e lavora in America, a Minneapolis, proprio grazie alla chitarra.
Su Accordo, Marco ci racconta la sua storia attraverso questa serie di articoli che si sono tramutati in una sorta di manuale di sopravvivenza per chitarristi in trasferta. |