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Lavorare con la musica all'estero
Lavorare con la musica all'estero
di [user #116] - pubblicato il

Insegnante, turnista o artista, songwriter, cantautore: questi paiono gli sbocchi lavorativi più immediati e diffusi per chi vuole vivere grazie alla sua passione per la chitarra. Ragioniamo sulle possibilità offerte da queste attività svolte all'estero in compagnia di Marco Vendrame, chitarrista di Pordenone che da anni vive e lavora in America come musicista.


Nel precedente articolo abbiamo dato una visione generale di quelli che sono alcuni degli aspetti che differenziano l'essere un musicista professionista in Italia, rispetto al mercato estero. Nel dettaglio, abbiamo riflettuto su quali fattori vadano presi in considerazione prima ancora di trasferirsi con l’ambizione di lavorare nella musica e ci siamo soffermati sullo scenario offerto dal mercato americano, visto che si tratta del paese nel quale vivo e lavoro da anni. Però, gran parte di queste riflessioni, sono comunque spendibili per tanti altri paesi. In questo nuovo articolo, cercheremo di studiare quali possano essere delle mosse ragionate per essere allineati, all'altezza e competitivi con la scena professionale locale del paese dove ci trasferiremo.
Affrontiamo separatamente quelle che sono le tre figure professionali più comuni legate alla musica, in tutto il mondo: Insegnante, Turnista, Cantautore.
Per essere indipendenti ed operativi nel breve termine, è doveroso ripetere una raccomandazione: bisogna essere preparati sotto l'aspetto burocratico del paese nel quale ci si sposterà per sapere inquadrare la propria figura professionale.
Rassicurante, però, è sapere che spesso gli aspetti burocratici all’estero sono decisamente più snelli da gestire che in Italia.

Lavorare con la musica all'estero
 
INSEGNAMENTO:
Insegnare musica è, ovunque, una delle principali fonti di sostentamento per il musicista professionista; questo fa si che la competizione sia elevata in ogni dove.
Preparare un curriculum seguendo le linee guida del paese che ci ospita, è fondamentale per porsi alla pari con i colleghi.
Bisogna Cercare possibilità lavorative tramite internet ancor prima di partire. Io, per esempio, riuscì con impegno e un pizzico di fortuna, ad organizzare dall'Italia un colloquio con una scuola locale americana prima ancora di trasferirmi. Se avete esperienza di insegnamento fidatevi delle vostre qualità. Si tende a pensare che l'insegnamento della musica sia differente di paese in paese; ma la musica è una sola lingua internazionale e le vostre conoscenze viaggeranno con voi.
Ovviamente, l’aspetto fondamentale e che sarebbe folle sottovalutare, è una conoscenza ottima della lingua con la quale si dovrà insegnare. Conoscenza che ci si dovrà impegnare nel continuare a migliorala. Insegnare si basa sulla comunicazione tra maestro ed allievo e, per questa ragione, la conoscenza della lingua locale è più che essenziale.
Inoltre, non bisogna dimenticarsi dell'insegnamento online, settore sempre più in fase di sviluppo negli USA.
Una differenza tecnica sta' nel dover condensare le lezioni in 30 minuti, dove in Italia la media delle lezioni oscilla tra I 45 minuti e l'ora.
 
Lavorare con la musica all'estero

TURNISTA:
Il chitarrista/musicista turnista soffre molto spesso di instabilità e discontinuità lavorativa e, di conseguenza, economica: un giorno si può essere la prima scelta ed il giorno dopo solo uno dei molti. Se volete farvi un'idea più dettagliata di come anche i turnisti di fama mondiale possono essere trattati, vi consiglio il documentario “Hired Gun” con interviste a grandi nomi come Steve Lukather, Kenny Aronoff, Steve Vai, John 5... Questo lavoro implica una grande cura della propria strumentazione, rimanendo il più possibile al passo con i tempi senza snaturare il proprio stile. Inoltre, è importantissimo avere una routine di studio che consenta di mantenersi sempre in forma, allineati e competitivi con la scena locale. Mai come in questo caso, la preparazione e la tecnica dovranno essere funzionali, prima di ogni altra cosa, alla versatilità.
L’aspetto positivo di molti paesi stranieri, Stati Uniti in primis, è che la musica originale vanta un ampio respiro e seguito anche a livello locale; questo fa si che ci
siano molti più artisti che propongono musica inedita a buoni livelli, attraverso album e concerti. Questo si tramuta in possibilità lavorative per i musicisti di cui tali artisti avranno bisogno come collaboratori in studio e live. Se a questo si contempla l’idea di lavorare come session man e sostituto anche all’interno di cover e tribute band, ecco che essere un turnista di professione non risulta impossibile!
Come nel caso dell’insegnamento, è bene non sottovalutate il mercato online: ci sono svariati siti internet definiti “job-for-hire”, dove è possibile creare un profilo, gratuitamente o a pagamento, per poter essere coinvolti per lavori di registrazione. Se si desidera lavorare come turnisti la componente umana sarà decisiva: essere professionali ed alla mano aiutare a creare legami personali fondamentali per sviluppi professionali.

Lavorare con la musica all'estero
SINGER/SONGWRITER:
Questo, almeno in America, è il settore più interessante. Guadagnarsi da vivere con la propria musica è il sogno di ogni musicista e questo, sfortunatamente, è davvero difficile da realizzare in Italia, a meno di non essere tra gli artisti in cima alle classifiche! Gli Stati Uniti, in questo senso, sono invece un paese che offre più possibilità. Dando per scontato che la musica che si vuole proporre deve essere di qualità assoluta, ci sono svariati canali per potersi lanciare in questa avventura.
La prima attività, più comune ed efficacie da svolgere è suonare dal vivo.
Bisogna costruirsi un seguito a livello locale per poi espanderlo cercando di far viaggiare il più possibile la propria musica. È chiaro che per praticare questo modello bisogna amare la vita “on the road”, concetto tipicamente americano.
Suonando molto in giro, si svilupperanno “fan base” distanti fra di loro e questi andranno mantenuti tornando a suonare periodicamente negli stati e nelle città in cui abbiamo un seguito. Questo tipo di attività implica il dover passare molto tempo fra macchine, hotel, Fast Food; bisogna essere pronti ad affrontare un differente stile di vita.
Un'altra possibilità legata al fatto di lavorare con la musica che si scrive è quella di concentrarsi sul concetto di licensing, ovvero il poter vendere/concedere la propria musica per utilizzi a scopo commerciale: pubblicità, serie tv, film… potrebbe sembrare una soluzione per pochi ma, in realtà, grazie allo strapotere del mercato video rispetto a quello audio, in questo momento ci sono buone possibilità di esporre la propria musica ad un pubblico esteso.
 
Da ultimo, ovviamente, si può cercare di gestire un'attività lavorativa che spazi attraverso queste tre categorie esposte.
Non dimentichiamoci, però, che per poter eccellere in uno di questi settori è fondamentale lo specializzarsi e avere una voce e una personalità distinta, riconoscibile. 



Marco Vendrame  è chitarrista professionista di Pordenone che da qualche anno vive e lavora in America, a Minneapolis, proprio grazie alla chitarra.
Su Accordo, Marco ci racconta la sua storia attraverso questa serie di articoli che si sono tramutati in una sorta di manuale di sopravvivenza per chitarristi in trasferta.
lezioni marco vendrame
Link utili
Il sito di Marco Vendrame
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di Stratista [user #20313]
commento del 26/06/2019 ore 01:44:2
Credo si stiano dando delle informazioni fuorvianti. Dall'articolo si evince che chiunque si possa trasferire negli Stati Uniti per suonare o per insegnare chitarra: non é certamente cosi!.. Le autoritá americane rilasciano permesso di soggiorno e di lavoro solo dopo aver valutato (dopo attente indagini di mercato su tutto il territorio nazionale!) che quella tipologia di lavoratore non é presente sul territorio nazionale!...ed in questo caso i chitarristi e gli insegnanti di musica si buttano a quintali!...Quasi sicuramente il signor Marco Vendrame ha acquisito la sua bella Green Card (che da diritto alla residenza e a poter lavorare) con altri requisiti, dopo di che ha diritto ad esercitare la sua professione in America ma ciò non significa che per chiunque voglia fare altrettanto basti prendere un biglietto aereo e trasferirsi oltreoceano...anzi!
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di SHENANDOAH1980 [user #10847]
commento del 26/06/2019 ore 10:45:1
Onestamente, non mi pare che nell’articolo l’autore faccia evincere che “basti prendere un biglietto aereo e trasferirsi oltreoceano”. Descrive una realtà con molte possibilità, ma dura, impegnativa e competitiva (quest’ultimo un po’ il cancro di tutto il pezzettino di mondo legato a un background anglosassone). E non parla necessariamente di USA. Ovviamente se qualcuno vuole trasferirsi all’estero dovrà adeguarsi alle normative su immigrazione e lavoro del paese che lo ospiterà, e questo purtroppo, per un italiano è un qualcosa da affrontare in praticamente ogni paese che non appartenga al minuscolo e vetusto blocco europeo. A parte qu sto ovvio e non bypassabile problema, a me pare che la semplice opportunità di poter campare della propria musica sia un’opportunita ghiottissima che, purtroppo, per un giovane musicista europeo risulta, di norma, preclusa o di difficilissima realizzazione.
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di tramboost utente non più registrato
commento del 27/06/2019 ore 18:53:45
quello che mi chiedo io, quando si fa il musicista di professione all'estero, è:
ma si riesce a versare contributi ai fini pensionistici, riuscendo anche ad avere il gruzzolo per sopravvivere?
è tassativamente obbligatoria farsi una polizza assicurativa per gli eventuali infortuni o malattie che ti potrebbero non fare svolgere la propria attività di chitarrista?
ci si può permettere di vivere tranquillamente, con una pensione da musicista, o anche li come in Italia, i musicisti hanno delle pensioni da fame?
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di Mm utente non più registrato
commento del 27/01/2023 ore 00:23:27
La risposta e si,così come in Italia,ma a una condizione,di aver incassato milioni su milioni,gli altri vivono alla giornata così come da noi....che non si vada a vendere che oltreoceano siano meno squali...anzi,con la differenza che li se non hai la.grana crepi per atrada,
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