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Talent Show: come sopravvivere a un'audizione
Talent Show: come sopravvivere a un'audizione
di [user #116] - pubblicato il

I Talent Show sono un argomento che puntualmente scatena accese discussioni tra i musicisti. Per alcuni sono il male assoluto: favoriscono l’omologazione tra gli artisti e sono responsabili dell’appiattimento che intristisce, a detta di tanti, la scena attuale. Per molti altri, invece, rappresentano l’unica vetrina veramente autorevole e sensata a cui un giovane artista può ambire.

 
Gli spazi per esibirsi proponendosi in maniera originale, oramai, sono sempre meno. E i pochi che restano e offrono la possibilità a giovani artisti, musicisti e band di esibirsi raccolgono sempre meno interesse e affluenza di pubblico. Anzi, nota più amara di uno scenario già desolante, è che sono i musicisti e gli artisti emergenti i primi che tante volte snobbano rassegne, contest e live di altre band. Rendendosi così, i primi responsabili nel non supportare una scena che invece, prima di ogni altra cosa, dovrebbe ritrovare dall’interno interesse, supporto e spinta.

Talent Show: come sopravvivere a un'audizione

Così il Talent Show diventa inevitabilmente la piattaforma più anelata, capace di garantire da subito visibilità enorme e un confronto con realtà professionali e altrimenti irraggiungibili.
Recentemente le nostre amiche CapGirls hanno partecipato alle selezioni di XFactor, probabilmente il più noto tra i talent show. Ci siamo fatti raccontare questa esperienza e le ragazze, in maniera leggera e brillante, hanno trasformato questa avventura in una manciata di consigli che si auspicano possano aiutare gli altri giovani musicisti che l’affronteranno.

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di ovinda [user #46688]
commento del 17/09/2019 ore 18:28:55
I talent show non hanno nulla a che fare con l’arte, la musica e l’espressione artistica, infatti si privilegiano gli aspetti estetici a quelli artistici. I talent non hanno come fine quello di scoprire talenti da avviare alla carriera artistica, ma quello di guadagnare tenendo in piedi uno spettacolo molto banale per attrarre un pubblico ignorante e impreparato. Questi spettatori guardano i talent esattamente come 30 anni fa guardavano “Ok il prezzo è giusto” con Iva Zanicchi. Chi partecipa a questi spettacolini deve essere consapevole che non avrà nessuna carriera artistica o musicale, nè che riuscirà ad inserirsi all’interno del mondo dello spettacolo. Basti analizzare il dato statistico per rendersi conto di quanti ragazzini sono passati per i talent e quanti hanno trovato una continuità artistica tale da poter essere definita professionale, il che significa: produrre con regolarità dischi con numero sufficiente di vendite, avere un seguito di pubblico costante e tenere tour con cadenza annuale con riscontro di biglietteria significativo. Non parlo di diventare famosi come una rockstar, un cantautore o una band, ma di tenere quelle attività minime tali da poter definire il proprio percorso nel mondo della musica come professionale. L’unico modo per approcciarsi al mondo della musica in modo professionale è crearsi un percorso professionale: studiare, ottenere un titolo di studio riconosciuto a livello nazionale, fare gavetta, suonare in contesti professionali (anche se non retribuiti all’inizio) tipo ensemble, orchestre, gruppi, artisti con analoghi requisiti professionali, avviare percorsi didattici presso scuola pubblica (se possibile), o istituti, scuole musicali o lezioni private che consentano di generarsi un reddito. Giocarsi la fortuna nei talent rappresenta la sconfitta dei partecipanti perchè non verranno selezionati per criteri artistici e in ogni caso verranno sfruttati per un periodo di tempo molto breve fino all’eliminazione o fino alla partenza della stagione successiva. Per quanto non apprezzi rap e trap e derivati, devo riconoscere che almeno in quell’ambito c’è una gavetta e c’è un fermento che genera confronto e una selezione che parte dal basso, chi emerge lo fa dopo anni di esperienze e questo è proprio ciò che manca in altri ambiti. Non esiste più una “scena” artistica in ambito pop o rock, non esiste un confronto, non esistono idee nè innovazione. Questi generi sono morti, si guarda al pssato senza idee per il futuro. Infatti non c’è più nemmeno un pubblico. E la disperazione di chi aggrappa ai talent nella speranza di avere opportunità professionali che non ci saranno, ne è la prova.
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di simonec78 utente non più registrato
commento del 17/09/2019 ore 18:35:09
Se siano il male assoluto non lo so, o meglio, ho la mia personale opinione a riguardo senza la pretesa di dare giudizi assoluti. Ma che abbiano introdotto un certo appiattimento, nel merito proprio del modo di fare musica, è un dato di fatto. Trovo poi che un approccio troppo selettivo e competitivo non faccia bene alla musica. Poi se si vuole avere "il successo", ok, ci sta, liberi di farlo e di presentarsi davanti ai residui di Manuel Agnelli e di Morgan (musicalmente riposino in pace). Ma non dev'essere per forza scritto che debba essere l'unico modo di fare musica.
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di dale [user #2255]
commento del 17/09/2019 ore 22:18:1
Morgan ok, è totalmente bruciato.
Manuel Agnelli morto musicalmente??
:-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-)

Hai per caso ascoltato Folfiri o Folfox?
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 17/09/2019 ore 23:24:16
Morgan non mi piaceva neanche quando stava nei Bluevertigo, Agnelli non mi dice nulla... A quel punto gradisco di piu i Negramaro o Carmen Consoli.
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 18/09/2019 ore 07:22:49
Affermazione imbarazzante, mi chiedo quanto conosci gli After.....


Comunque a ciascuno il suo, va bene così.

Ps Carmen è bravissima mi piaceva molto vent'anni fa, poi non l'ho più seguita.
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 17/09/2019 ore 23:42:20
Mm.. non so, mia personalissima opinione, ho trovato le loro ultime cose un po' con quella patina lì. Quella che si sente nelle cose simil indie negli ultimi tempi. Non so se mi hanno convinto. D'altronde, chi va al mulino si infarina. Difficile venirne fuori indenni.

Grande paroliere, musicista, ma anche e soprattutto produttore. Molto di notevole degli anni novanta è passato da lui. Vederlo fare certe cose mi ha ferito. Davvero. : )
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 18/09/2019 ore 07:21:13
Ah non dirlo a me.
È stato un colpo.
Però lo capisco.
Comunque, fino a quando tira fuori dischi e tour come Folfiri per me può fare X-Factor, Amici e pure condurre Studio Aperto :-) :-) :-)

Poi ha fatto anche una trasmissione di alto livello come Ossigeno, in qualche modo ha controbilanciato dai.
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 18/09/2019 ore 17:18:18
Resta senz'altro un personaggio di spessore della musica italiana. Gliela perdoniamo.

(Non se va a presentare studio aperto però)
: )
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 17/09/2019 ore 18:35:24
Vorrei che esaminiaste ciò che andrò a dirvi adesso: Se un qualsiasi personaggio che esce fuori da questi programmi oggi nel 2019 lo vedrete ancora nel 2069 allora significa che era un vero talento?
Non sto qui a fare il moralista dicendo che le major per fare soldi sfruttano ragazzi e ragazze per fare musica col target dei giovani che alla fine non avendo una cultura musicale basta che gli metti davanti il fighetto di turno o la fighetta di turno una canzoncina alla moda del momento col testo studiato appunto per quel target e vai che sti ragazzini scaricano e le major fanno soldini. Dopo un po quello non va piu e vai buttano sul palco altri ragazzi ed il ciclo si ripete! Se non è cosi che funziona mi faccio prete! Questa è Arte o Business?
Rispondi
di ironface [user #340]
commento del 18/09/2019 ore 11:32:17
Cantanti/band che stanno sui palchi per 50 anni e oltre sono davvero pochi, vorrebbe dire, ad esempio, che Vasco o Ligabue dovrebbero suonare almeno fino a 75-78 anni ... che potrebbe anche essere, ma è molto plausibile che si ritirino prima.
Diciamo che basterebbero anche 10-15 anni di successi per valutare che un cantante valeva più del talent al quale ha partecipato.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 18/09/2019 ore 11:58:41
15 gia è un bel traguardo, facciamo 20/25 cosi consolidiamo ? :)
Rispondi
di ironface [user #340]
commento del 18/09/2019 ore 12:32:52
Hehehe
20 anni mi sembra un buon compromesso ;)
Rispondi
di ovinda [user #46688]
commento del 17/09/2019 ore 18:56:48
Qualsiasi fenomeno realmente artistico è sempre un fenomeno che parte dal basso e emerge dopo anni di gavetta e di lavoro “sporco” continuativo e ripetuto. I Beatles avrebbero mai scritto determinate canzoni se non avessero passato due o tre anni ad Amburgo a suonare cover di altri artisti ad altissimi volumi (per l’epoca) formando un sound proprio e acquisendo una grande dimestichezza ad esibirsi in pubblico? Non credo proprio. E i Led Zeppelin sarebbero mai diventati il gruppo che sono diventati se Page non avesse passato a lavorare come session man e turnista fin dall’adolescenza? Qui c’è gente che crede che basti passare dalla doccia di casa ad un talent per diventare un artista famoso. E tutto ciò è errato. Solo la gavetta, emergere dal basso e partecipare a eventi e scene musicali consentono una maturazione artistica
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 17/09/2019 ore 19:03:36
Io non seguo alla tv o sul pc e non sento alla radio i canali che spingono sti gran fenomeni del momento ed il problema è risolto!
Chi ha una Cultura Musicale sa subito se quello che sente merita di essere sentito da lui o va evitato!
Rispondi
di ovinda [user #46688]
commento del 17/09/2019 ore 19:13:33
Si, questi programmi vanno evitati. E non saranno i vari Morgan, Pelù, Agnelli e compagnia cantante a convincermi del fatto che questi programmi vadano seguiti. Un musicista che ha attività artistiche da portare avanti non partecipa a questi programmi.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 17/09/2019 ore 19:24:
C'è un limite a tutto credo!
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 17/09/2019 ore 20:01:49
Purtroppo no ... quando credi che abbiano toccato il fondo arriva la "novità", quella che sposta il limite ancora più in basso, come la glicemia che negli anni '70 aveva il limite a 90 e a 5 punti alla volta è arrivata a 110 (e non è finita), non vorrete mica che i consumatori smettano di comprare i prodotti dolciari?
Personalmente valuto il successo di un "artista professionista" dal numero di album venduti (o ACQUISTATI scaricandoli on line) con il vecchio modo di classificarli, quelli bravi hanno conquistato almeno 2/3 dischi d'oro. Cosa ha fatto l'industria discografica per dire che un album (di un suo "artista") ha successo? Ha spostato il limite: il disco d'oro (nato nel '42 del secolo scorso) che si conquistava con 1.000.000 di copie ora lo si ottiene con 25.000 copie, quello di platino che valeva 10.000.000 di copie ora vale 50.000 copie, quello d'argento che valeva 500.000 copie ... ora non c'è più, basta fare presenza ad uno "spettacolo di talenti". E non sto parlando di valore artistico, che può essere una valutazione soggettiva, ma di peso commerciale, andate a vedere quanti dischi d'oro da 1.000.000 di copie può esibire il mercato italiano degli ultimi 70 anni ... forse 15/20, e questo grazie alla lungimiranza dei nostri discografici. Alla luce di ciò si capisce perchè tutti questi giovani debbano passare per un talent per potersi far conoscere, ma non andranno più in là e se continueranno su questa strada, alla fine della carriera approderanno alla Legge Bacchelli (dell'85), ma solo se saranno "illustri", cioè se avranno conquistato un paio di dischi d'oro, di quelli odierni ovviamente, da 25.000 copie. Il musicista può permettersi di farlo solo una persona benestante che non abbia problemi di sussistenza giornaliera ... o un pensionato, ma tant'è. Paul.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 17/09/2019 ore 20:33:42
In Italia negli anni '70 prendere il disco d'oro per avere venduto 1.000.000 di copie significava che in ogni casa degli italiani c'era quel disco! E diro di piu, quella gente che nel '70 prendeva dischi dorati forse ancora oggi la vedi sui palchi a suonare! Mi vieni quindi a parlare di talento caro Paul? Namo su...Questi dei reality quanti ne vedrai sui palchi tra 50 anni? Forse nessuno. Vogliamo scommettere?
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 18/09/2019 ore 10:18:3
Forse non sono stato chiaro, ho detto che oggi chi vuol far musica in Italia, ha poche possibilità di emergere, grazie all'ottusità della nostra Industria Discografica. Quell'industria che dagli anni '70 in poi (periodo musicalmente rivoluzionario) ha ucciso centinaia di talenti pur di non compromettere il genere, ma soprattutto i musicisti su cui aveva investito. In Italia il mazzo non te lo fai, non ti vogliono in nessun tipo di rassegna se non hai alle spalle un discografico o se non sei già qualcuno, è come per il lavoro: se non puoi dimostrare di aver già lavorato non ti prendono ... a lavorare. Ecco perchè i talent (che non amo) sono il mezzo attraverso il quale un cantante, un comico, un musicista o un poeta possa rivolgersi al grande pubblico, bada bene non ho detto un artista, che è una definizione di eccellenza che solo gli altri possono riconoscere alla persona in questione. Poi se son rose fioriranno ma pur avendo sentito qualche cantante bravo, ho visto emergere solo rappresentanti di rap, e questo è veramente desolante, se il pubblico non ama la musica è molto difficile che un musicista possa emergere. Paul.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 18/09/2019 ore 10:43:32
Il mercato va dove va la richiesta di solito caro Paul!
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 18/09/2019 ore 10:56:53
Il mercato E' la richiesta, semmai è l'offerta che va in direzione della richiesta, ma in questo modo c'è omologazione, appiattimento e dopo un po' tutto muore. Ogni volta che, musicalmente parlando, c'è stata un'esplosione d'interesse del mercato è sempre stato grazie a novità di qualità, che il mercato non si aspettava e ha premiato, Led Zeppelin e Dire Straits, per fare due esempi eclatanti (sempre fenomeni esteri n'est pas?). Appiattirsi sulle richieste del mercato è proprio ciò che chiede l'Industria Discografica italiana, vivacchiare alle spalle di quella parte del consumatore ammaestrato a scapito del rimanente ... che si rivolge all'offerta straniera. Paul.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 18/09/2019 ore 11:17:32
Paul non possiamo farci nulla, oggi i target son quelli! Allora fai una scelta, o rimani sintonizzato sulle cose di oggi e le accetti, per quanto non piacciano, o senti altre cose che sono piu vicine alla tua anima!
Assistiamo a questo fenomeno non possiamo farci nulla se non applicare la scelta ultima di stare li a sentire cio che ci propongono o non sentirlo! Abbiamo alla fine il potere di fare questa scelta dai, ognuno secondo il proprio percorso musicale! AlexB.
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 18/09/2019 ore 12:28:56
Il CONSUMATORE è il padrone del mercato, se solo ne prendesse coscienza, dal dopoguerra, con la pubblicità, si perpetra la "circonvenzione d'incapace", con i jingle musicali, le canzonette si può abituare la maggioranza a qualsiasi cosa, anche e soprattutto all'acquisto. Chi la pensa diversamente si muova diversamente, anche parlando su forum come questi, ma soprattutto con le persone, colleghi, amici, parenti, ecc. si può modificare questo andazzo, contrastando gli obbiettivi economici dei grandi gruppi, supportati da una pubblicità invasiva e ipnotizzante. Io mi muovo in questa direzione, non mi piace la musica italiana degli ultimi 30 anni e mi piace poco la musica straniera degli ultimi 25 anni, per cui continuo ad ascoltare, ma soprattutto acquistare, classici e le poche cose attuali che ritengo valide. Gli altri facciano le loro scelte ... se sono tali. Paul.
Rispondi
di JanSybilla [user #19544]
commento del 22/09/2019 ore 09:37:18
L’ultima riga è da incorniciare.
Ho 36 anni, di tutti i “musicanti” più o meno coetanei con cui ho collaborato o mi sono imbattuto negli anni, solo 2/3 “ce l’hanno fatta” davvero...E nessuno di questi 2/3 ha alle spalle una famiglia dal reddito medio-basso, nessuno di questi 2/3 ha mai fatto la fila dai sindacati per la dichiarazione dei redditi, pagato la tassa sui rifiuti, l’assicurazione e/o la propria macchina ecc.
Quindi sì, il discorso è piuttosto stratificato :-)
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 18/09/2019 ore 10:33:53
quoto completamente tutto quello che hai scritto anche nei commenti successsivi.
Aggiungo che anzichè "Reality" dovrebbero chiamarsi "Falsity" visto che essendo programmi costruiti i partecipanti di peso sono già sponsorizzati prima dell'ingresso nel programma, se non chiamati proprio dal programma stesso (su questo avrei un bell'esempio di un discografico che è stato contattato per avere nel programma un gruppo in particolare).
C'è X Factor e poi c'è The Voice of Italy dove la qualità di base almeno all'inizio era migliore perchè quello era il programma della "seconda occasione" quella del professionista che non ha sfondato e ha un'occasione per provarci. Anche qui conosco qualche persona impegnata con orchestre che è stata "invitata".
Rispondi
di ironface [user #340]
commento del 18/09/2019 ore 12:07:07
Dieci anni fa ho partecipato alle selezioni di x-fucktor e, per quanto abbia capito quanto poco siano interessati al tuo valore artistico nel senso stretto di autore, posso altresì affermare la stragrande maggioranza di quelli che arrivano al programma è gente che si è fatta anni di gavetta.

Ai tempi avevo 31 anni con alle spalle 14 anni di concerti come cantante-chitarrista (circa 500 live) e un paio di album di pezzi originali e mi sentivo super preparato a stare su un palco, rispetto a quella "gente che crede che basti passare dalla doccia di casa ad un talent".
Man mano che passavo le selezioni ho conosciuto praticamente tutti quelli che poi sono arrivati al programma (era l'edizione in cui vinse Marco Mengoni) ed io ero di gran lunga quello che si era fatto meno gavetta! La maggior parte lavorava già per varie case discografiche e/o in studi di registrazione, aveva più del doppio dei miei live e brani originali in molti meno anni di me e avevano tutti una preparazione tecnica e teorica di tutto rispetto.

Con questo non è che io apprezzi i talent, ma la gente che ci arriva ne ha fatta di gavetta più di quanto si possa immaginare.
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 18/09/2019 ore 12:36:09
Ma è chiaro, Basta solo aver sentito queste persone cantare di fronte ad un pubblico per comprendere che non sono degli sprovveduti presi dal bar sotto casa e schiaffati in televisione.
Hanno preparazione ed esperienza.
Però la gente rosica e quindi deve parlarne per forza male.
Poi a me XFactor fa cagare e non lo guardo da tempo.
Ne vidi un edizione 10 anni fa e mi è bastato. Però quella è gente, tranne pochissimi, che ha fatto Gavetta più di tutti noi messi insieme poche palle.
Rispondi
di rockit [user #11557]
commento del 18/09/2019 ore 14:26:36
Almeno un commentatore che parla sapendo quello che dice!
Avendo la fortuna di studiare canto da parecchi anni con un ex finalista del programma, devo dire che al video manca il consiglio più importante:

STUDIATEVI QUEI CAVOLO DI BRANI

Al di là dello sceneggiato televisivo, farsi un talent show vuol dire essere in competizione con altri artisti preparatissimi, essere giudicati e valutati da persone con una preparazione fuori norma (e non parlo tanto dei giudici che comunque non sono gli ultimi dei pirla, quanto di tutto il resto della produzione musicale) e fare ritmi assolutamente anomali per dei dilettanti (dai tre ai sei arrangiamenti a settimana...confrontatelo con i tempi che si hanno in una scuola di musica per studiare un brano solo).

Morale della favola: chi arriva impreparato si prende delle bastonate clamorose. Altro che ai concerti nei pub...
Rispondi
di spillo91 [user #17528]
commento del 17/09/2019 ore 21:12:03
Eddai ragazzi state esagerando! Alla fine i talent show sono programmi di intrattenimento che nel migliore dei casi sfornano qualche cantante pop da tormentoni estivi. Se a qualcuno non piacciono, basta spegnere la tv e accendere lo stereo o le cuffie! Non penso che i talent siano la rovina della musica... Semplicemente perché non hanno quasi nulla a che vedere con la musica. Se qualche ragazzo desidera diventare famoso e fare un po' di successo con x factor, che ci provi!
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 17/09/2019 ore 21:32:11
Vedi è qui che sbagli, è che per arrivare ad avere il vero successo devi fare il mazzo che nemmeno lo immagini e poi puoi dire ad un certo punto ecco forse adesso sono famoso! E' proprio in quell' istante che devi dimostrare chi sei e mantenere il tuo successo nel tempo e come lo fai? Col talento... Proprio il messaggio che vuoi far passare che è totalmente sbagliato! Beccateve il fighetto o la fighetta per questa estate e viaaaaaaaaaa il prox anno avanti un altroooooo..... Si chiamano talent show appunto per scoprire talenti, ma quanti di questi talenti dopo pochi anni spariscono? Erano talenti o cosa scusate? Quanto mi manca Charles Aznavour! Tanto per citarne uno... Lasciamo perde va!
Rispondi
di spillo91 [user #17528]
commento del 17/09/2019 ore 22:06:36
Ma scusa a te cosa cambia se un ragazzo si gode un po' di celebrità per qualche anno facendo dell'avanspettacolo musicale? Se tu hai voglia di ascoltare aznavour o altra musica nessuno te lo impedisce! Anche io non ascolto e non guardo la musica dei talent, ma se agli adolescenti piace e per loro quella roba lì ha qualche valore, non vedo perché screditarla in questo modo. Si tratta di uno spettacolo televisivo, niente di più. Ognuno è sempre libero di ascoltare ciò che vuole, l'importante è tenere la mente aperta ed essere disponibili ad allargare i propri orizzonti.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 17/09/2019 ore 22:12:55
Orizzonti? Va bhe mi arrendo... :) Sarà che sono 50 anni che studio Musica che parte da quella degli egiziani ed ancor prima delle tribu antiche per arrivare alla moderna di adesso, come vedi gli orizzonti sono estesi oltre ogni limite dello scibile artistico musicale... Il mio background musicale va troppo ad impattare con quello che sento nei reality di oggi! Poi la gente facesse quello che gli pare eh se fossimo tutti uguali sai che noia?! Stai sicuro che se uscira fuori da questi programmi un talento che sara presente per anni ed anni sulle scene e mi dara forti emozioni sarò il primo ad osannarlo! Fino ad oggi non mi è capitato mi dispiace, quello che sento non è nel mio modo di sentire e concepire l'Arte della Musica, dopo tutto quello che ho assimilato in tanti e tanti anni.
Rispondi
di ovinda [user #46688]
commento del 17/09/2019 ore 23:52:24
Sei fuori tema, si parte dall’argomento proposto in questo articolo e si commenta l’articolo. Siamo su un sito dedicato alla musica, c’è un articolo dedicato ai talent contenente il seguente testo: “Così il Talent Show diventa inevitabilmente la piattaforma più anelata, capace di garantire da subito visibilità enorme e un confronto con realtà professionali e altrimenti irraggiungibili.” riferendosi alla possibilità di inserirsi all’interno del mondo della musica. Dici che i talent non sono la rovina della musica e invece lo sono perchè vanno ad appiattire lo scenario musicale diventando l’unica possibilità per qualche ragazzo che sogna di entrare nel mondo della musica. Tutto il resto non esiste più, non viene detto ai ragazzi che un percorso artistico si costruisce nel tempo, suonando e dandosi da fare con altri musicisti, partecipando alle scene musicali ispirandosi reciprocamente con altri artisti, non viene detto che l’unico modo di crescere musicalmente è quello di utilizzare qualsiasi opportunità per suonare il più possibile e con tanti musicisti diversi. Tutto piatto, si passa dalla doccia di casa alla tv, senza un percorso musicale, senza emergere dal basso come accaduto a tutti i musicisti. Inoltre l’idea di mettere gli artisti in competizione è una sciocchezza, soprattutto perchè il meccanismo di questi format mi sembra strutturato per dare un’opportunità solo al vincitore. È logica una cosa del genere? Con questo ragionamento ipotizziamo un talent show nel 1968 con Lucio Battisti e Fabrizio De Andrè in competizione e che solo ad uno dei due venisse dato un contratto discografico mentre quello sconfitto non avrebbe potuto continuare la carriera di musicista? Quanti album fantastici non avremmo ascoltato? Mettici un Mal (cantante inglese pop che ha avuto successo in Italia più per il suo aspetto e l’accento che per qualità artistiche) in mezzo a questa competizione, semmai i votanti avrebbero scelto Mal per il suo aspetto e avrebbero bocciato Battisti e De Andrè, avremmo perso 30 anni di ottima musica per ascoltare la cover Bambolina e Furia il cavallo del west (due dei brani di maggior successo di Mal)? Da qualsiasi punto di vista si guardi questa porcheria non se ne viene fuori. I talent sono una porcheria e basta.
Rispondi
di spillo91 [user #17528]
commento del 18/09/2019 ore 08:43:18
Non è che se uno ha un'opinione diversa dalla tua allora è fuori tema! Secondo me stai dando troppa importanza ai talent: nessuno ti obbliga ad ascoltarli o a guardarli. Se un giovane musicista vuole tentare quella strada, benvenga! Non è scritto da nessuna parte che si debba per forza fare la gavetta nei peggiori bar di Caracas. Se un artista schifa i talent, è libero di cercare il successo tramite altre strade, come youtube, o qualche festival, o concerti nei pub. Se uno produce musica buona, di qualità, non mi interessa da dove salta fuori.
Rispondi
di ovinda [user #46688]
commento del 18/09/2019 ore 12:06:09
Ripeto sei fuori tema rispetto ai contenuti dell'articolo, non è una questione di opinione diversa. Ad ogni modo non ho mai scritto che bisogna suonare nei peggiori bar di Caracas, ma che bisogna suonare e darsi da fare per fare esperienze senza le quali non si può sviluppare un progetto artistico. Detto ciò, tentare la strada dei talent, non porta a nulla, alla fine nessun personaggio è riuscito ad avere una continuità professionale, il vincitore è stato sfruttato il tempo necessario per utilizzare l'onda di risonanza del talent per poi finire nel dimenticatoio con la serie successiva del talent, e chi viene escluso si ritrova la porta in faccia e non ha nessuna possibilità. Ma la musica può essere questo? Si può ipotizzare che la storia della canzone italiana avrebbe perso Battisti o De Andrè perchè uno dei due sarebbe stato escluso dalla competizione e non avrebbe avuto un contratto discografico? Queste sono minchiate per disperati che non regalano alcun futuro a nessuno. Infatti nessuno ha avuto un futuro.
Rispondi
di spillo91 [user #17528]
commento del 18/09/2019 ore 12:27:4
Tema dell'articolo: al giorno d'oggi talent show come x factor possono rappresentare un trampolino di lancio per giovani artisti, vista la difficoltà nel farsi strada nel panorama musicale. Vale la pena di provare.

Mio commento: secondo me i talent show sono più un intrattenimento televisivo che programmi dedicati alla musica. Però se un giovane musicista che vuole avere un po' di successo e fare carriera desidera cimentarsi in una sfida televisiva, non ci vedo nulla di male! Mal che vada verrà dimenticato presto, ben che vada avrà modo di far conoscere la sua musica.
Non capisco perché alcuni commentatori si accaniscano in maniera così violenta e ossessiva contro i talent! Se non piacciono, basta spegnere la tv. Lasciate i giovani trovare le loro strade attraverso ciò che meglio credono, anche perché fra noi non c'è nessun keith richards o jimmy page in grado di dare giudizi sulle loro scelte.
Ah, a proposito, molti anni fa la vincitrice di un talent fu notata da un certo Paul Mccartney, che collaborò con lei per molti anni e ne produsse i dischi... Direi che basta e avanza!
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 18/09/2019 ore 09:41:0
non centra nulla, però oggi la giornata è iniziata con una buona notizia..... i Thegiornalisti si sono sciolti!!!!
Rispondi
di reca6strings [user #50018]
commento del 18/09/2019 ore 10:09:24
Non è proprio così: Paradiso ha lasciato la band, cosa faranno gli altri ancora non si sa. Potrebbero fare come i Lunapop e sciogliersi o come i Queen e ritrovarsi tra qualche anno oppure, come i Pooh, ognuno andrà per la sua strada.
Pace
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 18/09/2019 ore 10:37:15
cosa vuoi che facciano, i diritti sono tutti di Paradiso, lui continuerà e gli altri due si troveranno qualcos'altro da fare, quando metti davanti i soldi questi sono i risultati.
Rispondi
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di AlexB utente non più registrato
commento del 18/09/2019 ore 10:29:37
Paradiso andra per la sua strada, daltronde mi pare che lui stesso sia l'autore di tutto il materiale che udiamo prodotto dai Thegiornalisti. Vediamo cosa avrà da dirci in futuro dai...
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 18/09/2019 ore 17:20:28
Riuscirò a farmene una ragione.
Rispondi
di reca6strings [user #50018]
commento del 18/09/2019 ore 10:07:56
Buongiorno, sono nuovo in questo forum perchè, pur consultandolo di tanto in tanto, solo stamane ho sentito il bisogno di iscrivermi per poter commentaredopo aver letto buona parte dei commenti sopra, chiaramente dettati da disinformazione (e pressapochismo) e forse invidia.
Per prima cosa sarebbe meglio che chi si scaglia contro i partecipanti ai talent si andasse a studiare i curricula, se no stiamo parlando di nulla. Mengoni, ad esempio, studia canto da quando aveva 14 anni, ha fatto la gavetta da cantante e anche da fonico. Ovvio che non tutti i partecipanti avranno lo stesso percorso, ma probabilmente state confondendo la fase dei provini con il talent vero e proprio. Alla fase finale accedono praticamente solo musicisti che hanno alle spalle anni di prove e studio e di attività live in locali o sagre o feste di piazza.
Come tutte le cose, poi, la musica non si improvvisa, per cui chi suona ha studiato e se suonate veramente questo lo sapete anche voi, nessuno è messo lì per fare scena.
Ancora, che dai talent siano usciti solo dei bidoni è una balla colossale: Vi dicono nulla i nomi di Mengoni, Michelin, Fragola, Bravi o i Maneskin che riempiono i palazzetti? Non vorrei che i detrattori del format siano, in realtà, detrattori dei cantanti o delle band, ma le due cose vanno tenute distinte. Dopodichè la musica dei Maneskin (ad esempio) può non piacere e a me non piace, ma nemmeno migliaia di altre band mi piacciono, è la normale libertà del consumatore. Potete anche ritenerli dei pagliacci, ma se qualcuno di quelli che si scaglia contro i talent ha fatto gli stessi numeri con la propria musica, lo invito a pubblicarli e tanto di cappello.
Sulla questione del disco d'oro, infine, vorrei segnalare che (come molti altri) il mercato musicale negli anni è cambiato e qui bisogna che ci mettiamo d'accordo: se è vero, come è vero, che la pirateria è diventata una vera e propria emorragia, non possiamo pensare di mantenere le soglie come ai bei tempi quando l'alternativa alla qualità del vinile era il nastro (qualità imparagonabili), tra l'altro con la dificoltà che per copiare un vinile si dovevano possedere sia il giradischi che il mangianastri e cablarli. Oggi avvicino il mio telefono a quello di un amico ed in tre secondi ho copiato una canzone senza perdere qualità (i dati sono dati ed il supporto non li influenza). Inoltre non si considera che l'accesso alla produzione è molto più semplice ed economico, va da se' che se un utente copre (ipoteticamente) l'1% del mercato, potendo ieri scegliere tra 100 artisti comprava 1 disco, oggi tra 100.000, l'utente conta 0,001 per cui dovrebbe comprare 1.000 dischi per far pari coi "bei tempi andati". Pensare che le soglie degli anni '40 siano adeguate al 2019 significa ignorare dati noti ed oggettivi.
Mi duole constatare che anche questo forum stia diventando uno sfogatoio in cui si sbandiera la musica come vessillo, ma la si conosce assai poco. Spero in tempi migliori, pace e bene a tutti.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 18/09/2019 ore 10:24:15
Ognuno ha le proprie opinioni in base al proprio percorso di vita musicale, pace e bene! c'è a chi piacciono i reality e tutto cio che gli gira intorno e c'è a chi non gli piacciono perche ha gusti musicali diversi e quel tipo di musica non la vuole sentire. Io stesso ho detto che se dai reality esce fuori un artista che mi tocca il cuore sono il primo ad osannarlo. I tempi cambiano è vero ma sarà solo il tempo a decretare il successo dei talenti, solo il tempo nessuna altra cosa! posso fare una canzone e rimanere presente alla massa per 3 mesi oppure 5 anni. Va da se che il successo va alimentato poi nel tempo e questo accade se il talento lo permette. Se poi dico castronerie dimmelo eh!
Rispondi
di reca6strings [user #50018]
commento del 18/09/2019 ore 11:04:31
Buongiorno, una cosa sono le opinioni, altro sono giudizi sparacchiati, oserei dire spernacchiati senza conoscere il tema. Il primo messaggio di questa pagina recita: "I talent show non hanno nulla a che fare con l’arte, la musica e l’espressione artistica, infatti si privilegiano gli aspetti estetici". Premesso che già c'è una contraddizione perchè l'estetica è una componente dell'arte, quel che non condivido assolutamente è la mancanza di informazioni. Scrivere, non lo hai fatto tu, che dai talent non esce nulla è una grossolana bugia: ho citato esempi che basta cercare su google per capire che non è così. Inoltre non condivido che, se non piace un certo genere, si spari contro i suoi esponenti. Sarebbe come dire che siccome a me non piaciono le spy stories Sean Connery è un cane di attore.
Sono intervenuto solo per proporre un momento di chiarezza e vedo che tu inteloquisci con calma e pacatezza e la cosa è apprezzabile. Ma leggo sopra anche commenti inutilmente acidi e del tutto fuori strada. Rinnovo gli auguri e ti saluto. Buona giornata.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 18/09/2019 ore 11:08:23
Guarda ti ringrazio del contraddittorio pacato e gentile, come ripeto per cio che mi riguarda, per la mia storia musicale io ne sono ahime distante, è inevitabile sento altra musica, ma come esposto ci sono ragazzi bravi che nel tempo han dimostrato il loro valore, questo se non lo ammettessimo saremmo tutti sciocchi. Il talento se esiste prima o poi esce fuori, o dalla strada, o dai talent, o dalla rete, esce fuori! Come dice Gianni Morandi "1 su 1000 ce la fa!". Oggi io direi 1 su 1000000 perche come ti giri ti giri è pieno di persone che amano suonare e sperano di fare carriera. Oggi è molto piu difficile!
Pace e bene a te.
Rispondi
di rabbitjoke [user #49842]
commento del 18/09/2019 ore 13:14:4
Eppure è così evidente ! E' l'elefante sotto il naso che nessuno vede. I talent, sono programmi televisivi e la musica non abita in televisione, non è il suo habitat. Chi gestisce questi spettacoli fa un sacco di soldi sulla pelle di questi ragazzi che tristemente si presentano in massa ignari di essere carne macello. Ogni anno c'è un vincitore che "necessariamente", deve sparire l'anno successivo per far ripartire il tritacarne mediatico. I talent sono il male assoluto ? Si, lo sono !! Non fosse altro che dividono l'umanità in vincenti e perdenti, perchè il messaggio che passa è proprio questo, e guarda caso gli artisti importanti della storia erano tutti dalla parte dei perdenti. Queste trasmissioni hanno creato una controcultura distruttiva a favore della velocità, user e consumer, che non ci porterà certo i nuovi Beatles, Prince, Stevie Wonder ecc. Senza contare che hanno dato il colpo di grazia all'indotto. Ve lo spiego con un esempio: gli spot televisivi costano milioni di euro, mettetevi nei panni di un discografico che vuole promuovere un artista. Quanto dovrebbe spendere per tenere testa a quelli che impongono per mesi, giornalmente, cantanti in televisione ? Mettiamoci anche i costi dei passaggi radiofonici, vi siete fatti un'idea ?? Non è un caso che sia diventato tutto rap. I rapper non costano quasi niente, gli danno un microfono in mano e li fanno esibire nelle discoteche (anche 2 o 3 esibizioni per sera), niente service, fonici, tecnici, band ecc. La TV è il più grande mezzo di ipnosi di massa, non è vero che è innocua, così come la brutta musica non è vero che non è importante ....Inquina !!! Inquina le orecchie dei poveri giovani, che bombardati dal trash televisivo, dall'odio e dalla superficialità dei social e dalla musica di merda, vanno a prendersi il numero per fare la fila ai talent e .... farsi sgozzare ! In tutto questo, l'arte dov'è ??
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di AlexB utente non più registrato
commento del 18/09/2019 ore 13:30:52
Sul mezzo piu potente di ipnosi di massa sei in errore, c'è di peggio, il cellulare, dove ti giri vedi zombie completamente svuotati di anima e personalità, perennemente attaccati al cell e totalmente dissociati dal mondo reale !! A mio parere una percentuale ancora fa un uso consono all'oggetto che ha in mano! Comunicare quando serve davvero. 5%?
Rispondi
di rabbitjoke [user #49842]
commento del 19/09/2019 ore 02:33:2
Giusto AlexB, il telefonino è un'estensione ipnotica ancora peggiore, perchè ti fa credere di essere libero. Invece, gli smartphone sono i fili del burattinaio. Le strategie di potere ci sono state in ogni epoca ma oggi sono ancora più insidiose perchè la gente non se ne accorge. Mi viene in mente John Carpenter e il suo "essi vivono" ....Sic !!
Rispondi
di therival [user #5160]
commento del 18/09/2019 ore 15:47:22
Mai visto un talent show (che già il nome è inappropriato secondo me) e mai credo di vederli in futuro. Il motivo principale è abbastanza semplice: l'Arte (musica in questo caso) non è competizione.
Secondo motivo: il talento non è detto che prevalga sulla moda del momento (genere, stile, immagine ecc.).
Terzo motivo: le major devono far cassa, non è che creano programmi ad hoc per rimetterci.
Quarto motivo: l'artista deve esprimere se stesso che poi può piacere o no e non farsi piacere (da qui l'intrattenimento e la voglia di far successo che nella musica si è sempre fatto con le classiche boy band, girl band e artisti da 2 album poi dimenticati nell'oblio).
Quinto motivo: me ne può fregare di meno se qualcuno cerca il successo con programmi TV, io ho i miei capolavori da ascoltare che se vendono 1000 copie è già tanto (arcturus, insomnium, be'lakor ecc...).
Se uno rincorre il successo allora partecipa e sottosta a ciò che vuole, se uno lo fa per passione se ne frega di quanto può vendere e dei diktat commerciali.
La musica è anche business/mercato ma per fortuna che la scelta è vasta ;-). Di show ne possiamo benissimo fare a meno.
Rispondi
di Gemgem [user #49546]
commento del 18/09/2019 ore 16:08:36
Premetto che non seguo i reality, ma spesso sono rimasto colpito dalla bravura e preparagone di concorrenti, adulti o ragazzi che fossero e pensare cazzo, ma questo qui e veramente bravo e probabilmente non andrà da nessuna parte perché non trappa o non rappa.Il reality probabilmente eticamente è una porcheria perché alla fine cresce solo la popolarità dei giudici , ma è innegabile che ci vada anche gente coi controcoglioni, poi, giudicare stando seme sul divano è facile e comodo.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 18/09/2019 ore 16:12:29
Scusa, controcoglioni, se è vera la tua ipotesi la gente coi controcoglioni poi rimane nel panorama musicale per anni ed anni non una stagione o 2 anni poi boh non esiste piu! Mi fai qualche nome di questi artisti coi controcoglioni cosi ne veniamo a capo? Ce ne sono ma io voglio sentirlo da te per favore.
Rispondi
di tramboost utente non più registrato
commento del 18/09/2019 ore 16:25:06
nell'edizione di X Factor, dove c'era Enrico Ruggieri come coatch, parteciparono 2 fratelli della mia città, hanno fatto tanta di quella gavetta che nessuno può immaginarselo, tanto è vero che uno dei 2 ci campava, musicista di professione, e tuttora è ancora insegnante e vive di musica, per loro il talent è stata una finestra come per tanti, e penso che anche in molti di noi se avessimo avuto la possibilità l'avremmo fatto, non c'è nulla di male, poi che piaccia o no, ci sta, come ci sta che io personalmente non ho sentito artisti di grande spessore uscire da li, bravissimi cantanti si questo non si discute, ma niente di più
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 19/09/2019 ore 00:00:57
ogni tanto guardo qualche talent show e vedo una grande varietà.. gente tecnicamente preparata, oppure gente interessante ma del tutto spontanea, ovviamente ci sono anche soggetti che non mi piacciono ecc. ecc. Non ho alcun pregiudizio verso alcun tipo di approccio se poi il risultato mi piace. E qualcosa decisamente mi piace.
Il problema principale è che il mercato non esiste. Nel senso che non vedo niente di sbagliato nell'usare un talent show per farsi conoscere, ma poi a che serve se uno non vende le sue cose?
Si.. qualcuno è uscito fuori dai talent che poi si è fatto una carriera, ma sono troppo pochi e in ogni caso non esiste più la superstar che traina il mercato e l'indotto permettendo a tanti di vivere con la musica .. per cui boh..
Rispondi
di NICKY [user #46392]
commento del 19/09/2019 ore 08:58:37
Questo genere di programmi hanno sdoganato nel mondo quel genere di POP commerciale alla "Take That" contaminato i nostri giovani con la Trap e tutte le merdate che ne conseguono!!!! le nuove generazioni non sanno distinguere un basso da una chitarra! E allora l'estinzione è giustamente vicina.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 19/09/2019 ore 14:51:45
Questo articolo mi fa ricordare che pure io sono partito da talent contest - 3a media a Venezia. Erano concorsi per complessini... mai vinto, cantavo in Inglese con covers di gruppi inglesi. Gli altri eseguivano pezzi di musica leggera italiana. Partecipare con musica Beat e in linea col futuro e sebbene mai essere neanche a metà classifica era più che sufficente. Poi per un nastro demo di Blues Right Off e una gita a Milano mi è stato detto "il Blues non venderà MAI". Era un progetto ideato con Ermanno Velludo e ci siamo decisi a pubblicare per conto nostro su LP quello che era un demo! Da allora in musica - Milano poi Copenaghen lavorando per due case discografiche con edizioni musicali - il lavoro era di scoprire talenti nuovi oltre a curare quelli già sotto contratto. A parte nastri che arrivavano, una band la ho carpita per via del fatto che era il primo gruppo danese con ragazze che avevano campeggiato davanti la loro sala prove in cerca di autografi e chiaccherata. Il gruppo Mabel è stato carpito senza una nota sula base del fatto che avevano solo suonato in zona - sono poi persino andati al festival eurovisivo con successo! Poi Mega Records sulla base di "Sunshine Reggae" (Laid Back) e "All That She Wants" (Ace Of Base) e questi due pezzi hanno una storia italiana da raccontare. Avendo ottenuto poco in Scandinavia, sono partiti dall'Italia nel senso che i turisti erano bombardati alla radio e juke.box in vacanza e hanno poi dovuto acquistare il disco per aver un ricordo audio della loro bella vacanza! Insomma, i primi a scoprire questi due siete stati voi italiani :) Come import sia Matia Bazar che Sabrina Salerno sono stati successoni in Scandinavia. Alla fine dei conti, il lavoro discografico consiste nel tenersi costantemente aggiornato sui gusti dei giovani, del grande pubblico e specialisti di un qualsiasi genere. E questo vale anche per i musicisti.

Bisogna farsi notare per un qualcosa di differente, scrivere pezzi, avere un look coordinato in quanto abbigliamento in palco e vedo Xfactor ecc. in Tv solo per cantanti solisti o duo / trio vocale. Un fatto è che si suona per il pubblico, essere un pò "politici" e trovare una soluzione di compromesso che garantisca l'interesse del pubblico più vasto possibile.
Rispondi
di Samusin [user #49534]
commento del 19/09/2019 ore 17:34:06
Scusate, a parte che i talent (non reality che sono un format diverso) sono un mezzo come un altro per farsi conoscere, ho letto un sacco di boiate. Vorrei chiedere ai fondamentalisti dell'uscire dal basso a quanti concerti vanno di emergenti, e quanti cd home-recorded (spesso) autoprodotti acquistano ai suddetti artisti.
Ho lavorato per locali e tv, ma il succo è sempre lo stesso: un musicista se ha soldi li investe in strumentazioni e lezioni, un audiofilo (il 4% del mercato circa) compra vinili che solo etichette medio grandi possono stampare in tirature non da "ricordo di gioventù". Il resto dei consumatori (perche tutti questo siamo) scarica, o guarda sul tubo o in tv.
Io i talent li guardo perché dopo averci lavorato, almeno quelli sono di alto livello e mi intrattengono, e nel tempo libero preferisco spendere 50 euro in concerti pessimi di esordienti che non in un concerto da gruppo storico, e vivo bene. Non ha senso avere astio per un media, sennò andate a dare fuoco alle tv, alle radio, all'internet e pure alle case editrici che stampano spartiti, perché nessuno di questi media passerà probabilmente mai un vostro capolavoro. Come neanche un mio, perché sono un musicista mediocre e lo so. E vivo bene comunque.
Buona musica, e l'astio lasciamolo fuori, è sempre controproducente e fa vivere male.
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 21/09/2019 ore 20:55:35
Incuriosito dalla discussione mi sono messo a guardare una puntata. La sto guardando proprio in questo momento. A parte vedere Sfera ebbasta nella posizione di giudicare dei poveri cristi che si sono magari anche fatti un minimo di mazzo senza scorciatoie tipo testi sessisti tipici della Trap, credo di aver capito cosa precisamente mi infastidisce, o meglio perché non mi arricchisce nel mio bisogno di ascolto di buona musica. Questi talent sono essenzialmente basati sulla voce, ed in particolare su un tipo di voce molto elaborata e sforzata. Io che preferisco la musica strumentale e nell'eventuale parte vocale preferisco la spontaneità alla tecnica, e visto che qui credo in definitiva si parli di chitarra oltre che di espressione artistica, passo avanti e chi vuolsottoporsi al severo giudizio di Sfera ebbasta faccia pure. Di "talentuoso" in tutto questo non ci vedo nulla. Ti installano che per avere successo devi fare in un certo modo, e da allora per radio passano musica tutta uguale. Come criceti a cantare tutti allo stesso modo. Se le future nei secoli produzioni di questo paese si baseranno su queste voci e questa musica standard siamo messi non male, malissimo.
Rispondi
di bettow [user #30179]
commento del 22/09/2019 ore 23:52:39
Intanto complimenti alle ragazze per il video, che ho trovato interessante e utile per quanti volessero cimentarsi nelle audizioni; a questo punto sono curioso di sapere se sono andati avanti nella selezione. Ho scoperto che anche questa comunity è piena di giudici e musicisti talentuosi. Qualcuno ha scritto che non guarderebbe mai certi programmi eppure ha sentenziato che il livello è mediocre (come fai a giudicare se non sai di che si parla). A questi e a quanti si credono grandi musicisti consiglio di ascoltare e vedere XFactor senza pregiudizi. Io invece sono rimasto (piacevolmente) impressionato dal livello dei concorrenti. Soprattutto i più giovani. Ragazzini di 16 anni che reggono l'ansia e la tensione come dei professionisti. E poi pochissimi errori, esecuzioni pressoché perfette, senza stecche e con pregevole tenuta dell'intonazione. Alcuni sono anche autori di testi per nulla banali, spesso si accompagnano con uno strumento: e si, sanno anche suonare oltre ad avere un bella voce. E comunque non bisogna dimenticare che è un programma di intrattenimento televisivo che offre delle opportunità nel mondo discografico attuale, e come tale va giudicato.
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