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Ci ha lasciato un grande musicista

di simonec78 [user #13803] - pubblicato il 24 marzo 2023 ore 14:16
E' notizia di ieri la dipartita dello storico batterista e co-fondatore dei Marlene Kuntz, Luca Bergia.

Grande musicista, dal suono e dalla classe unica. Con le sue soluzioni ha influenzato una miriade di muscisti. Da qualche anno aveva lasciato il gruppo per dedicare le proprie energie all'insegnamento nella scuola pubblica. 






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di sidale [user #29948]
commento del 24/03/2023 ore 20:46:55
Grande musicista, notizia è molto triste.
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 24/03/2023 ore 21:02:58
ricordo bene vent'anni fa , o forse venticinque, il grande successo a cui arrivrono i marlene kuntz
gran bel gruppo, bella musica.. riposi in pace
Rispondi
di TV_Eye [user #8844]
commento del 24/03/2023 ore 21:04:06
Ci sono rimasto malissimo, mi sono innamorato dei Marlene ai loro esordi e ho avuto la fortuna di vederli due volte ai tempi de Il Vile ed erano qualcosa di veramente estremo.
Poi hanno scelto di "normalizzarsi" e da un certo punto in poi ho proprio smesso di seguirli, ma i primi dischi mi piacciono ora come allora.

Luca Bergia è sempre stato un mostro a suonare e una persona adorabile per parlarci, sempre disponibile, ironico, zero "artista serio" come magari qualcuno avrebbe potuto immaginare, mi dispiace davvero.

Chi ha un'oretta di tempo e un po' di curiosità può andare su youtube e cercare Petali di Candore, la VHS che aveva fatto uscire il consorzio produttori indipendenti e che veniva venduta solo attraverso il mailorder (cartaceo!), giustamente trasposta in digitale per i posteri: un bel live del tour del Vile e un po' di vita quotidiana, un salto negli anni '90!
Rispondi
di Sciamano [user #50087]
commento del 25/03/2023 ore 15:36:37
Assieme a Luca Ferrari dei Verdena, Bergia è stato il batterista dalle geometrie più personali ed identitarie nel contesto dell'alternative italico.
Dispiace molto, sì.
Rispondi
di melonstone [user #55593]
commento del 27/03/2023 ore 10:30:16
Bergia è stato "IL" batterista indie italiano per eccellenza e fa male sapere che non c'è più. Probabilmente non si saprà mai il perchè della sua morte, ovviamente per rispetto alla sua privacy e quella della sua famiglia. Eppure io credo che, se dovesse trattarsi di suicidio, sarebbe opportuna una valutazione seria di come questo mondo della musica gestito dalle major ed in mano al web sia insostenibile.
Negli Stati Uniti sono tanti i talenti che hanno fatto l'estremo gesto, uno su tutti recentemente Neal Casal, che pure aveva una carriera apprezzata da turnista. Lui, come altri, si sono tolti la vita perchè non riuscivano più a tirare avanti, non potendo contare sulle entrate delle royalties dei dischi in cui risultava autore. Come lui, tanti altri, quando invece l'artista deve poter vivere della propria arte, ovviamente se ha un seguito.
Io sono nato nel 1978 e gli anni 90 sono stati profondamente miei; in quel periodo avevi due modi per ascoltare un disco: o lo compravi o qualcuno ti faceva una musicassetta, in ogni caso - quando ti piaceva - bisognava comprarsi il CD fisico. L'artista poteva vivere e si creava un rapporto forte con la base dei fan. Anche io con la mia band siamo su Spotify, Deezer, Amazon etc...e nonostante gli ascolti (che ovviamente non sono paragonabili ai grandi) arrivano pochi centesimi. Il mancato accordo tra SIAE e META peggiorerà lo stato delle band emergenti: di fatto, il mercato è costruito per dare soldi sempre e solo ai grandi nomi, guardare per credere le modalità di suddivisione delle royalties di Spotify.
Non ho la soluzione in tasca - anche se ci sto pensando da tempo - ma l'unica certezza è che il giocattolo è già rotto e tra poco avremo poca musica e pure di poca qualità.
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