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70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!
70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!
di [user #16055] - pubblicato il

TidalRace racconta la storia di Ambrosi-Amps, progetti di amplificazione solid state all'avanguardia ma che la grande distribuzione non ha mai conosciuto.
Correva l’anno 2009 e la situazione lavorativa nell’azienda dove ero impiegato come collaudatore e riparatore di schede elettroniche del settore telecomunicazioni non era delle migliori, tanto che nel mese di settembre due terzi del personale fu messo in cassa integrazione, preludio del licenziamento avvenuto a fine 2014. Già da diversi anni cercavo una strada alternativa e la mia passione per la progettazione nel settore degli strumenti musicali, in particolare di amplificatori per chitarra e basso elettrico, era tornata con prepotenza.
Avevo già progettato e realizzato alcuni amplificatori trattati nei miei precedenti articoli, di cui uno da 70 watt e uno da 140 watt, ma avrei voluto la possibilità di occuparmene in modo più professionale.

La scelta di utilizzare le potenze di 70 watt per il modello minore con cabinet 1x12 pollici o di 140 watt per il maggiore con installati due speaker sempre da dodici pollici permise una variazione intermedia da 100 watt con lo stesso finale del 140 watt e un solo cono dello stesso modello, ma con la possibilità di collegarlo a una cassa esterna con un altro cono dello stesso diametro e sfruttarne comunque i suoi 140 watt. Ciò era possibile in quanto detto finale a mosfet eroga 100 watt a 8 ohm (un solo cono) o 140 watt a 4 ohm (due coni da 8 ohm in parallelo). Per differenziarlo maggiormente e renderlo più compatto, fu disegnata una cassa di proporzioni intermedie e con un pannello controlli più semplice, ma chiaramente derivato dagli altri due.

70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!
Dimensioni e stile del combo da 100 watt a stato solido nella prima idea e in una fase successiva.

Non fu prevista la necessità di un eventuale formato testata in quanto, utilizzando la stessa sezione di potenza del modello maggiore, le uniche differenze sarebbero state delle dimensioni leggermente minori e qualche controllo in meno, ma sarebbe stato comunque possibile offrirla nel caso. La cassa avrebbe offerto anche la possibilità di una configurazione 2x10 pollici, prevista anche come cassa esterna aggiuntiva insieme al formato con un solo speaker da dodici pollici. Tra le differenze nel pannello comandi, che aveva lo stesso passo tra i potenziometri del modello da 140 watt, la necessità di spostare i controlli del Reverb e del Cut nel pannello posteriore per questioni di spazio.

70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!
I due pannelli anteriore e posteriore dell’amplificatore.

Il circuito era praticamente lo stesso del modello da 70 watt, ad eccezione della presenza del doppio ingresso e della mancanza del Line-Out sempre per questione di spazio. Per il resto erano previste le quattro pedaliere dedicate con il loro connettore multipolare, le due uscite separate dei canali e il loop effetti di tipo seriale.

70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!
La cassa molto semplice e lineare fu rivestita in una vistosa ecopelle gialla con particolari neri. In basso, il telaio in alluminio nelle due vedute anteriore e posteriore.

Essendo comunque un prototipo, faceva uso sia di schede PCB realizzate professionalmente come quella per l’alimentazione e il finale di potenza, sia di schede realizzate su millefori per approntare anche le eventuali modifiche.
In foto si possono vedere le due schede per la gestione dei pedali, del loop effetti, del riverbero e del filtro Cut in fase di montaggio, insieme alle altre due per il finale di potenza a mosfet e l’alimentazione.

70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!

In foto: le due schede per l’accensione ritardata, la protezione dello speaker, il filtro Presence e il Class-A a selettori in alto e una delle schede della sezione di preamplificazione.

70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!

In foto: un particolare con la schedina intercambiabile su connettore a pettine per la funzione HDS e uno dei selettori accessibili dalla parte posteriore dell’amplificatore per le funzioni “nascoste” in basso a destra.

70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!

Come il modello minore si era ipotizzato inizialmente il nome di “Cento 12 Reverb” ovvero 100 watt di potenza, speaker da 12 pollici e presenza del riverbero, in seguito modificato in “Dual Five 100-R” per indicare i due canali, i cinque preset massimi, la potenza e la presenza del riverbero.
Le dimensioni previste della sola cassa del combo erano di 595x490x270 mm con un peso stimato dell’amplificatore di 22Kg per entrambe le versioni.

Le caratteristiche in sintesi
Potenza 100 watt a 8 ohm / 140 watt a 4 ohm – 200 watt di picco – 220 VA di massimo assorbimento dalla rete elettrica.
Trasformatore toroidale surdimensionato (bassa dispersione di flusso magnetico).
Alimentazione stabilizzata sul pre.
Funzione ACTIVE per permettere anche la funzione ANTI-BUMP sia all’accensione, sia allo spegnimento.
Protezione contro i cortocircuiti e contro i sovraccarichi.
Doppia protezione sulle temperature eccessive.
Cabinet in multistrato di betulla da 18 mm – Speaker (1) Jensen C12K2 o (2) Jensen JCH 10/70. Telaio in alluminio da 2 mm con pannello anteriore inclinato.
Molle riverbero Accutronics.
Particolarità sul pre: HDS Harmonic Diode System su sei moduli intercambiabili.
Canali preamplificatore: Lead e Clean con possibilità di settare fino a cinque preset tramite pedaliera esterna.
Pedal1: 1 selettore Clean / Lead
Pedal2: 2 selettori Clean / Lead / Combi
Pedal3: 2 selettori Clean / Lead / Lead2 / Lead3
Pedal4: 3 selettori Clean / Lead / Lead2 / Lead3 / Combi

Pannello anteriore
Input: Ingressi sbilanciati ad alta impedenza (1 Mohm / 136Kohm).
Massimo livello d’ingresso 30Vpp (High) o 60Vpp (Low).
Gain per entrambi i canali: da 0 a +41 dB.
Drive per canale Lead: da 0 a +84 dB.
Voice per canale Lead: max 11 dB da Mid Cut (650 Hz) e Extreme Boost a Mid Boost (1.500 Hz) e Extreme Cut.
Notch per canale Lead: da una campana stretta ma profonda e frequenza di 2 kHz, fino ad una campana più larga ma meno profonda e una frequenza di 650 Hz con interruttore d’esclusione.
Volume per canale Lead: livello d’uscita con possibilità d’attivare un Bright e un Deep e il Polarity.
Selettore Channel: scelta manuale del canale Lead o Clean segnalata da due led.
Voice per canale Clean: max 11 dB da Mid Cut (650 hz) e Extreme Boost a Mid Boost (1.500 Hz) e Extreme Cut.
Trio Toni per canale Clean: Bass: 120 Hz – Middle: 650 Hz – Treble: 3.600 hz con controlli indipendenti tra loro.
Master per entrambi i canali: livello d’uscita con possibilità d’attivare un Bright e un Deep.
Selettore Active: interruttore che attiva il solo finale di potenza per evitare bump all’accensione, suonare in silenzio o fare una pausa, segnalata da un grande led arancione.
Led Power: grande LED blu per verificare l’accensione dell’amplificatore attivabile dal retro.

Funzioni nascoste
Class-A: adotta uno speciale circuito aggiuntivo per donare al finale di potenza una risposta in classe-A dinamica.
Presence: aggiunge un picco di +6 dB a tre frequenze diverse: 3.700, 5.200 e 7.300 Hz disattivabile, per adattarlo alle caratteristiche di una cassa esterna o dell’ambiente.
Bright per Volume e Master: aggiunge alte frequenze alle regolazioni basse e medie di questi controlli per non perdere brillantezza al suono.
Deep per Volume e Master: aggiunge basse frequenze alle regolazioni basse di questi controlli per non perdere profondità al suono.
Polarity per Volume: inverte la fase del segnale del canale Lead andando ad interagire con i preset Combi, Lead 2 e Lead 3.

Pannello posteriore
Selettore Panel: interruttore per utilizzare il cambio canale da pannello o da pedaliera.
Connettore Pedal: connettore a 15 poli per collegare una delle quattro pedaliere dedicate.
Lead RCA: uscita per i preset Lead, Lead2 e Combi prive del Master, del Reverb, del Cut e del Loop effetti.
Clean RCA: uscita per i preset Clean, Lead3 e Combi prive del Master, del Reverb, del Cut e del Loop effetti.
Send RCA: uscita per inviare il segnale alle molle del riverbero.
Return RCA: ingresso per accettare il segnale ritardato delle molle del riverbero.
Reverb per entrambi i canali: livello del riverbero per entrambi i canali.
Cut per entrambi i canali: filtro passa-basso regolabile da 10 kHz a 4 kHz.
Send & Return Jack: loop seriale per connettere eventuali effetti esterni.
Rec-Out Jack: uscita ad alto livello, copia dell’ingresso Return precedente.
Out Speaker: uscite di potenza per lo speaker interno da 8 ohm o una cassa esterna da 4-8 ohm.
Fuse T2A: fusibile di tipo ritardato da 2A/250Vac, all’interno sono presenti altri due fusibili di tipo rapido da 3A/250Vac sulla scheda PCB.
Interruttore Power: per l’accensione generale dell’apparecchio.
Cavo di rete: da connettere ad una rete elettrica da 220-240 Vac 50-60hz.

Guadagno totale del canale Lead da +10 dB a +94 dB.
Guadagno totale del canale Clean +42 dB con trimmer interno per attenuazione ingresso.
Guadagno totale del finale di potenza +30 dB.
Guadagno totale su preset Lead da +10 dB a +135 dB.
Guadagno totale su preset Clean da +42 dB a +83 dB.
Guadagno totale su preset Lead2 e Lead3 da +52 dB a +177 dB.
Guadagno totale su preset Lead2 e Lead3 compreso finale di potenza da +82 dB a +207 dB.
amplificatori per chitarra elettronica gli articoli dei lettori
Link utili
Il modello da 70 watt
Il modello da 140 watt
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di fab-for [user #62742]
commento del 07/04/2024 ore 12:59:47
provo sempre un misto di ammirazione e sconforto nel leggere le tue storie. Ammirazione per le tue competenze, sconforto per il sistema industriale italiano fatto per lo più di "prenditori" che imprenditori. Vorrei però chiederti (non sapendo la tua età e la tua situazione personale) se hai mai pensato di tentarre la strada del crowdfunding per realizzare - finalmente - i tuoi prodotti che secondo il mio modesto parere avrebbero tutte le caratteristiche per un loro mercato.
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di BizBaz [user #48536]
commento del 07/04/2024 ore 19:42:44
Se ben fatti, gli ampli a stato solido hanno poco da invidiare ai valvolari, ma come è noto riscuotono, secondo me a torto, meno successo e hanno meno mercato dei secondi.
Mi interesserebbe sapere perché ti sei concentrato su questi progetti di ampli a stato solido, anziché pensare ad ampli valvolari che forse erano più facili da "piazzare"
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di TidalRace [user #16055]
commento del 08/04/2024 ore 09:06:32
Rispondo ad entrambi i commentI: quest'anno compirò 60 anni e sinceramente non ho più molto entusiasmo nel tentare questa strada difficile, visto come si sta muovendo il mercato degli amplificatori (nel digitale). Non ho mai tentato la strada del crowfunding sia perchè la ritengo poco realizzabile in Italia, sia perché non propongo nulla di nuovo al mercato. Mi ero concentrato sugli amplificatori a stato solido, perchè la ritenevo una tecnologia ancora tutta da sfruttare e non mi sentivo attratto nel piazzare qualche amplificatore valvolare, sebbene molto più facili da progettare ma con un mercato completamente saturo.
Nel 2015 per qualche mese ho progettato e venduto un finale di potenza da 70 watt per il Kemper come prodotto after-market, ma che non mi permetteva d'avere un discreto rientro economico. Nel 2019 ho collaborato con una nuova azienda che costruisce testate e casse per basso elettrico: la bH-Amps di Ancona, di cui ne avevo parlato in un vecchio post.
Da circa un anno e mezzo lavoro in un'azienda che produce schede elettroniche e nonostante tutto mi trovo abbastanza bene.
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di fab-for [user #62742]
commento del 08/04/2024 ore 10:30:26
Ti ringrazio per la risposta e ti capisco perfettamente. Ho 50 anni ed effettivamente se mi dicessero di ricominciare da zero un percorso professionale sento che non ne avrei nè le forze, nè le motivazioni. Grazie come sempre per condividere con noi le tue "avventure".
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di MM [user #34535]
commento del 08/04/2024 ore 10:42:51
Io ti capisco benissimo, visto che ho un anno in meno di te.
Faccio alcune considerazioni, che non so nemmeno se possono avere riscontro nella realtà, sono solo mie sensazioni.
Oggi vedo uno spartiacque ben delineato tra l'analogico tradizionale valvolare che è ancora il vertice della qualità, e tutto l'universo digitale, che tenta di emularlo andandoci molto vicino, senza raggiungerlo.
La vedo dura inserirsi tra questi due mondi, con prodotti a stato solido.
Interessante la tua progettazione/produzione di finali di potenza per Kemper, ma anche lì esistono prodotti validi a prezzi veramente concorrenziali, ergo: o fai roba di qualità eccelsa o non hai speranza di avere rientro economico.
A questo punto conviene avere il tuo lavoro di base, e fare le cose per passione, a chi te lo chiede, per ricavarci un minimo di spese e la soddisfazione di avere fatto qualcosa di buono che suoni e faccia suonare.
Io ho tre ampli costruiti da un amico appassionato, clonando tre pietre miliari dell'amplificazione valvolare (perché i riferimenti assoluti, sono ancora quelli), lui si è divertito e ha raccimolato qualche soldo, gli ampli, suonano.
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di TidalRace [user #16055]
commento del 08/04/2024 ore 11:04:0
Nel 2015 per il Kemper c'era un solo o forse due concorrenti a costruire finali di potenza da inserire in after-market, ma ti posso assicurare che nonostante la costruzione artigianale e i 70 watt in classe AB del mio finale non facevano rimpiangere i 300-500 watt in classe D degli altri prodotti, sia come pressione sonora, sia come qualità dell'audio. Il problema era forse il peso dell'oggetto che stava sui 2 Kg. Nonostante questo ne abbiamo venduti circa 25-30 unità.
Nel progetto della testata bH-Amps ne ho curato la parte di preamplificazione, con molta soddisfazione da parte degli utilizzatori per le dotazioni installate e la timbrica molto transparente e versatile.
Costruire repliche di amplificatori valvolari non m'interessa, io preferisco la parte di progettazione per poter inserire qualche mia idea. L'unica testata valvolare da me progettata e assemblata mi ha dato grandi soddisfazioni comunque
Nota: la qualità eccelsa la paghi molto e non era adattabile al tipo di prodotto Kemper.
Rispondi
di PARAPA [user #6127]
commento del 10/05/2024 ore 11:25:55
Ciao :)
Mi scusi, può aiutarmi a capire meglio questa affermazione, per piacere?

"...... i 70 watt in classe AB del mio finale non facevano rimpiangere i 300-500 watt in classe D degli altri prodotti, sia come pressione sonora, sia come qualità dell'audio...."
Rispondi
di PARAPA [user #6127]
commento del 10/05/2024 ore 11:23:28
Buongiorno, ciao.
Vorrei fare qualche piccola considerazione.
Il finale non è progettato, mi sembra.
E credo anche il power supply.
Si tratta del modello FT15 venduto da Elettronica In, ora fuori produzione.
Per ottenere quella potenza occorrono 36V sul secondario del TR e questo colloca il funzionamento dell'ampli, molto vicino al limite di quei MOS.
Sarei curioso di vedere il circuito elettrico delle breadboard, se possibile.
In più: passare da 70W a 100W ha senso, come mi sembra abbia agito il tecnico, soltanto se si raddoppia la superficie radiante, ovvero si aggiunge uno speaker.
La differenza in pressione acustica percepita dal senso dell'udito, se la potenza apllicata ad un solo altoparlante non raddoppia come minimo, non si sente.
Al contrario, aumentando la superficie radiante, si di un certo valore in dB (come appunto suggerito nell'articolo)
E' possibile, e mi scuso per la ripetizione, osservare il circuito elettrico delle breadboard, per piacere?
Grazie, ciao :)
Rispondi
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