Quando si pensa al suono della chitarra e all'epoca della british invasion, un solo nome si forma nella testa dei fanatici della valvola. Laney offre il suo tributo all'amplificatore simbolo del sound beat con il combo VC30.
Sono arrivato a parlarvi della mia e ora con questo articolo, cari accordiani, vi parlerò del mio ultimo acquisto. È un modello molto discusso insieme al conosciutissimo Vox AC30, anche se non ho scovato l’occasione di provarlo. Arrivando al dunque, volevo parlarvi del mio Laney VC30.
L'ampli è un combo valvolare classe A con 30 watt di potenza, cono Celestion Seventy 80 (G12P-80), quattro valvole EL84 Premium nel finale, tre valvole ECC83 Premium nel preamplificatore, un pannello frontale dei comandi e un pannello posteriore con diverse uscite.
Il pannello frontale, di sfondo grigio riflettente con caratteri neri, è così composto.
Partendo da sinistra, abbiamo due input: Low e Hi.
Spostandoci verso destra di uno abbiamo il Clean Volume, che regola il volume del primo canale, ovvero il pulito.
Spostandoci ancora a destra troviamo uno switch chiamato Bright, che ha la funzione di evidenziare le frequenze acute.
Arrivando dunque al drive, troviamo un potenziometro che regola la saturazione del distorto e lo switch per passare da clean a drive.
Abbiamo poi tre bande di equalizzazione per bassi, medi e alti, che, devo dire, si comportano bene.
Quasi arrivati alla fine, troviamo due controlli master che sono: il Tone, che rende più aperto o più cupo il suono proprio come il tone di una chitarra, e il Reverb, che ricorda molto quello dei Fender, veramente fatto bene.
Infine, troviamo i due interruttori: il power per far riscaldare le valvole e il run che serve per far suonare l’ampli.
Spostandoci sul retro, abbiamo un pannello di colore nero che presenta: gli effects loop, nel caso si volesse usare una qualsiasi pedaliera. Si trova pure un piccolissimo bypass che serve per regolare i dB della pedaliera, quindi tenere su 0 dB perché se settato su Bypass si usano solo gli effetti dell’ampli.
Abbiamo poi l’ingresso del footswich per il cambio canale e infine abbiamo uno switch per regolare gli Ohm, da 4 a 8, e la possibilità di un cabinet esterno (la mia versione è il 112).
Inserendo la chitarra nell’ingresso Low, partendo dal pulito col bright attivo e il tone settato a tre, si ha il tipico timbro Fender, merito anche della mia Stratocaster.
Ottimo per fare funk e arpeggi molto soft.
Switchando poi sul drive, si ottiene un crunch molto leggero, che riporta alla memoria i Beatles.
Spostandoci nell’ingresso Hi, sentiamo che il pulito, sempre con bright attivo e tone a tre, è più spinto.
Infine, passando al drive, se si tiene il potenziometro a tra il livello quattro e mezzo e sei si riporta alla memoria il suono di molti artisti quali: Hendrix, Timmons, Oasis, Ligabue.
Io molto spesso lo uso con il Line 6 POD X3 Live, in modo da ottenere un crunch ancora più spinto tramite l’utilizzo di booster e di vari tipi di distorti presenti nella pedaliera.
Voto complessivo all'ampli: 8/10.
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