Quello delle vernici è un argomento trattato e ritrattato, ma un ripasso non ha mai fatto male a nessuno. Le vernici che è possibile trovare comunemente sulle Strat sono di tre tipi: nitrocellulosa, poliestere e poliuretanica.
Nitrocellulosa
La nitrocellulosa è la scelta Fender più tradizionale e antica. Nell'ottica della produzione industriale è una vernice di difficile applicazione perché impiega più tempo a seccarsi rispetto alle controparti, è difficile da smaltire e richiede molti più passaggi produttivi. Al tatto, sulle chitarre, restituisce una sensazione piacevole, naturale e legnosa. Viene più comunemente chiamata “nitro”, è piuttosto delicata e nella versione tradizionale tende a ingiallire e a spaccarsi non essendo particolarmente elastica. Tende, inoltre, a consumarsi a causa della frizione della pelle e dei vestiti. Nonostante tutto è altamente traspirante e lascia che il legno, negli anni, stagioni raggiungendo un equilibrio di umidità e favorendo le vibrazioni.
La nitrocellulosa viene in genere stesa in quantità parsimoniose. Ciò permette di avere uno strato di vernice molto sottile che dona allo strumento, secondo le mie sensazioni, un suono particolarmente caldo, delicato, “legnoso” e acustico.
Poliestere
Per motivi di logistica industriale, quella al poliestere è la vernice che sostituì storicamente la nitrocellulosa. Si tratta infatti di una vernice di più veloce applicazione ed essiccamento che richiede pochissimi passaggi di lavorazione. Attualmente si trova in genere anche sulle chitarre più economiche. È inoltre facile da smaltire in quanto, essendo una vernice bicomponente, una volta catalizzata ed essiccata diventa praticamente come un pezzo di plastica.
La poliestere viene in genere stesa praticamente a secchiate, successivamente levigata e lucidata a specchio. Normalmente, infatti, si trovano strati molto spessi di vernice che chiudono ermeticamente il legno in un'armatura non traspirante. È molto dura, resistente e dalla consistenza vagamente vetrosa. Per sua natura, la poliestere permette di avere uno strato di vernice perfettamente liscio e lucido a scapito della naturalezza al tatto. Spesso questa vernice comunica una sensazione di appiccicoso e innaturale. La durezza di questo tipo di vernice dona agli strumenti delle sonorità più taglienti e aggressive, più moderne e poco acustiche, almeno secondo le mie sensazioni.
Poliuretanica
La poliuretanica è una vernice di successiva introduzione rispetto al poliestere e rappresenta un vago compromesso tra quest'ultima e la nitrocellulosa. Offre i vantaggi logistici del poliestere come velocità di essiccamento, semplicità di applicazione e semplicità di smaltimento (è una vernice bicomponente anche questa). Si stende in genere però in strati più sottili e offre un rapporto di traspirazione di 1:10 rispetto alla nitrocellulosa. Dona, a mio avviso, un suono a metà tra il suono della nitrocellulosa e della vernice poliestere.
Ha un aspetto simile a quello della poliestere ma è meno plasticosa, probabilmente sia per sua stessa natura, sia a causa dello strato più sottile. È comunque lucida e liscia a specchio e dona un aspetto professionale, ordinato e “di fabbrica” allo strumento, proprio come la poliestere.
Storicamente, purtroppo, queste tre vernici sono state ferocemente mescolate tra di loro. Esistono dunque chitarre con fondo in poliestere, poliuretanica o peggio ancora fullerplast e solo gli strati superiori in nitrocellulosa. Come si suol dire “non è nitrocellulosa tutta quella che splende”, antico detto goliardico da liutai.
Fullerplast
Un cenno è assolutamente da fare sulla fullerplast, una non ben definita vernice (o meglio un fondo) che viene applicata al di sotto della nitrocellulosa come turapori. La storia, la composizione e i metodi di applicazione della fullerplast sono oscuri. Si dice che Fender abbia cominciato a utilizzarla addirittura nel 1963 e che la spessissima coltre di vernice venisse applicata addirittura per immersione.
Insomma vi è un bestiario immondo di dubbie notizie sulla fullerplast, che alla fine risulta essere una resina di colore piuttosto arancione molto simile alla plastica che si trova a uso turapori e che chiude il legno, come al solito, in un guscio ermetico non traspirante.
Alla stessa maniera, ma molto meno inquietante, è possibile trovare un fondo alla poliuretanica.
Fender Flash Coat Lacquer
Va citata anche la nuovissima Fender Flash Coat Lacquer, altra oscura vernice che è stata recentemente introdotta dalla Fender su alcuni modelli di Stratocaster e sulla quale non sono state date spiegazioni chiare e inequivocabili.
Sembra si tratti di una nitrocellulosa ma non si sa in cosa differisca dalla tradizionale.
Necessario è certamente spendere due parole sul cosiddetto “relic”, il processo di invecchiamento artificiale attuato su molte chitarre Fender. Il relic, di norma, viene eseguito solo su strumenti verniciati alla nitrocellulosa in quanto risulta impossibile altrimenti dare un effetto piacevole, naturale e credibile.
Infine vorrei aggiungere che nessuna di queste vernici è da preferirsi all'altra per astruse convinzioni mistiche, miracolose o per credenze popolari. Ciò che è giusto fare, secondo me, è ricercare il suono che più ci piace nello strumento che imbracciamo. Ogni tipo di vernice, infatti, come detto in precedenza, dona un particolare timbro e comunica una sensazione diversa. Nessuna delle vernici sopra citate, in ogni caso, fa male al legno dello strumento, provoca fratture o quant’altro, quindi sentitevi liberi di scegliere lo strumento con il suono che più vi calza secondo i vostri gusti personali. Vi assicuro che in qualche caso anche la tanto bistrattata e criticata poliestere sta meglio su uno strumento piuttosto che una sacra ed elogiata nitrocellulosa. Tutto dipende da cosa si chiede al proprio strumento.
Come è ovvio che sia, avendo parlato di e di vernici con particolare riferimento alla Stratocaster, molte delle cose che ho scritto si applicano anche alla maggior parte delle chitarre che fanno uso degli stessi accorgimenti.