Lungi da me scrivere per autocelebrarmi, perchè non sono il tipo.
Scrivo questo post per raccontarvi una storia, senza pretese, condividendo con voi una mia piccola personale vittoria, nata da un pensiero fuori dal coro, assolutamente controcorrente.
Tutto è nato molti anni fa, in realtà. Quando ero bambino e gli apparecchi a valvole giravano ancora nelle varie case. Radio, qualche TV...un periodo dove questi dispositivi venivano dismessi a favore di quelli decisamente più moderni, ovviamente.
Io invece ne ero molto affascinato e credo che proprio smantellando quegli apparecchi equipaggiati da quelle strane lampadine, che sia stato seminato in me la passione per i cablaggi in aria, le valvole (e l' elettronica in generale, soprattutto applicata alla musica).
Da quel punto, negli anni, ho coltivato quel seme fino a dedicarmici quasi esclusivamente, sperimentando, riparando, creando le mia idee e imparando a capire come "stanno" anche solo a guardarle mentre sono in funzione. Credo, come forse si faceva una volta.
Lo stato solido non è mai stato particolarmente simpatico in musica, devo ammetterlo...Per tutto il resto lo usavo tranquillamente.
Io appartengo all' epoca volta al digitale, quel momento in cui il vecchio tecnologico ed il nuovo hanno continuato ancora per un po' a coesistere, anche se poi il primo è stato via via abbandonato. Il vinile e la musicassetta contro il cd, il betamax e la vhs contro il dvd, la tv analogica contro il digitale terrestre, le valvole contro i transistors e le tecnologie integrate...questa è l' epoca dove sono nato.
Per cui, usufruire del nuovo tecnologico l' ho sempre ritenuto in qualche modo scontato, adeguato ai miei tempi, presente e connaturalmente standard ai miei progetti. Col valvolare, ho sempre sentito invece una sorta di richiamo antico, quasi artistico e spirituale, dove il lavoro svolto non ha scorciatoie già pronte, ma solo saggezza ed esperienza, che comunque non è pronta neanche lei e si acquisisce col tempo. Il cablaggio in aria, in se stesso è un' opera d' arte, personale, perchè deciso pezzo per pezzo da chi lo esegue, lentamente, ogni volta unico e difficilmente ripetibile uguale al 100%.
Ad un certo punto però, negli ultimi 7 anni, la mia natura d' "epoca digitale" ha cominciato a maturare un' idea ben precisa: creare qualcosa per la musica con e per lo stato solido. Un ampli per chitarra, più precisamente.
L' idea è nata principalmente perchè ero stufo delle classificazioni tout court tra valvolare e transistorizzato, Mi sono intenerito nel sentire stupidamente disprezzare la categoria solid state e ho abbracciato la sfida di voler costruire qualcosa che lo riscattasse degnamente.
Dico questo sapendo perfettamente cosa dico.
In fondo, signori, se ci pensiamo bene, gli inventori del transistor, del fet o del mosfet, sono gli stessi che hanno lavorato con i tubi, non è così? E hanno sviluppato quella tecnologia in quell' epoca, con una tecnica ed una preparazione esclusivamente improntata sulle valvole.
Sarebbe quindi logico concludere che, in fondo, le due tecnologie, così diverse nell' aspetto e nella materia fisica, in fondo non possono essere concettualmente così distanti tra loro...ed è verità.
Ho maturato l' idea malsana che un amplificatore a transistors potesse suonare ugualmente bene, al pari di un valvolare, e con le stesse attitudini timbriche e dinamiche, anche in clipping.
Bisogna resettare le proprie influenze sulle strutture standard e partire dal nocciolo, conoscendo esattamente dove le valvole ed i transistors realmente si differenziano, intrinsecamente e con le loro tipologie circuitali; conoscendo gli uni e gli altri è possibile ragionare in modo finalmente "pulito" e cominciare a rendersi conto degli errori concettuali che i costruttori hanno portato sempre avanti (volutamente e/o svogliatamente).
Perchè la risposta in questo caso è estremamente semplice: eliminare innanzitutto ogni forzatura circuitale, che costringe il componente a lavorare rigidamente in modo brusco e innaturale.
Con questa filosofia, ho avuto molte soddisfazioni personali e ho avuto anche il piacere di stupire molte persone, facendo ascoltare la vera voce di un elemento attivo a stato solido, calato in un progetto pertinente.
Complici gli eventi, i tempi maturi e le personalità giuste che hanno saputo raccogliere questa sfida, ho prodotto 3 modelli per chitarra e 2 per basso.
Quello che potete vedere quì è una special custom per Andrea Cesone, un incredibile chitarrista votato al country, che ne è diventato il felice possessore. E' presente su facebook, per cui potete vedere chi è e cosa fa.
Funzioni personalizzate, un compressore speciale creato appositamente per lui (che lavora come un finale valvolare in classe A portato al limite) e 40 watt di potenza di grande presenza ed impatto, scalabili a 10 oppure solo anche solo a 0.5 watt.
Un ampli saturabile anche di finale, con tutta la sensibilità dinamica autentica dei tubi, che ha convinto chiunque lo ha suonato e ascoltato.
Posso dire una gran bella soddisfazione per me aver ridato credito alle vere potenzialità dello stato solido.
Un approccio che purtroppo tanti sottovalutano.
Davvero un gran peccato.
Un ringrtaziamento speciale va all' amico mehari, che mi ha dato aiuto e licenza nell' uso della sua tipica finitura bruciata
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