di redazione [user #116] - pubblicato il 15 aprile 2016 ore 11:00
Una gamma di combo semi-valvolari replica otto modelli diversi senza ricorrere ad alcuna simulazione né conversione in digitale. I Vox della serie AV hanno cabinet studiati a fondo, effetti a bordo e otto preamplificatori switchabili per ricostruire gli amplificatori più famosi di sempre.
I modelli digitali conquistano il mercato con simulazioni sempre più avanzate, ma c'è chi resta fedele alla vecchia guardia degli amplificatori analogici, pur senza rinunciare a una buona dose di modernità e versatilità. Vox non è nuova al concetto di simulazioni ed effettistica digitale, ma ha dimostrato in più occasioni di essere estremamente legata alle proprie radici. Con la serie di amplificatori AV, ha voluto mettere un punto alla questione creando dei prodotti interamente analogici (eccezion fatta per gli effetti integrati) ma capaci di imitare le sonorità degli amplificatori più famosi di sempre.
La linea AV si compone di tre modelli combo, tutti basati su una tecnologia ibrida tra valvola e transistor. La sempreverde 12AX7 trova posto nella sezione preamplificatrice dei tre. Ce n'è una per il modello da 15 watt, provvisto di un altoparlante da 8 pollici, mentre salgono a due per le versioni a 30 e 60 watt, rispettivamente con coni da 10 e 12 pollici.
La forza degli AV sta nella particolare struttura dedicata alla simulazione degli amplificatori. Ognuno nasconde al suo interno otto preamplificatori diversi, che si attivano fisicamente a seconda del modello che si intende ricreare.
Quattro switch consentono di personalizzare la risposta degli amplificatori per imitare al meglio le caratteristiche preferite negli amplificatori valvolari. I selettori Bright e Fat agiscono sulla sezione preamplificatrice, modificando le voce per brillantezza e presenza sui bassi. Relativi al finale, ci sono invece i controlli Bias e Reactor. Il primo passa tra due impostazioni che simulano altrettante regolazioni di bias, per suoni aggressivi o più cristallini alla bisogna. Il Reactor si riferisce invece alla definizione del suono e alla sua dinamica, tra un'impostazione moderna e hi-fi o una più vintage e impastata.
La dotazione di bordo è completata da tre effetti digitali ispirati a sonorità analogiche. Attivabili anche simultaneamente, sono un chorus, un delay e un riverbero. Ideali per il palco quanto per lo studio casalingo, sono tutti provvisti di un ingresso Aux per fonti audio esterne e un'uscita cuffie con simulazione di cassa.
Particolare attenzione è stata prestata alla progettazione dei cabinet.
Tutte le casse sono chiuse sul retro e presentano un bass reflex sulla facciata anteriore in basso, per bilanciare meglio il suono. All'interno, hanno un listello di legno che collega il pannello anteriore con quello posteriore, per incrementare le vibrazioni con una tecnica simile a quella usata per violini e certe archtop. Gli altoparlanti, inoltre, non sono montati centralmente nel cabinet per prevenire fenomeni di riflessione indesiderati all'interno della cassa e restituire una risposta in frequenza più regolare, e sono avvitati direttamente nel legno per trasmettere il massimo delle vibrazioni anche al mobile.
Gli amplificatori Vox AV sono stati mostrati al pubblico la prima volta al Namm Show 2016 e il loro arrivo nei negozi italiani è imminente, grazie alla distribuzione a cura di Eko Music Group. I prezzi si preannunciano accessibili anche per studenti e chitarristi meno esperti, per accompagnare i musicisti nei primi passi con lo strumento fino al palco.
Attualmente, Vox sta seguendo il lancio degli amplificatori (tutti visibili nel dettaglio a questo link) con una serie di video di supporto in cui vengono illustrate le potenzialità della serie. Quello che segue è il primo di una serie di otto brevi video in cui Freddy De Marco guida lo spettatore attraverso i suoni principali degli amplificatori della serie AV.