"Quando un chitarrista vorrebbe sostituire un tastierista": il tastierista risulta adesso una figura difficile da trovare poichè la maggior parte di loro preferiscono darsi al piano bar ed al massimo fare coppia con un/una vocalist, tanto poi l'elettronica ci pensa, mentre noi chitarristi vorremmo far uscire dai nostri strumenti anche il suono delle tastiere, principalmente l'organo elettromagnetico Hammond ed il piano elettrico Fender Rhodes (le altre tastiere, salvo poche eccezioni legate ai periodi in cui vennero usate, vedi Farfisa Compact, a me ed a molti della mia età non è che interessano poi tanto) in maniera molto semplice, ma non solo. Superati ormai i problemi di ritardo temporale di risposta nel collegamento Midi ai moduli che anch'io ho avuto con il mio Roland GK-1 Synthesizer Driver e il Roland GM-70, collegandone l'uscita a vari moduli sonori, nel mio caso il Roland SC 50 ed il Korg 05/RW, ho sempre cercato un sistema più pratico da usare a casa onde evitare tutti quei cavetti ed alimentatori. Premesso che sto parlando di circa 30 anni fa per il pickup esafonico Roland, vorrei confessare che prima avevo già cercato di risolvere la cosa molto più semplicemente e senza troppe pretese con una chitarra Casio DG 10, comprata usata a poco prezzo in un negozio di Battipaglia, dotata di alcuni suoni tra cui un jazz organ discreto, ma limitata come impiego (però se fosse stata invece la DG 20, già un sinth polifonico con funzionalità MIDI, me la sarei tenuta). Poi sono passati gli anni ed il mio interesse in merito si era perso per strada fino al momento in cui venni in possesso di un modulo della VOCE, il Micro B, che emula l'Hammond C3 abbastanza bene, in più ha la simulazione del Farfisa Compact e del VOX Continental, storiche tastiere del nostro miglior periodo di fine anni 60, in più con Leslie incorporato compreso, però io volevo sempre qualcosa di più semplice, tipo pedale tra chitarra ed amplificatore, da utilizzare nelle mie esibizioni tra amici come chitarra solista, mio primo ruolo nei gruppi musicali, all'epoca chiamati complessini, datato 1967. Fu così che mi decisi a comperare, nuovo, il pedale multiplo della EHX, il modello "Epitome" che incorpora tre validi pedali, cioè l'Holy Grail, un riverbero, l'Electric Mistress, un flanger di cui ho anche quello storico della metà anni 70, più il Micro Pog, un duplicatore d'ottave con cui si possono mixare insieme l'originale segnale dry con due ottave diverse (una sopra e una sotto la nota originale) generando, sempre con un po' di pazienza nelle regolazioni ed inserimenti, anche più effetti d'organo, compreso uno a canne ed un discreto jazz organ. Poi spinto dalla curiosità, più che altro, ho provato due altri pedali con commutatore a 9 posizioni della EHX, il C 9 (Organ Machine) simulatore d'organi e tastiere elettroniche vintage, ed il Kay 9 (Electric Piano Machine) che genera suoni di tastiere e pianoforti, compreso vibrafono, scegliendo poi quest'ultimo anche perchè la simulazione del Rhodes è abbastanza plausibile. Ma da un po' di tempo sto cercando un altro modulo della VOCE, l'Electric Piano, che simula il Rhodes in maniera quasi perfetta, io poi che ho come termine di paragone un autentico Fender Rhodes 88 Mark I degli anni 70, bellissimo come suono ma intrasportabile (infatti l'ho relegato giù nel mio BOX auto e per poco non lo perdevo quando il 16 ottobre del 2016 fummo invasi dall'acqua di una esondazione di un ex canale d'iirigazione) ma il succitato modulo è quì da noi è introvabile, c'era solo un annuncio su Ebay ma il venditore si trova a Las Vegas.
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