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giuZe
utente #9228 - registrato il 18/12/2005
Sono interessato a: Chitarra elettrica.
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Attività

weekend in Genova.
di giuZe | 20 luglio 2006 ore 09:43
per gli accordiani di Genova (e dintorni) in questi giorni si conclude il workshop Gezmataz 2006.A parte rammaricarvi per non aver partecipato neanche quest'anno :), tenete conto che ci sono fior di concerti previsti per i weekend;consiglio personale: non perdetevi assolutamente gli Snackmates, domenica 23...
Bob Brozman
di giuZe | 13 luglio 2006 ore 10:02
è da qualche giorno che su Accordo si respira "aria di Tommy Emmanuel" (passatemela); per una reazione automatica che la scienza faticherebbe a spiegare, ogni volta che si parla di Tommy Emmanuel mi viene in mente Bob Brozman (e viceversa).Sarà perchè entrambi sono acoustic-guru? Sarà per l'energia, la positività e il divertimento che entrambi trasmettono quando suonano?Mah.Qualcuno :) ha messo in googlevideo un'intervista-concerto: il nostro parla delle dobro, che ama, suona, possiede, disegna e di cui è tra i massimi esperti mondiali.Il video è infarcito di aneddoti interessanti, buona musica e ottimo houmor...un po' come i suoi concerti.il video è visibile quiBuona visione.
culo clamoroso!
di giuZe | 11 luglio 2006 ore 15:30
...questo pomeriggio mi hanno regalato un biglietto per gli Stones (oggi a milano)!!!che dire??andiamo! :)
beccatevi 'sto tipo!
di giuZe | 09 luglio 2006 ore 19:08
[suggeritomi dal mio armonicista....from harp to harp....]la chitarra é superata...sentite lui
weekend superimpegnato
di giuZe | 03 luglio 2006 ore 10:42
woaoaoaoa...fine settimana denso d'avvenimenti;sabato: trasferta genovese dei Pantajazz (long version, finalmente), autostrada d'inferno e concerto a Pegli. concerto divertente come al solito, interplay un po' stoppato ma tante cose belle; vecchini agguerriti in platea. Nota stonata: l'organizzazione ha puntato i piedi su un nostro ritardo (mezz'ora, dopo che ci avevano portato a mangiare a casa di dio...) per non pagarci metà del pattuito(nonostante ci abbiano fatto suonare comunque un'ora e mezza)....a questo punto non commento neanche più.domenica: dopo il ritorno in nottata, sveglia presto, viaggio in treno e pranzo (alcoolico) di laurea in montagna. la polenta il 2 di luglio è un'esperienza nuova che va in archivio. Ancora col boccone sullo stomaco, ri-treno, arrivo trafelato a Milano, doccia-vestiti-strumenti e via nel traffico per raggiungere la cascina Bellaria; scopo: una performance-lampo di Passepartout all'interno di una festa di capoeira... performance carina (acustica Maton con amplino della Crate, qualche giochetto col feedback e le percussioni sulla cassa), interazione con una banda di bambini semplicemente meravigliosi (chiunque sia interessato anche vagamente all'improvvisazione dovrebbe guardare con estrema attenzione i bambini di 2-6 anni, fanno con naturalezza delle cose pazzesche). A seguire cena e balli.tecnicalia: prima prova della GayGuitar con i Suhr; prima prova del nuovo pedale volume Ernie Ball (...finalmente con l'impedenza giusta :)
hanno la faccia come il culo /2
di giuZe | 28 giugno 2006 ore 11:37
[premetto: so poco o nulla di calcio, le mie competenze in argomento rasentano lo zero]La storia si ripete, inesorabile.pare che in Italia riescano a cambiare mode, governi, politici e stilisti; trend e trendsetter (che purtroppo non sono una nuova razza canina...);alcune cose però rimangono immutate: sono regole non scritte che nessuno si sognerebbe mai di cambiare e/o disattendere;una di queste è che in Italia i processi si fanno in televisione.regola ferrea, non si scappa.la parte del processo che riguarda le indagini, l'accusa, il dibattimento, la (eventuale) condanna, e che si svolge in un'aula di tribunale, è un accessorio (burocratico e fastidiosamente inevitabile) del processo vero, quello che conta: quello di fronte alle telecamere.il caso è di ieri, ma chiunque abbia più di quindici anni ha già visto sta farsa decine di volte (Merola, Sabani, la Franzoni, ecc...);quindi, giudici, pm, poliziotti, rassegnatevi: il crimine si giudica (e più spesso si assolve) in televisione;il copione è sempre quello: il potente screditato che fa il mite col cappello di pezza in mano, lo sguardo bovino, la rabbia frustrata, la "vita distrutta", le lacrime trattenute a stento, il labbro in fase sempre vibrante, l'accorata difesa.E la puntuale (auto) assoluzione finale.Che dire? Bene, bravi, bis!E un caloroso benvenuto a Floris (mai nutrite molte speranze, in verità...) nel glorioso carrozzone dei Vespa, Costanzo, ecc.commento #1: se avessero invitato anche Borrelli magari sarebbe stato più interessante, eh!commento #2: "La Gea? Sono ragazzini che non hanno il pelo sul petto". Sullo stomaco, invece, come al solito non manca...
[passepartout] un'altra è andata!
di giuZe | 28 giugno 2006 ore 11:00
Evvai!ieri sera, osteggiati da un caldo africano e dal più imponente cumulo di zanzare mai visto a memoria d'uomo (AEDES ALBOPICTUS STRUNZISSIMA), si è consumato l'ennesimo crimine dei passepartout.In corso di Porta Ticinese, fuori dal Museo Diocesano, in mezzo ad un sacco di amache predisposte da Esterni, abbiamo fatto da spalla a due artisti veri (mica dei cazzari come noi); dopo la performance di un dj, dopo il cartellone di danza / percussioni, ci siamo ritagliati una mezzoretta in mezzo alle persone (partenza nella zona amache, arrivo sul prato sintetico).formazione: short pantajazz (drumless) + tre ballerini /e.commenti: pochi ricordi lucidi (la birra? il caldo?). vado a casointeresse curioso delle persone per la partenza di soppiatto (amplificatorino a batteria vicino al contrabbasso, noialtri mimetizzati in giro);una specie di versione delirante di Tutu;Filippo che ci viene a provocare una volta finito il set, prende l'amplificatore e lo porta verso il prato (con gli strumenti dietro, tipo dogsitter);io che seguo disperatamente, strattonato dal cavo, e mi lancio in un passo dalla gallina facendo un ibrido funk / chicken picking;un accompagnamento grottesco / circense / marcribottiano ad una scenetta dei ballerini con un carrello e delle enormi scatole di cartapesta.un balletto improvvisato con un barbone muto o mimo.....birra, birra, tanta birra....che dire? alla prossima! :D
...si accumulano i cambiamenti
di giuZe | 26 giugno 2006 ore 12:45
un sacco di roba nuova, seminata nei tre mesi passati, sta per arrivare tutta insieme (spero che non sia così anche per le fatture...); nell'ordine- la GayGuitar (la strato hardtail hollowbody) con i pu Suhr V60 e le modifiche al circuito- la SeriousGuitar (la Jacaranda JTL) col nuovo push push e il Lollar Charlie Christian- la Fender Telecaster Thinline (Mex) con i pu nuovi (Lollar + OC Duff) [questa è ancora a casa e non so quando vedrà la luce]- l'iscrizione al seminario estivo di Laurino...tanta carne al fuoco, ma non ho ancora visto niente! dannata impazienza...
Finalmente G&L! (ovvero, avete detto Stratocaster?)
di giuZe | 15 giugno 2006 ore 13:56
giuZe scrive: Francamente, sono anni che inseguo in marchio. il che é strano: posso capire fissarsi con una chitarra, un modello, uno stile...ma un marchio... eppure, da anni (piú o meno da quando lessi, su Chitarre e Axe, due recensioni diverse ma parimenti entusiastiche della Asat Deluxe Semihollow) mi si é piantato nella testa il tarlo delle G&L, chitarre che tutti ormai conoscono, per cui non sto a dire la rava e la fava della storia del marchio; solo un piccolo reminder per i neofiti: G&L é stata l'ultima compagnia fondata da un certo Leo Fender.
parte passepartout
di giuZe | 15 giugno 2006 ore 12:55
è online il sito (ancora in fase embrionale) di un progetto (ancora in fase embrionale) che stiamo portando avanti con un gruppo di amici (ancora in fase...okok, la pianto); ci siamo conosciuti durante un workshop sull'improvvisazione totale, e stiamo cercando di portare avanti questa cosa (per ora a Milano, ma non si escludono trasferte...vedremo...).domani (...forse: stiamo ancora verificando le disponibilità) e sicuramente sabato dovrebbero partire i primi street live, per tastare il terreno.il gruppo non campa di sola musica: sono coinvolti musicisti (vari), strumentisti in senso più ampio (c'è un ragazzo che praticamente suona una radio...), attori, danzatori, pittori & artisti visivi; inoltre cerchiamo di non fossilizzarci in un ruolo, ma di fare...improvvisazione :), ricordandoci che non vuol dire solo suonare una superlocria (o fare un salto).se siete in zona e la cosa vi interessa venite a darci un saluto.
hanno la faccia come il culo / 1
di giuZe | 18 maggio 2006 ore 15:09
Per riprendere idealmente la serie "Vergognamoci per loro" (ricordate "Cuore"?...), uno stralcio di un'auto-intervista di Maurizio Costanzo.Tralasciando la storia del personaggio e la patologia di farsi un'auto-intervista (già che sullo schermo ci sta poco...), mi ha colpito particolarmente questa parte (che "risponde" ad una critica mossa a lumacone da Barbara Berlusconi)"Lo conosco questo repertorio. Pensi che per anni nelle assemblee di Forza Italia la prima mozione era "cacciate Mentana e Costanzo". Poi le cose sono continuate e nessuno ha mai capito che il rapporto fra me e Silvio Berlusconi è un rapporto di grande lealtà. Lui ha sempre saputo come la pensavo politicamente e ha sempre saputo che pur essendo suo amico questo non significava che avrei votato per lui... e quando è sceso in campo gli ho detto esattamente questo e gli ho detto anche che mi sarei comportato bene e abbiamo fatto un patto di reciproca lealtà. Questo patto lo abbiamo mantenuto, io non ho fatto trappole o cattiverie e lui mi ha consentito di fare il mio mestiere con libertà. E non sono così certo che tutti mi avrebbero permesso di fare il mio mestiere con questa libertà"quindi ricapitolando, questo è il quadro:- in Forza Italia Costanzo è considerato un nemico, un pericoloso estremista comunista da eliminare (...insieme a Mentana!!!).- Costanzo glie l'ha sempre detto a Berlusconi "Io sono un comunista! Non avrai mai il mio voto!"; però c'era un rapporto "di grande lealtà".- Costanzo in virtù di questo può fare il suo mestiere (ci sarebbe da chiedersi quale sia...) "con libertà"; ovviamente si impegna da solo a comportarsi bene, a non fare "trappole o cattiverie" (cioè a farsi amabilmente i cazzi suoi, non pensare neanche lontanamente di fare il mestiere di giornalista, ospitare a comando gli sproloqui del padrone o dei suoi galoppini, agendo sempre con l'opportunismo e la piaggeria che l'hanno contraddistinto per tutta la sua vita).- nonostante queste condizioni da guerrigliero indomabile, a Costanzo è permesso di fare il suo mestiere "con completa libertà" (e ci mancherebbe!): ecco la prova che Berlusconi sia un libertario.Io non vorrei insistere, ma queste cose mi fanno nascere uno sconforto ed un disgusto difficilmente estirpabili; non che mi aspettassi altro (ho letto anche io il libro "Maurizio Costanzo Shock"), ma mi meraviglia sempre vedere a che livello da palombari si possa spingere certa gente....e la "sinistra" (scusate il termine) quanto ci deve mettere ancora a prendere le distanze da 'sta gente, a cominciare a disertare ste trasmissioni televisive di mmerda? Questo dovrebbero mettere nel programma![fonte: "www.corriere.it"]
...SCOOP!!!...
di giuZe | 16 maggio 2006 ore 20:07
He's back!!!...in realtá non so se sia uno scoop, peró era da tanto che stava fuori dalla scena, problemi vari, i set per telecaster venduti a 800 dollari.... mah!ora dovrebbero tornare reperibili, no?un estratto dalla toccante lettera di saluto"I am happy to let you all know I am back with a new company, Joe Barden Engineering,™ which will bring the best of what the former Joe Barden Pickups Inc. had to offer. The structure of our new company will allow me to focus on Research and Development of new and exciting products. Read more about our new company. Most importantly, the T-Style, S-Style, HB and HBTwo/Tone™ models that you have known over the years are here, unchanged, and available once again. These innovative, first-of-their-kind, pickups will continue to be made the same way you play...by hand...with the same commitment to quality and consistency that has made them legendary since I started making them in 1982."La lettera é molto toccante, ed a quanto pare ora dietro c'é un'intera compagnia (specie, credo, per vendita e distribuzione)......forse a qualcuno é venuto in mente che sarebbe stata una buona idea, con i prezzi folli che stavano girando...
Link del giorno
di giuZe | 16 maggio 2006 ore 08:03
hi there.ho trovato in giro per la rete un'intervista molto interessante di Francesca Odilia Bellino (All About Jazz) alla contrabbassista (e compositrice, e performer, e....) Joelle Léandre, uno dei nomi di spicco della musica improvvisata europea.L'intervista mi sembra molto bella, specie per le opinioni sincere e dirette sul jazz, sulla classica, sull'improvvisare.potete leggerla quiun breve stralcio"AAJ: Cosa pensi dell’improvvisazione?J.L.: Vivere e avere una coscienza implica prendersi delle responsabilità, significa sostanzialmente correre dei rischi. La musica che suono comporta che si debbano costantemente correre dei rischi. Per me, l’improvvisazione è un vero e proprio linguaggio ed è un’arte. L’improvvisazione è real time, è azione pura, è essere dentro l’azione in tempo reale, anche senza un obiettivo specifico. Ben diversa è la composizione, che è un’arte in tempo differito, perché ci puoi tornare a distanza di mesi, su quanto hai scritto e composto, modificandolo e cambiandolo. In linea generale, nella composizione ci sono degli obiettivi - ha un inizio, uno svolgimento e una fine. Diverso è quanto succede in ambito improvvisativo. Come donna che si dedica a questo mestiere in maniera totale trovo che l’improvvisazione sia una musica strumentale, fatta cioè con il mio strumento, è una musica di musicisti, piena di rischi, umana, vertiginosa, viva. Nell’improvvisazione è fondamentalmente l’arte dell’ascolto, poi certo anche l’arte del fare. È un modo abbastanza umile - se possiamo essere umili - di dire “Scusate, quello che sto suonando sono io”, ma, allo stesso tempo, è anche l’arte di saper accettare di dover essere umili. In questo, può metterti davanti a sconfitte e fallimenti. Ma credi forse che nella vita di tutti i giorni non ci siano delle sconfitte?! Tu pensi che uno si possa alzare al mattino sapendo perfettamente cosa farà nel corso della giornata prima di tornare a letto la sera?! È pieno di cose imponderabili! Ci sono delle esperienze che sono dei veri e propri tracolli e ti fanno sussultare, comprendere e inevitabilmente accettare quanto la vita ti mette davanti. Bisogna essere umili per accorgersi di questo.Io mi sono specializzata in musica da camera e in generale non amo praticare l’improvvisazione nelle big band perché ci sono troppe persone e c’è troppa potenza. L’improvvisazione per me è una musica intimista, esattamente come lo è la musica da camera in trio o in quartetto. Evidentemente è importante che ci sia il piacere di fare musica insieme, senza gerarchie intendo. "
Jacaranda JTL - la Serious Guitar
di giuZe | 25 aprile 2006 ore 17:38
giuZe scrive: [ALLORA...]Qualche anno fa, pulzello appena approdato nella grande citta', pronto a coglierne i frutti e a sopportarne i dispiaceri (che avrei scoperto a breve, e che si chiamano per lo piu' "affitto" e "bollette"), mi iscrivevo ai Civici Corsi di Jazz di Milano, ne passavo in modo rocambolesco le impenetrabili selezioni e mi ritrovavo con il non indifferente problema della retta da pagare (anticipata, sull'unghia, ahime').vabbe', nulla di male, salta anche fuori (gli avvoltoi volteggiano sempre attorno alle carcasse...) una banca X che si offre di rateizzarmi a interessi zero la retta in un anno (a fronte, manco a dirlo, dell'apertura di un conto a condizioni agevolatissime...).
[STUDIO] eXperimentZ & rhythm changes
di giuZe | 21 aprile 2006 ore 22:58
[cercavo una categoria studio, ma nun c'é...]allora, visto che stasera ero a casa a fare la muffa, sto finendo la scorta di DVD da vedere e non ho fame, nel bel mezzo dell'ascolto di "Venus" di Stefano Bollani (che non ci azzecca niente, ma é un disco pellizzimo...) mi é venuta voglia di semi-studiare un po';da appassionato del ritmo (e grande cazzaro) quale sono ho provato a fare uno studietto sui cosiddetti rhythm changes che saltano fuori ogni due per tre se si studia suona o ciancischia il giezz.brevemente (per chi non conosce, e non ha manco voglia di dare una scorsa al link) si tratta di una struttura di 32 misure, divisa in quattro strutture da 8 battute l'una indicate come A A B A [in realtá di solito la prima A é diversa dalle altre due, ma per semplificare...]gli accordi della sezione A sono, per capirci, quelli del giro-di-Do ("C'eeeera una vooooolta una gattaaaaa..."), solo resi un po' piú interessanti da qualche sostituzione, qualche accordo di settima di dominante al posto di qualche minore, ecc. C'e' anche una piccola variazione nelle misure 5 e 6.La sezione B invece spezza questa successione con una serie di accordi di settima che si muovono per quarte discendenti, partendo dal terzo grado della tonalitá per arrivare al quinto (la dominante, appunto).esaurita la "lezione" da quattro soldi, qualche considerazione.la prima cosa che mi viene in mente di solito pensando a questa abusatissima struttura é che viene, normalmente, suonata a velocitá che vanno dal medium-up all'insane (che non esiste come definizione, ma rende l'idea): in virtu' di questo a volte, suonando, all'osso il pezzo mi appare (in testa...) cosísezione A: otto battute di V7 - I7 (o, estremizzando, otto battute di V7, tranne magari l'ultima di A2 e A3 che potremmo anche fare risolvere :)sezione B: le dominanti per quarte vanno bene :) per asciugare, quello che ho provato a fare e' stato mettere un metronomo e suonare dei chorus di comping ad oltranza, cercando di lavorare attorno a questi concettinelle sezioni A girare attorno alla cadenza dominante-tonica (al limite escludendo la tonica) anche in modo non proprio diatonico... nelle sezioni B mantenere il ciclo di quarte, ma sfruttando in tutte le salse le sostituzioni di tritono per fare suonare tutto un po' meno trito(no, ah-ah...ehmm....) trovare soluzioni ritmiche creative, sovrapporre e modulare sul tempo, anticipare e ritardare risoluzioni, ecc...insomma, evitare un accompagnamento ritmico straight ...andare a tempo! (eh....) qualche considerazione:- il tempo e' 230 bpm, il metronomo marca il 2 e il 4 della battuta ([uno] click! [tre] click!], quindi il click e' impostato a 115; - "due fuori" (faccio passare due battute di click e poi comincio) - sono in tutto 15 chorus (pant!) - in 15 chorus mi sono mangiato una A (quiz: trova dove!...) - il tutto suona grezzo ma a tratti intreressantequi la registrazione (tasto destro, 'salva destinazione...' o simile) [mp3, mono, 22Khz, 8 minuti e spacca, 7,6M]se qualcuno ha pazienza (e un cazzo da fare) e si interessa degli stessi argomenti vorrei qualche commento, non tanto sulla session quanto sulla metodologia di studio (magari qualche suggerimento per un approccio nuovo, altri tipi di esercizi, ecc).ciao..g[...e anche stasera e' andata...]
Adrian Belew (...o Below? :) e le sorprese della vita
di giuZe | 06 aprile 2006 ore 18:37
Uhmm. Uhmmm. Uhmmm.Lunedí scorso sono sceso allegrotto dal tram per entrare al teatro Ciak di Milano; in mano un bel bigliettozzo per assitere all'esibizione di Adrian Below (?) + Eugene Chadbourne.Avevo notato il manifesto col capoccione pelato qualche mese fa, e avevo colto la palla al balzo: orpo, un grande cantautorchitarristarrangiatorequandoservebatterista viene a Milano a due passi da casa mia e io non lo vado a vedere per risparmiare miseri...uhmm...miseri....diciottoeuro (ugh! :( ...)?? Non sia mai!Giuge cosí il fatidico giorno, e (come dicevo) arrivo a teatro con i classici sei minuti di anticipo. La platea é gremita, e la cosa mi stupisce un po': non sono certo qui per Chadbourne ("Il genio situazionista della chitarra (e del banjo)", che per inciso é questo tipino qui), e, d'accordo, Belew (o Below?) ha suonato praticamente con chiunque (tanto per fare un elenco sommario, Frank Zappa, David Bowie, King Crimson, David Byrne...); il nostro ha anche al suo attivo una proficua carriera solista, dallo psichedelico "OP ZOP TOO WAH" al cantautorato vario e di classe dei vari dischi "commerciali" (passatemela, li trovo bellissimi e perfettamente commerciali) per arrivare a sporadici, piccoli capolavori come "The acoustic Adrian Belew (o Below?)", che ho letteralmente consumato (per quanto a dire la veritá non sia certo che gli mp3 si consumino...).Orbene, dicevo (ho la tendenza a divagare, come quella volta che...), eccomi fitto in platea, in terza fila, bello di fronte ad una schiera di diffusori (uhmmm); l'acustica del Ciak non é rinomata per la sua qualitá, e stasera (nonostante il sound-tech personale di Adrian) non fará eccezione.[la serata in realtá é stata aperta da Chadbourne, ma per esigenze narrative precise ne parleró dopo]il nostro si presenta in solitudine sul palco, giacca-capoccione-sorrisone d'ordinanza e una bella Parker rosso fuoco (un'altra lo aspetta di lato); selva di ampli e cabinet alle sue spalle (ma non mi dilungo, c'era un articolo in home, la strumentazine é la stessa), Belew (o Below?) attacca con un loop ritmico molto ficcante e percussivo sul quale comincia ad imperversare... ed ecco quello che ci si aspettava: tocco superbo, tecnica ammaestrata ed efficace, suono da urlo, controllo delle dinamiche, bellissimi giochi di leva e di accordi, ecc. Una corsa sfrenata a rincorrere sonoritá arabeggianti, con momenti molto toccanti ed intensi.Bocche aperte, silenzio in sala.Purtroppo questo momento é finito presto, per dare spazio al concerto vero e proprio. Per non menarla troppo oltre, un concerto che (volendo essere controllato ed equidistante) potrei definire noioso: pezzi perfetti, limati all'inverosimile, leader perfettamente calato nel ruolo di cantante-chitarrista, perfetto in entrambi (una specie di incrocio tra Hendrix e Lennon/McCartney...), pezzi storici e a tratti meravigliosi (...che dire di Dinosaur? Three of a perfect pair?), ritmica competente ed efficace."E allora che vuoi?!?", potrebbe spazientirsi l'occasionale lettore...Voglio che il concerto é stato veramente di una noia mortale, con punte personalmente soporifere. Schematizzando- nessun rischio preso, da nessuno dei tre, mai: i pezzi sono delle gabbie ("...taller walls and stronger cages..."), nessuna possibilitá di variare alcunché, dopo il terzo pezzo nella testa inizio a vedere i blocchetti delle strutture (quattro battute crash del batterista, sedici battute cambio sezione / solo di chitarra - obbligatino col bassista...YAWN!)- tutti e tre con la testa sul loro strumento, i soli veramente soli, interplay poco o nullo.- dinamiche inesistenti, livello di volume (specialmente della ritmica, che spesso e volentieri soverchia il buon Belew [o Below?]) praticamente sempre tenuto tra "85" e "120" (per usare un metro begottiano :): non ho nulla contro le sonoritá metal o comunque molto hard, mischiare le cose mi va benissimo e mi stimola, perfetto che il bassista pigli a mazzate lo strumento per tutto il tempo, va bene che mi fumino le orecchie a fine concerto...ma che sia per qualcosa, please!- in generale, sensazione diffusa di freddezza, tra il controllo totale e il la noia malcelata; questo nonostante i colpetti di bacino alla chids uanna plei ruock en roulll e gli obbligatini con regolamentare gambetta alzata.Quindi delusione, nonostante fosse comunque emozionante ritrovarsi di fronte ad un indiscusso pro; non voglio fare il pedante e vedere il jazz dappertutto, ma ogni tanto ricordiamoci che la musica dovrebbe essere viva, almeno un po'......cosa che per fortuna ha tenuto bene in mente il quartetto di Chadbourne. Per farla breve, leader chitarrista / banjoista e cantante sgangherato (per pura scelta), armato di regolamentare Gretch Bo Diddley rossa a mattone, "soli" volutamente stentati e dissonanti, chitarra quasi scordata rispetto al piano, batterista sensibile, pianista in giusto equilibrio tra New Orleans e McCoy Tyner (anche cantante all'occorrenza), incredibile figura dell'etno-flautista / bassista che ha suonato (all'occorrenza e piú o meno nell'ordine) 1) una serie di zufoli ricavati da bambu vari, 2) un incredibile basso a manico-di-scopa, un fretless a una corda, e 3) una specie di manico del Mocio Vileda attaccato ad una corda elastica che ancorava a terra con il piede (tutto regolarmente amplificato tramite pickup), del quale pizzicava la corda variando l'intonazione muovendo il bastone tipo nocchiero.......il tutto al servizio di blues, bluegrass, jazz, soul, mischiadi, decostruiti, ricostruiti, cantati con livelli dinamici e di ascolto pazzeschi, crescendo di incredibile intensitá (un pezzo del Coltrane "spaziale", 'Blues for Aida' di Steve Lacy), ironia micidiale nei testi e nei suoni (il pezzo che propone di ricostruire New Orleans in Iraq, la 'Garota de Ipanema' trasformata in 'The girl from Al Quaida', ...), preciso disegno socio-politico sotteso, rispetto per l'ascoltatore...Sará musica "difficile", di nicchia, quello che volete, ma alla fine della loro ora pattuita di concerto i quattro sono stati richiamati a gran voce per un bis...se le cose stanno cosí, viva la nicchia, viva il situazionismo, viva i mad-doctor sfigatelli e lucidissimi..gps alla fine del concerto il buon Adrian ha dissipato ogni dubbio onomastico, presentando se stesso con un bel "And me, you know, I'm Adrian Below"...risolto :)
The other side of the moon, le chitarre dell'Est
di giuZe | 27 febbraio 2006 ore 08:57
giuZe scrive: [una premessa doverosa, forse scontata ma tant'é: l'articolo che segue fotografa il mio punto di vista sulla questione, e come tale é infarcito di mie opinioni a riguardo; vi potrá capitare di non essere daccordo, o di avere le prove del fatto che l'articolo sia in parte (o del tutto) infarcito di minchiate. Nulla di meglio! un bel commento e passa la paura...] Se ne parla sempre, non se ne parla mai. Ci sono, ma non ci sono. Gli strumenti orientali.
...desperately seeking Thomas!
di giuZe | 18 gennaio 2006 ore 11:40
giuZe scrive: La famigerata G.A.S., che risparmia pochi tra i musicisti di ogni nazionalita' e livello, si presenta in molteplici forme: ora il bisogno di acquistare strumenti mitici ed enormemente costosi ("...sai, e' raro trovare una Les Paul Custom a solo quattromila euro..."), ora il sottile ma defatigante piacere di fare incetta di minutaglia esotica e spesso inutile (l'anello portaplettro, lo slide di corteccia di pino, le corde in budello di panda...)...
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