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Il Big Muff diventa un plugin… analogico?!
Il Big Muff diventa un plugin… analogico?!
di [user #116] - pubblicato il

Il fuzz-distorsore Electro Harmonix fa il giro completo e, dopo essere diventato un plugin, torna a essere un pedale analogico da controllare in remoto dalla DAW.
I pedali non passeranno mai veramente di moda. Si evolvono, si trasformano e integrano le moderne tecnologie, ma il mondo avrà sempre bisogno del rombo di un Muff.

Il Big Muff è senza dubbio lo stompbox più celebre nella storia di Electro Harmonix e probabilmente anche il più reinterpretato. Si è visto applicare chip e stadi di saturazione di ogni tipo, è diventato metal, ha solleticato le voglie dei collezionisti con release est-europee, poi di nuovo americane, poi rimpicciolite e poi di nuovo ispirate agli esordi negli anni ’70. Alla fine, anche il fuzz-distorsore più famoso al mondo ha abbracciato il digitale è diventato un plugin, ma solo per tornare a essere un pedale ibrido dal sound 100% analogico.

Si tratta di un Hardware Plugin, cioè di un effetto stand alone tradizionale, con integrata un’interfaccia audio per il collegamento in diretta a un computer e con tutto il necessario per creare preset, praticare reamping e modificare il suono in tempo reale sia agendo sui controlli fisici, sia nell’interfaccia sullo schermo del PC.



Il Big Muff Hardware Plugin è un muff analogico in tutto e per tutto, basato sul circuito Violet Ram’s Head del 1973.
Sul pannello sono presenti i convenzionali comandi di Volume, Sustain e Tone, con in aggiunta uno switch Wicker che apre il suono sulle frequenze più acute e un pulsante Bypass che salta la sezione di equalizzazione per maggiore spinta senza filtri.
Dotato di due ingressi e due uscite, il pedale diventa stereo per adattarsi alle esigenze dei producer musicali e dei tastieristi, ma anche dei chitarristi e dei bassisti patiti della sperimentazione.
Sulla destra, una manopola, un display e un secondo footswitch in basso permettono di richiamare diversi preset. In alto, compaiono controlli e indicatori per il segnale inviato al monitoraggio in diretta in cuffia o via USB al computer, con LED per il clipping e potenziometro per il guadagno del segnale in uscita.

Il Big Muff diventa un plugin… analogico?!

Collegato al computer, il Big Muff Hardware Plugin diventa un’interfaccia audio con cui registrare in diretta il suono, processato fisicamente dal Big Muff analogico presente dentro lo chassis. Quando in bypass, il pedale permette di registrare un segnale pulito da DI Box, ideale da inviare poi indietro allo stompbox per lavorare in seguito al suono su una traccia registrata in precedenza con la tecnica del reamping.
Tutti i comandi possono essere gestiti in remoto e in tempo reale, tramite automazioni o richiamando preset dalla DAW, così che il controllo digitale si metta a servizio del sound classico del muff.

Il muff è da sempre una delle sfide maggiori per un creatore di plugin. Il suono organico, grosso e responsivo al suonato, il modo in cui i potenziometri interagiscono tra loro, tutto concorre alla nascita di un effetto estremamente complesso da rendere in digitale. La soluzione di Electro Harmonix è a metà strada, abbracciando un controllo interamente digitale e inserendo un’interfaccia audio moderna all’interno di un pedale analogico, un distorsore duro e puro come si facevano negli anni ’70, da avere in pedaliera o piazzare sulla scrivania per inserire un gioiello inimitabile nel proprio studio, casalingo o professionale che sia.

Sul sito Electro Harmonix, il Big Muff Hardware Plugin è raccontato a questo link, con esempi audio, foto e descrizione approfondita delle funzioni e potenzialità.
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Link utili
Big Muff Hardware Plugin sul sito EHX
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