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La prima (fangosa) volta di JD Simo e Luther Dickinson
La prima (fangosa) volta di JD Simo e Luther Dickinson
di [user #65904] - pubblicato il

Nel campo delle eccellenze musicali, è sempre interessante andare un po’ a scavare e scoprire, oltre ai (soliti) grandi nomi, anche altri artisti che, sebbene - o per fortuna! - non siano mai realmente assurti al livello di superstar internazionali, abbiano comunque saputo costruire carriere di tutto rispetto, fatte di duro lavoro, impegno costante e risultati altrettanto eccezionali rispetto a quelli di altri, più blasonati colleghi.
Do The Rump!, per esempio, è una frase che farà subito drizzare le orecchie agli addetti ai lavori e agli appassionati di una certa scia di sapore rock blues. L’espressione dà il titolo, infatti, al primo lavoro a due di JD Simo e Luther Dickinson. Non solo: Do The Rump!, al di là della collaudatissima miscela di suoni saturi e limacciosi, fornisce anche l’occasione per parlare dei suoi autori, due chitarristi straordinari che, nel corso dell’ultimo quarto di secolo, hanno saputo far crescere a vista d’occhio la propria arte e la propria professionalità tanto da diventare due autorevoli punti di riferimento per una lunga schiera di musicisti, e non.



JD Simo
Classe 1985, JD Simo risiede a Nashville, dove attualmente vive con la moglie e la figlia. Chitarrista completo, virtuoso, tecnicamente impressionante, Simo si è fatto le ossa lavorando fianco a fianco con alcuni dei producer più in voga e quotati del pianeta: da Jack White (per le sessioni dell’album Lemonade di Beyoncé) a Dave Cobb, da David Kahne fino a Dan Auerbach, cofondatore dei Black Keys e capo dell’etichetta Easy Eye Sound.

"Amo tutto ciò che faccio. Che si tratti di registrare dischi, occuparmi di produzione oppure lavorare a una colonna sonora. È come passare da una cosa all’altra e questo è il vero spasso. Non posso che ringraziare per ogni giorno in cui ho la chitarra in mano." JD Simo

La prima (fangosa) volta di JD Simo e Luther Dickinson

L’apprendistato di JD Simo, che ha mosso i primi passi a ritmo con le canzoni di Elvis Presley (Heartbreak Hotel e Since My Baby Left Me in testa), lo ha portato addirittura a chiudere simbolicamente il proprio cerchio di formazione lavorando alla colonna sonora del biopic dedicato al Re del Rock ’n’ Roll, diretto da Baz Luhrmann e uscito nel 2022. Il chitarrista, però, ha alle spalle anche una florida carriera solista e un passato come leader del trio SIMO con un pensiero sempre ben scolpito nella mente: la chitarra… si tratti di una Gibson ES-335, di una Gibson Les Paul Standard o di una RS Guitarworks Slab 59 Tele, poco importa. Basta che sia una sei-corde da stringere costantemente fra le dita!

Luther Dickinson

"La musica è grande, è la mia salvezza. Dovunque io sia, la musica è sempre con me. È la mia vera casa." Luther Dickinson

La prima (fangosa) volta di JD Simo e Luther Dickinson

Luther Dickinson, figlio d’arte e fratello di Cody Dickinson, altro enfant prodige votato alla musica nonché membro essenziale dei North Mississippi Allstars, è stato gettato (metaforicamente, si intende) nelle torbide acque del Mississippi fin da bambino. Complice anche l’influenza, e i geni, del padre James Luther Dickinson (l’uomo dietro al pianoforte in Wild Horses dei Rolling Stones, produttore rinomato, amico e collaboratore di Ry Cooder), il giovane Luther è stato educato al verbo dei grandi dischi di blues con una Stratocaster di dimensioni ridotte in accordatura aperta: così da potergli garantire, all’età di circa sei anni, la totale libertà di espressione suonando da solo, con la musica pompata fuori dalle casse dello stereo o con il papà e i suoi preziosi insegnamenti: "Suona ogni nota come se fosse l’ultima… perchè un giorno sarà davvero così!" James Luther Dickinson.



Premesso ciò, non stupisce che Luther Dickinson sia poi cresciuto coltivando le amicizie di famiglia (Burnside & figli in prima fila), sviluppando un sound originale e affinando un songwriting tanto personale quanto intrecciato alle radici della propria terra. Il playing, poi, è un vortice in continua ibridazione: plettro, dita, chitarre tradizionali o rudimentali coffee can. Luther, quando si tratta di corde, non conosce confini e viaggia con fluidità e amore incondizionato lungo i tasti di qualsivoglia manico. I suoi estimatori ricorderanno la lunga e luccicante esposizione di strumenti negli anni d’oro trascorsi assieme ai Black Crowes, in cui Dickinson ha sfoggiato Gibson SG, Gibson Les Paul, Fender Stratocaster, lap steel… o le volte in cui, con il fratello Cody e soci, ha infuocato gli amplificatori a suon di plettrate selvagge: ne è un esempio la sempre bella, oltre che intramontabile, Rollin’ and Tumblin’.

La prima (fangosa) volta di JD Simo e Luther Dickinson

Do The Rump!
Do The Rump! è la prima fatica discografica firmata da entrambi, Simo e Dickinson, in collaborazione con Adam Abrashoff alla batteria. Le tracce sono otto e pestano forte, concedendo ben poca tregua all’ascoltatore dall’iniziale Street People all’ultima Peaches, che riporta la firma di R.L. Burnside: senza contare i già numerosi estratti “live” del gruppo presenti su YouTube in cui, per esempio, si può ammirare Luther Dickinson infiammare la tastiera di una Vibratone Strat sulle note del traditional Keep Your Lamp Trimmed and Burning.
jd simo luther dickinson
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di claude77 [user #35724]
commento del 10/10/2024 ore 08:35:26
Bomba!! Conosco molto bene entrambi questi musicisti e visto Dickinson dal vivo a Roma almeno 3 volte.
Da amante del Blues a dir poco malato posso solo affermare che questi due signori di Blues ne sanno a tonnellate e sono certo che questo lavoro sarà fantastico.

Grazie per la dritta che apprezzo davvero!!!
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di Umberto Poli [user #65904]
commento del 12/10/2024 ore 16:52:09
Ciao Claude77! Spero che la "dritta" abbia fatto breccia. Che cosa pensi di questo disco firmato Simo-Dickinson? Un abbraccio, Umberto
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di claude77 [user #35724]
commento del 15/10/2024 ore 07:15:36
Secondo me il fatto che il disco risulti piatto risiede nel fatto che il tipo di musica proposta e la tipologia di artisti che la suona è tale per cui chiuderlo in un disco registrato risulta troppo difficile.
Il blues e soprattutto il loro modo di suonarlo ha il miglior impatto quando proposto live e non registrato.
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di spaccamaroni [user #7280]
commento del 12/10/2024 ore 12:19:02
Ho ascoltato il disco. Commento a caldo... mamma che noia.
Ok che il blues è blues, ma mi aspettavo qualche idea in più, anche perché mi piace molto Dickinson, visto anche in live. A mio parere è un disco molto piatto.
Rispondi
di Umberto Poli [user #65904]
commento del 12/10/2024 ore 16:58:09
Ciao! In redazione ci siamo confrontati e abbiamo ritenuto fosse interessante - data la recente pubblicazione di "Do The Rump!" - cogliere l'occasione per parlare un po' dei due autori, gli straordinari Luther Dickinson e JD Simo. Circa l'album in sè - da grande estimatore di entrambi gli artisti - condivido in parte la tua opinione ed è il motivo per cui sto seguendo anche l'evoluzione dal progetto dal punto di vista concertistico: proprio per valutarne la crescita e il peso specifico, al di là di questa prima release in studio. A presto, Umberto
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di spaccamaroni [user #7280]
commento del 12/10/2024 ore 18:30:0
Ciao Umberto. In effetti può essere che in contesto live vengano fuori un po' più di vibes. Grazie per l'articolo!
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di Zoso1974 [user #42646]
commento del 15/10/2024 ore 15:09:06
Seguo JD Simo da anni, ed è sempre un piacere da ascoltare.
Ho ascoltato la traccia proposta nell'articolo, e la trovo niente male.
Bei suoni, pesanti e cupi... forse non il massimo dell'originalità, ma l'ho ascoltata tutta con piacere.

Appena ho un attimo vado ad ascoltarmi tutto l'album! Thanks!
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