Premessa: il valore della chitarra è più che altro affettivo, una Yamaha RGX321 di fine anni ’80 - primi anni ’90 per di più mancina non ha molto valore di mercato…
Altra premessa: le mie competenze in materia, nonché l’attrezzatura sono davvero scarse, ho cercato un po’ su internet e chiesto in giro opinioni, questo non vuole essere nient’altro che il racconto di un lavoro, fatto nei ritagli di tempo e con la pretesa di creare una cosa che mi piacesse e un po’ meno “brutta” esteticamente… certo con una fender o gibson avrei scelto altre vie (casomai venisse la voglia di riverniciare una fender o gibson, cosa secondo me alquanto improbabile a meno di in estetismi davvero evidenti)
Da qui l’idea di tentare la riverniciatura, leggendo qua e là su accordo ho visto che in tanti l’hanno fatto, allora mi sono detto: perché non provare?
A questo aggiungo che diversi punti del corpo (intorno ai pickup, in particolare al single coil centrale, e intorno ai potenziometri, nonché sui corni) la vernice plastica aveva subito diverse ammaccature, piuttosto antiestetiche.
E poi 10 anni di custodia hanno fatto il resto… insomma, c’era comunque da metterci le mani.
Si parte con lo sverniciatore in gel… niente da fare, la vernice plastica non è stata intaccata nemmeno di un millimetro, se non nelle zone interne (scassi pickup e spazi cablaggi) dove chiaramente c’era solo un velo, rimosso dopo pochi minuti.
Quindi via con trapano e levigatrice, poi carta vetrata di diverse gradazioni e lana d’acciaio a finire.
Il risultato potete vederlo in foto: probabilmente alcuni avvallamenti nel legno ci sono, ma almeno sulla parte frontale la vernice è stata totalmente rimossa.
Sul retro è rimasto una specie di velo, che esteticamente fa molto relic ma che in realtà preferivo rimuovere come sul davanti, ma non c’è stato verso.
Arrivando al legno si scopre che il corpo è fatto da 4 (???) pezzi, cosa credo abbastanza consueta per questo tipo di chitarre.
Si passa alla riverniciatura: prima un fissativo turapori, in modo da stendere un fondo omogeneo e rendere un po’ di colore al legno.
Poi un impregnante color castagno, usato per mobili ma che mi sembrava adatto come finitura.
Tra una mano e l’altra trattamento di lana d’acciaio extrafine per rimuovere imperfezioni e piccole sbavature…
Altra cosa: ho dovuto togliere, seguendo i consigli di alcuni accordiani, le viti rotte nel corpo nei due punti dove si attacca la tracolla… qui si vede uno dei due fori stuccati da verniciare
Al momento siamo alla terza mano di impregnante, che alla fine non fa altro che chiudere ulteriormente i pori del legno ma dà un bell’aspetto vintage.
Successivamente sarà il turno di finitura con gommalacca per lucidare il tutto, infine montaggio pickup e sostituzione dei potenziometri e presa jack, lavoro che verrà affidato ad un liutaio (sempre che non si rifiuti di prendere il lavoro se la chitarra risultasse insuonabile… cosa che non credo, ma non si sa mai!).
A margine della prima parte del lavoro dico: bello, ma quanta pazienza!!! (e che ti aspettavi?)… con gli attrezzi giusti il lavoro sarebbe venuto diverso, forse migliore, però dico anche che questo aspetto vintage che la chitarra ha preso mi piace, non mi serve una cosa da millemilaeuro in corpo di acero canadese o mogano australiano, per cui lascio le dovute competenze a chi le ha per davvero. Ho voluto fare un tentativo, consapevole che sarebbe stato difficile peggiorare la situazione e che fondamentalmente (aspettiamo, ma non credo di avere brutte sorprese) ora ho una chitarra che mi piace (essendo mancino e alle prime armi nel 1993 quando acquistai la chitarra -usata- non potevo avere come oggi grossi margini di scelta, anche ma non solo per ragioni economiche)…
Detto questo vi rimando alla seconda parte, dopo la conclusione del lavoro e l’affidamento al liutaio, nel frattempo se ci sono critiche, consigli o altro sono ben accetti!.