MatteoEBasta è un brillante chitarrista acustico e cantante che combina delle diavolerie incredibili tra loop station e pedalini vari. Siamo rimasti ammirati dal suo arrangiamento di "Teardrop" dei Massive Attack e gli abbiamo chiesto di spiegarcene la parte più chitarristica. (Gianni Rojatti)
Partiamo parlando della scelta della tonalità e accordatura. L’arrangiamento di questo famosissimo pezzo dei Massive Attack, contenuto nell'album Mezzanine è molto particolare e, nel suo caso, singolare. Si è scelto di ripensarlo con una riduzione di accordi in un formato molto semplice e subordinato principalmente all’uso che ne viene fatto con la Loop Station (argomento di discussione magari di una prossima lezione).
Il brano originale è in A ma è stato trasportato in D con la chitarra accordata in Drop D (dalla corda più bassa D, A, D, G, B, E) per due motivi: esigenze vocali (tonalità adatta al cantante); quindi, avere il drop in D faciliterà l’andamento del basso e darà maggior pienezza al suono negli accordi e loro rivolti, soprattutto sulla Tonica.
E ora entriamo nel vivo analizzando il riff. ritmico percussivo.
In questa lezione, infatti, verrà analizzata non l’introduzione - che rientra in un discorso di arrangiamento armonico usato esclusivamente con la loop station - ma il gioco creato nella seconda parte, al min. 1’36’’, tra la ritmica degli accordi (arricchiti di qualche piccolo abbellimento e/o legatura) e la percussione simultanea della chitarra.
Nella trascrizione potrete trovare tre sistemi:
- nel primo la sola parte percussiva
- nel secondo viene indicata l’intera notazione su pentagramma
- nel terzo la tablatura della parte armonica di chitarra
Partiamo con la sezione percussiva. Nello spartito usato per la percussione la nota E (1° rigo) indica l’equivalente colpo di cassa e la nota C (3° spazio) indica l’equivalente colpo di rullante. Queste note sono rispettivamente suonate battendo con il palmo/polso della mano destra sulla porzione di cassa armonica posta nella parte superiore alle corde a destra: qui la voce delle chitarra diventa più grossa ed il suono più profondo e corposo. Nel contempo con le dita libere della destra ( se usate il plettro saranno presumibilmente e preferibilmente medio, anulare e mignolo) bisogna percuotere la cassa armonica nella parte diametralmente opposta ovverosia, sulla parte inferiore delle corde, a sinistra dove invece la voce della chitarra si assottiglia; il legno è più rigido e la percussione è più acuta.
Spostiamoci sul pentagramma. La tablatura può aiutare più facilmente a trovare le posizioni dei singoli passaggi e magari dei legati presenti nelle due battute che si ripetono.
Ancora nella notazione su pentagramma (per i più curiosi ed esperti) vengono indicati i valori delle singole note, quando suonarle e quanto farle durare. Sopra ad ogni battuta sono indicati gli accordi presenti in essa. Le X indicano la parte percussiva.
Desidero soffermarmi sulle finalità e obbiettivi dell’esercizio.
Questo studio a mani separate dovrebbe essere un spunto per aiutarvi a ragionare come sono abituati a lavorare i pianisti e cioè a studiare a mani separate. Quindi, come i pianisti, cercheremo prima di lavorare sulla semplice ritmica di chitarra poi, separatamente, sulla semplice parte percussiva. Una volta presa dimestichezza e confidenza con le parti separate servirà, con pazienza e metodo, assemblarle fino a raggiungere il risultato mostrato nel video.
Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.