di Hefexor [user #34231] - pubblicato il 07 gennaio 2014 ore 07:00
Strumenti musicali e vicinato, rappresentano un binomio che nella gran parte dei casi significa discussioni, compromessi e - almeno per quanto riguarda il musicista - una grande frustrazione. Se non si ha a disposizione un budget sufficiente per acquistare un box insonorizzato, una strada percorribile con costi contenuti, è quella di realizzarne uno di proprio pugno.
Strumenti musicali e vicinato, rappresentano un binomio che nella gran parte dei casi significa discussioni, compromessi e - almeno per quanto riguarda il musicista - una grande frustrazione. Se non si ha a disposizione un budget sufficiente per acquistare un box insonorizzato, una strada percorribile con costi contenuti, è quella di realizzarne uno di proprio pugno.
Sperando di fare cosa gradita ed essere d'aiuto a quanti altri si siano trovati nella mia stessa situazione, vengo a raccontarvi della mia esperienza.
Partiamo dall’antefatto. Come tanti altri appassionati, nel corso degli anni le ho provate tutte, ma proprio tutte per trovare una soluzione che mi permettesse di esercitarmi e studiare, insomma dare sfogo alla mia voglia di fare musica, senza infastidire eccessivamente le persone che vivono con me e attorno a me.Da circa dieci anni abito in condominio e, sebbene i miei vicini di casa si siano sempre dimostrati gentilissimi e non abbiano mai protestato per le mie performance sonore, ho sempre avvertito il rischio che la cosa potesse succedere.
Partiamo dal presupposto che non sopporto anche solo pensare di dare fastidio. Non tanto perché io suoni a volumi talmente esagerati da essere certo di stare infastidendo qualcuno, quantomeno perché la cosa può capitare. Sappiamo tutti cosa succede quando cominciamo a farci prendere dal demone del Rock’n’Roll!
Anzi, a dire il vero, l’unica che si sia lamentata, con una certa frequenza, per i volumi che usavo tenere in casa, è stata proprio mia moglie… per carità, ha sempre avuto perfettamente ragione, solo che la mia reazione alla sua segnalazione, era quasi sempre di smettere di suonare. Ovviamente non andava bene così.
Già diversi anni fa ho iniziato a maturare l’idea di trovare una soluzione alternativa, uno spazio dedicato dove poter suonare a volumi che io ritenessi accettabili (la cui soglia di solito coincide con la perdita dell’udito :D), avendo la completa certezza di non infastidire nessuno dei miei vicini, tantomeno la mia amata signora.
Negli anni ho provato differenti soluzioni. Prima soluzione. Non volendo rinunciare al valvolare, ho provato ad allestire una simil saletta prove in garage con il solo risultato di avere completamente la certezza di farmi sentire non da uno ma a ben due condomini! Anche in questo caso i miei vicini sono sempre stati cortesissimi, le uniche visite che ricevevo durante le mie performance sonore erano di qualche vicino che veniva a complimentarsi (cosa che mi faceva sorgere il dubbio che in realtà le loro orecchie non fossero buone per nulla…).
Seconda soluzione. Suonare in cuffia direttamente da un sistema di amplificazione, oppure utilizzando soluzioni ad hoc come pedaliere, computer più scheda audio e - infine - il meraviglioso THR Yamaha (che uso ancora per le suonate “al volo” in casa nonché in vacanza). Diciamo subito che queste soluzioni sicuramente vanno benissimo per un utilizzo casalingo, ma non consentono di mettere a tacere la scimmia che grida in noi la sua voglia di decibel, a lungo andare danneggiano seriamente i nostri timpani (soprattutto sentirsi suonare in cuffia… i volumi tendono sempre ad alzarsi quando ci si diverte…) e in conclusione, mi avrebbero costretto a rinunciare alle valvole per lo studio limitando l'uso dell'Ampli (si quello con la A maiuscola) alle sole volte in cui andavo in sala o i rari live.
Terza soluzione. L'acquisto di un valvolare a basso wattaggio. Ho avuto il Blackstar HT5 che mi ha dato veramente un sacco di soddisfazioni. Tuttavia quando ho parlato di mia moglie che si veniva a lamentare del volume, la maggior parte delle volte è successo proprio suonando questo... Ingestibile in condominio.
Come mi disse una volta il mitico Stefano del negozio di strumenti musicali Ghisleri qui a Bergamo: "il volume con cui cominci a divertirti è esattamente proporzionale a quanto rompi le palle ai tuoi vicini".
Partendo dalla considerazione che questo assioma è assolutamente veritiero, non mi rimanevano altre soluzioni che non prevedessero la creazione di uno spazio insonorizzato e completamente dedicato al mio fare musica. Di conseguenza ho richiesto preventivi, valutato offerte, listini, annunci su tutto quello che riguardava delle soluzioni insonorizzate (cabine) già esistenti sul mercato, con il risultato di avere la convinzione di essere sulla strada giusta, ma anche che i prezzi per gli oggetti in questione erano per me assolutamente inaffrontabili.
Dunque, che fare? A questo punto della storia, in mio soccorso è giunto un mio amico, tale Mario, già esperto nella insonorizzazione di ambienti. Allo stesso modo mi sono trovato a poter disporre di una cantina in più. Le due cose non potevano che essere messe insieme!
Dopo aver ben valutato il da farsi, con Mario abbiamo proceduto a insonorizzare in maniera assolutamente specifica la cantina in questione, trasformandola in una sala prove privata, insonorizzata e riuscendo a ottenere risultati assolutamente confrontabili con le prestazioni ottenibili con le cabine insonorizzate professionali, questo però a un costo infinitamente inferiore.
Non vi descrivo la procedura nei vari dettagli, poiché qui di seguito posto il video nel quale potete seguire l'evoluzione del progetto.
Mi limito a riportarvi i risultati e le conclusioni, che poi sono la cosa che può interessarvi anzitutto per capire se la soluzione fa al caso vostro.
Spesa - Diciamo circa 1/10 del costo delle soluzioni non artigianali simili, tenendo in considerazione le dimensioni.
Insonorizzazione - Abbiamo svolto solo misurazioni con strumenti non professionali (siamo andati al risparmio anche su questo) a ogni modo la riduzione media di volume che abbiamo misurato in diverse sessioni è sempre stata intorno ai 25/30 db (mica niente). In sostanza subito fuori dalla porta c’era una riduzione di circa 25 db, mentre a 3mt dalla porta si scendeva di altri 5 db. Quindi diciamo che il volume misurato all’esterno della stanza dal corridoio è di circa 60 dB, considerando che direttamente sopra la ex cantina c’è una sala da pranzo e che il resto del suono si distribuisce nel piano riservato alle cantine non potevo trovare una location migliore. Sostanzialmente dall’altro lato del corridoio del piano riservato alle cantine, si sente praticamente il volume che si può avvertire della televisione del proprio vicino di casa.
Qualità sonora interna - All’interno i riverberi sono stati praticamente annullati, le onde viaggiano bene in ogni caso per quello che è il mio gusto, la qualità audio della stanza è eccezionale.
Per meglio permettervi di valutare questo aspetto, vi propongo anche un secondo video in cui suono diversi brani, utilizzando diversi microfoni per registrare. Ho volutamente evitato di utilizzare microfoni di buona qualità infatti utilizzo quelli della webcam, del telefono e uno zoom H1. Per questo motivo il video in questione - secondo me - risulta essere molto utile anche per capire che differenze di qualità nella registrazione possono esserci tra questi apparecchi.
Il risultato. A circa tre mesi dal completamento della saletta, vi posso dire che ci passo dentro almeno un’ora ogni sera o pomeriggio (in base a quando posso), non ho mai sentito un vicino lamentarsi, sebbene abbia sempre suonato a dei volumi da sfratto.
Anzi, ho chiesto io ad alcuni vicini che cosa ne pensavano e loro non riuscivano nemmeno a capire di che cosa stessi parlando finché non ho chiarito che avevo costruito una saletta prove in cantina. Trovo sempre la motivazione per scendere, avendo la certezza di non rompere le scatole a nessuno. Chiaro, poi mi sono autoimposto determinati limiti: non suono mai oltre le 23:30 di sera, non suono mai per più di un’ora e mezza di fila e mai nei cosiddetti “orari di riposo” (tipo dopo pranzo).
Aggiungo solo un'ultima cosa, dopo aver visto la mia saletta anche ad altri due membri del mio gruppo, nonché carissimi amici, è venuta la scimmia di farsene una.
Il batterista si è mosso per primo, al contrario di me, è un maestro del fai da te e quindi ha ritagliato nella sua cantina uno spazio dove si è costruito una stanza in cartongesso, ha comprato on-line tutto il materiale insonorizzante (anch’io gli ho regalato qualcosa che avevo dal “mio” progetto), si è fatto da sé la porta. Ebbene, il risultato è simile al mio e lui è contentissimo perché per la prima volta riesce a suonare in casa sua mentre la moglie guarda la tv. Certo, la batteria si sente comunque in sala, ma la moglie riesce a vivere lo stesso. Al massimo gli tocca compensare con qualche lavoretto in più. Facendo tutto da sé, ha speso circa la metà di quello che speso io. Quindi, cari amici accordiani, se avete qualche dubbio o volete chiarimenti, non esitate a scrivere qualche commento.