Fender cede Ovation: continua l'odissea delle roundback
di alberto biraghi [user #3] - pubblicato il 07 gennaio 2015 ore 16:30
È durata sei anni l'agonia Ovation nelle mani di Fender Musical Instruments. Sei anni durante i quali sono stati introdotti cambiamenti drastici al design degli strumenti, è stato stravolto il logo, sono stati inventati endorsement del tutto scollegati dal brand, finalmente sono stati chiusi gli storici impianti di New Hartford, CT, in cui nascevano gli strumenti top di gamma Ovation e le Guild.
È durata sei anni l'agonia Ovation nelle mani di Fender Musical Instruments. Sei anni durante i quali sono stati introdotti cambiamenti drastici al design degli strumenti, è stato stravolto il logo, sono stati inventati endorsement del tutto scollegati dal brand, finalmente sono stati chiusi gli storici impianti di New Hartford, CT, in cui nascevano gli strumenti top di gamma Ovation e le Guild.
Tutto finisce il 6 gennaio, con la befana che porta l'annuncio con cui FMI comunica che la sua controllata Kaman Music ha ceduto il marchio Ovation, oltre a Gretsch Drums e Gibraltar Hardware, alla Drum Workshop, Inc., produttore di batterie e accessori DW. Non ci sono notizie sugli aspetti economici dell'operazione, che certamente ha aiutato FMI a fare un po' di cassa al prezzo di qualcuno trai gioielli meno amati di famiglia.
La notizia conferma il momento negativo attraversato dal colosso di Corona. A fronte di una qualità dei suoi prodotti di punta, uguagliati solo dagli strumenti degli anni d'oro, Fender mostra da anni una incredibile debolezza finanziaria e manageriale, palesatasi nel 2012 con il fallimento della IPO (soprattutto a causa di un pesantissimo indebitamento) e aggravata dall'andamento negativo di Guitar Center, che valendo 1/6 del fatturato globale di Fender ne rappresenta la maggiore debolezza.
Ma al di là degli aspetti finanziari, peraltro interessanti, a noi appassionati interessa il futuro delle chitarre del cuore. Se non sembrano sussistere problemi per Stratocaster, Telecaster, Precision e Twin Reverb, tanti altri marchi storici sembrano a rischio.
Intanto, l'odissea delle "roundback" inventate da Charlie Kaman a fine anni '60 continua a tenere col fiato sospeso chi non rinuncia a sperare di poter rivedere la squadra di liutai coordinata da John Budny di nuovo impegnata a costruire Adamas e Custom Legend a New Hartdord, con la qualità impeccabile dei tempi d'oro.
È solo un sogno da nostalgici? Forse. Ma è certo che questo cambio di proprietà porterà anche un cambio al timone della produzione delle Ovation. La speranza è che in nuovo timoniere diriga la prua un po' meno a Est e un po' più a Ovest, meglio se in direzione Connecticut. Staremo a vedere.