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“Siamo tantissimi: se c’è una cosa della quale il mondo oggi non ha bisogno sono altri poeti, pittori, batteristi e musicisti. Questo, però, non vuol dire che un ragazzo debba rinunciare a inseguire questa passione. Significa solo che se vuole perseguire questa strada lo deve fare con un piglio maturo, cosciente del fatto che per riuscire a ritagliarsi un posto al sole, sarà necessario distinguersi. L’unica vera ricchezza che abbiamo è essere noi stessi” |
raccontava di come avesse orientato il percorso di crescita della sua carriera.
Spiegava come fosse riuscito, da semplice session man, turnista, a costruirsi una situazione privilegiata nella quale, oggi, si sente partecipe e peculiare nei progetti nei quali è coinvolto: PFM, Roberto Vecchioni, Twinscapes... Una posizione artistica e professionale agiata e invidiabile, frutto della capacità e investire e credere nelle situazioni musicali e lavorative che amava, sentiva proprie e nelle quali percepiva di poter dare un contributo unico.
In questa nuova puntata, Roberto approfondisce questa riflessione, investigando sulla maniera nella quale un giovane musicista può ritagliarsi un’identica apprezzabile, capace di distinguerlo.
Benché la versatilità e le capacità tecniche restino talenti imprescindibili per un musicista che ambisca al professionismo, una personalità spiccata, un carattere deciso e una precisa coerenza artistica possono esserlo ancor di più.
“Siamo tantissimi: se c’è una cosa della quale nel mondo oggi non c’è bisogno sono altri poeti, pittori, batteristi e musicisti. Questo, però, non vuol dire che un ragazzo debba rinunciare a inseguire questa passione. Significa solo che se vuole perseguire questa strada lo deve fare con un piglio maturo, cosciente e consapevole del fatto che per riuscire a ritagliarsi un posto al sole, sarà necessario distinguersi”. Ed è questo il punto più interessante della valutazione di Roberto Gualdi: l’esclusività, l’eccezionalità di un musicista possono arrivare esclusivamente dalla sua capacità di guardarsi - ma anche accettarsi - nella sua unicità, di passioni, attitudini, ambizioni, capacità.
“Bisogna tornare a un approccio artistico alla musica; serve chiedersi: “Chi sono io? Cosa artisticamente mi rappresenta? Dove posso andare con le mie potenzialità? Perché l’unica vera ricchezza che abbiamo è cercare di essere noi stessi”. Questo ovviamente non deve essere inteso come un sedersi, accontentarsi delle proprie capacità perchè quella che, artisticamente e professionalmente, dovremo mettere in gioco servirà sia “la miglior versione di noi stessi”. Ed in questa direzione bisognerà lavorare, studiare e orientare la propria crescita di musicisti: guidati da una coerenza che punterà a farci migliorare, perseguendo un percorso musicale e artistico scolpito sulla nostra singolarità.
Roberto Gualdi è un gigante della batteria italiana. Ha suonato, tra i tanti, con Lucio Dalla, Nek, Piero Pelù, Enzo Jannacci, Ron, Elio & Le storie Tese e Dolcenera. Attivissimo come didatta (sua la cattedra di batteria al ) è un musicista versatile e curioso che spazia tra l'attività come session man di lusso
( batterista nelle trasmissioni televisive XFactor o Zelig) a progetti di sperimentazione e ricerca come Twinscapes, trio strumentale con Lorenzo Feliciati e Colin Edwin, bassista dei Porcupine Tree. Da anni ha consolidato la sua collaborazione artistica con Roberto Vecchioni e la Premiata Forneria Marconi. |