Cari amici,
il 2 Luglio alle 13 e 45 circa, ho perso mia madre. Così, di Sabato, un giorno come un altro, improvvisamente. Cataldo Giuseppa Anna; aveva 65 anni. Li avrebbe compiuti il 31 dello stesso mese. Un' infanzia segnata dal sorgere della malattia, la prima di 6 figli, nata in una famiglia povera del dopoguerra. Il suo cuore ha smesso di battere, quel Sabato. Sono stato il primo a saperlo. Mio padre non era in casa, era da una sorella di mia madre a portare qualche patata cavata dall' orto. È stata una vicina di casa che mi ha chiamato. Ero a lavoro, da un amico. Mi ha semplicemente detto che stava molto, molto male, ma avevo già capito...
Cara mamma,
com' è grande questo vuoto che lasci senza di te. Lo hai lasciato a casa, tra le tue cose, tra i tuoi fogli scritti, le tue giacche ancora appese, i tuoi vestiti, i tuoi lavori di cucito e uncinetto, in quella pentola di sugo ancora tiepido, in quel tuo ultimo gomitolo di lana viola della sciarpa alla quale stavi lavorando e che resterà non finita. Anche dentro di me.
A volte sembra quasi tu sia uscita.
E pensare che solo 4 settimane fa sei stata qui da me e quella bellissima Domenica, così azzurra e piena di sole, teneramente, siamo andati a prendere insieme un semplice gelato. Ti ho preso sottobraccio e mentre camminavamo ci siamo guardati negli occhi, sorridendo.
Chissà cosa pensavi, chissà qual' è stato il tuo ultimo pensiero, mentre ti spegnevi. Chissà se hai pensato a me e a quel gelato.
Porto nella mia mente la tua espressione serena ed il sorriso appena accennato sul tuo viso bianco e inanimato. Ogni volta che ti guardavo mi davano conforto, sai.
I minuti che hanno scandito la tua assenza sono diventate ore; le ore, giorni; i giorni, settimane. E le settimane diventeranno anni, mamma. Lo so.
Verrò sempre a trovarti quando scenderò giù e porterò sempre dei fiori sulla tua tomba, quei fiori che tu amavi tanto.
Cercherò di non perdere mai l' entusiasmo nel fare le cose... di stare sempre a lavoro su qualcosa, proprio come facevi tu.
Cercherò di essere sempre una brava persona. Anche senza di te, anche se a testa bassa e a pugni stretti.
Sarà più triste e ancora più sola la mia vita senza di te, senza più poterti stringere, senza la tua voce al telefono, a volte così sognante e stanca.
Speravo di poterti tenere ancora un po' con me, di poterti vedere diventare anziana, con mio padre. Di poterti, un domani, far conoscere e crescere insieme i miei figli, se mai ne avessi avuto. Invece sei andata via così presto... Ancora giovane. Ancora bella.
Il mio spirito resterà con te, ti seguirà, ovunque il tuo ora sia. Per sempre. Fino alla fine dei miei giorni.
Come le mie ultime parole sussurrate al tuo orecchio e le lacrime che ho lasciato sulla tua fronte fredda nell' ultimo saluto, prima che mi cacciassero, prima che ti portassero per sempre via, per rinchiuderti in una bara ed essere sepolta...
“Vai in pace, con tutto il mio amore”.
Mi mancherai, Mamma.
Stasera coi Dirty Blues Band suonerò per te.
Per sempre tuo
Giovanni
La foto sulla patente. 1978, aveva 32 anni
2 Marzo 1968. In tutto 43 anni di matrimonio
La foto sulla carta di identità. Inverno 2010, prima dell' operazione