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Il difficile ruolo del pickup
Il difficile ruolo del pickup
di [user #116] - pubblicato il

Quanto un pickup contribuisce alla creazione del suono di una chitarra e in che modo influenza il suo carattere e la sua qualità indipendentemente dagli altri materiali usati? In redazione ci siamo fatti una domanda e ci siamo dati una risposta. Ora è il vostro turno.
L'importanza delle singole componenti di una chitarra elettrica nella creazione del suo suono è da sempre argomento di dibattito. Il materiale del body, quello del manico o della tastiera, il modo in cui questi sono assemblati, l'elettronica e persino ponte e capotasto, a ogni particolare dello strumento è attribuito un preciso ruolo non solo estetico o strutturale, ma anche funzionale al delineamento del timbro generale.
Quando si parla di quali siano gli aspetti più importanti nell'assemblaggio di una chitarra, spesso i pickup vengono messi in primo piano, contrapposti con il carattere dei legni e, a seconda delle esperienze personali, elogiati in qualità di principali fautori del sound finale o ridotti a semplici microfoni per uno strumento che deve essere fatto bene sotto ben altri aspetti.
Quanto e in che modo i pickup caratterizzano una chitarra? Un legnaccio con buoni pickup suona meglio o peggio di una chitarrona con pickup scadenti?
Noi, in redazione, ci siamo chiesti ancora una volta quanto e in che modo i pickup influenzino il suono di una chitarra elettrica, abbiamo confrontato le nostre idee e siamo giunti a queste conclusioni. E voi invece cosa ne pensate?

Il difficile ruolo del pickup

Paolo Anessi
Ad una cena dopo la giornata in fiera, mi sono ritrovato seduto a tavola con una quindicina di liutai.
Nessuno era specializzato in solid body, chi costruttore di acustiche, chi di classiche e chi di semiacustiche. Ho sentito la battuta al vetriolo più cattiva che si possa fare verso chi invece costruisce strumenti solidi: "una sedia con le corde tirate tra spalliera e seduta con sotto un pickup, suona al 80% come una chitarra solid body".
Per fortuna grazie all'amicizia con artigiani della sei corde, so perfettamente che non è così, ho assistito personalmente alla scelta di legnami vedendo battere sulla cassa, senza contare che a parità di modello scegliere acero o mogano fa una grossa differenza.
Però resta il fatto, e ormai ne sono convinto, che la delicatezza di tutti questi elementi, vanifica se il microfono (pickup) non è di buona qualità.
Tanto quanto uno strumento in truciolato con pickup bellissimi avrà i suoi limiti, uno strumento curatissimo in tutte le sue parti con pickup scadenti perde tanto in qualità, a mio parere di più che il primo caso.
Se penso a un'imitazione di Stratocaster, cambio i pickup ed è già una nuova vita, soprattutto sono rimasto nell'economico, al contrario uno strumento costoso con pickup scadenti… è principalmente una frustrazione!

Alessio Berlaffa
Il pickup cattura le vibrazioni delle corde e le trasduce in suono.
Ovvio che se parliamo di una chitarra economica mal costruita, non potremo pensare di avere uno strumento ben risonante e i pessimi legni di solito utilizzati, non producono vibrazioni e calore.
Ecco perché di norma le chitarre economiche vengono equipaggiate in fabbrica con pickup potenti, che tendono a sopperire alla mancanza di suono dello strumento acustico.
Chiaro quindi che un buon pickup, installato su una chitarra in multistrato, può si cambiarne il timbro, ma non può fare miracoli e non è detto che un PAF d'epoca potrebbe suonare bene, molto più probabilmente il suono risulterebbe scarno, senza basse e privo di volume.
Viceversa un pessimo pickup montato su di uno strumento buono o prestigioso, potrebbe prendere vita dalle vibrazioni dei legni e catturare armoniche che "non sapeva di avere".
Esperimento (da non fare): prendiamo una LP imitazione cinese di bassa lega e una LP Gibson custom shop VOS.
Prendiamo tutta l'elettronica e invertiamola: quale delle due avrà un suono credibile? Propendo per la seconda.
p.s. salviamo le belle chitarre, non fate l'esperimento.

Alberto Biraghi
Il tema: "influisce più il legno o il pickup" mi ha sempre appassionato poco. Da tempo sono convinto - e l'ho anche scritto in più di una occasione - che la chitarra è uno strumento, quindi non "suona bene", ma "fa suonare bene". Ogni chitarra, anche la più sgrausa, ha un suo range di sonorità che nelle mani giuste possono fare il miracolo. David Lindley ha estratto musiche meravigliose da atroci Teisco De Rey e Stevie Ray Vaughan estraeva blues da brivido sia dalla sua Number One sia da una Strat tre viti fine anni '70. Ecco, il mistero è tutto nelle mani di chi suona. Poi, per carità, è chiaro che la chitarra ben fatta, risonante, ben regolata, dotata di buoni pickup facilita. Altrettanto chiaro è che lo strumento deve essere adeguato al musicista. Un fabbro non ottiene granché con una punta di trapano da legno, altrettanto uno shredder con Fender Telecaster o un cultore del Delta blues con Ibanez Jem. In questo senso, il pickup è determinante, perché la gamma di frequenze su cui si trova a proprio agio devono corrispondere a quelle in cui si trova a proprio agio il musicista. Poi, per carità, se volete continuare a parlare di magia, mistero e altre leggende della chitarra, non chiedo di meglio, sfondate una porta aperta. Perché ragionarci sopra scientificamente è bello, ma se alla chitarra levi la magia, anche se non si sa bene dove e cosa sia, in qualche modo la zittisci. E questo non lo vogliamo, no?

Denis Buratto
Niente è meglio delle orecchie per capire cosa sia meglio e cosa peggio quindi con alcune semplici prove si può trovare la risposta a questa domanda. Basta provare chitarre diverse equipaggiate con i medesimi pickup per capire quante differenze possono nascere semplicemente cambiando legno e perfino metodo di assemblaggio (montaggio sul battipenna o direttamente nel legno). Va da sé che la qualità della liuteria sia fondamentale. Più scarsa è la chitarra più frequenze perderemo per strada, andando a pesare sulla presenza del nostro suono. Vero anche che in una chitarra elettrica più della metà del suono è data dai pickup.
Meglio un legnaccio con dei buoni pickup quindi o una bella chitarra con dei magneti scadenti? Potendo scegliere nessuna delle due, ma forse di queste la prima è la più efficace. Un buon legno e un buon assemblaggio possono migliorare il sound dei nostri trasduttori, ma non possono creare nulla che non ci sia già. Una chitarra economica con una coppia di Lollar probabilmente demolirà una Les Paul Historic equipaggiata con dei pickup da 15 euro. Infine penso sia raro che un chitarrista operi un downgrade a una bella chitarra, quindi...

Pietro Paolo Falco
Sarà che è impossibile provarli prima dell'acquisto, o che senza di essi non si può sentire il suono di una chitarra e quindi fare confronti oggettivi sul loro apporto al risultato finale, ma i pickup sono sempre coperti da una sorta di alone di mistero. Come suoni un dato pickup a prescindere dalla chitarra su cui è montato nessuno lo sa, e nessuno sa come suona una chitarra se non abbinata a un determinato pickup. Persino i più affermati standard come una Stratocaster sono stati portati alla ribalta da decine di suoni nettamente differenti, così tanti che è difficile dire quale sia la vera voce della creatura di Leo. Di rimando, anche i pickup modificano molto del loro carattere in base a chi li usa e a come lo fa. Certo, una Strat è una Strat, come magari un EMG può essere individuato anche se montato su due chitarre diverse, ma il mercato è pieno di ben note eccezioni in merito.
Sono convinto che il pickup debba essere trattato per ciò che è: un microfono. Come tale, è in grado di modificare profondamente il sound dello strumento che cattura. Sfido chiunque a dire che un cantante registrato con un microfono da PC, poi con un panoramico per piatti e infine con un condensatore di alto livello conservi la stessa voce. Il timbro apparirebbe talmente alterato da rendere forse difficile riconoscere il cantante, eppure nessuno dei risultati è tecnicamente "sbagliato" e i dischi registrati attraverso un megafono non si contano. Ciò che è certo è che, se quel cantante non ha polmoni, "quella" nota non gli esce.
Per la chitarra si potrebbe fare un discorso simile: microfonala con un humbucker attivo, un single coil vintage o un pickup da due soldi (qualcuno ha detto lipstick?) e avrai risultati profondamente differenti, tutti apprezzabili in determinati contesti, ma se questa ha un manicaccio sul quale il musicista non riesce a muoversi agevolmente o produce note morte qua e là, ci sarà ben poco da fare.

Gianni Rojatti
Non solo trovo che un pickup possa influire moltissimo sulla bontà di una chitarra, ma credo che ne possa modificare drasticamente natura e carattere della voce.
Francamente non penso tanto a strumenti classici come Telecaster, Stratocaster e Les Paul, che considero chitarre finite, con un’identica stilistica e di suono precisa e perfetta. Penso a strumenti più moderni, dove tante volte la costruzione asseconda soprattutto la leggerezza e la suonabilità: in quel caso diverse combinazioni di pickup possono non solo innalzare la qualità della voce di una chitarra, ma addirittura trasformare una chitarra generica in uno strumento, per esempio, spiccatamente metal.
pickup
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In medio stat virtus!!
di George S.L.A [user #10210]
commento del 16/10/2012 ore 08:20:59
Classico tema per noi chitarristi, come sempre la giusta risposta e' nel mezzo, una chitarra scadente nei legni non potrà trasformarsi anche con dei pickup di qualità, viceversa una chitarra costruita con ottimi legni perderà molto con dei P.U. Scadenti.
Proprio in considerazione di questo ho deciso di cambiare circuito e pickup alla mia Les paul epiphone in quanto a mio parere(e non solo mio) da spenta ha una buona acustica segno di una buona costruzione e di una buona qualità dei legni!!!
Rimane comunque un tema opinabile e molto soggettivo!!!
ROCK ON!!!!!!
Rispondi
trovo la risposta fornita da ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 16/10/2012 ore 08:21:10
trovo la risposta fornita da Alberto Biraghi la più convincente!. :-)
Rispondi
Io no....
di herrdoctor [user #18849]
commento del 16/10/2012 ore 08:35:10
La storia del suono nelle mani ormai sinceramente non mi piace ascoltarla.
Ci sono bravissimi chitarristi e pippe,
ma rimane il fatto che secondo me si dimentica che quelli bravi
come secondo me tutti noi cerchiamo il nostro strumento e quello con cui suonano
se lo sono scelto tra tanti.

Forse avrebbero suonato una chitarra scadente e ci saremmo accorti poco
che lo era, ma poi loro con quello strumento scadente ci avrebbero cotto 4 salsicce.

Concludo dicendo che struttura di cacca + pickups eccellenti vince contro struttura eccellente
e pickup scadenti.

Io sn un fautore della liuteria, ma devo anche riconoscere che obiettivamente la prima accoppiata ha + vantaggi.
Rispondi
Re: Io no....
di superloco [user #24204]
commento del 16/10/2012 ore 09:24:19
in effetti da vari esperimenti che ho fatto non posso che darti ragione
Rispondi
Re: Io no....
di michelevaltan utente non più registrato
commento del 18/10/2012 ore 10:04:10
la mia cort x-9 in tiglio (valore attuale 250 euro più o meno) con pickup duncan 59
continua (mio malgrado visto il costo della seconda)
ad uscire molto più della telecaster in ontano con burstbuckerIII al ponte,

tenete presente che il burst3 è uno dei pickup più caldi di casa gibson
e che la mia accordatura (in entrambe le chitarre) è sotto di un tono e mezzo,
il che dovrebbe compensare la nativa risonanza tagliente del corpo in ontano / manico in acero.

preso da curiosità insaziabile ho acquistato una soundsation ( 90 euro )
corpo ontano massello, probabilmente 4 tavolette del water usate visto il prezzo,
e manico non dichiarato quindi sicuramente truciolato o peggio,
e dopo averla customizzata vai al link
sto impiantando lo stesso duncan little 59, per confrontare gli effetti

vedremo
Rispondi
Re: Io no....
di superloco [user #24204]
commento del 18/10/2012 ore 11:40:13
anche secondo me come dicevo nell'elettrica il suono è dato più che altro dal pickup
certo se la chitarra è buona ancor meglio....
Rispondi
Adesso però...
di Sykk [user #21196]
commento del 16/10/2012 ore 08:58:48
Adesso però chiudiamo Berlaffa e Buratto in una stanza con la Epi e la Custom shop Gibson!
Rispondi
È pure vero che a ...
di helloween [user #27122]
commento del 16/10/2012 ore 09:30:24
È pure vero che a volte i nostri miti, capita, che abbiano un suono orrendo nei live, questo perché, come dico sempre io, la strumentazione gioca un ruolo pari (o di più?) ai pickups...sempre secondo me
Rispondi
Re: È pure vero che a ...
di herrdoctor [user #18849]
commento del 16/10/2012 ore 09:39:44
Giusto..
Rispondi
Da quando ho iniziato (poco ...
di Martinez53 [user #23272]
commento del 16/10/2012 ore 09:52:
Da quando ho iniziato (poco tempo fa) ad autocostruirmi i PU, sono arrivato a delle personalissimi convinzioni, nel senso che, da quel che ho visto mi sono fatto delle idee, non è detto però che siano giuste...
Cosa si intende per QUALITA' di un PU?
Dunque, un PU è sostanzialmente un pezzo di ferro magnetizzato con un avvolgimento intorno, quindi quanto di più lontano ci possa essere dall'elettronica di alto livello, facendo un paragone in meccanica un PU sta all'elettronica come la carpenteria cazzuta sta alla meccanica fine, quindi...
I componeneti di un PU sono le barrette di Alnico, un particolare tipo di acciaio durissimo e adatto ad essere magnetizzato, il filo smaltato e le besette in bachelite, stop.
Le barrette di Alnico possono essere di:
Alnico V o Alnico II, l'Alnico II da un suono più morbito e ricco di bassi.
L'Alnico V produce un tono più brillante con alti nitidi e squillanti.
E poi c'è il filo, in base al numero di spire si influenza il suono: un numero di spire più basso da un suono più squillante ma un livello del segnale più basso, un numero più alto aumenta il il livello di segnale ma scurisce il suono, poi ci sono i PU "truccati" o overcoiled, dove si va oltre il normale numero di spire per avere un livello di segnale altissimo. Il diametro del filo non credo influisca sul suono (ma non ne sono certo) credo si impieghi il filo più sottile solo nei casi in cui si voglia superare un certo N° di spire senza incidere sul volume dell'avvolgimento e quindi sulle dimensioni finali del PU. Concludendo, parlando di avvolgimento: il N° di spire varia l'impedenza del PU e quindi è l'impedenza ad influire sul suono. Tutto questo nei PU single-coil, ma anche negli humbucker più o meno è lo stesso. Tornando al discorso QUALITA' c'è poco da dire, l'Alnico è sempre quello sia in PU da trenta euro che in quelli da trecento, come pure il filo e tutto il resto, cosa influisce quindi sulla qualità del PU, io direi sostanzialmente non i materiali ma la ricerca. Prove e prove infinite sui due tipi di Alnico variando il numero di spire fino a trovare "quel suono li" e una volta trovaro è facilissimo ripeterlo su tutta la produzione. Certo le grandi case possono controllare la qualità dell'Alnico pretendendo dai fornitori barrette tutte con lo stesso livello di magnetizzazione, altrimenti va tutto a scatafascio...
Detto questo, io sono arrivato alla conclusione che le solid body suonano tutte uguale, un body può esser sia di mogano che di truciolato, il risultato non cambia, quello che fa il suono sono i PU. Ho avuto la dimostrazione quando mi sono autocostruito la prima Telecaster, usando un legno che non c'entrava nulla con le classiche Tele made in USA, sono passato da un suono lontanissimo dal Tele-sound ad un suono sfacciatamente uguale alle classiche Telecaster, il tutto solo variando il tipo di PU.
Sono invece dell'idea che le semiacustiche incidano sul suono finale indipendentemente dai PU, ma è ovvio che li il suono è ricchissimo di armoniche.
Ripeto, questa è l'idea che mi sono fatto, non è detto che sia giusta, anzi se qualcuno ha dei suggerimenti...
Rispondi
Re: Da quando ho iniziato (poco ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 16/10/2012 ore 12:05:10
Bella la tua risposta, ci sono pero alcune considerazioni che secondo me sarebbe più sensato fare limitatamente alle solid body...

Mi piace vederla cosi...Se la corda vibra a un insieme di frequenze (fondamentale + armoniche) un buon pick-up dovrà trasdurre tutte queste frequenze in corrente (dovrà avere una larghezza di banda abbastanza ampia almeno da catturarne un bel po)....es la fondamentale produrrà una certa corrente una armonica ne produce un'altra etc...poi tutte queste correnti si sommano e vengono presentate al jack sotto forma di tensione e date in pasto a un amplificatore.

In che modo i materiali della chitarra contano sul suono?
Bhe contano perchè la corda vibra e tramite capotasto e ponte trasmette le vibrazioni al corpo e al manico...In funzione di come saranno fatti corpo e manico questi vibreranno a loro volta e ritrasmetteranno vibrazioni alle corde che saranno ancora catturate dai pick-up contribuendo ad arricchire il suono.

Si capisce quindi che seguendo questo semplice ragionamento che tutto conta sul suono finale forma tipi di materiale e modi costruttivi...ma in diverse percentuali..

Quale sia la ricetta poi migliore dipende non è mica detto che una chitarra con legnacci e buoni p.u suoni peggio di una con legni stratosferici con gli stessi p.u.

Il discorso vero secondo me è che le variabili in gioco sono tante...troppe e si combinano in modi che non sono proprio lineari...questo per rispondere al fatto che ottenevi il suono della tele cambiando P.U....si sono d'accordissimo ma se vai a vedere bene magari c'erano un sacco di altre variabili che ti hanno aiutato magari a tua insaputa a fartelo tornare...


Credo che anche per uno strumento il costo lo faccia la ricerca....e anche l'estetica va :-)
Rispondi
Re: Da quando ho iniziato (poco ...
di Martinez53 [user #23272]
commento del 16/10/2012 ore 12:37:06
Capisco cosa intendi, ma c'è un enorme punto interrogativo a cui è facile dare una risposta, ma è una risposta che non piace a nessuno...;-) I PU non sono dei microfoni nel senso stretto del termine, cioè non captano tutti i suoni o vibrazioni entro un determinato arco di frequenze, ma SOLO la vibrazione della corda, è il principio stesso di funzionamento del PU che fa si che ciò accada. Il PU non registra nè le vibrazioni del legno, nè l'influenza del manico nè capotasto ecc. ecc. ma SOLO la vibrazione della corda, stop. Ergo, al PU non gliene frega niente che sia montato su un body di truciolato o di mogano. Però, è altrettanto vero che il sustain di una corda è influenzato dalla qualità dei legni e questo il PU lo registra, come registra su una semiacustica le armoniche che gli trasmette la corda la quale a sua volta è influenzata dall'esistenza di una cassa acustica. Per quanto riguarda il suono della Tele, questo è dato dall'esistenza di due soli PU e il classico sound Tele col selettore al centro è dato dal fatto che il PU al manico è avvolto in controfase rispetto a quello al ponte, quindi il tipo di progetto, il N° di PU, il tipo di PU sono ciò che da il suono, diciamo... al 90%?
Ciao!
Rispondi
Re: Da quando ho iniziato (poco ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 16/10/2012 ore 12:46:34
Esatto...al P.U. interessa solo la vibrazione della corda....è il concetto che volevo esprimere è proprio questo...ma "alla vibrazione della corda" interessa il contorno...(legni, lavorazioni etc etc)!

Saluti Rock

M
Rispondi
Re: Da quando ho iniziato (poco ...
di Claes [user #29011]
commento del 18/10/2012 ore 18:51:44
Wow - davvero interessante - grazie! Eccovi qualcosa di mio: una chitarra SG Junior con P90 dog-ear... Made in Indonesia. A costo meno che nullo. Vi era una cernita di Epiphone a Copenaghen e ne ho comprato 4 lo stesso giorno. La Junior è stata fantastica per registrare. Sembra come una Esquire - insomma, differentissima da una grassa Gibson. Fine anni 70 ho acquistato una LP Standard custom shop - pervertita poi con DiMarzio "dual sound" poi (dopo esperimenti) montata il più sbagliato possibile - PU controfase alla Peter Green, e molto meglio per registrare, passare tramite preampli / effetti ma anche dal vivo con ampli a transistors.

Ci vorrebbe una classifica PU da parte dei guitar-freaks accordiani. Io voterei per un P90, poi per il mini-humbucker Gibson ma sono indeciso per il resto. Incluso una chitarra HSS con Seymour Duncan - utile, ma anonima. Ah, sulla la mia prima SG Special anni fine 60 ho montato un PU Framus al manico - è quella usata per Blues Right Off.
Rispondi
Re: Da quando ho iniziato (poco ...
di mattconfusion [user #13306]
commento del 15/11/2012 ore 15:08:1
Martinez che ne dici di fare una mini guida per la costruzione casalinga dei pickup? non per rubare il lavoro a nessuno (o i segreti! ehe) ma mi interesserebbe molto sapere i dettagli da uno che lo fa... trovo l'argomento molto intrigante
Rispondi
Re: Da quando ho iniziato (poco ...
di Martinez53 [user #23272]
commento del 15/11/2012 ore 19:38:20
Ciao, lo farei volentieri ma sarebbe un lavoro inutile, Mehari ha gia fatto due articoli che parlano solo di questo e sono, a mio giudizio, una specie di Bibbia. Basta che vai a cercare negli articoli di Mehari ("avvolgere un Pickup" e "pickup fai da te parte seconda") li c'è tutto, se poi dopo che li avrai letti ti rimarrà ancora qualche dubbio, non esitare a contattarmi.
Ciao!
Rispondi
Re: Da quando ho iniziato (poco ...
di mattconfusion [user #13306]
commento del 15/11/2012 ore 22:26:2
Grazie! cerco subito ; )
Rispondi
Senza scendere in particolari...
di valerio62 [user #30656]
commento del 16/10/2012 ore 10:09:
io credo che uno strumento sia il risultato dell'unione di tanti fattori. Se un pickup è considerato un semplice microfono è anche vero che, raccogliendo vibrazioni sonore, il legno assume molta importanza proprio nella produzione di tali vibrazioni.

Certo se scelgo dei pickup attivi probabilmente il rapporto legno/pickup è talmente sbilanciato che posso tranquillamente installarli su na tavola di legno da cassetta... o su una stecca di metallo.

Con quel poco di esperienza che mi sono fatto in questi anni ho scoperto che tutto contribuisce al timbro finale e che i pickup, se da una parte concorrono al 50% della "voce" dello strumento, sono comunque direttamenter influenzati da tutto ciò che ruota loro intorno.

Eppoi più che di pickup parlerei di wiring... secondo me è il complesso pu+wiring a creare la differenza, e non solo inteso come "tipologia" di cablaggio ma anche, e soprattutto, come qualità dello stesso. Senza tralasciare il pesantissimo contributo di capotasto, ponte e manico.....

Il legno ha una parte importante quando si cercano sonorità complesse. Un metallaro sicuramente non si soffermerà su questo aspetto, ma un bluesman quando guarda una chitarra scruta e analizza tutti i suoi dettagli e, se è un bravo bluesman, saprà a chitarra spenta quali sono le doti di questo o quello strumento.

;)

Buonissima GAS a tutti !
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 16/10/2012 ore 12:37:41
Il pickup NON E' un microfono!

Il pickup è un trasduttore statico di frequenze, funzione per il principio di induzione e non può in nessun modo captare le "vibrazioni del legno"(?). Poiché sembra che le leggi della fisica in questo luogo non abbiano valore, montate corde di nylon sulla vostra chitarra elettrica solid body e scoprirete quanto bene "suona" il legno...
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di marcomo utente non più registrato
commento del 16/10/2012 ore 14:09:57
Non mi pare che nessuno abbia affermato che il pick-up per elettrica capti le vibrazioni del legno (semmai quello lo fanno i piezoelettrici)...ma piuttosto come dicevo io e come mi è parso di capire dal discorso che faceva Valerio62 e con il quale sono perfettamente d'accordo...il modo di vibrare della corda è influenzato pesantemente da ciò che sta intorno alla corda (materiali, e lavorazioni)..Di conseguenza i legni ponte manico capotasto hanno un'influenza sul suono finale!.

Saludossss
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di valerio62 [user #30656]
commento del 16/10/2012 ore 14:13:35
e io infatti esattamente questo intendevo... ovvero che la vibrazione complessiva, che poi il "trasduttore elettromagnetico a sfavatore nucleare" (alias pickup) cattura, percepisce o "instrada" verso i controlli, è il risultato di tutta una serie di componenti che costituiscono lo strumento.

Tu prova semplicemente a cambiare capotasto e dimmi se non ti cambia la chitarra!


Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di marcomo utente non più registrato
commento del 16/10/2012 ore 14:15:02
certo che cambia!

guarda guarda un po cosa ho trovato in rete..

vai al link
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di valerio62 [user #30656]
commento del 16/10/2012 ore 14:18:00
E il buon FRUDUA è da tenere in debita considerazione e da prendere come riferimento eh.....
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 16/10/2012 ore 15:19:27
Aridaje con "il suono del legno"...

Il SUONO - altrimenti detto anche TIMBRO - è il risultato della somma delle componenti armoniche emesse dal corpo vibrante(in questo caso, le corde)
Un capotasto, così come una selletta, possono modificare l'INVILUPPO dell'emissione sonora(attacco, sustain, etc...) che è ben altra cosa rispetto al TIMBRO, ma non possono modificare la componente armonica di un qualsiasi strumento in maniera drastica. Sfido chiunque a cambiare un capotasto e trasformare magicamente una chitarra elettrica solid body in una semiacustica, oppure in una resofonica, ma anche snaturare completamente per es. una Stratocaster mutandola in un qualcosa di diverso.
Al limite, ma proprio AL LIMITE, la struttura fisica di una chitarra può essere influenzata in maniera assolutamente residuale da alcune vibrazioni che, funzionando per sottrazione, tendono a cancellare alcune armoniche, ma questo fenomeno non è assolutamente riproducibile in maniera controllata, tant'è che esistono numerose chitarre costruite in frassino(che il volgo giudicherebbe come "brillanti") assolutamente più scure di altre in ontano oppure in altre essenze.
Leo Fender sperimentò a cavallo fra gli anni '50 ed i '60 numerosi legnami in alternativa all'ontano, e NON per ragioni timbriche ma di pura economia. Esistono(pochi) esemplari di Strato con corpi in in pioppo, addirittura chitarre in mogano, e suonano inevitabilmente come uguali alle loro controparti costruite con materiali "canonici". E tutto questo comunque è un'elucubrazione priva di qualunque senso pratico in quanto - come affermato da qualcun altro qua dentro - una chitarra elettrica solid body SUONA se attaccata dietro ha un bell'amplificatore, il quale sovrasta nella sua presenza e nelle sue caratteristiche qualsiasi concetto di pseudoliuteria inventato da chissà chi...
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di valerio62 [user #30656]
commento del 16/10/2012 ore 15:45:27
Secondo me anche se ti dicessi che hai ragione troveresti da ridire... per cui mi astengo.
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di marcomo utente non più registrato
commento del 16/10/2012 ore 16:40:13
Dalla tua risposta si capisce che qualcosina la sai....

...Purtroppo però hai preso la frase "il suono del legno" in maniera letterale, quindi hai tirato in ballo tutta una serie di concetti complicati che mi è difficile legare insieme; tra l'altro non ti capisco proprio quando parli di sottrazione tra armoniche...

A Occhiometro mi pare che la faccenda sia un po più complicata di cosi...e mi pare che tu non abbia neanche considerato il concetto fondamentale....

Dal sito Frudua si legge : "Al legno va la responsabilità di risuonare e restituire a corde e pickups l'energia da tradurre in suono."

Visto che sembri masticare fisica non ti sarà difficile comprendere che quel che dice il buon Frudua ha semplicemente a che fare con la propagazione delle onde e come ben saprai un'onda che si propaga in un mezzo...quando incontra un'altro mezzo con proprietà differenti in parte si riflette e in parte si rifrange...e poi esiste la risonanza che in natura è un fenomeno importantissimo e non solo in acustica.

Detto questo avresti, se hai voglia di leggerla, una risposta fisicamente incontrovertibile sul perchè le proprietà di quello che stà attorno alla corda influenza il modo di vibrare della corda...che poi è quello che viene trasdotto in corrente e tensione dai P.U. e quindi influenza il SUONO da cui stringi stringi "IL SUONO DEL LEGNO".

Poi, se proprio vuoi, due chitarre con materiali differenti e stessi pick-up potranno anche suonare simili, dato che quello che succede quando vibra una corda è piuttosto complesso e nel processo di ricombinazione sonora una risultante simile non mi sento a priori di escluderla.

Saluti.

M.
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 16/10/2012 ore 17:57:27
Il problema è che si sta analizzando dal punto di vista meccanico un qualcosa che invece ha a che fare con il puro elettromagnetismo.

Ripeto: una chitarra elettrica solid body equipaggiata con corde in nylon non suona neanche un po' e quindi questo taglia la testa a qualsiasi velleità "microfonica" del pickup. Un microfono è per sua stessa definizione qualcosa che traduce vibrazioni meccaniche in impulsi elettrici.

I pionieri dello strumento elettrico amplificato (Leo Fender, Paul Bigsby, Lester Polfuss in arte Les Paul) partirono proprio dal concetto opposto a quello da cui partono certe teorie(anche sostenute da personaggi rispettabili), ossia ELIMINARE completamente l'influsso del body e delle sue risonanze dal risultato finale. Ciò che cercavano era un supporto sufficientemente rigido che potesse ospitare i pickups, nient'altro. Les Paul avvitò un manico e dei trasduttori ad un'asse di legno, l'ormai famosa "The Log" e Fender costruì prototipi di chitarre in plexiglass e persino in marmo che per inciso suonavano divinamente. Questo tipo di ricerca è proseguito in maniera ininterrotta fino ai giorni nostri ed oggi possiamo stringere chitarre e bassi che sono costruiti con un'infinita scelta di materiali altrettanto validi quanto lo sia il legno. Se proprio vogliamo dirla tutta, non è l'essenza che genera quei fenomeni spuri di sui scrivevo prima, quanto la densità del materiale con cui è composto il corpo a influenzare il supporto vibrante. Ecco anche perché due Les Paul costruite a parità di materiali e con gli stessi pickups ma con pesi(e quindi densità) differenti condurranno a risultati differenti pur avendo sostanzialmente lo stesso contenuto armonico, ossia lo stesso timbro.
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Re: Senza scendere in particolari...
di marcomo utente non più registrato
commento del 16/10/2012 ore 18:28:34
Caro Matteo sono perfettamente d'accordo che la natura del problema sia elettromagnetica...
Con questo vorrei farti notare come non fai altro che confermare quello che ho scritto prima...
Il nesso è quello!

Ti faccio l'ultimo paragone che mi viene in mente poi ti prometto che ci rinuncio....

La corda vibra...vibra anche grazie a dove è inserita e produce un campo elettromagnetico!
Ora se il campo elettromagnetico è legato alla vibrazione della corda e la vibrazione è legata oltre a quanto è tesa e a come la si percuote anche da ciò che ha attorno anche il campo prodotto sarà legato INDIRETTAMENTE a questo!

Claro??

poi il body può essere in plexiglass o in ontano piuttosto che in pioppo o in plasticaccia....

Occorre vedere l'effetto complessivo del fenomeno che non si vede banalmente cambiando P.U su uno strumento e vedere che suona più o meno uguale a uno strumento di altro materiale.

Certe differenze occorre vederle in differenti contesti...es differenti applicazioni sonore o differenti RIG adatti ad esaltarne le caratteristiche...

Ti rigiro la questione cosi...magari può esserti spunto di riflessione...

Seguendo il tuo ragionamento per assurdo se tutti gli amplificatori per chitarra producono corrente che va a muovere un CONO allora tutti gli amplificatori che hanno lo stesso CONO suoneranno UGUALI perchè lo stesso CONO MUOVE L'ARIA!!.

Basta cambiare cono allora e siamo apposto! perchè stiamo a spaccarci le bolas con 6L6 piuttosto che con EL34 piuttosto che Valvole NOS o condensatori O.D. o trasformatori d'uscita paticolari?????


Ciauuu
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di davo [user #31664]
commento del 16/10/2012 ore 20:26:06
Però un amplificatore, anche uno a valvole, è infinitamente più complesso di una chitarra elettrica. Le differenze stesse tra un tipo di valvola finale ed un'altra sono notevoli.
Credo che il problema stia nelle proporzioni associate ad ogni elemento che costituisce la chitarra: come scritto sopra questo è uno strumento che non suona di per sè e che nella maggior parte dei casi basta una equalizzazione ad hoc per "riportare" nel campo dei suoni preferiti da ognuno di noi.
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di marcomo utente non più registrato
commento del 17/10/2012 ore 00:59:16
Infatti il mio ragionamento era un paragone "PER ASSURDO ma il concetto non cambia...l

Quanto al fatto che un amplificatore sia infinitamente più complesso di una chitarra elettrica...beh non è cosi scontato posso assicurartelo alcuni ampli sono davvero davvero semplicissimi....
Saluti.
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di davo [user #31664]
commento del 17/10/2012 ore 11:52:28
Esistono ampli molto semplici, è vero.
Tuttavia la somma delle componenti necessarie è decisamente maggiore; parlo di componenti che hanno un impatto "reale e misurabile" sul suono e che riguardano solo l'elettronica, se aggiungi le caratteristiche fisiche della cassa (cono, costruzione cabinet, ecc) vedrai cha alla fine hai molte più variabili.
Se su due amplificatori identici metti coni diversi avranno risposte diverse, idem (anzi maggiormente) se cambi valvole: però questi due elementi sono in uguale misura assolutamente fondamentali, insieme al tipo di costruzione e di progetto, trasformatore, condensatori, potenziometri e così via, per fare il suono di quel particolare ampli.
In una chitarra non c'è qualcosa cha abbia un impatto proporzionale ai pickup per definire il suono e le variabili da tenere davvero in conto sono il tipo di costruzione e la circuitazione.
Se prendi la circuitazione di una strato in acero e lo trasferisci brutalmente su una strato in ontano costruttivamente simile e fai attenzione all'altezza dei pickup e al tipo di corde, non troverai differenze apprezzabili. Se lo fai mettendo il tutto su di una tele cambia qualcosa nell'attacco e sustain.
Se cambi il ponte, le corde, il capotasto, il manico e così via... Avrai un cambiamento.

Dopodichè, giri due viti, alzi il pickup di 2 millimetri e hai un cambiamento a mio parere più drastico di tutto il resto messo assieme...

;-)
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di marcomo utente non più registrato
commento del 17/10/2012 ore 11:59:38
--Dopodichè, giri due viti, alzi il pickup di 2 millimetri e hai un cambiamento a mio parere più drastico di tutto il resto messo assieme...--

Se fossi un costruttore di chitarre a quest'ora mi starei disperando :-DDD

Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di davo [user #31664]
commento del 17/10/2012 ore 14:00:16
"Se fossi un costruttore di chitarre a quest'ora mi starei disperando"

Perchè?
Un costruttore di chitarre ha ovviamente tantissimi aspetti da considerare oltre al suono, per fortuna.
Questo non toglie che costruttori di chitarre offrono molte varianti dello stesso modello e la variabile che davvero fa la differenza sono i pickup (e la circuitazione); molto spesso il resto riguarda aspetti fisici del rapporto con lo strumento come forma del manico, materiali e raggio della tastiera oppure estetici come veneer, colorazione, hardware particolare e così via.

Volendo fare un'altra ipotesi per assurdo potremmo chiederci: se il materiale del body e del manico ha così tanta importanza nella resa del suono, perchè i costruttori non fanno un solo tipo di single coil e poi dieci modelli con legni e costruzione diversi?
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di marcomo utente non più registrato
commento del 17/10/2012 ore 14:09:16
-Volendo fare un'altra ipotesi per assurdo potremmo chiederci: se il materiale del body e del manico ha così tanta importanza nella resa del suono, perchè i costruttori non fanno un solo tipo di single coil e poi dieci modelli con legni e costruzione diversi? -


Infatti modelli con materiali e tipi di costruzione diversi ne fanno tantissimi dai!!!!

Come ho cercato di esprimere in qualche risposta prima...il suono è dato dalla risultante di diversi fattori.

chi sostiene che il suono dipenda solo dal p.u commette un errore grossolano perchè non considera il fenomeno di rifrazione e riflessione delle onde.

Saluti
;-)
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di davo [user #31664]
commento del 17/10/2012 ore 14:28:20
La Fender produce sostanzialmente 3 modelli di chitarra e il 90 per cento del mercato è basato su forse 4 tipologie costruttive.
Sono d'accordo che i modelli vengano prodotti con specifiche (fisiche) diverse ma penso che sia molto spesso per motivi indipendenti dal suono.
Io non sostengo che il suono dipenda solo dai pickup, sostengo però se vuoi cambiare il "suono" di una chitarra cambi i pickup, non il legno o il ponte.

Saluti anche a te :-)
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di Cukoo [user #17731]
commento del 16/10/2012 ore 22:20:57
Matteo, se hai una Strato, fai una prova: suona il MI 6^ corda a vuoto e registra il suono. Poi vai a vedere lo spettro: la seconda armonica è molto attenuata (fai la controprova suonando il LA a vuoto). Il motivo è che una Strato (ben avvitata, con il truss rod in tensione) ha una risonanza a 160-170 Hz (seconda armonica del MI basso, appunto). Quindi non il legno da solo, ma la forma e il peso della chitarra intervengono nella definizione del timbro, sottraendo più o meno energia in relazione alle risonanze (bending modes) della chitarra stessa. I modi di risonanza di una Strato si trovano in rete. Luca Villani ha scritto montagne di commenti su questo, e varrebbe la pena rileggerlo. Per il resto, sono d'accordo con te: il PU è una macchina elettrica elementare, dove sono importanti l'induttanza e la capacità parassita, mentre la resistenza del filo non conta praticamente nulla. Sul discorso in generale, sono d'accordo con Alberto. E non solo per le solid body: vale per qualsiasi strumento!
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di kirk76 [user #10549]
commento del 17/10/2012 ore 00:17:40
Fortuna che ci sono luminari che possono parlarci di fisica applicata allo strumento...minchia che simpatia che emani...
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di Guycho [user #2802]
commento del 17/10/2012 ore 09:21:05
una minima componente microfonica c'è, infatti se ci urli sopra, amplifica anche la voce.
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 17/10/2012 ore 10:02:59
Se il tuo pickup ha di questi effetti, forse è meglio farlo revisionare ;-)
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di Guycho [user #2802]
commento del 17/10/2012 ore 10:48:31
Veramente lo fanno tutti i pickup soprattutto humbucker. Steve Vai l'ha pure registrato su un brano di Passion&Warfare.
Anche battendo sul body si amplifica il rumore.
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 17/10/2012 ore 12:50:04
Ti assicuro che se il pickup è fatto bene ed è paraffinato o resinato a dovere non c'è possibilità agli avvolgimenti di muoversi oppure alle parti rigide di cui è composto l'apparato di entrare in risonanza per contatto con queste.
E poi battendo sul body si mettono in movimento comunque le corde, per cui è normale produrre "rumore". Prova a fare lo stesso con le corde smontate...
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di Guycho [user #2802]
commento del 17/10/2012 ore 13:22:55
D'accordo, bisognerà avvisare tutta questa gente

vai al link
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:)
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di davo [user #31664]
commento del 17/10/2012 ore 14:17:09
L'ho visto fare anche a Popa Chubby.
L'ipotesi potrebbe essere che urlando a fianco alle corde le fai vibrare e quindi trasmettere suono ai pickup. Non c'è modo che la pressione sonora della voce attivi i pickup.
Se invece sono come li definiscono gli ammmericani "microphonic", c'è qualcosa che vibra all'interno e non credo sia un bene.
Tra l'altro l'effetto con la voce riesci a farlo con distorsioni elevate, ed è un fattore da tenere in considerazione.
Magari qualcuno ha studiato a fondo il mistero...
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di Guycho [user #2802]
commento del 20/10/2012 ore 10:58:53
>urlando a fianco alle corde le fai vibrare e quindi trasmettere suono ai pickup
>Non c'è modo che la pressione sonora della voce attivi i pickup.

Anche di fronte all'evidenza c'è chi persiste nelle sue convinzioni (magari tacciando gli altri di creduloneria e superstizione) quindi ho fatto proprio stamattina un esperimento. A dirla tutta non era necessario, in quanto ogni volta che monto un pickup lo provo a corde smontate, ma proprio per essere sicuro al 100% ho voluto fare un esperimento "mirato", tanto ci ho messo 2 minuti.

Ho preso un humbucker Seymour Duncan che avevo nel cassetto e l'ho collegato, tramite 2 morsetti, al jack e quindi all'ampli.
Ho alzato il gain a metà, una distorsione media. Appena ho toccato il pickup si udiva chiaramente lo sfregare delle dita, ben riprodotto dall'ampli. Esattamente come avere un microfono per voce tra le mani. Ci ho parlato sopra, come si fa con un SM57, e la voce è uscita dall'ampli, con basso volume. Ci ho urlato sopra, e con effetto delay, ho sentito benissimo la mia voce (distorta) e tutte le repeat dell'eco. L'effetto voce è migliore se puntato sul retro del pickup.

Sarò stato fortunato (o sfortunato) ad avere nel cassetto un pickup "difettoso"?

E' una prova che può fare chiunque per togliersi il dubbio, e per finalmente rendersi conto che un pickup ha una sua microfonicità che influisce sul suono finale.
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di luvi [user #3191]
commento del 20/10/2012 ore 15:25:58
Cerco di fare un po' di chiarezza, perché noto che la tendenza a tramutare in realtà la fantasia e viceversa è sempre in agguato, come se l'irrazionalità combattesse un'eterna battaglia contro la ragione (per di più tentando di delegittimare chi ne fa uso), mentre direi che sarebbe auspicabile il contrario.

E' vero: una percentuale minima di "microfonicità residua" (così è detto il fenomeno) è abbastanza diffusa tanto nei pickup singlecoil, quanto negli humbuckers: ciò non significa che sia una "caratteristica positiva o utile", dato che è sempre e comunque risultato di un difetto imputabile al progetto o alla sua realizzazione e si tratta di un fenomeno meccanico legato alla scarsa coesione degli avvolgimenti o della struttura che compone il pickup.
In determinate condizioni, essa risponde a sollecitazioni esterne meccaniche e molto viciine entrando in risonanza e generando conseguentemente un debolissimo, pessimo e maldestro abbozzo di corrente ai capi della bobina.

Qualcuno di voi ha provato però a quantificare e qualificare la composizione del segnale di un pickup "utilizzabile" (quelli da riparare non fanno testo, direi...)?

Suppongo di no, altrimenti si sarebbe accorto che:

1) la disparità di livello tra il segnale trasdotto e quello causato dalla microfonicità residua è tale da rendere il secondo del tutto trascurabile. Gli effetti ai quali ci si riferisce vengono sfruttati soltanto grazie a condizioni artatamente confezionate per evidenziarlo, grazie al guadagno dell'ampli ed alla prossimità (oltre che dall'intensità) dell'emissione della voce, che da qualche ulteriore cm di distanza non sortirebbe già più alcun effetto.

2) il pickup è altamente sensibile alla perturbazione del proprio campo magnetico e di riflesso, molto marginalmente, a forti sollecitazioni meccaniche della propria struttura che provocano il fenomeno inverso (cioé il pickup o una sua parte si muove micrometricamente all'interno del campo magnetico), con entità inversamente proporzionale alla solidità della sua costruzione. Il pickup non capta in ogni caso le onde sonore in aria e conseguentemente non è MAI etichettabile come microfono.

3) la qualità del segnale prodotto dalla "microfonicità residua" è semplicemente infima e non porta certo un contributo positivo in termini di armoniche e di segnale generato. In ogni caso, quando la sua ampiezza è tale da divenire potenzialmente udibile sommata al segnale generato dalla trasduzione, il pickup risulta inutizzabile, per cui il problema non si pone.

4) all'atto pratico, un prezioso PAF anni '50 del valore collezionistico di svariate migliaia di euro, Santo Graal del suono Gibson vintage, ma spesso difficilmente utilizzabile ad alto volume a causa della mancanza di paraffinatura, risulta perfettamente indistinguibile dalla sua versione riparaffinata ed esente in percentuale vicina al 100% da microfonicità residua.

Provare (non necessariamente con un autentico PAF degli anni '50, naturalmente... :-) ), per credere.
Rispondi
Re: Senza scendere in particolari...
di davo [user #31664]
commento del 21/10/2012 ore 12:12:40
Io non ho "tacciato di creduloneria e superstizione" nessuno, ma semplicemente fatto delle ipotesi.
Tra l'altro sono d'accordo sul fatto che i pickup molto spesso siano microfonici ,nel senso utilizzato dai sopracitati ammmericani... Ripeto: se l'effetto è eccessivo non è per niente una buona cosa.
Stavo appunto per chiedere se qualcuno ha fatto esperimenti a corde smontate per escludere il contributo delle corde.
Per quanto riguarda la frase "Non c'è modo che la pressione sonora della voce attivi i pickup" mi pare scritta in italiano corretto e comprensibile: vuol dire semplicemente che la voce non può produrre nella bobina una tensione per induzione, che è poi il modo in cui funzionano i pickup.
Sulla componente di microfonicità e sulla sua influenza sul suono finale, per quanto mi riguarda penso sia risibile ma a questo punto ognuno può farsi la sua idea/convinzione.
Rispondi
Io sono pienamente daccordo con ...
di esseneto [user #12492]
commento del 16/10/2012 ore 10:20:14
Io sono pienamente daccordo con Alberto,anche perchè esistono prove chiaramente udibili e visibili del fatto che il suono di una chitarra elettrica sia quasi al 100% caratterizzato dalla mano del musicista.C'è su youtube una video intervista a David Gilmour ambientata all'interno della sua lussuosissima barca dove David suona varie chitarre sia elettriche(solo chitarra e ampli) che acustiche( solo dita) ebbene.....il suono che produce è lo stesso identico di quello che siamo abituati a sentire sui dischi dei Pink Floyd,quel suono che fa impazzire milioni di emulatori in tutto il mondo e che li spinge a comprare qualsiasi aggeggio elettrico venga usato da Gilmour.Ho preso come esempio Gilmour perchè è uno tra i chitarristi rock più copiati al mondo per quanto riguarda il suono(bellissimo) ma lo stesso vale naturalmente per tutti gli altri compresi noi poveri "mortali"che quando ci esibiamo abbiamo davanti si e no 20 persone........in un pub scalcinato.Poi per esperienza personale sono arrivato alla conclusione che SI....una chitarra solid body ha un suo suono,una sua voce a prescindere dal tipo di pick up montato.Io su una strato Highway primissimo modello(anno 2003) ho montato e smontato di tutto,singlecoil,minihumbucking,pick up di liuteria,fender vintage e noiseless,humbucking al ponte ecc.ecc ebbene per me questa strato ha una sua personalità sonora che anche quando la suono da spenta è sempre distinguibile a prescindere dal tipo di pick up montato,lasciando perdere il fatto che in vari test comparativi con altre chitarre molto ma molto più blasonate di lei(strato custom shop,music man,PRS,strato di alta liuteria....) ne è sempre uscita a testa alta risultando spesso addiritura la migliore sia sotto il profilo della suonabilità che incredibile a dirsi(ma è la verità)dal punto di vista del suono!Si una economica Highway da €650 ha umiliato parecchie concorrenti dal costo più che quadruplo e chi se la toglie più!
Rispondi
la chitarra elettrica e' uno ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 16/10/2012 ore 10:51:1
la chitarra elettrica e' uno strumento "inesistente", nel senso che non c'e' un suono "naturale" al quale riferirsi per capire se lo strumento e' ben riuscito, ma si va, semplicemente, a gusto...

semplicemente, oggi, sembra che non si possa prescindere da un minimo di sustain, di action e di facilita' di intonazione, cose che, in certi strumenti economici degli anni 60 erano "facoltativi"

Rispondi
Per la mia esperienza..
di Sykk [user #21196]
commento del 16/10/2012 ore 10:58:00
..il suono lo fa il pickup, anche se la struttura portante delle corde influisce sull'attacco e sul sustain delle note.
Quindi in effetti è vero che su chitarre molto diverse lo stesso pickup può risultare un po' diverso, ma di base è sempre lui.
Rispondi
Credo che il problema, o ...
di kelino [user #5]
commento del 16/10/2012 ore 11:16:11
Credo che il problema, o meglio, il punto, sia un altro.
E' L'AMPLI che fa la differenza...
Rispondi
Re: Credo che il problema, o ...
di ParanoidAndrea utente non più registrato
commento del 16/10/2012 ore 11:58:46
Quoto Kelino.
Benchè io abbia sempre cambiato TUTTI i Pickups di TUTTE le mie chitarre...
CHITARRA= 20% (l'incidenza del P.U. stà qui dentro)
AMPLI = 80%
Rispondi
Re: Credo che il problema, o ...
di Sykk [user #21196]
commento del 16/10/2012 ore 12:07:40
1.000.000 di punti per te.
Se mettiamo anche l'ampli e i pedali nell'equazione, l'ampli è quello che ha l'influenza maggiore.

Ma le sfumature delle diverse chitarre/pickup si notano eccome, a qualsiasi livello di gain, se l'ampli è buono.
Rispondi
Re: Credo che il problema, o ...
di powerfuran utente non più registrato
commento del 16/10/2012 ore 15:13:49
Ciò non toglie che la stessa chitarra provata attraverso lo stesso ampli dopo sostituzioni di parti importanti (come manico o appunto pickup) suonerà diversa. Ogni anello della catena contribuisce in una maniera più o meno sostanziosa sul tutto.
Rispondi
Re: Credo che il problema, o ...
di kirk76 [user #10549]
commento del 17/10/2012 ore 00:29:17
Non sono d'accordo. Tre chitarre un solo ampli, tre suoni diversi e tre risposte dinamiche diverse...ergo...anche la chitarra fa la differenza...oppure in 20 anni che suono non c'ho capito una ceppa di nulla.
Rispondi
Secondo la mia breve ma, ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 16/10/2012 ore 12:28:07
Secondo la mia breve ma, devo dire, più che intensa esperienza la questione è un'altra: è il complesso a farla da padrone. Ho provato almeno una cinquantina di tele negli ultimi due anni, tutte entro un range compreso tra i 300 ed i 2000 euri, dunque niente di qualitativamente ipereccelso, ma quella che mi è piaciuta di più, badate bene non la migliore in termini costruttivi, è stata una giapponesina giusto due giorni fa da 700 euro, della quale ignoro tutte le peculiarità tecniche. Sono dell'avviso che difficilmente mi inoltreró nei meandri del cambio pickups etc. per il semplice motivo che all'atto dell'acquisto mi concentro sul suono che voglio e sul feeling che la chitarra mi trasmette. Semplicemente la chitarra elettrica è un insieme di tanti, forse troppi fattori, difficili da isolare in maniera oggettiva tutti insieme, e che si fondono, si confondono e si influenzano a vicenda. Io sono molto per il colpo di fulmine e se non arriva non compro. A questo aggiungete poi che ho la convinzione assoluta che solo un buon ampli possa rendere decente una ciofeca ed in ogni caso mai il contrario. Ad esempio sono certo che la nuova Stra American Standard, praticamente identica a quella del 2008, sia bellissima con i Fat50, ma mi innamorai perdutamente del suono e del feeling che mi trasmise la mia, esemplare del 2010, e me la tengo stretta così com'è, pickup al ponte acido e talvolta troppo tagliente compreso, perchè era esattamente ciò che ricercavo. Ovviamente non muovo critiche negative a chi decide invece di andare alla ricerca del proprio suono un componente alla volta, si tratta solo di approcci diversi.
Rispondi
Esperimento
di alecava [user #27534]
commento del 16/10/2012 ore 12:34:1
Sull'argomento è molto interessante questo => vai al link lidbody/ esperimento
Rispondi
Re: Esperimento
di marcomo utente non più registrato
commento del 16/10/2012 ore 14:13:43
grazie per il link! conrtaccambio con questo

vai al link
Rispondi
Re: Esperimento
di alecava [user #27534]
commento del 16/10/2012 ore 14:23:14
Punto di vista diametralmente opposto a quello del link che ho postato ma altrettanto interessante, grazie
Rispondi
Re: Esperimento
di marcomo utente non più registrato
commento del 16/10/2012 ore 14:28:35
il punto debole del link è dovuto al fatto che suonare in clean con un humb al manico poco mostra le differenze.
Certe differenze timbriche risaltano molto meglio in clima crunch/distorto dove il gain e quindi la sensibilità degli strumenti di amplificazione sono maggiori...:-p
e poi Frudua non è di sicuro un dilettante...
Rispondi
Re: Esperimento
di luvi [user #3191]
commento del 17/10/2012 ore 12:45:32
Non intervengo nel resto della discussione perché per una volta è divertente veder discutere gli altri tra loro e come qualcuno ha gentilmente osservato, ho scritto fin troppo sull'argomento su queste stesse pagine e non solo!

Mi permetto nonostante questo di osservare due cose:

1) usare un suono crunch (leggi: al limite tra clean e distorto) può rappresentare una condizione interessante, perché permette di valutare la risposta alla plettrata e quindi alla dinamica del tocco, viceversa usare un suono distorto (leggi: che non diventa mai clean) per comprendere differenze inerenti alle diverse sfumature di suono generate da una solidbody è esattamente come passare con un caterpillar sulla tastiera di un pianoforte per valutarne la risposta dinamica...
Il suono pulito resta sempre, a mio parere, la condizione migliore: a patto di sapere cosa/come/dove suonare e cosa/come ascoltare e valutare.

2) le cose scritte da Frudua sono assolutamente condivisibili ed io stesso ho portato ad esempio in altre occasioni quel che egli ha scritto in quel testo. Non per nulla, il suo incipit contiene un assunto con il quale concordo in pieno e che cito testualmente:

"Il suono di uno strumento elettrico è fortemente influenzato da diversi fattori tra cui principalmente il tipo di pickup impiegati e il loro posizionamento lungo la scala.
Al legno va la responsabilità di risuonare e restituire a corde e pickups l'energia da tradurre in suono."

Seguono altrettanto condivisibili considerazioni sul ruolo del manico come elemento primario e sul fatto che la chitarra a corpo solido sia un sistema passivo, nel quale non esiste la possibilità per il legno di lavorare "ad aggiungere", ma solo ed esclusivamente "a sottrarre" energia alle corde.
Tale presupposto non è questione di opinioni, ma è una realtà fisica oggettiva e basterebbe tenerla presente ogni qualvolta pensiamo alla chitarra (o al basso) solidbody, che sono tutt'altra cosa rispetto agli strumenti acustici, per semplificare queste discussioni infinite basate più spesso su fraintendimenti della realtà, piuttosto che su problematiche reali.
Per il resto, Frudua valuta l'influenza che certe risonanze del legno possono avere sulla vibrazione della corda, ma non dice certamente che tali influenze siano ciò che "fa primariamente il suono" di uno strumento a corpo solido, anche perché contraddirebbe evidentemente la frase che ho citato prima e che non a caso apre il testo.

Morale: non c'è alcuna contraddizione tra il testo di Frudua e il mio esperimento citato nelle pagine di Musicoff: si tratta di due diverse analisi degli stessi fenomeni, che condividono gli stessi presupposti e non giungono a conclusioni antitetiche!

Alla fine, l'unica osservazione che mi mette in pace con la questione è quel che dice sempre Alberto (che condivido in pieno) e cioè che, al di là di tutte le discussioni, resta il fatto che un particolare strumento, più che suonare, "induca a suonare" in un particolare modo chi lo imbraccia. Su questo, proprio non ci piove!! :-))
Rispondi
Re: Esperimento
di marcomo utente non più registrato
commento del 17/10/2012 ore 14:03:29
---distorto (leggi: che non diventa mai clean) per comprendere differenze inerenti alle diverse sfumature di suono generate da una solidbody è esattamente come passare con un caterpillar sulla tastiera di un pianoforte per valutarne la risposta dinamica...---


Boh ...Se si considera l'intellegibilità delle note vs l'impastatura , l'aggressività , quanto e come si sentono gli armonici non sono d'accordo....rimango dell'idea che un unico suono non sia sufficiente per valutare tutte le proprietà....

Ho fatto molti esperimenti con due chitarre una superstrat con ponte floyd , una strat con un tremolo a 6 viti...e 3 P.U. ovviamente di materiali diversi...
I P.U in questione erano Evolution , JB4 e un LEvingson Blade....

I cambiamenti sonori si c'erano ma le due chitarre con lo stesso PU. non avevano assolutamente lo stesso suono! e per quanto mi riguarda le differenze erano molto più piatte nei clean...

Per quanto riguarda la situazione reale di distorto....beh abbassando il pot del volume non torna mai clean ma ci si avvicina molto...anche quello è indice di dinamica sonora no?

Saluti

Marco.

Rispondi
Re: Esperimento
di luvi [user #3191]
commento del 17/10/2012 ore 15:12:39
Non ho parlato di solo Clean, ma di Clean e Crunch...
Se ascolti i sample che realizzo per i miei pickup ne troverai sempre di puliti, altrettanto spesso di crunch, solo a volte di distorti (anche pesantemente se necessario, nei casi in cui della risposta dinamica del pickup importa meno, dato il tipo di utilizzo al quale è primariamente destinato, che privilegia appunto livello di uscita e definizione sonora).

Non mi pare di aver scritto che montando lo stesso pickup su chitarre diverse si ottenga sempre lo stesso suono...

Agendo sul potenziometro del volume (che è a valle dei pickup) l'unica risposta dinamica che si palesa è quella di uno stomp box o dell'ampli...
Il pickup reagisce in funzione della pronuncia delle note e della dinamica con la quale si caratterizza la vibrazione della corda, in pratica del tocco, le caratteristiche del quale (a parte l'attacco) vengono progressivamente appiattite per non dire annullate, dalla distorsione di effetti amplificatori, che per definizione è scarsamente dinamica (anche perché all'aumentare di guadagno e volume aumenta di pari passo la compressione) e che le armoniche altera e moltiplica a dismisura di suo (e sempre a valle del pickup).
Rispondi
Re: Esperimento
di marcomo utente non più registrato
commento del 17/10/2012 ore 15:55:35
--Se ascolti i sample che realizzo per i miei pickup ne troverai sempre di puliti, altrettanto spesso di crunch, solo a volte di distorti (anche pesantemente se necessario, nei casi in cui della risposta dinamica del pickup importa meno, dato il tipo di utilizzo al quale è primariamente destinato, che privilegia appunto livello di uscita e definizione sonora).--

Prima di comprarmi una Bach I-spira powered (quella che vedi in foto) ne ho ascoltato tantissimi!!!.... :-)))

Io non ho mai detto che il tuo punto di vista era diametralmente opposto a quello di Frudua (l'avrà detto di sicuro qualcun'altro.). Io semmai mi sono limitato ad osservare che il link postato dal nostro amico "alecava" in cui c'era un tuo test realizzato con solo un suono clean e che tu stesso affermi....


--Il suono pulito resta sempre, a mio parere, la condizione migliore: a patto di sapere cosa/come/dove suonare e cosa/come ascoltare e valutare.--

secondo me non è sufficiente a cogliere le differenze...almeno per me che sono un banale dilettante con qualche nozione di fisica alla rinfusa è più utile un confronto sonoro ad ampio spettro....

Per dare maggior forza a quello che dico "solo auto-convincermi non è mica facile" ho tirato giù le mie prove sperimentali volte a rafforzare la mia idea (derivata sempre dalle mie conoscenze di fisica alla rinfusa e da 19 anni di chitarrismo dilettantistico) di come il suono sia "complessivo" dipendendo da tutta una serie di fattori (io aborro l'idea che il suono dipenda solo dal P.U.), semplicemente per le leggi di riflessione e rifrazione delle onde.

Saluti

MM.
Rispondi
Re: Esperimento
di luvi [user #3191]
commento del 17/10/2012 ore 18:19:48
Felicissimo di averti "I-spirato" allora... :-))

Per il resto mi ripeto: da una prova in distorsione vera e propria si è iin grado di cogliere ben poche sfumature dinamiche o timbriche proprie dello strumento (e si può valutare ancora meno di un pickup, a parte le caratteristiche che ho citato più sopra) non perché lo pensi o lo dica io (figuriamoci...), ma perché ciò che elabora il suono a valle della chitarra impedisce a chiunque di farlo, coprendo (quasi) tutto, appiattendo, comprimendo la dinamica del segnale ed elevando l'ampiezza di un gran numero di armoniche alte generate artificialmente dalla distorsione di pedali o amplificatori.
Non è questione di dilettantismo o professionismo, credimi: è che da una registrazione in distorsione si può scambiare una Strato con hb al ponte per una Les Paul, piuttosto che riuscire a cogliere con lucidità tenui (perché tenui sono in effetti...) colorazioni sonore! ;-)
Rispondi
Il setup è la chiave...
di mr_mustache [user #15801]
commento del 16/10/2012 ore 14:32:26
Nella mia modesta esperienza di liutaio e spippolatore casalingo, mi sono fatto l'idea che la costruzione di una solidbody vada ad influenzarne soprattutto il feeling che darà una volta in mano al "suonatore". Se il manico è intonato, ben attaccato al body e coi tasti ben rettificati è a posto. aggiungiamoci pure un capotasto di giusta altezza e che non "strozza" troppo le corde, un ponte decentemente stabile, e avremo uno strumento di tutto rispetto.
Passando ai pickup, che ritengo i maggiori responsabili del suono di uno strumento elettrico, sono pienamente d'accordo con Martinez53: essi sono degli oggetti estremamente semplici, essenzialmente una bobina di filo di rame con al centro un magnete. E' ovvio che variando la combinazione di questi elementi, come la quantità di rame della bobina, il tipo e la forma del magnete, il suono verrà influenzato, e che la sperimentazione permette di ottenere risultati ottimali, ma è altrettanto vero che rispettando pochi e semplici criteri costruttivi è difficile farne che suonino male.
Quello che mi sembra che sfugga ai più è l'importanza del setup: così come è importante regolare per bene action, truss rod e compagnia bella per avere una chitarra comoda da suonare, è FONDAMENTALE regolare i pickup per avere una chitarra che suoni anche bene! Leggendo in giro mi sembra che ci sia gente che cambia pickup a raffica facendo poco più che sbatterli dentro la chitarra, lamentandosi poi che uno è troppo acido, l'altro sembra che sputi fuori fango e così via, ignari del fatto che perdendo 15 minuti con un cacciavite in mano le zanzare vanno via e il fango si asciuga. Gli strumenti di fascia alta escono di fabbrica con una regolazione il più possibile ottimale, quelli economici per ovvie ragioni no, ma non è detto che questi una volta messi a punto non possano dare grandi soddisfazioni...
Rispondi
Va più veloce una Ferrari ...
di nsprea [user #24108]
commento del 16/10/2012 ore 14:41:2
Va più veloce una Ferrari col motore di una 500 (quella vecchia ;)) o una 500 col motore di una Ferrari?
Rispondi
Re: Va più veloce una Ferrari ...
di Piazza [user #31749]
commento del 16/10/2012 ore 15:35:21
La Ferrari andrebbe lenta, la 500 si spezzerebbe a metà alla prima accellerata non reggendo la potenza del motore

:D
Rispondi
Non ha senso mettere p.u. ...
di dale [user #2255]
commento del 16/10/2012 ore 14:44:01
Non ha senso mettere p.u. scarsi su una grande chitarra, è una cosa stupida; a volte ha senso fare un upgrade di p.u. su uno strumento economico ma decente.
Il p.u. influisce in maniera fondamentale, ma non quanto l'amplificatore secondo me, la vera chiave di volta (si dirà così!?) a parte le mani, che non cito nemmeno, non mi appassiona molto come argomento comunque.
Edito e aggiungo, quando scelgo una chitarra valuto prima la suonabilità, il suono (p.u.+materiali+tecnica costruttiva) e come ultimo mi informo su che p.u. monta, anzi ignoro tutti i tipi di p.u. delle mie elettriche, non me ne frega.

In definitiva sono super d'accordo con Alberto.
Rispondi
La mia esperienza.
di kirk76 [user #10549]
commento del 16/10/2012 ore 15:02:16
Avevo una Jackson con dei Duncan Designed S-S-H, il suono al ponte in distorsione non mi convinceva, ma aveva comunque un bel suono di base. Ho cambiato l' Humbaker con un Invader Seymour Duncan, la storia è cambiata, onestamente la chitarra suonava meglio, anche se avevo uno squilibrio di volumi un po' troppo accentuato.

Presi (proprio in permuta con la Jackson) una Strato Classic 50 alla quale il furbo precedente possessore aveva montato (dicendo di aver commesso un errore...capita...a me mai...) dei PU cinesi da 1/2 soldo (manco 4) il suono che usciva da quella chitarra era pessimo, una ciofega, per di più la chitarra aveva un manico fatto coi piedi, decisi di cambiare PU con dei Lindy Fralin (nell'attesa che il furbacchione mi rispedisse i PU originali della chitarra), 180€ di PU, il suono migliorò di molto, certo che partendo dal fondo puoi solo migliorare, ma la chitarra era comunque poco suonante sia prima che dopo il cambio PU...quindi venduta...

Mia conclusione:

I PU sono dei microfoni, catturano le vibrazioni, più le vibrazioni sono buone più daranno un bel suono se loro sono ben fatti, quindi secondo me buoni legni buoni PU ottima chitarra, pessimi legni pessimi PU pessima chitarra.

Come dire che se monto dei copertoni sportivi su un pandino posso scendere da una montagna a 200 km/h senza morire...falso, non hai un telaio che te lo permette, doppiamente falso, il pandino non fa 200 km/h...ma li potrebbe dipendere dalla pendenza :)
Rispondi
Prove e misure
di mauriziodb [user #19064]
commento del 16/10/2012 ore 15:18:
L'analisi tecnica del suono l'ha fatta molto bene Martinez53, quello che esce da un p.u. si può misurare, la capacità di vibrazione dei diversi legni invece è tutta da dimostrare. quando sentiamo nomi di legni esotici comincia a vibrare anche la fantasia. Secondo i fautori della risonanza del legno si dovrebbe verificare questa dinamica: noi mettiamo in movimento la corda, la quale a sua volta trasmette il suo movimento al legno che rimanda indietro questa energia alla corda e ai p.u. , aumentando le vibrazioni o inserendo armoniche. Non ho mai visto dimostrazioni con misure di questa contro reazione, ed ho invece sempre sentito tanto parlare di legni miracolosi.
Inoltre vorrei che non si facesse confusione tra microfoni e p.u. dal punto di vista fisico sono due cose completamente diverse, nel p.u. c'è solo massa metallica, campo magnetico e corrente.
Andiamo a cercare qualità nelle meccaniche, nel ponte, nel capotasto, nei tasti, nel manico che deve rimanere diritto, nella tastiera comoda e veloce ma per favore, smettiamola di parlare di legni magici.

Per finire ridendo guardatevi questo video, lo so che è un p.u. attivo, però mi piace l'idea.

vai al link

Rispondi
Re: Prove e misure
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 16/10/2012 ore 15:28:5
C'è da dire che essendo la chitarra uno sistema passivo, non c'è verso che le vibrazioni delle componenti fisiche indotte dalle corde aumentino qualcosa. Se il corpo fosse perfettamente rigido, avremmo una pura vibrazione delle corde. Semmai il corpo sottrae qualcosa a ciò che viene emesso dalle corde e la parte maggioritaria di quest'effetto si ha appunto sull'inviluppo dell'emissione sonora: una selletta fatta in un materiale diverso può "allungare" o "accorciare" l'emissione sonora, e se magari fatta in materiale particolare può - attenuando o cancellando determinate armoniche - metterne in risalto altre, ma si tratta di un fenomeno assolutamente residuale. Non esistono particolari in grado di mutare drasticamente la componente spettrale di uno strumento in un altro, mentre esistono elettroniche in grado di stravolgere completamente il suono.
Rispondi
Re: Prove e misure
di mauriziodb [user #19064]
commento del 16/10/2012 ore 15:55:52
Sono d'accordo, come dici tu c'è da considerare anche la parte elettronica, in una L.P. ad esempio ci sono 2 potenziometri e condensatori vari collegati al p.u. , variando i valori o le tolleranze si può cambiare tutto, altro che i legni !!
Rispondi
Da questo punto in poi....
di valerio62 [user #30656]
commento del 16/10/2012 ore 15:50:12
una tele è identica in tutto e per tutto a una les paul... la sola cosa che cambia sono i pickup.

Detto questo vado a darci dentro di fresa su un bel pezzone di mogano sapele.


La discussione si è come dire.... "sterilizzata" sul tecnicismo egoico.

:)
Rispondi
ma voi lo sostituireste il ...
di MrGi [user #33656]
commento del 16/10/2012 ore 16:37:52
ma voi lo sostituireste il top in una Ovation Acustica mettendoci un pezzo di plastica? No, ovviamente, perchè? perchè avete modificato un elemento fondamentale che costituisce il suono di quello strumento.

Nella chitarra acustica quello che genera il suono è la cassa e quindi i legni e l'assemblaggio sono fondamentali ed in pratica sono gli unici elementi coinvolti nella generazione del timbro di quello strumento.

La chitarra elettrica è molto più complessa: il suono che esce da una chitarra elettrica è influenzato da una catena di elementi che partono dai materiali e dalla qualità dell'assemblaggio fino ad arrivare al filo che salda il connettore del cavo, tutti hanno importanza nel creare e mantenere al meglio le armoniche generate dalla vibrazione delle corde.
I PU fanno parte di questa catena e se sono fatti male il suono ne risentirà esattamente come se il capotasto è sbagliato o il corpo è di plastica invece che di legno.

Meglio o peggio sta nell'orecchio di chi ascolta e nelle mani di chi suona.

ciao

Rispondi
Re: ma voi lo sostituireste il ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 17/10/2012 ore 00:17:2
==ma voi lo sostituireste il top in una Ovation Acustica mettendoci un pezzo di plastica?==
gia' lo fa la ovation stessa nei modelli ADAMAS che sono fantastici, per me, superiori alle altre ovation..

Rispondi
Re: ma voi lo sostituireste il ...
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 17/10/2012 ore 08:55:59
Appunto...
Rispondi
ma basta dire Pick Up?
di mke52 [user #17126]
commento del 16/10/2012 ore 18:06:40
L'oggetto di per se ha la sua importanza ed è bene che sia fatto con i migliori criteri costruttivi, ma quando si parla del suono del PU su una chitarra si legge molto raramente del suo posizionamento rispetto alle corde.
Scostamenti da una posizione di riferimento, verso l'alto o verso il basso, anche di pochi millimetri, influenzano drammaticamente il suono; per questo io non credo alle prove comparative tra chitarre diverse che montano lo stesso PU. Per lo stesso motivo ritengo che l'influenza del PU sul suono conti per un 60% sul suono della chitarra. Il resto lo fanno i legni am anche l'amplificatore utilizzato.
Rispondi
Se dovessi scegliere se sia ...
di TidalRace [user #16055]
commento del 16/10/2012 ore 19:18:07
Se dovessi scegliere se sia meglio una chitarra economica con buoni pickup o una chitarra ben realizzata con pickup scarsi mi orienterei sulla prima scelta dato che ritengo i pickup di fondamentale importanza in un'elettrica. Tuttavia con una chitarra economica ci sarebbero altri problemi dovuti alla economicità delle meccaniche, del ponte. del capotasto che potrebbero rendere insuonabile lo strumento. Questo però non significa che il solo timbro, non sia valido. Insuonabile ma dal timbro valido. Poi quale sarebbe un timbro valido, quello che ci ricorda il suono dei vari chitarristi famosi, ottenuti non solo da chitarre ottime, ma anche da ottimi ampli e magari riequalizzati in studio. Non esiste un suono campione come riferimento ma tanti a seconda delle mode e dei generi. I legni usati non fanno il suono finale, credo che Leo Fender non abbia mai fatto studi in merito, con quali mezzi all'epoca, ma solo utilizzato le essenze che trovava più facilmente e al miglior prezzo e che davano comunque garanzie sufficienti di robustezza meccanica.
Più che la varietà dell'essenza sono importanti le dimensioni del corpo che incide in una certa misura ma soprattutto il diapason, il posizionamento dei pickup, il diametro delle corde, il valore dei potenziometri, il fissaggio del ponte e tante altre cose esterne alla chitarra.
Rispondi
Alberto...
di memecaster [user #27954]
commento del 16/10/2012 ore 20:03:44
Personalmente mi trovo più vicino al suo pensiero, anche se mi accodo al coro di coloro che sostengono che dei buoni pickup ed un setup il più attento possibile, nei limiti di una struttura magari non proprio eccelsa, spesso danno dei buoni (e magari meno frustranti) risultati.
Rispondi
Mi pare che la disquisizione ...
di davo [user #31664]
commento del 16/10/2012 ore 20:12:14
Mi pare che la disquisizione si a trita e ritrita e soprattutto fine a sè stessa.

Ragazzi, non stiamo parlando dello Space Shuttle e le regole che entrano in gioco sono poche e semplici; che poi per ogni piccolo particolare o aspetto si possa avere un comportamento fisico variabile fa parte del gioco ma una chitarra elettrica suonerà sempre e comunque per come è stata progettata e all'interno di questo sistema i pickup la fanno da padrone, nel bene e nel male.

Tra l'altro che senso ha fare paragoni nel momento in cui una chitarra elettrica da spenta NON si suona? Qualcuno di voi ha mai usato la stessa equalizzazione cambiando modello di chitarra? Se un single coil suona "male" messo nell'amplificatore settato per humbucker, questo dovrebbe darci quantomeno un indizio: non ci sono termini e paragoni che valgano ma solo modelli di riferimento (tutti altamente soggettivi).

Poi immagino ci siano ottimi motivi per perpetuare convinzioni e impressioni oggettivamente giuste o sbagliate in un ambiente in cui molto è soggettivo e interpretabile.
Rispondi
L'importanza dei pickup? Se la ...
di DrigoPulp [user #17909]
commento del 16/10/2012 ore 22:41:52
L'importanza dei pickup? Se la chitarra suona bene da spenta, e con questo intendo che il musicista ne apprezza il manico e l'eventuale comodità/feling dello strumento, ma magari una volta collegata ad un buon ampli, questa suonerà da schifo, varrà la pena cambiargli i pickup.
Una cineseria con un pessimo manico, magari con un cambio di pickup suonerà quasi identica, ma il gioco non varrà la candela.
Poi chi se ne frega di quanto pesa sul suono il body, di quanto il capotasto in osso o di quanto la grossezza delle corde, tutto influisce e si parla di musica suonata, la cosa più soggettiva del mondo, ognuno ha la sua opinione / esperienza accumulata in anni di suonate e nessun altro gli farà cambiare idea. A maggior ragione se si tratta di pseudo prove caricate in mp3 e ascoltate con le casse di un pc.
Rispondi
Re: L'importanza dei pickup? Se la ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 17/10/2012 ore 00:14:19
e tu ascoltale con casse buone... :-)
Rispondi
Non penso di poter aggiungere ...
di martipie [user #20731]
commento del 16/10/2012 ore 22:46:53
Non penso di poter aggiungere nulla di più a quanto detto finora, segnalo solo questo link che sembra fatto apposta per quest'occasione:
vai al link
Rispondi
La "mia esperienza" dice che ...
di angusnoodles [user #13408]
commento del 16/10/2012 ore 23:23:14
La "mia esperienza" dice che ciò che conta maggiormente nel suono della chitarra elettrica non è ne il legno, ne le corde, ne i pickup. Ciò che fa la differenza è la liuteria... cioè se la chitarra è "tecnicamente" ben costruita: curvatura del manico, posatura e lucidatura dei tasti etc. insomma tutte quelle cose che permettono alla corda di vibrare senza essere smorzata da "errori" della tastiera... il tutto ovviamente ad un giusto compromesso tra action e comodità... credo che a parità di legni e pickup sia ciò che fa decisamente la differenza... potete trovare una buona liuteria anche in chitarre economiche fatte con legni non eccelsi e con pickup scadenti. Ho squier di 100 euro che suonano davvero e con cui ci si diverte parecchio. Poi ho qualche chitarra che sulla carta ha legni e pickup di sicuro superiori che non suonano come dovrebbero. Il problema di queste chitarre è nei difetti tecnici di costruzione. Nessuno potrà farmi cambiare idea.
Rispondi
Re: La "mia esperienza" dice che ...
di DrigoPulp [user #17909]
commento del 16/10/2012 ore 23:58:27
Quoto su tutta la linea.
Rispondi
eko vl 480s ....
di mrmodesto21 [user #35242]
commento del 17/10/2012 ore 17:48:26
Salve a tutti,
dopo una giornata passata a leggere e rileggere milioni di post, non so più ormai in doe batter più il capo.
Mi son imbattuto in una bega clamorosa, con l'idea di voler recuperare una eko vl 480, praticamente una sorta di lp, che mi dispiaceva abbandonare, ma per il suo suono così schernito avevo abbandonato in un cantuccio...
Adesso viene il bello:
l'ho sbudellata tutta fino a ridurla a nudo, ha un corpo in tiglio , un manico in acero e tastiera in palissandro... qui mi nasce un sacco di domande, forse quello è il problema del suo poco sunstain e corposità (son anche un pò abituato male,con una lp traditional) o forse il problema è solo il tipo di pick up straeconomici che monta da originale?
A questo punto non sò più cosa fare, ci sono migliaia di pick up, più buoni e meno buoni, ma su una chitarra con questi legni qui non saprei se azzeccare la cosa giusta... chi mi può aiutare???

Rispondi
Re: eko vl 480s ....
di JackDynamite [user #14761]
commento del 18/10/2012 ore 04:10:45
vieni a SHG e prenditi una coppia di paf replica usati, o nuovi, dovrebbero esserci ancora dei bei tesla a prezzi speciali anche quest'anno, penso :D
Rispondi
Ops! http://www.youtube.com/watch?v=hFyQXy74xz4 ...
di profano [user #12763]
commento del 18/10/2012 ore 03:04:47
Ops!
vai al link
Rispondi
esistono 2 generi di chitarre, ...
di JackDynamite [user #14761]
commento del 18/10/2012 ore 04:28:1
esistono 2 generi di chitarre, quelle che suonano bene, o molto bene, e quelle che suonano male, o non abbastanza bene...
sarò risolutivo, ma è così alla fine della fiera.
Rispondi
Il legno suona, ... e ...
di bend_it [user #29446]
commento del 18/10/2012 ore 09:59:52
Il legno suona, ... e si può ascoltarlo suonando la chitarra spenta.
I pick up fanno la differenza.
Ho provato, anni fa, molte chitarre Parker ... ogni volta mi pentivo d'averlo fatto. Un suonaccio tagliente con cui non mi trovavo ... poi un giorno, recidivo, ne ho provata un'altra e ...mi sono innamorato! Era usata ed il precedente proprietario aveva cambiato i pick up (e messo il battipenna in legno). Uso tutt'ora quella chitarra e son passati circa 12 anni.
Il legno però, e la grafite, nel mio caso, secondo me contribuiscono eccome, sull'attacco della nota, sulla "sostanza" del suono. Gli armonici li ha la corda e li prende dal corpo. In questo senso credo che anche il pick up agisca solo per sottrazione. Solo l'ampli e la distorsione possono generare (??) armonici ex novo.
Ci sarà un motivo per cui le chitarre da jazz (o blues) sono tutte in mogano e quelle da shred in tiglio, e per il rock a billy l'ebano della white falcon era l'ideale. Il country viene meglio sul frassino e/o acero, il blues sulla tastiera in palissandro. E' ovvio sono generalizzazioni ... ma un valore ce l'hanno.
Comunque il verdetto finale lo potrò dare solo dopo aver cambiato i pick up sulla mia strato giapponese dell'87. CHE CI METTO?
Virtual vintage? Injector? HS? (Di Marzio) o i Kinman? (quali?)
Rispondi
Re: Il legno suona, ... e ...
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 18/10/2012 ore 13:38:59
Premettendo che - come detto qualcuno - la chitarra elettrica solid body suonata da spenta è ALTRA COSA rispetto a quella suonata da accesa(e difatti nessuno la suona da spenta...), l'attacco e gli armonici(che compongono il timbro) sono due aspetti diversi da quello che chiamamo complessivamente"suono". Le generalizzazioni sono - appunto tali - tant'è che ancora oggi molti credono che il solo di "Stairway to Heaven" sia stato fatto con una Les Paul e che quello di "Comfortably Numb" con una Stratocaster...
Rispondi
Se il legno suona, la vernice l'ammutolisce!
di adsl36 utente non più registrato
commento del 18/10/2012 ore 11:28:4
I legni sono molto importanti questo è certo. I pickup anche e ne ho montato diverse volte di marca, come Di Marzio e Seymour Duncan, su chitarre molto economiche. I risultati sono stati diversi. In alcuni casi le chitarre resuscitavano, in altri suonavano ancora più da schifo facendo rimpiangere la spesa e i pickup originali appena sostituiti! Ma lascio questa parte del discorso a chi ne sa più di me sui criteri di scelta:
vai al link oad%26idf%3D75354&ei=m8J_UM35N-zc4QSBvYCIBQ&usg=AFQjCNE79X302ZFqjX_qQEGMNHpX64_U2g&sig2=BnDCvGqrDBF3X_lSbBEJpg">vai al link vai al link qrDBF3X_lSbBEJpg
Altri pickup, purtroppo ancora poco conosciuta in Italia, che ho montato e apprezzato moltissimo, sono i Tesla (made in U.S.A.) caratterizzati da un prezzo inferiore ai concorrenti ma, credetemi, dai suoni molto professionali e apprezzabili. In tutti i casi, il discorso dei pickup è molto articolato e non sempre la marca significa che suonerà bene. Ad esempio mi sono capitati dei Di Marzio ai quali ho dovuto rifare la ceratura/paraffinatura perchè davano un Larsen pazzesco a volumi molto bassi...
Purtoppo, però, anche nell'articolo segnalato non si parla di una cosa molto importante che ho invece verificato, in tutta umiltà, di persona: la vernice. Tralasciando l'importante ruolo estetico e protettivo che riveste, quando mi è stato chiesto di sverniciare alcune chitarre, mi son trovato di fronte una sorpresa: senza vernice avevano un suono incredibilmente caldo e ricco, cioè pieno, tant'è che mi sono preso la briga di misurare con un tester, su alcune di queste, il livello di uscita dei pickup prima e dopo la sverniciatura. Sorpresa, perchè c'è una certa differenza, di poco ma c'è! Facendo ricerche su alcuni testi che trattano l'acustica, ho avuto conferma su quanto già sospettavo, cioè che la vernice "incapsula" e "isola" il legno dal suono, parzialmente o totalmente a seconda della sua composizione, stratificazione e tipologia, Questo perchè quando facciamo vibrare le corde, alcune componenti armoniche del suono vengono letteralmente riflesse dallo strato di vernice per cui ai pickup non arriverà in realtà il suono così com'è e nella sua interezza e volume...ho avuto parecchie chitarre nel corso degli anni e dopo un colpo di testa ho venduto tutto. Per riavvicinarmi alla musica, dopo 10 anni, ho cominciato a girare vari negozi di varie città e ne ho provate parecchie di varie marche e fasce di prezzo. Ebbene, mi sono accorto di essere rimasto indietro coi tempi e mi sono capitate chitarre economiche (e relativi pickup, quindi) che suonano a dir poco benissimo, a volte meglio di altre molto più costose! E' segno che ora, forse, le chitarre le sanno fare bene anche chi un tempo era visto male. Alla fine ho assecondato il mio istinto e le prove fatte sul campo e ho comprato una chitarra sì economica, ma con la quale mi ci trovo benissimo, con una suonabilità e una stabilità che mi hanno sorpreso. Ora, forse, qualcuno un po' più purista potrà storcere il naso ma vi faccio vedere queste mie demo registrate in presa diretta sul mio pc, attraverso una normale scheda audio da 30 euro:
vai al link
Ovviamente ho in progetto di sverniciarla ma lo farò tra qualche mese, quando sarò più libero e ne approfitterò per pubblicare un'altra demo dimostrativa.
Nel frattempo non dico che dovreste sverniciare le vostre chitarre ma, almeno, se dovrete acquistarne una nuova e vi sarà possibile trovarla, fate un pensierino su una in legno, senza colore né vernice trasparente. Ciao.
Rispondi
Re: Se il legno suona, la vernice l'ammutolisce!
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 18/10/2012 ore 13:31:5
Domanda: con cosa suonava Jimi Hendrix nei suoi anni migliori? Come erano verniciate le sue chitarre?
Rispondi
Re: Se il legno suona, la vernice l'ammutolisce!
di adsl36 utente non più registrato
commento del 18/10/2012 ore 22:25:52
Jimi Hendrix appartiene ad un'epoca molto diversa in termini di stili musicali, di moti sociali, di materiali e modi di costruire le chitarre. A me personalmente non è mai piaciuto, è molto distante dalla mia idea di chitarrismo, perchè è stato un suonatore prettamente istintivo, che faceva uso di droghe, lontano dalla tecnica vera e propria acquisita con lo studio e, più che altro, si è trovato in un'epoca in cui c'erano certe ribellioni sociali e la gente si identificava in lui e in quello che faceva non tanto per la musica in sé, quanto per ciò che rappresentava. Un esempio è il famoso inno americano suonato col distosore in modo rock (perciò ribelle), quindi in modo dissacrante nei confronti di un Paese, l'America appunto, piena di conflitti sociali e contraddizioni soprattutto nei confronti della gente di colore...lui era in qualche modo un'icona rivoluzionaria la cui ribellione verso il Sistema passava attraverso la musica anzichè il fucile e non aveva nessuna importanza se avesse o meno delle qualità tecniche, la gente non guardava certo quello. Se l'avessero guardato con un occhio più tecnico, di sicuro non sarebbe diventato un mito. Ma a parte questa personale considerazione per la quale mi daranno sicuramente addosso in molti, è storia che la Fender ha modificato più volte la composizione delle sue vernici nel corso degli anni e questo dice molte cose. Riguardo alle vernici Fender, per chi volesse fare una lettura ecco un link che trovo interessante:
vai al link
Rispondi
Re: Se il legno suona, la vernice l'ammutolisce!
di Guycho [user #2802]
commento del 19/10/2012 ore 12:52:14
>Se l'avessero guardato con un occhio più tecnico, di sicuro non sarebbe diventato un mito.

Fammi un esempio di chitarrista più tecnico di Hendrix nel 1967.
Rispondi
Re: Se il legno suona, la vernice l'ammutolisce!
di titostory [user #29401]
commento del 20/10/2012 ore 15:01:04
tutte le chitarre elettriche devono essere verniciate e non per proteggerle.Io ho fatto un esperimento anzi vari:primo avevo chiesto al liutaio se la chitarra sverniciata portasse differenze e lui mi rispose di nò.Comicia a stogliere un pò di vernice alla volta e il suono cominciò ad assottigliarsi(ah la chitarra era una stratocaster bellissima col corpo in mogano e manico con paletta rovesciata).Comunque a parte questo particolare insignificante cominciai appunto a notare che nelle posizioni intermedie erano simili ad una steve vai, così decisi di sverniciarlo tutto....mai l'avessi fatto.La chitarra sembrava come suono sui puliti una steve vai.Sò benissimo che lui usa gli humbucker al ponte e al manico, ma il suono era quello.Sottilissimo come la steve vai color acqua marina e verniciata tipo pennarello.Queste cose si possono fare su chitarre che hanno un suono muto o sordo, ma attenzione non è detto che sia meglio.Questo punto è individuale.Ma dico e propongo una sfida.Una strato anche nuova e una completamente sverniciata.Mi propongo come sfidante e vediamo se il suono è più corposto(falso).
Rispondi
Re: Se il legno suona, la vernice l'ammutolisce!
di adsl36 utente non più registrato
commento del 21/10/2012 ore 10:15:27
Ciao. La tua personale esperienza è rispettabilissima, un altro dato di fatto, un altro lato della medaglia. La mia, invece, mi ha portato a capire sul (mio) campo, in diretta, che il legno delle solid non "risuona" perchè non è una cassa armonica, bensì trasmette, in più o in meno, buona parte delle vibrazioni del suono per induzione e non per risonanza (quindi non per riverberazione nello spazio vuoto della cassa armonica). Il più e il meno, ovviamente, dipendono dal tipo di legno e dalla sua stagionatura per cui su due chitarre della stessa marca e modello, potresti avere risultati finali diversi...di liutai veri e propri qualificati che lavorano sulle elettriche, quelli con competenza accademica, ce ne sono davvero pochi. Di quelli che si improvvisano tali, invece, ce ne sono a tonnellate e magari basta che imparano a montare un floyd o un pickup, cosa che può fare praticamente chiunque con un minimo di pratica, e si sentono chiamare "liutai". I liutai che lavorano, invece, su strumenti acustici, il più delle volte non ci capiscono troppo di chitarre elettriche e a volte, fermo restando la loro indiscussa bravura in ciò che fanno egregiamente nel loro settore, possono dire delle inesattezze. Comunque hai scritto una cosa importante perchè fai riferimento al gusto personale e, alla fine, la musica è un po' come un vestito, c'è a chi piace classico, chi sportivo, chi rosso, chi verde ecc. e, quindi, rimane qualcosa che si sposa letteralmente col proprio modo di essere. Perciò, ad esempio, se a me non piace Hendrix perchè non mi stimola ciò che suonava e non mi ci identifico, per altri è giusto che non sia così e viceversa. Idem per i suoni che le nostre orecchie captano da chitarre verniciate o meno.
Ciao, ti saluto cordialmente.
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Re: Se il legno suona, la vernice l'ammutolisce!
di titostory [user #29401]
commento del 21/10/2012 ore 11:26:24
c'è molta confusione e sia nell'articolo e da parte mia e di altri utenti che hanno postando dicendo:a me jimi hendrix o il suono non piace.Ecco proprio questo genera confusione.Io non parlo di suoni di pedalini e via dicendo.Ma di una semplice strato o gibson che uno prova.La prova per verificare questo(è soggettiva naturalmente e i gusti sono gusti) è così:una prova a secco con amplificatore e marshall e o fender su cui suonare.Possibilmente puliti e con molta dinamica.Si dovrebbero avere diverse strato e verificarne appunto qella a cui uno piace di più(anche quì la scelta è soggettiva) e naturalmente ci sono col corpo in frassino ed ontano parlando di vintage e con tastiera in acero o palissandro.I vari hendrix david gilmour, mark knopfler hank marvin ed ognuno di noi opta o per i suoni di uno o di quell'artista.Solo dopo entrano in ballo gli effetti ma le registrazioni degli anni che vanno dagli anni fine 60 fino ai fine settanta, parlano chiaro.Le strato sono stete usate da hendrix in little wing e dal vivo e il suono era quello così come per mark knopfler o gilmour.In base a questi suoni dopo si usa o un overdrive per aiutare a suonare anche in casa a volumi bassi.Ci si aggiunge un pò di effetti senza esagerare erchè altrimenti si rischia sopratutto con le distrsioni di non riconoscere più il suono di una strato telecaster e via dicendo.I dischi sono a disposizione di chiunque e non è che ci voglia mica tanto a sentire gilmour che suona una strato.Ma e quì c'è un ma il suono all'orecchio è quello ma quando noi compriamo la strato non è più quello e al tatto un abile musicista si accoge subito di uno strumento di qualità scadente proprio in virtù del fatto che il suono viene vissuto come una pelle .Lo si sente attraverso il corpo ed è come se lo strumento via via dicesse questa sì questa nò questa è un bidone.Non basta avere un pezzo di legno qualsiasi con i pick ps per fare una buona stratocaster.E purtroppo è assodato da tempo che i legni non solo di Leo ffender ma anche di molte strato post cbs erano tutta un'altra cosa rispetto a quelle prodotte oggi.Tipi di vernice diversa che ammutoliscono o fanno riuonare in maniera diversa comunqe la chitarre.E' come un cuoco o pizzaiolo:non è che diamo la ricetta dei nonni e quelli te la fanno uguale.L'abilità di saper fare alcune cose sono morte con loro.Costoro e sia manualmente e aiutati pure da macchine facevano sempre delle cose oggi inimmaginabili.Così come la musica:c'è chi è portato più per alcuni generi chi per altri.Nessuno di noi può pretendere andando anche a scula e diplomarsi di essere van halen o hendrix o vaughan o gilmour....perchè?perchè manca l'esperienza tempi diversi ma si è vero ci sono le suole che ti insegnano a suonare così ma uno allora è una copia o un esecutore ma mai un musicista.Il musicista esula dal riproporre quello già dato per scontato.Il chitarrista esegue brani di altri.Comuqnque quì sono uscito dal seminato ma era per dire che idem come i suoni di una strato o gibson ci sono state tante case produttrici ltisonanti che fabbricavano strumenti bellissimi, simili alle strato, ma se fài un confronto sempre diverso e non è questione solo di pick up.perchè altrimenti uno compra una shekter e ci monta dei semplici american standard e ottiene lo stesso suono della chitarra di stevie ray vaugan.All'orecchio sembra così, ma messe a confronto?
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Re: Se il legno suona, la vernice l'ammutolisce!
di adsl36 utente non più registrato
commento del 21/10/2012 ore 21:17:43
Ciao. Hendrix, infatti, non c'entra nulla col topic e l'ho nominato soltanto per rispondere alla domanda che mi era stata fatta. Sono d'accordo con te sul fatto dei gusti personali, come già ho scritto. Ci mancherebbe altro che andare a scuola di musica ci faccia diventare il clone Van Halen. Lui, come tutti gli altri chitarristi/strumentisti, ha una sua personalità, una sua fantasia, un suo stile, un suo tocco. Nessuna scuola di musica può insegnare la personalità musicale, ma il modo per tirarla fuori al meglio sì! Ho conosciuto ragazzi musicalmente geniali e dotati ma che suonando non riuscivano a tirar fuori quello che avevano e suonavano sporco e imprecisi anche se si capiva bene quel che volevano trasmettere e la loro idea del pezzo proprio perchè non studiavano. Credo che suonare uno strumento sia un'opera di estrema precisione (non a caso la musica è regolata da leggi matematiche...) perciò lo studio è importante. Ovviamente bisogna inquadrare il tutto in un'ottica ben precisa. Se si vuol suonare per divertimento e non per professionismo, allora il mio discorso si annulla e non serve. E' vero anche quel che hai scritto sul paragone del cuoco, sono d'accordo, perchè la mano di chi fà una cosa, a parità di condizioni e ricette, è diversa da un'altra e anche il risultato finale. Beh, riguardo ai suoni che alla fine sono diversi se messi a confronto, qui si apre un discorso ancora più vasto perchè anche se abbiamo due chitarre perfettamente gemelle e sono suonate dalla stessa mano, il problema è vedere dove le colleghiamo, quante catene di preamplificazioni ci sono, se ce ne sono; se l'ampli dove sono collegate, pur essendo "uguale" a quello del chitarrista che ci interessa, è realmente uguale, perchè anche in elettronica, purtroppo, non esiste l'uguale assoluto in quanto i componenti possono differire a dispetto delle stesse sigle e tipologie...Ciao.
P.s.: sono uscito anche io dal seminato, non me ne vogliate troppo amici accordiani.
Grazie.
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Re: Se il legno suona, la vernice l'ammutolisce!
di titostory [user #29401]
commento del 21/10/2012 ore 21:52:18
sì sono daccordo anche io con te, purtroppo sul suono interviene come elemento principale la mano e dopo gli effetti.Per questo io dico sempre usate un buon amplificatore possibilmente senza reverbero:in genre fender per i suoni puliti previa scelta sul vintage ovviamente e cercare di sntire la chitarra pulita tanto poi plettrando con forza iessendo valvolare cruncha e cambiando chitarra ovviamente di periodo differente si sentono le differenze:ricordo ancora 2 palettone del 78 e 79 e una dan smith prima dell'merican standard.Per quanto riguara me mi piacciono i suoni del frassino e brillanti.Infatti quelle in palissandro da un pò di tempo le ho scartate.E la dan smith risultava quasi spenta o cupa rispetto alle 2 palettone.Dopo mi ricapitò sempre la stessa chitarra quando avevo dato via anche l'ultima strato del 76 e giuro che provandola aveva un suono squillante e aprto inaudito.Ma allora a confronto con le altre 2 nonostante come periodo siamo lì, a confronto era una schifezza per i miei gusti.oggi la comprerei a occhi chiusi.E' comunque difficile quale è il pick up o l'annata.Anche perchè e torno a sottolinearlo è soggettivo.Altrimenti Io o altri sarebbero la bibbia.però una cosa è certa che ho sempre avuto gente professionista davanti che le suonava rifacendo ora un brano di quello o dell'altro mi hanno sempre dato buoni consigli e mi hanno portato a un risultato.Sono stato molto fortunato a conoscere queste persone che all'inizio io stesso odiavo i suoni di questi artisti, ma poi con anni di esperienza, sentendo opratutto queste persone e la loro strumentazione da brivido e perfezionisti nella cura dei alcuni suoni mi ritengo molto fortunato rispetto ad altri.perchè io ero lì a sentire queste persone ogni giorno e mi facevano usare pure i lroro strumenti.Ma il più grande ringraziamento lo devo a mio fratello e ad un certo giuliano salis anche se oggi siamo nemici, ma è un bravissimo musicista e attraverso lui ho conosciuto parecchie cose.Poi dal vivo è un'altra roba.In studio è perfetto, ma sentire un'artista live mentre fà un ound cheeck è il massimo
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Re: Se il legno suona, la vernice l'ammutolisce!
di adsl36 utente non più registrato
commento del 22/10/2012 ore 09:21:41
Personalmente, riferendomi ai suoni senza effetti, quando studiavo utilizzavo chitarra, ampli e...basta! Per portare avanti i miei programmi di studio non usavo nemmeno un pizzico di reverbero, tutto era nudo e crudo e studiavo cominciando a velocità molto basse, perchè solo così puoi sviluppare molta precisione e fluidità...anche oggi, nonostante non porti avanti studi scolastici come un tempo ma mi limito, per questioni di priorità, a sviluppare le mie idee e a studiare solo quello che mi serve per eseguirle, faccio lo stesso e anche le parti che vengono suonate col distorsore le imparo bene prima a crudo, senza nessun effetto, e poi lo suono con l'effetto che mi serve. C'è da sottolineare anche una cosa molto importante che spesso non si prende in considerazione: le cuffie. Studiare e suonare anche con le cuffie e non solo su amplificatore, aiuta tantissimo a sentire con precisione ogni singolo errore, anche infinitesimale che, a volte, sull'ampli potrebbe passare quasi "inosservato". Con le cuffie, inoltre, è un altro modo per sentire bene il sustain reale dello strumento e non quello innescato dal volume esterno ai limiti del larsen, la sua brillantezza e tanto altro. Anche registrarsi spesso e riascoltarsi è utilissimo. Sì, dici bene sulla "mano", cioè il tocco personale, perchè quello fà la differenza tra un musicista e un altro. Poichè questo topic è stato lanciato parlando dell'importante ruolo dei pickup, rimanendo nel tema principale potremmo riassumere così, come un vecchio detto: "Il ferro buono fà mezzo mastro", per cui una buona chitarra e dei buoni pickup faranno probabilmente (forse) mezzo chitarrista ma l'altra metà saranno il suo tocco, il suo talento, il suo studio, la sua fantasia e la sua personalità.
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Re: Se il legno suona, la vernice l'ammutolisce!
di MM [user #34535]
commento del 19/10/2012 ore 16:23:30
A me non piace tutto di Hendrix, e che facesse un uso smodato di droghe è assodato.
Ma che sia stato un: precursore, inventore, innovatore e un talento assoluto per l'epoca.... a mio avviso è fuori discussione. Per me, un grandissimo, forse il più.
Lì sì, che il pick-up influiva poco, ancor meno il legno, la vernice niente, forse di più l'ampli.... ma moltissimo le sue mani.
Adsl36, complimenti per la tua tecnica, che mostri nel video. Preferisco un suonare più sanguigno, ma complimenti davvero.
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Re: Se il legno suona, la vernice l'ammutolisce!
di adsl36 utente non più registrato
commento del 19/10/2012 ore 21:14:33
Ciao. Infatti rimane un grande per l'epoca al di là del fatto che non mi piace, Proprio su quello, infatti, mi soffermavo nell'altra risposta, sottolineando anche ciò che ha rappresentato socialmente nei suoi anni e il mio parere è puramente personale nel pieno rispetto dei gusti degli altri, è ovvio. Iniziai a suonare da autodidatta e avevo un certo concetto della musica. Quando, poi, nei miei anni musicali migliori (prima di abbandonare completamente per dieci anni) andai a scuola di musica in una certa scuola di Napoli da un certo maestro (con la "M" maiuscola, beato lui!) e cominciai a studiare sul serio, lì mi si aprì un nuovo mondo e una concezione della musica che nemmeno immaginavo, capii che se si vuole parlare bene, bisogna imparare la lingua, le sue regole e i suoi vocaboli, così la fantasia e l'istinto avranno il mezzo per manifestarsi al meglio. Nel cosidetto "discorso musicale" è lo stesso. Quindi mi chiedo: chissà se Hendrix fosse andato a lezione cos'altro avrebbe combinato?...Ti ringrazio sinceramente per il tuo gentile apprezzamento e prima di mollare ero molto più "sanguigno", come tu dici. Ho ripreso a suonare dieci mesi fa tra parecchie difficoltà e credo che non tornerò più come prima, ma mi rimane comunque il piacere di divertirmi a comporre, suonare e, perchè no, pubblicare per sfizio i miei piccoli lavori. Ciao.
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Oddio, dipende da tante cose...
di Ozkar [user #777]
commento del 18/10/2012 ore 13:55:14
Tagliando con l'accetta: tra legni e pick-up, io sono per i pick-up. Ora però riflettiamo.

Per me è giusto il concetto che la chitarra buona non "suona bene" ma "ti porta a suonare bene" (che è secondo me l'apporto più alto portato da Accordo alla letteratura scientifica del chitarrismo italiano, risolvendo con un'illuminazione copernicana tutto il problema del vintage), ma detto ciò dipende da cosa stai suonando!

Probabilmente non vale il contrario, ma se io fossi uno shredder da un miliardo di note al minuto, con un suono compresso all'inverosimile, gainato e distorto a palla, volutamente omogeneo, beh, non saprei che farmene della raffinatezza del mogano preso dal coro ligneo della cattedrale di Tours. Anzi. Mi sarebbe pure di impiccio. Voglio dei pick-up sotto steroidi, presenti ed estremi. Il body servirebbe solo come appoggio per le corde. E se lo facciamo di carbonio, o di alluminio, va bene lo stesso.

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è difficile molto difficile
di titostory [user #29401]
commento del 20/10/2012 ore 14:42:40
comincio a dire che io sono sempre stato un appassionato di chitarre semiacustiche anche senza pick up e quindi è chiaro che queste nate senza pick up secondo me dovrebbero essere amplificate come le acustiche di un tempo dove si riesce a catturare il calore della chitarra.I pick ups sono stati introdotti dopo su chitarre anche jazz e mi piacciono in particolare la chitarra di tal farlow Kenny Burrell secondo me per il jazz le migliori chitarre con un calore unico.C'è anche da dire che i legni utilizzati erano caldi ma con un suono aperto e non sordo.
per quanto riguarda le chitarre elettriche i liutai ovvio che le loro specialità sono gli strumenti acustici e non a corpo solido e mi pare ovvio che siano parecchio ignoranti anche parlando di verniciature immaginatevi di solid body.Il liutaio un bravo liutaio eccelle nelle chitarre acustiche e semiacustiche violini mandolini etc.etc. quindi sono incompetenti anche perchè mica sono suonatori.
Oggi ci sono dei pick ups tipo lollar e lindy fralin e posso dire che dopo averne provato un'infinità grazie a questi pick up le chitarre anni 90 tornano a sorgere.Quelle nuove sono troppo sorde muti come legni.
Comunque entrano moltoi fattori:per primo l'artista che suona la chitarra e non parlo di esecuzioni ma dal riuscire a toglier quei magici suoni.Se la suona un altro che non ha tocco nè dinamica il suono non ne esce fuori.
comunque i liutai proprio sulle solid body a parte qualcuno che provi sì la chitarra perchè suona pure non è mai un chitarrista e quindi niente da fare.Io sono ovviamente traditional e da quando hanno cominciato a produrre strumenti anni 90 e anche80 il suono è andato via via scemando.Spero che molti si ricredano sul fatto che un buon legno non significa che debba essere con il top in acero fiammato e il manico idem.Quì parliamo di bellezza.Ma ho sentito strato suonare meglio di una in 2 pezzi e gibson uguale.E' purtroppo la selezione dei legni e di legn troppo giovani che fanno la differenza.Per ultimo volevo dire che conta anche l'utilizzo dello strumento ossia meno suona e peggio suona.Meglio quelle grondanti di sudore e con manico e il bosy sverniciti in parte dall'uso e non relic che non c'entra niente
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Meglio un auto con un gran motore e pneumatici scadenti, o viceversa?
di Tom Anderson [user #2700]
commento del 29/11/2012 ore 04:19:08
Se proprio bisogna scegliere tra la situazione meno peggio, direi meglio quando le parti sono equilibrate tra loro... :) Non investirei mai troppo sbilanciatamente in un senso a discapito dell'altro.
Questo perchè la catena è forte tanto quanto l'anello più debole. E l'equilibrio per un bel suono di una chitarra elettrica è molto delicato...

Nella realtà infatti, bastererebbe un cavo di pessima qualità e addio supersuono della Les Paul del 59 coi suoi PAF....idem in piccolo per la storia legni / pickup, secondo me...partiamo dal plettro ed arriviamo allo speaker, sai quanta roba c è là in mezzo!
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