di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 13 ottobre 2015 ore 07:30
Abbiamo portato a Michele Quaini un vero e proprio ibrido, l'Ibanez FR365. Se da un lato la paletta appuntita è la classica della casa giapponese, l'elettronica e la forma del body non lasciano dubbi sull'origine di questo strumento.
La serie FR è una tra le più particolari del catalogo Ibanez. Tra un mare di strumenti dalle linee aggressive e taglienti, si è sempre differenziata per la singola spalla mancante, il ponte fisso e un look un po’ retrò. Fino a qualche anno fa, per avvicinarsi a questi strumenti, bisognava sborsare oltre il migliaio di euro perché sul mercato erano presenti solo ed esclusivamente le edizioni Prestige. Con le FR320 e 420, ancora disponibili nei negozi, la serie si è arricchita di modelli più economici ma altrettanto performanti che hanno fatto breccia nel cuore di molti chitarristi, non solo amanti del marchio nipponico.
La 365 è un’evoluzione della serie più accessibile che fa un salto all’indietro nella linea del tempo e ne sviluppa ulteriormente il lato vintage rendendola ancora più Telebanez. Già, perché se la RG è la risposta giapponese alle super-Strat, in un qualche modo la FR è a tratti una super-Tele (non il famoso pallone da spiaggia leggerissimo però!).
Il body è scavato in un pezzo di mogano verniciato con un piacevole sunburst impreziosito dall’hardware dorato. Il ponte fisso le manopole e i magneti sono tutti ricoperti dal giallo metallo così come anche le sei meccaniche in linea.
Il battipenna e il binding crema completano l’opera di invecchiamento della FR che sfoggia un abito davvero elegante, per niente sfacciato, per nulla infastidito nemmeno dalla tipica paletta appuntita.
I pickup scelti per la 365 compongono un set HS. Entrambi Core-tone, presi in prestito dalla Roadcore, sono un humbucker al ponte e un single coil Tele-style al manico. Un semplice wiring con tono, volume e selettore a tre posizioni completano il quadro e siamo pronti per collegarla alla Marshall già accesa in sala di ripresa con la sua 4x12.
La FR365 si presenta con un clean particolarmente carico di basse, anche se il pickup al manico è un singolo offre un sound meno tagliente di quanto ci aspettassimo. Probabilmente aiutato dal mogano, diventa rotondo e caldo, molto bluesy. Al ponte, invece, l’humbucker si fa notare subito per un output ben più alto. Merito della doppia bobina è anche il bottom generoso che spinge sul pulito trasformandolo facilmente in un crunch gradevole.
La posizione intermedia ci dà lo spunto per qualche riff funk, ma in un attimo ci viene voglia di alzare il gain e raggiungere una distorsione bella carica. Il pickup al manico si destreggia bene tra bending e lick blues, senza un gran sustain, ma con una certa aggressività che non gusta. Il doppio al ponte invece è un concentrato di cattiveria. Con il volume che spinge alla grande si fa apprezzare soprattutto nei power chord, ma con un filo di delay e un etto di guadagno in più ci accompagna senza alcun problema negli assolo, anche quelli più indiavolati. In questo frangente la FR si fa apprezzare per il manico Wizard III in tre pezzi di acero a 24 testi, scorrevole e comodo.
La FR365 è una chitarra di fascia media che si fa apprezzare non solo per un look accattivante, ma anche per un buon lavoro di assemblaggio e un sound all’altezza. Il prezzo di 450 euro circa è appropriato viste le caratteristiche tecniche. Avremmo preferito trovare sotto al tono un push pull per splittare l’humbucker, ma è una modifica da pochi euro.