di redazione [user #116] - pubblicato il 21 giugno 2021 ore 11:30
Le alternative per microfonare una chitarra elettrica sul mercato sono davvero tantissime. Nel 99,9% dei casi davanti al cono finisce un SM57, ma le alternative sono diverse e per tutti i prezzi. In collaborazione con Prase e Michele Quaini abbiamo creato questo confronto a tre tra PGA57, SM57 e Beta57A.
I tre sfidanti sono tutti microfoni dinamici, progettati per resistere a grandi pressioni sonore ed essere maltrattati a più non posso. Sono perfetti tanto davanti a una cassa per chitarra o basso quanto davanti a una tromba o su un rullante. Noi abbiamo scelto di metterli alla prova con la chitarra di Michele e la sua Graal.
L’SM57 più che un microfono è una leggenda, il PGA57 è il fratellino minore, un entry level di qualità mentre il Beta è forse il meno utilizzato del terzetto, soprattutto per le chitarre elettriche ed è il più costoso del gruppo, visto che appartiene alla serie Beta, top di gamma della produzione Shure.
Andiamo in ordine di prezzo partendo quindi dal PGA57. Dopo anni e anni di strapotere SM57, Shure ha pensato bene di mettere sul mercato qualcosa che potesse essere allo stesso tempo più economico del blasonato 57, ma con caratteristiche simili in termini di suono e resistenza. Il PGA è proprio questo, un microfono dinamico e cardioide, di qualità e che non supera i 70€ di prezzo. Esteticamente si discosta molto dall’SM57, presenta una griglia in metallo e sfoggia un look total black. Il diagramma della risposta in frequenza mostra un andamento simile a quello dell’SM57, con delle sensibili differenze tra i 3000 e i 10000Hz, differenze che si faranno sentire nella prova sonora. La sua figura polare permette di acquisire i suoni dalla sorgente senza pescare troppi rumori intorno, rendendolo perfetto per essere piazzato davanti a un cono o sopra un rullante.
L’SM57 potrebbe non aver bisogno di alcuna presentazione. Ne abbiamo già parlato in lungo e in largo qui su Accordo e ne trovate un approfondimento proprio qui, in questo articolo. Il Re delle medie frequenze viene utilizzato da un’eternità per microfonare le chitarre in tutto il mondo, spesso qualche voce, per non parlare di quante volte lo si vede al servizio su rullanti, tom e fiati. Un microfono tutto fare che allo stesso tempo è semplice e resistente come una roccia. L’SM57, con la sua caratteristica griglia piatta in plastica, è un microfono dinamico cardioide. La sua forza risiede non solo nelle sue caratteristiche timbriche (come detto, massimo risalto a frequenze medie e medio alte) , ma anche nel fatto che ha microfonato gli amplificatori nei dischi più significativi del Rock, diventanto un'icona di stile e un riferimento di sound.
Il Beta57A è, dei tre, quello ancora più da scoprire. Ill prezzo più alto e le caratteristiche timbriche più ricercate lo rendono un'alternativa interessante e ricercata all'SM 57. Il Beta57A a differenza degli altri due è supercardioide, ovvero pesca - seppur in minima parte - il suono anche dal retro della capsula come si può vedere dal diagramma.
Questo si traduce in caratteristiche timbriche davvero interessanti. E' bravissimo a scongiurare i feedback ed è ottimizzato per non soffrire quando viene utilizzato fuori asse; inoltre,la griglia ribassata semplifica l’utilizzo dell’effetto prossimità. La risposta in frequenza è la più estesa del trio e va dai 50 ai 16000Hz, mentre l’SM57 offre risposta dai 40 ai 15000 e il PGA si ferma a 70-15000.
Se tutte queste differenze “cartacee”, così tecniche, vi stanno facendo venire il mal di testa, ci penserà la prova suonata a dare voce, carattere e vivacità all'anima distinta di questi tre microfoni. Per ottimizzare il test abbiamo posizionato i tre microfoni di fronte alla cassa, il più possibile nella stessa porzione, a metà strada tra centro e bordo del cono, in modo da avere un risultato il più possibile confrontabile.
Nel video che segue, l’audio passa da un prodotto all’altro in modo da avere una sorta di panoramica del terzetto. Di seguito, inoltre, troverete anche i tre file audio completi in modo da poter fare un AB delle stesse parti, magari con delle buone cuffie!
Come avrete potuto ascoltare i tre microfoni, pur restando simili come pasta sonora, presentano delle differenze timbriche peculiari. E l’ordine di prezzo potrebbe non essere necessariamente l’ordine con cui ciascuno sceglierà il suo preferito e adatto alle esigenze.
Nel dettaglio quello che abbiamo sentito è una grande differenza nelle medio alte e nella presence.
Nello specifico, a partire dal PGA57 andando al Beta, si avvertirà un suono via via più aperto, chiaro e “in faccia”. Si potrebbe dire che il suono del Beta57A è più definito rispetto a quello del PGA57, soprattutto nella parte alta dello spettro.
Questo non significa però che sia migliore tout court. Queste caratteristiche, infatti, variano a seconda del suono che si sta utilizzando e -soprattutto - che si cerca.
Per esempio, la parte più fuzzosa dell’audio risulta più compatta e aggressiva con l’SM57 e il PGA57. Questi microfoni, sui suoni più burrascosi e aggressivi, sanno dare il massimo grazie al leggero taglio sulle alte che può aiutare a tenere a bada suoni troppo frizzanti e taglienti.
Il Beta57A, grazie alla risposta più lineare soprattutto sulle alte, tira fuori il meglio dai crunch e dai puliti, dove riesce a mantenere vivida la timbrica dello strumento, senza renderla troppo mediosa.
Senza incaponirsi sulle differenzie, bisogna ricordare che questi tre microfoni sono dei tutto fare di cui possiam sintetizzare così le caratteristiche:
- Per i suoni più duri e aggressivi il PGA57 fa il suo dovere con un sound compatto e abbastanza definito anche sulle basse.
- L’SM57 è il microfono che più di tutti esalta le medie e ha contribuito a creare i suoni leggendari di chitarra della storia del Rock. Se si ha bisogno di un sound in faccia è il microfono giusto. Magari, in studio può essere accoppiato a un condensatore o ad un microfono a nastro per estendere la sua ariosità.
- Il Beta57A, infine, è ideale quando si vuole avere un suono cristallino, brillante e ricco, soprattutto nelle medio alte. Qui, questo microfono, fa davvero bella figura regalando presenza e definizione. Nei crunch è una vera libidine da utilizzare.