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MAGIMIDI: controllo MIDI sotto una nuova luce
MAGIMIDI: controllo MIDI sotto una nuova luce
di [user #116] - pubblicato il

MAGIMIDI è un nuovo brand italiano che debutta in un scenario in cui giocano tre attori protagonisti: pedaliere multieffetto, pedali analogici e effetti digitali. L’obiettivo è servirsi delle possibilità offerte dal MIDI per declinare le potenzialità di queste tre realtà in una dimensione live che sia ancora più gestibile, controllabile e fantasiosa da parte del musicista. A beneficio di creatività e comfort della performance.


MAGIMIDI è un brand dietro al quale lavorano e creano Giuseppe De Lorenzo - mente tecnica e maker del progetto - e Marcello Zini, chitarrista, session man professionista e mente musicale del progetto. Le necessità musicali di Zini come "Guitar Analyst" hanno contribuito a modellare il know-how tecnico di De Lorenzo in chiave sempre vicina e funzionale alle esigenze live e concrete del musicista.
Il prossimo e imminente SHG del 27 e 28 novembre al Palazzo delle Stelline di Milano sarà il debutto live di MAGIMIDI. I visitatori potranno incontrare Giuseppe e Marcello, che alla loro postazione organizzeranno - in un calendario di orari preciso - delle presentazioni delle loro due prime creazioni: il MAGIMIDI ML-1 e il MAGIMIDI MOD.
Nell'attesa, incontriamo Beppe e Marcello in questa intervista dove ci raccontano la loro attività, descrivono la loro visione e presentano i loro prodotti.

MAGIMIDI: controllo MIDI sotto una nuova luce

Spesso le nuove idee nascono da necessità e frustrazione. Quali sono le difficoltà concrete, pratiche su cui avete visto i chitarristi arenarsi nella gestione live dei loro suoni e che hanno acceso la lampadina verso la direzione su cui orientare la vostra ricerca e quindi la produzione dell’ML-1?

Marcello Zini: L’ML-1 è il primo prodotto, il primo “anello mancante” (ML significa proprio Missing Link) realizzato dal team MAGIMIDI, con in mente un’idea concreta di razionalizzazione ed efficienza del “palco” del chitarrista, maturata osservando un paio di fenomeni interessanti: il primo, su cui interviene energicamente l’ML-1, risponde al desiderio diffuso di utilizzare dal vivo e in profondità i processori digitali Zoom MS/G3 e Boss GT-001 tramite un controller sofisticato e compatto.

Aiutaci a capire, entrando nel dettaglio con un esempio pratico...

MZ: Proviamo a fare un esempio… Immaginiamo di aver trovato, magari scervellandoci oltre il limite dello stress per registrare nella DAW la chitarra perfetta: sostiene la voce alla grande, l’arpeggio con un crunch tone pieno di chorus e delay con un feedback lungo va benissimo sulla strofa e ti regge tutto da sola come fosse la Filarmonica di Londra! Arrivo poi sul preinciso, i cambi di armonia si fanno più rapidi, il groove cambia e, per registrare, taglio la coda del delay della strofa e accorcio il feedback. Poi sull’inciso cambia di nuovo tutto e, per massimizzare l’effetto sorpresa c’è una pausa con una chitarra sospesa asciutta e poi si riparte a cannone con un delay che farebbe impallidire perfino “The Edge”! Ora bisogna però montarla dal vivo ma non posso certo variare il feedback a piacimento durante il brano…Risultato: il mio Zoom MS che tanto ha fatto per me in studio, rimane a casa e devo tentare, in qualche modo, di riprodurre le stesse sfumature con una pedaliera multi-effetto o con vari effetti a pedale, switcher, pedali del volume ed altro. Magari ci riesco pure, ma suona un po’ diverso e comunque ho fatto un lavoro doppio.

MAGIMIDI: controllo MIDI sotto una nuova luce

Questo è lo scenario pre-ML-1 che mi consente invece ora, tramite un semplice pedale di espressione standard, di variare il feedback all’occorrenza! Posso ora riprodurre dal vivo le stesse identiche raffinatezze create in studio programmando i fader portandomi appresso solo il fedele Zoom MS!

Invece, qual'è il secondo fenomeno osservato?

Il secondo fenomeno osservato, studiato e risolto efficacemente dal progetto ML-MOD, riguarda il rapporto che talvolta un chitarrista mantiene con i pedali protagonisti del proprio percorso formativo, che finiscono per essere integrati all’interno di una pedaliera composita complicando, però, la gestione dei cambi di suono e degli equilibri.
Era doveroso impegnarci a fondo per tentare di rendere l’esistenza del chitarrista sopra citato un po’ meno grama!

Lo scenario in cui vi mettete in gioco vede in azione tre attori: il pedale analogico, quello digitale e la pedaliera multieffetto. Come entra in scena MAGIMIDI ML-1 e soprattutto come si pone in relazione al classico switcher programmabile per gestire i cambi di patch degli effetti dotati di MIDI e l'inclusione o meno degli effetti a pedale?

MZ: Iniziamo col terzo attore: la pedaliera multieffetto è un concetto molto performante ma rischia di imporre la propria personalità in maniera forte al mondo del chitarrista, che finisce spesso per accontentarsi di una simulazione digitale dei pedali che hanno plasmato la sua formazione musicale: a prescindere dalla fedeltà di tale simulazione, che nel caso di pedaliere sofisticate può essere all’ascolto molto simile all’originale, la risposta al momento dell’esecuzione è comunque diversa, manca quel “nonsocché”.
Il primo attore, il mitico pedale analogico, merita tutto il rispetto che si è guadagnato da più di cinquant’anni a questa parte! Per questo abbiamo investito così tante energie nel “sogno proibito” di rendere programmabile e gestibile tramite messaggi MIDI qualsiasi effetto a pedale in tutta la profondità delle impostazioni con il progetto ML-MOD, aggiuntivo a ML-1.
Un fatto storico curioso è che MAGIMIDI è nato proprio grazie alle limitazioni imposte ad alcuni effetti digitali altrimenti dotati di qualità sonore e versatilità di alto livello, che li rendono (li rendevano nell’era pre-MAGIMIDI) ottimi in studio ma pressoché inutilizzabili dal vivo. E siccome un desiderio tira l’altro, perché non integrare un sistema di controllo dedicato a quegli effetti digitali ad uno switcher programmabile con cui gestire vari pedali per avere il meglio dei due mondi? Chiaramente il progetto ML-MOD, al momento in stadio avanzato di collaudo, è un’evoluzione all’ennesima potenza del concetto di switcher programmabile, la cui realizzazione futura potrebbe essere tuttavia nelle nostre... corde!

MAGIMIDI: controllo MIDI sotto una nuova luce

Entriamo più nel dettaglio per capire come MAGIMIDI ML-1 influenza il modo di pensare all'allestimento della pedalboard senza scendere a compromessi?

MZ: Premetto che ML-1 è solo la prima tessera del mosaico; è innanzitutto un controller conforme al protocollo MIDI standard molto compatto e funzionale, a cui è possibile affidare la gestione di uno o più pedali/effetti/switcher dotati a loro volta di MIDI e, allo stesso tempo e senza compromessi, di un effetto digitale Zoom MS/G3 o Boss GT-001. Con un ingombro così contenuto l’ML-1 si candida con autorevolezza ad essere il centro di un sistema a potenza di fuoco variabile: immaginalo accanto ad un piccolo, estremamente economico ma potente Zoom MS50G oppure ad un compatto e potentissimo Boss GT-001 per la gig più spontanea; immaginalo invece con il resto dell’arsenale per l’allestimento di un progetto impegnativo e complesso! Insomma, un ML-1 non è in alcun modo una scelta limitante e circoscritta ad un sistema definito ma si presta a qualsiasi espansione grazie alla sua estrema flessibilità.

Una gestione efficiente e performante dei propri effetti stuzzica anche la fantasia, la voglia di sperimentare e la creatività di un musicista...sei d'accordo?

MZ: Beh, l’idea di base è che rimuovere ciò che crea inerzia e macchinosità lasci indubbiamente spazio alla creatività, innanzitutto! Se poi aggiungiamo a questo indubbio vantaggio anche la possibilità di tarare in ogni momento il suono della chitarra al meglio in funzione del brano e del mood - e magari abbiamo un pedale di espressione che puntiamo dove ci fa comodo volta per volta… credo che le premesse per farsi venire la voglia di sperimentare al servizio della creatività ci siano tutte…

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Vorrei soffermarmi sull’interazione tra Zoom Multistomp e il Boss GT-001. MAGIMIDI ML-1: perché avete identificato in queste due macchine un riferimento? In maniera molto pratica approfondiamo come l’ ML-1 ne apre a ventaglio le possibilità di utilizzo?

MZ: È presto detto: la serie Zoom MS ed il Boss GT-001 sono processori digitali evoluti ma abbastanza diversi dagli altri sul mercato: sono, infatti, universalmente riconosciuti come strumenti dalle ottime qualità, a giudizio di molti simili o superiori a quelle delle voluminose e costose pedaliere multi-effetto top di linea dei rispettivi brand, ma limitatissimi dal punto di vista della gestione dal vivo non avendo né funzionalità MIDI né footswitch opzionali o integrati. Siamo riusciti dunque a creare un canale di comunicazione tramite l’host USB, permettendo un dialogo affidabile con l’ML-1 e consentendone, finalmente, l’uso in contesti live nei quali prima si potevano usare solo accontentandosi dello stesso suono per tutta la serata o… chinandosi all’occorrenza: inutile sottolineare che l’ML-1, sopprimendone i limiti funzionali, valorizza enormemente i prodotti Zoom MS e Boss GT-001 che diventano così, all’occorrenza, perfetti “animali da live”!

MAGIMIDI: controllo MIDI sotto una nuova luce

Anche l'occhio vuole la sua parte; parliamo della possibilità della serigrafia personalizzabile e magari, più in generale, ci concentriamo su come si presenta l’ML-1: ingombri, peso, caratteristiche?

Giuseppe De Lorenzo: Al di là delle sue funzioni certamente innovative, la prima cosa che abbiamo pensato è stata che il device doveva essere piccolo, robusto e leggero per non creare problemi di peso e ingombro durante i viaggi in aereo. Ma si sa che i creativi non si fermano mai e quindi, raggiunto con non poche difficoltà il primo risultato, abbiamo osato di più: cercare di farlo diventare anche funzionale e accattivante...
Una bella sfida! Ti assicuro che mettere contemporaneamente insieme queste cose non è stata una impresa facile, anzi!
Oltre 2 anni e mezzo di lavoro, di ricerca, di test estremi, di centinaia e centinaia righe di software, di ostacoli hardware apparentemente insormontabili hanno comunque portato alla creazione di un oggetto da 520 grammi di peso e dalle dimensioni veramente olimpioniche, con soli 17 cm di larghezza per 11 di profondità e 8 di altezza. Un piccolo concentrato di tecnologia con display grafico a colori, con aggiornamento OTA del firmware ma soprattutto con MAGIEDIT, una web app veramente innovativa.
Compatibile con tutti gli smartphone, tablet di qualsiasi brand/marca e col proprio PC, MAGIEDIT permette di configurare velocissimamente i 50 preset disponibili di ML-1, mandando al diavolo per sempre gli scomodissimi e tanto odiati encoder rotativi!
Ciliegina sulla torta è la possibilità di personalizzare con una foto a scelta la serigrafia del device (per esempio la propria band, un selfie, un proprio evento) al fine di rendere ML-1 un oggetto unico, esattamente come il proprio modo di suonare.

MAGIMIDI: controllo MIDI sotto una nuova luce

Chi c'è dietro la scritta MAGIMIDI?

GDL: Premetto che MAGIMIDI è nato per caso, come tante cose che circondano il nostro vivere quotidiano. Chi c'è dietro la scritta? Semplice: Marcello, il guitar analyst e Giuseppe, il maker. In un primo momento si era pensato alla parola MAGIC-MIDI, nel quale la C rappresentava l'iniziale di CONTROLLER, ma abbiamo capito che era troppo scontato e che in fondo il tutto doveva creare anche un pizzico di curiosità.
Inoltre, doveva essere un nome facile da ricordare, che parlasse di noi ma soprattutto che "ben suonasse anglofonicanente". Agli albori è stato il nome vero e proprio del primo device pensato ma poi, visto lo svilupparsi delle idee, è diventato un brand.
A sei mesi dalla nascita, il marchio è stato depositato alla camera di commercio e a fine 2020 è stato "promosso" a registrato.
Dietro la scritta, come accennato, ci siamo solo noi due, artigiani delle note e del transistor, con decenni di esperienza e tanta voglia di fare nonostante la nostra età abbia il suffisso "anta" ormai da parecchio...Questo è il MAGIMIDI TEAM!
Sinceramente siamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto e stiamo facendo. Debbo dire in tutta onestà che il periodo covid ci ha molto aiutato a riflettere per concentrarsi al meglio sui nostri progetti. In poche parole: abbiamo sfruttato il periodo di lockdown per lavorare alacremente ai progetti, senza abbandonarci alla disperazione del far nulla o alle mille serie TV da ingurgitare come facoceri!

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Peppe, ad affiancarti c’è un chitarrista colto e sopraffino nonché apprezzato session man come Marcello Zini. Raccontaci il vostro rapporto di collaborazione e come le vostre competenze di Maker e musicista si interfacciano.

GDL: Io e Marcello abbiamo già collaborato insieme, anche se in altri campi, ma sempre di natura tecnico-informatica. Quando a maggio 2019 mi ha proposto il progetto iniziale ho subito capito che le mie capacità di maker navigato e le sue di chitarrista evoluto potevano portare a qualcosa di veramente innovativo. La nostra fortuna è che sia io che lui siamo praticamente tre persone insieme, ognuno nel proprio campo: programmatore-analista-utente. L'assenza di intermediari permette di capire in modo profondo e diretto ma soprattutto pratico le esigenze dell'utente stesso, senza lasciare nulla al caso. Da questo punto di vista il dono vincente è che tra noi ci si è interfacciati da subito senza alcuna difficoltà. In un crescendo oserei dire rossiniano abbiamo risolto al meglio tutti gli eventuali problemi e trovato soluzioni per feature innovative da inserire nei device. Tutto ciò, naturalmente, prosegue anche e soprattutto oggi. Per alcune cose abbiamo vedute differenti, è vero, ma questa realtà di confronto fa allargare gli orizzonti conoscitivi di ognuno di noi in modo esponenziale.
La vera forza, comunque, è che siamo molto più pratici che teorici. 

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Per esempio ML-MOD, accennato prima da Marcello e secondo progetto in ordine di tempo, è infatti un'altra esternazione della nostra voglia di allargare gli orizzonti di performance del chitarrista: ogni effetto analogico rimane originale, senza modifiche tecniche invasive di alcun genere. Vengono semplicemente sostituiti i potenziometri originali con pots digitali e mediante un evoluto processore diventano gestibili sia via MIDI che mediante due pedali di espressione. 
Questo significa che, per esempio, un delay che fino ad ora era rimasto fisso e manovrabile solo "da fermo", adesso diventa gestibile in qualsiasi momento della performance. E questo, prima di ML-MOD, non era possibile...
Concludendo, proprio questo nostro spaziare pratico, senza perdersi in fronzoli o in filosofia della tecnica, ci ha permesso di realizzare in un tempo relativamente breve oggetti evoluti come ML-1 e ML-MOD.

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Link utili
Il sito di MAGIMIDI
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