di Jho81 [user #41556] - pubblicato il 11 giugno 2022 ore 12:30
Un nostro lettore racconta la soddisfazione ritrovata in una Love Rock a marchio Tokai dopo essersi scottato con una Gibson usata non esattamente al massimo della forma.
Come spesso accade ci si fa influenzare dal nome sulla paletta. Più il nome è importante, più si pensa che lo strumento che si ha tra le mani suoni come una divinità. Invece, molto spesso, non è così.
Dopo essere venuto in possesso di una Gibson Les Paul Classic del 2020 usata e tenuta per un anno, e aver provato quindi una Tokai Love Rock made in Japan, posso affermare con sicurezza che tra le due quella che suona di più e meglio è sicuramente la Tokai.
Gold Top con P90, la chitarra in questione si presenta come una vera Gibson dovrebbe essere: tasti in acciaio, meccaniche vintage, condensatori Orange Drop saldati (scordatevi la scheda elettronica che più che essere una innovazione causa una serie di rumori di fondo da far paura), corpo in mogano in due pezzi, top in acero e tastiera in pallisandro indiano.
In parole povere: una vera meraviglia, tutto quel che dovrebbe essere una Gibson ora e che non è perché la Classic che avevo non suonava come questa.
A parità di sound, la Tokai made in Japan vale quattro volte la chitarra che avevo. Ha un sustain da far paura, il manico è bello cicciotto ma comodo, e il suono non è ingolfato.
Appena tirata fuori dalla scatola, poi, non ha avuto nessun bisogno di essere settata. Perfetta. Un'accordata e subito a suonare. Cosa che invece non ho fatto con la Classic.
Per meglio far capire metto qui sotto, oltre a delle foto, anche un sample su una base blues.
La chitarra costa 1.550 ma li vale tutti. Invito chi è dubbioso o non crede di andare a provare con mano. Sinceramente ho finito con il guardare quel che c'è scritto sulla paletta.
Un'ultima cosa: nonostante bendig e vibrati (anche sul sol) l'ho accordata oggi dopo due settimane dove l'ho stressata. A buon intenditor, poche parole!