È uno dei dirigenti Apple più amati dai fan. Capace nel suo lavoro, carismatico durante le presentazioni, con alcuni assi nella manica come un discreto talento alle sei corde, Craig Federighi ha rubato la scena per alcuni secondi durante il WWDC, l’appuntamento con le novità di Cupertino tenutosi a giugno 2023.
Il keynote che ha raccontato in video le innovazioni Apple ha attraversato tutti i principali reparti, dai Mac e Macbook fino a iOS, passando per iPad e Watch. Piatto forte è stato Apple Vision Pro, il rivoluzionario visore per la realtà aumentata e virtuale che si prospetta un vero game changer per la categoria.
Ma tutto ciò è passato in secondo piano agli occhi dei musicisti, rapiti da alcuni secondi di puro contorno con protagonista Craig Federighi.
Il fatto accade a circa 56 minuti nel video quando, dopo aver illustrato le novità di MacOS Sonoma, Craig si appresta a passare la parola al reparto audio con un siparietto sui generis.
Dapprima, il dirigente entra in scena col classico stile informale Apple: jeans e camicia, composto ma con quel “che” di amichevole. Un attimo dopo però lo ritroviamo con tanto di chiodo, borchie e anellazzi a ogni dito con le iniziali “WWDC”. Al collo una impressionante triple-neck e alle sue spalle una testatona valvolare posata su una pila di 4x12.
Non si discute di GarageBand, di applicazioni per musicisti né di recording: apparentemente, la scena non ha ALCUN senso nell’economia generale del video.
L’occhio dei chitarristi è caduto subito sulla strumentazione usata da Craig.
Quella che tiene a tracolla è una curiosa triplo-manico bianca, con un arcobaleno nella parte più bassa del grosso body composto da tre set di pickup HSH in pieno stile super-Strat.
Il primo manico in alto è a dodici corde sormontato da una paletta di ispirazione Danelectro. Il secondo manico - l’unico che viene effettivamente suonato nel video - ha sei corde con paletta stile mazza da hockey tipo Jackson/Charvel. L’ultimo manico è ancora una volta a sei corde, con paletta reverse da Ibanez RG e ponte fisso.
Dietro di lui, un Marshall JCM800 è montato in configurazione full stack per un impatto scenico assicurato.
Poche parole ed eccolo accennare l’intro in tapping di “Eruption”, e subito dopo lanciarsi nel riff di “Paranoid” per poi uscire di scena.
Senza dubbio vedere la chitarra ancora protagonista di eventi del genere non può che far piacere. È evidente che lo strumento rappresenta ancora un simbolo “cool” di espressione e libertà, con tutto il fascino che si porta dietro, e sarebbe bello pensare che un cameo simile possa incuriosire qualcuno ad approfondire quella strumentazione o la musica che ne viene fuori.
Al netto di tutto ciò, la scena - dobbiamo ammetterlo - ci ha messi un po’ a disagio. Vuoi per la sorpresa del cambio d’abito, o forse perché un signore brizzolato che ti invita a “mettere su la tua band metal anni ’80 preferita” sembra più adatto a una campagna di sensibilizzazione sui controlli alla prostata che alla presentazione degli ultimi ritrovati tecnologici di un’azienda che da sempre si vanta di parlare alle nuove generazioni.
Insomma ci si potrebbe chiedere che tipo di messaggio arrivi dall’altro lato, quale sia effettivamente il suo pubblico e se una comunicazione simile non rischi forse di accartocciarsi in un’elite di boomer che “mettono su le loro band metal anni ’80 preferite” mentre suonano “Paranoid” con indosso un chiodo. Tra l’altro, mentre là fuori non mancano affatto le proposte musicali innovative, giovani, fresche e stimolanti.
Ma forse sono solo le riflessioni di un vecchio boomer (sì, alla velocità di oggi, anche i 30 anni sono da boomer) che, appena guardato il video, ha preso la sua di chitarra per continuare a suonarci "Paranoid". |