Dunque, l’ultima volta ho scritto di me, della mia Fender Strato, della mia pensione.
Appunto, visto che sono andato in pensione mia moglie ha pensato bene di regalarsi/ci un viaggio negli USA.
Però io ho scelto il posto: New Orleans e dove senno?
La città più musicale degli USA.
Ma non racconterò certo del viaggio, no, la storia è un’altra, ma partiamo dall’inizio:
Alzi la mano chi tra di voi non ha speso fiumi di danaro in amplificatori più o meno valvolari più o meno alti, bassi, lunghi, stretti, grigi, neri e arancioni, in effetti, multieffetti, pedali, pedalini e pedivelle, chi non s’è perso tra marche più o meno sconosciute tra transistors e valvole e il tutto nel vano tentativo di trovare:
IL SUONO GIUSTO?
Io l’ho fatto, si confesso, l’ho fatto.
Tantè che dopo la Strato mi sono comprato la Tele, e che potevo stare senza?!
Però, però, però il suono, quello giusto mica l’ho mai trovato, io.
Forse mi ci sono avvicinato, forse...
Poi m’è capitato questo viaggio e all’improvviso ho capito tutto, cioè che non avevo capito un bel niente.
Li, tra quelle strade ho visto chitarristi suonare chitarre che della chitarra non avevano più niente, forse le corde, forse... strumenti talmente vecchi e logori da non riuscire a decifrarne la marca, li sembra che i musicisti non vadano nei negozzi di strumenti musicali a fare i loro acquisti, piuttosto sembra che si servano presso la discarica comunale.
E gli ampli? Lo stesso: mobili semidistrutti tenuti insieme da quattro chiodi e coni rattoppati con lo scotch da imballaggi, tutto è così vecchio, consunto e sgangherato che sembra impossibile possa emettere ancora dei suoni invece, eh si, invece i suoni sono quelli giusti, altro che se sono giusti!
E’ li che senti veramente il suono sporco, il suono disperato del blues, ma incredibilmente c’è anche quello pulito dei migliori clean e allora? Dove sta il trucco?
Semplice, non c’è trucco, non c’è inganno, è tutto li davanti ai tuoi occhi, devi solo ascoltare.
Poi ho capito, il fatto è che li i musicisti si affezionano al loro strumento e non lo cambiano, lo usano fino a conoscerne i più reconditi misteri, ci entrano dentro, arrivano fino all’anima dello strumento, lo scavano, lo sezionano ma, sopratutto lo suonano, sempre.
Altro che noi, noi che spesso non perdiamo tempo nemmeno per leggere il libretto di istruzioni delle nostre apparechiature, che appena esce qualcosa di nuovo non sappiamo resistere alla tentazione di averlo, di cambiare, di rinnovare, senza considerare che del vecchio magari, non conoscevamo ancora ancora niente.
Ora ho capito, il suono, quello vero, non nasce dall’elettronica, non è quel pedale o quell’ampli a fare la differenza, no è tutto sbagliato perchè il suono che cerchiamo noi, per trovarlo ci vuole il “manico”.
PS: Però ogni tanto un po’ di sano schopping creativo da le sue soddisfazioni. O no?