di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 28 dicembre 2014 ore 08:00
La No-caster è uno degli emblemi della liuteria elettrica firmata Leo Fender, ma è anche il nome di un curioso esperimento di Eric Mecum. Appassionato di chitarre e musica, l'artista non è nuovo a questo genere di trovate.
La No-caster è uno degli emblemi della liuteria elettrica firmata Leo Fender, ma è anche il nome di un curioso esperimento di Eric Mecum. Appassionato di chitarre e musica, l'artista non è nuovo a questo genere di trovate.
Quando si parla di No-caster, la mente di un chitarrista vola subito a una rara Fender degli esordi, quando il vecchio nome Broadcaster era stato accantonato per motivi legali e la firma Telecaster sarebbe arrivata solo più tardi. Se si ripete lo stesso termine nell'ambiente dell'arte contemporanea, probabilmente, la reazione sarà completamente diversa.
Una bella chitarra, si sa, è una forma d'arte. Purtroppo non sempre è vero il contrario, e diversi artisti che provano ad affrontare il tema liuteria finiscono per dar vita a oggetti discutibili, a volte controversi o più spesso semplicemente inservibili. Se la chitarra stereo di Baster metteva insieme due elementi apparentemente normalissimi per creare qualcosa di curioso, seppure di dubbia utilità, l'artista di Chicago Eric Mecum ha lavorato nella direzione opposta. La sua No-caster, o più semplicemente "negative guitar" come è possibile vederla indicata su alcuni web magazine di settore, è costruita come l'esatto contrario di una chitarra comune, ma è pensata per suonare come la più tradizionale delle solid body.
La No-caster di Eric va presa alla lettera: si tratta, né più né meno, di una "Stratocaster che non c'è", con un body al negativo di cui esiste solo la cornice, mentre la porzione centrale è tagliata via. Hardware e pickup sono montati su dei listelli trasversali, un manico tradizionale è avvitato al margine superiore e tutta l'elettronica è fissata su una parte inutilizzata del pannello sagomato che fa da body. La "negative guitar" suona e si suona come una comune chitarra elettrica, anche se di certo non è tra le più ergonomiche che il mercato abbia visto negli ultimi tempi.
In ogni caso, della chitarra non si butta via nulla. Nella collezione di sculture a indirizzo musicale di Eric Mecum compare anche una stratoide all'apparenza più classica, con un body bianco e sottile che sembra avere qualcosa in comune con la No-caster. In effetti, a fare da cassa alla "plywood body guitar" è proprio il pezzo che era stato tagliato via dalla tavola compone il corpo della No-caster. Il manico è preso da una chitarra Peavey, il ponte è un classico Tremolo da Strat rinforzato con del legno solido come base e l'unico pickup montato è un modello preso in prestito da una vecchia archtop. La chitarra non ha una presa jack d'uscita, ma un cavo avvolto direttamente sul retro, da srotolare all'occorrenza. Ancora sul retro, un pannello di legno crea spessore e forma una curiosa struttura a doppia tavola parallela col "top", facendone una sorta di thinline senza fasce. L'artista spiega che il pannello è rimovibile a piacimento e assicura che la chitarra suona anche molto bene. Di certo non è la solita imitazione Stratocaster, poco ma sicuro.
Sembra che la musica sia la seconda passione di Eric, che si è confrontato più volte con la liuteria elettrica. Sfogliando il suo portfolio si incrociano diversi esempi a cavallo tra la scultura e lo strumento musicale più classico. Si va da veri e propri Frankenstein dell'assemblaggio a oggetti più primitivi ricavati da scatole o assi di legno con risultati simili a cigar box, per finire con piccoli accrocchi più vicini a un apparecchio ortopedico che a un ukulele. Alcuni lavori chitarristici di Eric possono essere visti sul suo profilo Flickr.