di simmessa [user #8424] - pubblicato il 18 marzo 2015 ore 11:00
Non è necessario spendere cifre folli per ottenere miglioramenti sensibili su una vecchia copia Strat da restaurare. Wilkinson corre in soccorso con blocchi inerziali sostanziosi e una interessante trovata per rendere i suoi ponti compatibili con tutti i modelli in circolazione.
Non è necessario spendere cifre folli per ottenere miglioramenti sensibili su una vecchia copia Strat da restaurare. Wilkinson corre in soccorso con blocchi inerziali sostanziosi e una interessante trovata per rendere i suoi ponti compatibili con tutti i modelli in circolazione.
Forse non sono l'unico che si è posto il problema di sostituire il ponte standard (Vintage Tremolo) di una Stratocaster o di una replica - nel mio caso una coreanissima Yamaha RGX112 - senza però spendere una follia in ricambi originali o cose strane.
Da un po' di tempo ho deciso di riportare questa solid body, che è stata in assoluto la mia prima chitarra, agli antichi splendori. Naturalmente l'ho comprata di terza mano e suonata per molti anni, ha ricevuto botte, colpi, è piena di ammaccature e, beh, anche l'hardware sente tutto il peso del tempo.
Ho fatto qualche ricerca: la chitarra è datata 1988. Le cromature sarebbero ancora buone, ma purtroppo ho avuto la malaugurata idea di prestarla come muletto e ogni volta che mi tornava indietro mancava qualcosa.
Oggi al ponte originale mancano alcune viti, altre si sono ossidate e per una selletta non esiste più la molla, insomma è ora di cambiare ponte.
Su internet ho cercato di individuare qualche buon ponte con il Tremolo tradizionale che potesse andare bene su questa chitarra, ed è saltato subito agli occhi questo Wilkinson.
Il modello WVP6B ha qualche particolarità che lo distingue dai classici "ponti in lamiera", in particolare lo spessore, che è decisamente tosto per il prezzo (l'ho pagato 45€ spedito) e il blocco, in acciaio, che definire massiccio mi sembra quasi riduttivo.
Per quanto riguarda i fori delle viti di fissaggio, anche qui c'è una novità piuttosto interessante. Siccome la distanza tra i fori spesso cambia tra una Strato originale, una copia e un legnaccio asiatico come nel mio caso, questo ponte presenta una struttura 5+1, cioè il primo foro è normale, mentre gli altri cinque sono oblunghi, e in questo modo si riesce a usare il ponte su chitarre diverse, sia quelle con la canonica distanza interasse di 56 mm sia per gli altri da 54mm.
Per il resto ho trovato davvero carino il look. Il ponte che ho preso è in acciaio anodizzato nero, ma con le sellette cromate in finitura satin. Insomma per essere una parte standard non è per nulla standard, e quindi mi piace.
Per voi di Accordo mi sono armato di telecamera e ho pensato di fare un piccolo video di comparazione, tra il ponte vecchio e quello nuovo. Le differenze ci sono e... pesano!
Spero di finire presto la restoration della chitarrina e tornare su queste pagine a raccontarvi di più, magari aggiungendo qualche clip.