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Novel Guitar: come suona la cartapesta?
Novel Guitar: come suona la cartapesta?
di [user #16167] - pubblicato il

Può l'acero fiammato convivere con un impasto di carta e, alla fine, suonare anche? Ci siamo imbattuti in un progetto incredibile che unisce la liuteria al design per dare vita a uno strumento molto particolare. La Novel Guitar abbandona la tradizione, o meglio, la trasforma.
Credevamo di averle viste tutte dopo la Stratocaster in cartone del Fender Custom Shop e la Strat-style costruita con soli fiammiferi da Dean Fraser (chissà perché sempre la Strat, poi...) ma, quando abbiamo visto le prime foto del prototipo proposto da una collaborazione tutta italiana, siamo rimasti abbastanza perplessi. Certo, il design appariva innovativo, ma non riuscivamo esattamente a capirne la fattura, il materiale con cui la Novel Guitar era realizzata. Non ci abbiamo pensato due volte e quindi abbiamo contattato Andrea Cimarelli che, assieme alla Liuteria Respighi, ha realizzato un'acustica di... cartapesta!

Novel Guitar: come suona la cartapesta?

Come ti è venuta l’idea di questo strumento?
L’idea di costruire una chitarra in cartapesta emerge a partire da una serie di stimoli.
Innanzitutto vi è l’intenzione di coniugare antiche tecniche artigianali, recuperando le tradizioni della liuteria e della cartapesta pugliese, e l’innovazione attraverso il design, utilizzando una metodologia user-centered, caratteristica del processo di design thinking.
La scelta della chitarra come strumento musicale è da ricercarsi nell’idea che proprio questo sembra essere l’icona del musicista moderno: non più il pianoforte, simbolo del musicista del passato, bensì la chitarra. È interessante notare come, mentre le chitarre elettriche hanno avuto un grande sviluppo dal punto di vista del design e della tecnologia, ciò non è accaduto per la versione acustica. Quest’ultima, infatti, salvo qualche raro caso, è stata poco presa in considerazione dal design.
Durante alcuni incontri organizzati con musicisti esperti del settore e non, chiamati a esprimere il loro parere in merito al progetto in modo tale da avere un riscontro, è emerso che i partecipanti erano soprattutto incuriositi dalle caratteristiche sonore derivanti dalla sostituzione del materiale della cassa armonica, oltre che dall’innovazione formale, estetica e funzionale.
Mettendo insieme tutti i dati, le ricerche e le riflessioni personali maturate nell’elaborazione del progetto ho realizzato, con l’ausilio della Liuteria Respighi, la Novel Guitar.

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Come si è instaurata la collaborazione con la Liuteria Respighi?
Conosco Alessandro Respighi da moltissimo tempo, è stato il mio primo insegnante di chitarra.
È anche grazie a lui e alla passione per il suo lavoro se ho deciso di intraprendere un percorso inizialmente prettamente musicale, poi con il tempo virato verso la progettazione.
Quando la Novel Guitar era ancora soltanto una fantasia che viaggiava nella mia mente, ho pensato subito di rivolgermi ad Alessandro, nella speranza che la sua guida potesse aiutarmi nel realizzare concretamente la mia idea.
Sono così iniziati dei semplici incontri di consulenza, fino a constatare le potenzialità effettive del progetto. Più ne parlavamo più ce ne appassionavamo, fino alla scelta di intraprendere questa collaborazione.

Vorremmo capire qual è, in uno strumento come questo, il ruolo della cassa di risonanza, che solitamente negli strumenti acustici fa gran parte del lavoro.
Quando riflettevo su quale materiale potesse rendere unico il suono della chitarra, pensavo a come creare un link tra il legno, il materiale più antico e tradizionale, con cui gli strumenti acustici vengono prodotti, e qualcosa che fosse allo stesso tempo nuovo e in grado di mantenere le medesime proprietà acustiche.
La cartapesta, essendo un derivato ligneo, lavorata correttamente, è riuscita a soddisfare pienamente le mie aspettative. Dopotutto già Antonio de Torres nell’800 aveva sperimentato questo materiale nella costruzione dei suoi strumenti: mi piace pensare, per questo motivo, di aver dato una certa continuità al lavoro del maestro spagnolo.
Suonando la Novel la sua cassa vibra, parla, come se cercasse di collaborare con il musicista nel trasmettere emozioni. L’aspetto più affascinante sta ne fatto che colui che suona può persino percepire fisicamente questo rapporto: lo sente nel petto, nelle braccia e nelle gambe. Tutto ciò non può che rendere magico e coinvolgente il contatto tra l’artista e lo strumento.



Ok i materiali, ma con che tecnica è stata realizzata? Come è stata utilizzata la cartapesta?
La costruzione di una cassa di risonanza composta quasi interamente in cartapesta ne ha richiesto una riprogettazione della sua tecnica costruttiva. Volevamo che i materiali legassero tra di loro nel modo più naturale possibile, limitando quindi l’utilizzo di colle o materiali chimici. La cartapesta deriva da un impasto tra carta riciclata e colla di farina, successivamente modellata con degli stampi e lasciata essiccare. Una volta preparate, le forme di cartapesta vengono applicate sullo scheletro della cassa di risonanza, opportunamente riprogettato con una struttura a gabbia in legno, e fissate sempre utilizzando un mix tra colla di farina e vinilica.

Pensi potrebbe essere una buona idea anche per una solid body, magari con un’anima centrale in legno come questa? 
La scelta di rinnovare uno strumento acustico deriva da un percorso progettuale specifico, abbiamo visto come tale passaggio sia stato fondamentale per la Novel. Probabilmente progettare una solid body richiederebbe differenti approcci che indirizzerebbero il mio lavoro verso altre soluzioni più idonee. Io e Alessandro rimaniamo costantemente in contatto scambiandoci spunti utili e riflessioni, e chi lo sa, magari al prossimo SHG potreste vedere delle novità!

Di tutti, qual è stato l’aspetto più critico da affrontare?
Credo che quando si progetta non esista davvero un aspetto particolarmente critico.
Quando un designer intraprende un nuovo percorso progettuale, stipula un contratto importantissimo con se stesso e con il mondo. È per questo che ogni fase richiede la massima attenzione e concentrazione. Ritengo sia più giusto parlare di momenti più istruttivi, piuttosto che critici. Per me è stato tale la fase di prototipazione, nella quale Alessandro, grazie alla sua esperienza, è riuscito ad arricchire le mie conoscenze riguardo il mondo della liuteria, oltre che trasmettermi la sua arte e la sua passione.
chitarre acustiche curiosità liuteria respighi
Link utili
Sito Liuteria Respighi
La Stratocaster di cartone
La chitarra fatta di fiammiferi
Il sito di SHG
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di yasodanandana [user #699]
commento del 02/07/2016 ore 07:59:0
Bellissima
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di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 02/07/2016 ore 08:26:42
Infatti! Il design è molto bello. Fa molto prototipo anni 40. Il fratellino non riconosciuto di Michael Angelo Batio che fa il video però è mediamente agghiacciante. In più tutta sta modernità, come ho accennato poco fa, non ce la vedo proprio. È vintage! Molto vintage!
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di Baconevio [user #41610]
commento del 02/07/2016 ore 09:21:44
suona come una scatoletta, non mi piace.
suona come una backpacker martin..mancano completamente i bassi...
non ne capisco l'utilità, a meno di non volerla considerare come un esercizio di stile un po' fine a sé stesso (per carità, sapessi farlo io!).
concordo con silvio, la chitarra è tutto fuorchè "moderna"...è, piuttosto, "modernariato".

ps: "user-centered" o "design thinking": rabbrividisco.
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di Capra_Poliuretanica utente non più registrato
commento del 02/07/2016 ore 11:02:29
A me piace il suono sebbene lamenti anch'io un'eccessiva povertà di bassi.
Forse il prossimo passo potrebbe essere quello di lavorare in modo da restituirgliene in dose maggiore.
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di catoblepa utente non più registrato
commento del 02/07/2016 ore 13:27:56
2 parole:
ABORTO CLANDESTINO!
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di Denis Buratto [user #16167]
commento del 02/07/2016 ore 13:53:32
Raffinato... :)
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di TidalRace [user #16055]
commento del 03/07/2016 ore 13:25:35
L'esperimento di una chitarra di cartapesta non è nuovo. Già nel 1862, un anno dopo l'Unità d'Italia, il famoso liutaio Antonio de Torres Jurado costruì una chitarra con fondo e fasce in cartapesta per dimostrare che il suono proveniva principalmente dalla tavola armonica.
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di Denis Buratto [user #16167]
commento del 03/07/2016 ore 14:47:28
infatti, nell'articolo è citato!
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di EarlBostic [user #39111]
commento del 03/07/2016 ore 19:45:30
L'importante è che certi guru della liuteria elettrica poi ci vengano a spiegare come il mogano "sicuramente" suona meglio del pioppo o dell'ontano...
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di pg667 [user #40129]
commento del 04/07/2016 ore 09:00:38
però la chitarra di cartapesta del video suona comunque davvero male, di chitarre con suoni orribili ne ho sentite, ma questa per ora vince a mani basse in bruttezza.
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di catoblepa utente non più registrato
commento del 03/07/2016 ore 13:33:58
ahh ok ... allora non ci resta che aspettare ... prima o poi arriverà qualcuno che per fondo e fasce utilizzerà la merd@! ... e utilizzerà anche lui termini come "user-centered" & "design thinking"
ma naturalmente tutto ciò sarà frutto di "brain storming" ...
giusto per sorridere un pò: ... quanto costerebbe sta chitarra di cartapesta?
:)))
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di Spacecaster [user #42955]
commento del 03/07/2016 ore 16:36:20
Può l'acero fiammato convivere con un impasto di carta e, alla fine, suonare anche?
NO...
Rispondi
di Deadwing utente non più registrato
commento del 03/07/2016 ore 20:57:28
solo il futuro ci dirà dell'effettiva bontà del prodotto..
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di pierinotarantino [user #29514]
commento del 04/07/2016 ore 11:52:0
Se è un esperimento fine a se stesso, ok. Ora sappiamo che la cartapesta, lavorata, si presta ad alcune applicazioni liuteristiche. Però non parliamo di suono, ecc. Di chitarra acustica ce n'è poca. Se il costo è limitato, può essere un prodotto innovativo ma credo che il prezzo non sarà basso.
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di Gpaolo58 [user #22822]
commento del 04/07/2016 ore 19:28:19
Suonerebbe meglio nel caminetto
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di blea [user #29925]
commento del 05/07/2016 ore 17:46:33
Per me fa C....re, ma tanto con tutta quella carta dov'è il problema :-)!
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di Trismegisto [user #36131]
commento del 05/07/2016 ore 20:28:41
Forse la chitarra più brutta che abbia mai visto, con suono anonimo, ho una Eko fiesta di fine anni 60 che suona in maniera simile ma con più volume e più bassi. Insomma, come già detto se fatta come esercizio di stile ben venga, sennò mi sentirei di dire "mai più senza!"
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