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Ibanez Pat Metheny Signature: non sempre ciò che cerchi è quello di cui hai bisogno
Ibanez Pat Metheny Signature: non sempre ciò che cerchi è quello di cui hai bisogno
di [user #40706] - pubblicato il

L'Ibanez PM2-AA dedicata a Pat Metheny potrebbe cogliere di sorpresa chi è alla ricerca di una archtop facile da suonare e perfetta per affrontare il palco.
Questa è una storia, quindi mettetevi comodi.

Dicembre 2017: decido che le fatiche degli studi appena conclusi meritano un regalo degno di questo nome. Fino a quel momento avevo sempre avuto chitarre di livello medio-basso e pensavo fosse giunto il momento di qualcosa di "vero".

*ellisse della parte che riguarda il racconto di come ho deciso di passare a una semiacustica quando invece ero partito con l'idea di una chitarra acustica*

Mi reco nel negozio più fornito e costoso della regione intera.
"Mi raccomando, a me piacciono le chitarre versatili e avrei intenzione di suonarla ad alto volume. Per cui deve essere a cassa stretta e con almeno due pickup. E magari che abbia un po' di carattere, un bel suono legnoso" dico al paziente commesso. Paziente perché ero già andato quattro volte a provare strumenti completamente diversi.

Quel geniaccio mi porta davanti a una semiacustica Ibanez a cassa larga e con un pickup. È una Pat Metheny signature, modello PM2-AA.
Esattamente il contrario di quello che stavo cercando.

Ibanez Pat Metheny Signature: non sempre ciò che cerchi è quello di cui hai bisogno

"Tu provala e poi vedrai" mi dice.
Scettico, attacco la chitarra a un Fender Princeton Reverb '68 Custom e faccio per suonarla senza provarla da spenta (sacrilegio?). Prima però la osservo bene.
La chitarra è uno spettacolo visivo: realizzata con una cura incredibile per il dettaglio (a parte una sbavatura sull'attacco del manico) e luccicante nelle sue finiture dorate. Il legno ha delle venature bellissime e il profilo smussato dei tasti è piacevolmente evidente.

Con enorme umiltà e timore, visto anche il nome ben visibile sull'intarsio nella tastiera, mi accingo a provarla. Comincio a sorridere come un bambino per la felicità. Il suono è indescrivibile: rotondo e definito con bassi asciutti e acuti bilanciati.
È facilissima da suonare ma non perdona nulla. È parecchio sensibile al plettro utilizzato e, in generale, amplifica ogni cosa: può essere un difetto come un pregio. Le corde da .012 lisce sembrano morbidissime e il setup è perfetto. Alzo di nascosto il volume e niente, nessun fischio. Dopo un quarto d'ora di prova (sì, me l'hanno lasciata tutto quel tempo) decido di spegnere l'amplificatore e di provarla da sola. Il sorriso si allarga perché anche in acustico questa chitarra risulta favolosa e con l'aggiunta di quel suono del legno che tanto cercavo. L'unico rimpianto è quello di averla comprata dopo aver registrato un EP.

L'unico difetto è che, ad alti volumi e con amplificatori sensibili o impianti elettrici fatti male, la nota Si risuona in una maniera enorme aumentando il volume drasticamente.
La morale della favola è che, a volte, l'io razionale non capisce davvero l'io musicale e per ascoltare quest'ultimo non sempre è necessario pensare.
chitarre semiacustiche gli articoli dei lettori ibanez pat metheny pm2
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di Tubes [user #15838]
commento del 22/06/2018 ore 14:23:43
Ibanez ha sempre prodotto ottime semiacustiche . Questa in particolare mi ha sempre intrigato lo ammetto per la signature dell'immenso Metheny . Eccellente acquisto !
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di Skywalker8 [user #40706]
commento del 22/06/2018 ore 14:41:16
Grazie mille! Beh in effetti, nonostante la cifra, sono stato stregato sin da subito ed è difficile staccarsene quando comincio a suonarla:)
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di Skywalker8 [user #40706]
commento del 22/06/2018 ore 14:40:09
Colgo l'occasione per ringraziare la Redazione di Accordo per aver pubblicato il mio diario con le decisive modifiche!:)
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di Dinamite bla [user #35249]
commento del 23/06/2018 ore 16:05:01
Sono buone, dipende da che uso se ne fa. Io ho avuto la lgb30, cioè la George Benson dei poveri (non è che faccia grande uso di questi strumenti, mi serviva per un progetto con una valanga di brani di GB). Suonava davvero benissimo, il suono GB c'era tutto tutto tutto e con un setup davvero comodo, come hai scritto della tua PM, cosa pazzesca per uno strumento pagato circa 1000 euro. MA: l'ho data via dopo un paio di settimane perchè i feedback che innescava erano praticamente permanenti.
Se hai un batterista con un po' di brio è inutilizzabile, se non su grandi spazi dove le distanze aiutano a disperdere un po' di pressione sonora (fatto peraltro da provare...).
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di Skywalker8 [user #40706]
commento del 23/06/2018 ore 17:29:07
Per fortuna nella mia questa risonanza enorme non si crea. Il batterista "pesta" ma, complice il genere ed il mio modo di suonare, questa Ibanez ha ben poche occasioni nella quale la "lascio" suonare. Solo, con il Sì il feedback è evidente a qualunque volume e risuona maggiormente anche da spenta xd
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di franklinus [user #15063]
commento del 23/06/2018 ore 19:28:1
ho trovato lo stesso problema su una p.m.100 bl(nera) del 2000,circa,me la portò un cliente "disperato":il "si"suonava solo a guardarlo,ho abbassato la vite corrispondente sul pick-up,la situazione è migliorata un po',ho inibito la vibrazione del reggicorde con una striscetta di neoprene,altro piccolo miglioramento,ho montato temporaneamente un ponte in ebano,risposta più morbida complessivamente ma il "si"indesiderato era sempre lì,(se ricordo bene,telefonai anche alla mogar!)poi,da spenta,ho picchettato sul top e la chitarra mi dava un si,il legno suonava in si...alla fine,sconfitto mio malgrado,gli ho consigliato di cambiarla...ora ha una bellissima gibson 175 cc...certo,è costata un po' di più ma..il si non s'ode più...spero che tu riesca a sconfiggerlo,altrimenti....
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di Skywalker8 [user #40706]
commento del 23/06/2018 ore 19:32:16
Ma come mai proprio il Si? Voglio dire, c'è qualche ragione apparente?
P.s. a me "risuona" la nota Si, non la corda. È come se tutta la chitarra fosse "intonata".
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di franklinus [user #15063]
commento del 23/06/2018 ore 20:35:15
le vie del suono in uno strumento acustico sono varie e...misteriose,i top per chitarra classica,ad esempio, si suole accordarli in sol,sol diesis,la,piallando e levigando leggermente per raggiungere la nota desiderata,per le acustiche e l'elettro acustiche come la tua(di produzione industriale)non c'è un target da seguire...può darsi,banalmente,che ci sia un "pezzo" di legno che,sollecitato,vibra più del resto con quel "si",amplificato dalla forma della cassa...sono ipotesi,ovviamente,ma è vero,come appurato sulla "mia"p.m.100,che il problema è fastidioso,a dir poco....
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di nico76 [user #44517]
commento del 11/09/2019 ore 12:52:09
Buongiorno a tutti gli amici accordiani. Potrei chiedere la diffrenza tra questo modello, ed il modello precedente PM 35? Ringrazio chiunque vorrà rispondermi
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