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Yamaha: torna la Red Label del 1966
Yamaha: torna la Red Label del 1966
di [user #116] - pubblicato il

La scuola acustica giapponese torna alle origini con la gamma Red Label di dreadnought e Concert con Acoustic Resonance Enhancement e sistema Atmosfeel.
Il 1966 segnava l’ingresso delle chitarre Yamaha nel mondo delle flat top acustiche con corde in metallo. La serie Red Label della gamma Folk Guitar torna ora con una collezione aggiornata e arricchita da tecnologie moderne e ritrovati tecnici all’avanguardia.

Ispirate alla tradizione giapponese d’annata e impreziosite da caratteristiche costruttive di prima scelta, le Red Label sfoggiano una cassa interamente in legno massello.
La tavola in abete sitka promette un timbro bilanciato e a fuoco, con medi dettagliati e bassi presenti. Il mogano adottato per fasce e fondo è responsabile di un tono caldo e ricco sui medi.
All’interno, un bracing scalloped ridisegnato garantisce una risposta sui bassi pronta e intelligibile.
Tutte le tavole delle Red Label sono sottoposte ad Acoustic Resonance Enhancement, un trattamento messo a punto da Yamaha che stimola la maturazione dei legni mediante calore, umidità e pressione atmosferica.

Manico in mogano e tastiera in ebano accomunano tutti i modelli della serie, con un diapason da 25 pollici sormontato da una caratteristica paletta a V con scritta “since 1966” sul coperchio per il truss rod.



Le chitarre Red Label comprendono modelli dallo shape Traditional Western ispirato al mondo dreadnought con sigla FG3 e FG5, ai quali si affiancano le Concert FS3 e FS5, più piccole e tondeggianti in fondo.

Le serie 3 si distinguono per capotasti e ponticelli in urea contro l’osso usato sulle serie 5, dove i battipenna neri acquistano inoltre una finitura in stile legno.

Yamaha: torna la Red Label del 1966

Tutti i modelli sono disponibili come acustiche pure o con l’aggiunta del sistema di preamplificazione Atmosfeel, dispositivo basato su un piezo sotto il ponte per le frequenze più basse, un microfono interno per medi e medio-bassi e un trasduttore proprietario sotto la tavola armonica per le frequenze più alte. Il tutto è regolabile mediante tre manopole sulla fascia per equalizzazione, volume e blend tra microfono e piezo.

Un video ufficiale guida attraverso le caratteristiche e le sonorità del sistema Atmosfeel.



Sul sito Yamaha è possibile vedere la gamma Red Label nel dettaglio a questo link.
chitarre acustiche red label yamaha
Link utili
Red Label sul sito Yamaha
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di MuddyWaters [user #47880]
commento del 28/04/2019 ore 08:31:47
Il capotasto in urea è il nuovo capolavoro umano.
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di tattoo [user #35346]
commento del 28/04/2019 ore 21:29:38
capotasto in adblue....siamo all incredibile...ma con tutti i poveri tori martoriati,perchè non usare le loro povere ossa?almeno non si butta via nientee non si inquina di piu' sto povero mondo! oltretutto suona anche molto meglio,sicuramente dei vari tusq grafite ecc
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di spillo91 [user #17528]
commento del 28/04/2019 ore 09:33:25
Stupende
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di SHENANDOAH1980 [user #10847]
commento del 29/04/2019 ore 02:03:04
Credo che l’utilizzo dell’urea per applicazioni più recenti possa aver creato un po’ di confusione, ma l’urea, come base per resine di diversa viscosità e collosità, è usata da parecchi decenni in falegnameria e liuteria. Prima dell’avvento di collanti specifici la colla ureica (la cascamite, quella color crema in polvere da impastare con l’acqua) era la prima scelta di molti costruttori per la sua migliore resistenza all’umidità, e rigidità, quindi migliore contatto e trasmissione delle vibrazioni tra le parti, comparata alla “comune” vinilica. Credo che un capotasto in urea a densità controllata, se ben lavorato, possa garantire migliori prestazioni di qualunque osso o molte sue alternative sintetiche
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di nicolapax [user #27042]
commento del 03/05/2019 ore 09:41:35
Un mio amico (era il 1981 o il 1982) possedeva una Yamaha tipo queste FS, già vecchiotta. Suonandola, per me fu amore a prima vista: gran chitarra. Più tardi negli anni ho avuto per pochi mesi una APX 1200, ma non era la stessa cosa. Ora che torna sul mercato con quei tocchi di modernità che immagino servano ad esaltarla ulteriormente, chissà che non possa entrare a far parte della famiglia.
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