era uscito nel 2017 e vedeva la partecipazione di un cast di ospiti stellare: Vinnie Colaiuta, Michael Landau, Simon Phillips, Richard Bona, Mike Stern, nomi di punta della scena fusion e pop internazionale, generi in cui il lavoro e mondo musicale di Guarini affonda solide radici. L’album brillava per un’ottima produzione e valide composizioni, perfettamente incastonate nella migliore iconografia della fusion d’annata ma soprattutto per gli exploit tecnici di Guarini. Ai tempi della pubblicazione dell’album, infatti, il bassista spiegava:
“In questo disco ho davvero spinto al massimo il mio linguaggio slap, soprattutto con la tecnica dello strumming e del double thumb dove ho cercato di esplorare nuove soluzioni. Non mi sono limitato ad un utilizzo e un approccio esclusivamente ritmico di queste tecniche: ho cercato di servirmene anche per fare delle armonie con il basso. Questo disco mi ha, finalmente, permesso di valorizzare e dare uno spazio importante al mio linguaggio slap: è una parte importante del mio modo di suonare che ho curato, studiato ed esplorato per molto tempo ma non avevo mai avuto modo di utilizzarle in ambito professionale. Questo perché nel pop, che è il mio ambito lavorativo più’ importante, non è richiesto lo slap.”
Proprio l’elevato tasso tecnico del bassismo di Guarini e la complessità degli arrangiamenti del disco ha portato l’autore in questi anni a confrontarsi con domande e curiosità di tanti allievi e bassisti appassionati, curiosi di capire e studiare determinati passaggi del disco. Da qui, la scintilla di realizzare .
“Questo secondo me è un meccanismo fondamentale dell’apprendimento musicale: cercare di interpretare e capire delle cellule musicali che ci colpiscono, copiarle all’inizio, “masticarle” e analizzarle, per poi cominciare a modificarle ed integrarle nel nostro modo di suonare. Per me è stato sempre così, mille volte mi sono trovato a carpire ed analizzare uno specifico passaggio di Marcus Miller, Victor Wooten, Larry Graham, Louis Johnson; a ripeterlo per assimilarlo tecnicamente e infine riuscire a trovarne una mia sintesi."
è stato scritto a quattro mani da Guarini con il supporto di . Il testo è ricco, ben 240 pagine di trascrizioni meticolose di tutti i pezzi del disco: ogni canzone è proposta nota per nota e con il supporto della tablatura.
Ma il testo non si limita a questo perché, come appena spiegato, Guarini ha voluto che lo studio del suo materiale fosse la scintilla per spronare gli studenti alla costruzione di un loro linguaggio. Per questo, a ogni pezzo trascritto, sono affiancati quattro approfondimenti didattici legati ad aspetti tecnici, armonici e ritmici.
Un estratto di trascrizioni del libro con la linea di basso di "Sepulveda Blvd", bravo che vede la partecipazione alla batteria di Vinnie Colaiuta. |