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Vintera II: frassino e palissandro tornano in Fender
Vintera II: frassino e palissandro tornano in Fender
di [user #116] - pubblicato il

Pickup rinnovati, attenzione al basso e alle offset, il grande ritorno del palissandro su uno strumento Made in Mexico segnano la svolta della serie Vintera ispirata ai classici anni ’50, ’60 e ’70.
Le reissue messicane di casa Fender si rinnovano: la Vintera giunge alla seconda edizione con pickup e manici storicamente corretti, finiture d’epoca e legni che si ritenevano scomparsi per la fascia di prezzo.

La stretta al palissandro nel 2017 e la conseguente ricerca di alternative più sostenibili come il pau ferro e il noce sui modelli più accessibili hanno cambiato nel profondo il mercato degli strumenti di fascia media e bassa. Poi nel 2020 l’annuncio: le riserve di frassino scarseggiano, così l’impiego del legno sarà riservato solo a edizioni speciali di livello più alto. Ora sembra che le cose stiano finalmente cambiando e, con una produzione messicana che pare volersi uniformare sempre più alla cura propria della costruzione statunitense, anche i legni un tempo scomparsi tornano in laboratorio.
Per il catalogo Fender, il merito è della serie Vintera II, chitarre e bassi ispirati agli anni ’50, ’60 e ’70 con accorgimenti storicamente corretti per ciò che riguarda misure, materiali e finiture.

Vintera II: frassino e palissandro tornano in Fender

Vintage White, Surf Green, Sonic Blue, Fiesta Red, gli immancabili Sunburst a due e tre toni fino alle offset con racing stripe, tutti i toni classici sono tornati in catalogo e si abbinano a pickup Vintera II pensati per catturare le sfumature delle rispettive epoche di riferimento, muovendosi dai puliti cristallini degli anni ’50 a quelli profondi dei ’60 fino al ringhio dei ’70.
Anche la suonabilità segue il trend con profili storicamente corretti per i manici, tutti provvisti di tastiere dal raggio di 7,25 pollici e tasti alti e sottili in stile vintage.

Ciò che più sorprende, però, è il grande ritorno del palissandro e del frassino anche su modelli dal prezzo più accessibile rispetto al catalogo USA.



L’ammiraglia Stratocaster arriva in tre versioni.
Quella ispirata agli anni ’50 sfoggia un body in ontano, manico interamente in acero con profilo soft V e battipenna a strato singolo.
La Stratocaster 60s ha un manico con profilo C storicamente corretto, tastiera in palissandro tipo slab e battipenna a tre strati.
Il manico si fa a U per il modello in stile anni ’70, con tastiera in acero o palissandro a seconda della finitura abbinata e il tipico palettone con truss rod bullet.



La Telecaster parte dalle origini, fin dalla Nocaster 50s, con il solo decal Fender sulla paletta, body in ontano e manico interamente in acero con uno spesso profilo a U.
Il manico si assottiglia fino a un C per la Telecaster 60s, pur restando abbondante sullo stile dell’alba del decennio, e la tastiera si fa in palissandro slab.
Unico modello a sfruttare il frassino per il body, la semihollow Telecaster 60s Thinline abbina un manico interamente in acero con profilo a C ispirato al finire degli anni ’60.
Conclude la Telecaster Deluxe 70, con due Wide-Range, ponte Tremolo, palettone e con truss rod bullet in cima a un manico tutto di acero.



Le Offset non restano a guardare e conquistano con le finiture pastello e le elettroniche complesse.
La Jazzmaster 50s accoppia un body in ontano a un manico in acero su cui è applicata una tastiera in palissandro, profilo su stile della fine anni ’50.
Il manico della Jaguar 70s è tutto in acero, con profilo a C e adornato dai caratteristici segnatasti a blocco con binding neri.
La Mustang Competition 70s torna a usare una tastiera in palissandro su un manico dal profilo a C, e tutte le offset della lista provviste dei tipici sistemi di switching elaborati.



Fa storia a sé il Bass VI, ibrido tra chitarra e basso con le velleità e la suonabilità di una baritona che ha scritto pagine importanti a partire dagli anni ’60.
Il Bass VI è una vera rarità, qui con body in ontano, manico a C con profilo metà anni ’60 e tastiera in palissandro con tecnica slab. Il ponte mobile sfrutta una leva a innesto imprestata dalle offset, come si nota un accenno al mondo delle asimmetriche anche negli switch elaborati per uno strumento unico nel look quanto nel sound, grazie anche ai pickup Vintera II appositamente progettati per ogni modello della serie.



Le basse frequenze ricevono particolare attenzione nella gamma Vintera II, con tutti i modelli più celebri catturati nei periodi di riferimento più luminosi.
Il Precision Bass 50s ha un manico tutto in acero e un pickup split coil stle anni ’50.
Il Precision Bass 60s aggiunge una tastiera in palissandro e rimodella la voce dello split coil con un’ispirazione riferita ai primi anni ’60.
Palissandro anche per il Jazz Bass 60s, che monta invece due single coil in stile metà anni ’60.
Il Telecaster Bass 70s torna all’acero e punta sulla potenza di un humbucker Wide-Range, pickup di recente reintrodotti e reinterpretati da Fender con materiali rinnovati.
Conclude il Mustang Competition Bass 70s, per il quale Fender ha selezionato una tastiera in palissandro e un pickup split coil storicamente corretto.



Sul sito Fender, tutti i modelli della serie Vintera II possono essere visti nel dettaglio a questo link, con foto, schede tecniche e prezzi al pubblico.
bassi elettrici chitarre elettriche fender jazz bass jazzmaster precision bass stratocaster telecaster ultime dal mercato vintera ii
Link utili
Niente più palissandro per Fender
Fender rinuncia al frassino
La serie Vintera II sul sito Fender
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di garp57 [user #997]
commento del 21/09/2023 ore 13:15:22
E' sempre tutto molto bello, ma i prezzi oramai sono semplicemente assurdi anche quando vengono definiti abbordabili. Personalmente potrei anche permettermi di cambiare o comprare chitarre costose, e l'ho anche fatto in passato ma adesso mi sembra veramente una presa per i fondelli, e penso soprattutto ai giovani che con gli stipendi di oggi faticano a campare
Rispondi
di giambibolla [user #5757]
commento del 21/09/2023 ore 15:10:
I prezzi purtroppo sono in linea con tutto il resto che è aumentato in modo significativo.
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di zabu [user #2321]
commento del 21/09/2023 ore 13:48:22
Il ritorno del frassino sulla Tele thinline fa senso: possono utilizzare il frassino più pesante, visto che comunque il body è scavato. Infatti il problema dell'approvvigionamento del frassino è legato solo a quello leggero, che cresce nelle zone acquitrinose.
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di TumblinDice [user #38343]
commento del 21/09/2023 ore 14:17:29
Carine ma a parte il Bass VI il resto è noia.
Ci sarebbe tanto da fare, ad esempio, sulla Jaguar per renderla una chitarra migliore, vedi la Johnny Marr signature.

Non capisco nemmeno la politica dei prezzi e un catalogo ridondante, il tutto a fronte di un 2022 complicato per Fender e un 2023 probabilmente in linea (quando usciranno i dati) :

vai al link

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di BizBaz [user #48536]
commento del 21/09/2023 ore 19:05:04
Interessante il link, passata la moda della chitarra sotto COVID gli è rimasta sul groppone una montagna di strumenti e ampli con conseguente licenziamento di massa dei dipendenti.
Forse è il momento di rivedere certe politiche di prezzo
Rispondi
di Ros_Cjarnia utente non più registrato
commento del 21/09/2023 ore 15:33:32
Una cosa che non capisco e non condivido è la scelta di offrire solamente tre colori per ogni modello, stessa cosa sulle American Vintage II : vuoi una '57? Beh,sono duemilaquattrocento euro,ma l'abbiamo solo sunburst,blonde o...seafoam green! La vuoi Fiesta Red? Candy Apple?Lake Placid Blue?la vuoi semplicemente Nera? Niente da fare, devi rivolgerti al custom shop. Questa in sintesi la risposta che mi ha dato la Fender dopo essermi rivolto a loro chiedendo se ci fosse la possibilità di ordinare una AVRI II '57 in custom colour black. Visto anche il costo dello strumento,anche di queste (comunque valide) messicane,mi sembra un po' assurdo che la Fender non dia la possibilità di scegliere fra i colori classici come nelle serie precedenti.. ovviamente ci sarà qualche precisa scelta di marketing dietro a tutto questo..
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 21/09/2023 ore 19:08:46
Vero, ti fanno sempre sentire come se ti mancasse una lira per fare un milione.
Ma non sono gli unici, le specifiche delle Gibson USA sono simili ma sono ben distanti da quelle del Custom Shop
Rispondi
di AmF [user #59582]
commento del 21/09/2023 ore 22:40:25
Sono in linea col tuo commento e da lustri che mi lamento delle scelte cromatiche della fender. Se vuoi il fiesta red almeno adesso con solo 2.000 euro riesci ad averlo, fino a poco fa e per tanti anni o prendevi una squier o una custom shop. Perché? Perché sono furbi, sanno benissimo come forzarci in alto. Mi ricordo quando volevo comprare una tele americana colore vintage white e tastiera palissandro tipo quella di Robben Ford…c’era la performer ma in acero…palissandro era surf green … e mi dicevo perché?
Per colpa di Robben Ford. Il grosso dei ragazzi che compra brama una cosa che otticamente assomigli alla chitarra del loro chitarrista preferito. Proviamo a fare un esercizio: mark Knopfler, David Gilmour, the edge, Robben Ford, malmsteen, Marvin, beck, Blackmore o malmsteen, quante chitarre Fender di fascia media assomigliano a quelle dei nostri guitar hero? Teoricamente dove si fanno i volumi dovrebbero offrire queste, invece stanno attenti a non farle sembrare uguali perché devono vendere signature e costum shop…sbaglio il concetto al di là dei dettagli?
Rispondi
di pavolazzo [user #7413]
commento del 01/01/2024 ore 00:40:57
Si chiamano Custom colors mica per niente.
Rispondi
di dariorepen [user #15510]
commento del 21/09/2023 ore 20:38:38
Fender con le restrizioni sui legni e' andata in difficolta', ma pure a livello di componentistica e precisione nel montaggio le cose non vanno bene come ai bei tempi; oggi si paga piu' il blasone inciso sulla paletta, poiuttosto che la reale qualita' di uno strumento da 2000 e passa Euro.
Ci sono delle made in Mexico costruite meglio delle Usa e specie suonano meglio a meta' del prezzo. Delle Usa di ultima generazione mi e' piaciuta la Eric Johnson e alcune Fender Japan; alteimenti solamente Custom Shop, costano moltissimo, ma sono le uniche vere garanti del nome Fender.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 22/09/2023 ore 09:32:49
"Ci sono delle made in Mexico costruite meglio delle Usa e specie suonano meglio a meta' del prezzo"
Queste sono affermazioni che eviterei di fare, perché non vere.
Rispondi
di tau [user #971]
commento del 23/09/2023 ore 19:34:58
Concordo altrimenti si torna sempre alla conclusione che Harley Benton (che per l'amor di Dio, hanno una loro comprovata dignità) è costruita o peggio ancora suona come le custom shop più blasonate.
Rispondi
di AmF [user #59582]
commento del 21/09/2023 ore 23:01:22
E quindi il colore bello / trendy / ricercato te lo do solo ma non su quelle serie, se vuoi te la prendi su una messicana
(Se va bene) mentre su American ti do o il colore figo con la tastiera sulla quale stia male oppure sulle vintage giusto 3 colori sperando non siano quelli che vuoi
Vuoi i mitici colori Sherwood green, lake placid blue, daphne blue o sea foam green: allora c’è la versione scrausa con i due humbucker o quella solo col Floyd rose. E giusto per non sbagliare con tastiera di legno imposta e non selezionabili
In compenso sulla versione American “standard” c’è MIAMI-BLUE CHE FA CAGARE PURE A JAMES SONNY CROCKETT
Ma noi siccome siamo coglioni continuiamo a comprare Fender
Rispondi
di Ros_Cjarnia utente non più registrato
commento del 22/09/2023 ore 02:25:12
... infatti sembra un po' cosi il discorso : se voglio una Stratocaster anni 50 ('57),con il manico a V e che sia di colore nero,o mi prendo la Vintera II (ma sono allergico alle messicane) o mi prendo la Clapton signature (che non è "corretta" perché ha ventidue tasti,il mid boost,la vernice poliuretanica e la firma sulla paletta che a me proprio-non-va) oppure devo fare un ordine al Custom Shop. Fare la American Vintage II Nera non si può vero? Perché siete str*nzi,cari amici giù a Corona. Che tra l'altro le American Vintage II sono chitarre fatte proprio bene,un mio amico ha comprato una '57 alcuni mesi fa ed è fantastica,ben fatta e piacevolissima da suonare, però l'ha dovuta prendere in colore Seafoam Green,che,per carità ad alcuni può piacere ma per me è sinonimo di "colore delle piastrelle di un bagno anni 70. E quindi se voglio quello che voglio, cioè una semplicissima Reissue 57 americana di colore nero,devo rivolgermi al mercato dell'usato,pagando chitarre di 10/20 anni fa quasi al prezzo del nuovo con tutti i rischi collegati al fatto di comprare un usato, oltretutto alimentando un mercato gia di per sè malato. Cara Fender io proprio non ti capisco....
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 22/09/2023 ore 09:21:02
Per certi versi hai ragione, ti capisco.
Però ti dà la possibilità di prenderla sunburst 2 toni, o un bellissimo vintage blonde, che sono due figate di finiture.
Però ti capisco, potrebbero farla anche nera, e anche rossa, offri un po' più di scelta, che ti costa...
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 22/09/2023 ore 10:00:33
Comunque con un paio di centinaia di euro un liutaio te la rivernicia alla nitro come vuoi tu o addirittura se sei capace con una cinquantina fai tu il lavoro con la nitorlack.
Oppure fai come me: vendi il body sunburst e ne prendi uno fiesta red (pure più leggero dell'originale) e vivi felice
Rispondi
di Ros_Cjarnia utente non più registrato
commento del 22/09/2023 ore 10:29:36
No,non è proprio cosi come dici tu. Un refin nitro fatto seriamente da un liutaio costa dai trecento in su, considerando inoltre -cosa non da poco- che così lo strumento non è più originale quindi vai ad intaccare il suo valore,se permetti la cosa non mi sta bene per niente,sul fatto del "se sei capace con una cinquantina fai tu il lavoro con la nitorlack" direi che mettermi a verniciare in casa con delle bombolette spray una chitarra da 2.200 euro appena comprata...beh,non mi sembra il massimo,non mi sembra una cosa da sani di mente,ma forse perché spendendo tanti soldi per una chitarra pretendo una certa qualità,e di sicuro non mi metto a rovinarla facendo esperimenti sul terrazzo o in garage,sarà per quello!! Vendere il body? Ok,e se quello originale suona dieci volte meglio di quello di rimpiazzo? E ancora una volta, perché dovrei prendere una chitarra da duemila euro per mettermi lì a modificarla il giorno dopo con pezzi non originali solo perché la Fender non si disturba a mettere a disposizione dei clienti una color chart degna di una chitarra costosa?
Fatto sta che (dati da fuzzfaced) :
American Vintage prima serie (1982-1998): 10 colori disponibili (tra cui CAR,shoreline gold,fiesta red,LPD,surf green...)
American Vintage seconda serie : (1998-2012) : 11 colori (tra cui Dakota Red,ocean turquoise,inca silver,ice blue metallic,aztec gold)
American Vintage 56/59 (2012/2017) : 7 colori (tra cui black,shell pink,sonic blue,sherwood green)
American originals (2018/2022-serie che fu un flop) : 4 colori
American Vintage ii : 3 colori
Magari hanno litigato con il colorificio che abitualmente li riforniva 🙈
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 22/09/2023 ore 10:51:2
Hai ragione, concordo.
Hai delle colorazioni stupende, è un po' il tuo vanto e marchio di fabbrica, dai un po' più di scelta... eccheccaz....
Rispondi
di Ros_Cjarnia utente non più registrato
commento del 22/09/2023 ore 11:26:58
Alla Fender,parlando solo di Stratocaster,siamo passati dagli anni '80 quando avevano 7 modelli a catalogo(am.std,plus,plus de luxe,avri 57,avri 62, Clapton,Malmsteen) disponibili in una moltitudine di colori (escluse le due signature che avevano 3/4 colori ognuna) siamo arrivati al 2023 e ci sono a disposizione 98 (NOVANTOTTO, vedere per credere vai al link ) modelli di Stratocaster..e da un certo punto di vista,allora capisco che se hai 98 modelli di Stratocaster differenti e cominci a offrire tutta una gamma di colori per ogni modello in pratica non ne esci vivo. Ma più che altro mi chiedo...ma perché devi avere a catalogo novantotto Stratocaster differenti se il 90% di queste chitarre non sono interessanti? È un po' come nei ristoranti: piuttosto che avere trenta piatti mediocri nel menù,fanne sei o sette ma fatti bene! O come dicevano in una puntata dei Simpson,parlando di gelato "perché fare trentuno gusti quando non si riesce a far bene neanche la vaniglia?"... opinione mia, ovviamente.
Però....però dico che la disponibilità della famosa Custom Colour Chart del 1963 (vai al link) dovrebbe essere sacrosanta per le serie vintage.
Ora chiudiamo gli occhi e immaginiamo alcune delle combinazioni più "guitar-porn" che dovrebbero essere disponibili ma attualmente non ci sono:
•Strato '57 e Strato '61,Candy Apple Red.
•Strato '57 e Strato '61,Lake Placid Blue.
•Strato '57 ,Olympic White.
•Strato '61, Sherwood Green Metallic.
•Strato '57 e Strato '61,Shoreline Gold.
•Strato '57 e Strato '61,Inca Silver.
•Strato '57, Fiesta Red.
•Strato '57 e Strato '61,Daphne Blue.
•Strato '57,Black. (Sia lodato Eric Clapton)
...mi fermo qui va!! 🤭😂
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 22/09/2023 ore 23:57:54
Il discorso e' complicato. Io negli anni 80 sedevo su di una batteria, percio' non ricordo effettivamente quanti modelli Fender faceva, pero' da all'ora di anni ne sono passati, e oggi sulla terra siamo un po' di piu', e tra 7 miliardi di cristiani, ( quasi 8 ) stai tranquillo che ci sono quelli che spenderanno a turno per quei 98 modelli. La regola di fare meno ma bene, sarebbe giusta, ma l'ingordigia sul profitto e' piu' forte, percio' piu' vermi metti all'amo, e piu' pesci prendi ;) Immagina; 7 modelli si puo' fare, io ne ho poche rispetto ad altri,, 6 chitarre e un basso, percio' in teoria la quota di 7 l'avrei quasi raggiunta , e se esistessero solo quelle,non manderei piu' soldi in casa Fender. Ok, non sono tutte della stessa marca, ma e' per ribadire il discorso di prima. Solo che ora credo abbiano un problema, il prezzo salito troppo, e li non ci sono numeri o modelli. La gente si lamenta e sta rinunciando agli acquisti; va bene che la mole di ingressi ( parlo di Dollari ) e' sempre alta, pero' quando le vendite oscillano, nessuno sta mai completamente tranquillo ;)
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di Ros_Cjarnia utente non più registrato
commento del 23/09/2023 ore 02:21:51
Non so se ti è capitato di leggere questo articolo vai al link ma in sostanza al momento in Fender si ritrovano con cento milioni di dollari di merce prodotta e invenduta (nell' articolo si parla di 600.000 chitarre e 200.000 amplificatori),hanno anche appena licenziato trecento dipendenti in California, quindi in realtà anche se siamo 7/8 miliardi non c'è molta gente interessata a comprare. Poi attenzione: i novantotto modelli cui mi riferivo sono solo le Stratocaster. Se aggiungiamo le telecaster,jaguar e tutta la combriccola arriviamo a 217 modelli diversi. E se avessi (come il signor Mooney della Fender) dei magazzini grandi come hangar con dentro seicentomila chitarre invendute,io comincerei a pensare di semplificare il mio catalogo...
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 23/09/2023 ore 03:03:02
Si comunque non ti do torto, anzi, sono dalla tua, ma a proposito di merce invenduta, cosa fanno, giocano al rialzo facendo lievitare man mano i listini per compensare cio' che non vendono? perche' altrimenti non capisco il senso di questo mercato attuale. Io produco per vendere, ma e' logico che se i prezzi sono alti, la gente non mi compera. cavolo, non mi ricordavo Made in Messico vendute a 1300 euro, pero', qui c'e' sotto qualcosa, e mi piacerebbe capire meglio. Altra cosa, nell'articolo parlano di eccesso di produzione e che fanno ? licenziano 300 poveri cristi ? ma di abbassare i listini ? col cacchio, e allora che se ne vadano a prenderlo ;) fino a ieri facevano passare le produzione MIM quasi come le sorelle povere della Fender USA, oggi ti ritrovi quelle sorelle povere a 1300 Euro di listino, quando una stampigliatura Made in Corona, fino a poco fa le portavi a casa a 900 Euro, ma poi sono arrivati i geni, mescolando 200 modelli e 600 colori e la magia e' fatta, Siorri e Siorre, i listini sono raddoppiati o quasi. E poi parlano di rispetto verso la clientela, io la chiamo presa in giro.. Ammetto che non e' semplice gestire un azienda come Fender, ma potrebbero farlo meglio se volessero, e con guadagni maggiori. La chitarra costa 10 poi arriva la pandemia, c'e' richiesta forte e loro che fanno iniziano con gli aumenti, e oggi che la pandemia e' passata? si ritrovano con invenduti dovuti si al fatto che la gente spende i soldi diversamente, ma anche perche' ora i listini sono alti, e anche quelli che volevano continuare a comperare Fender, si arrendono considerando i prezzi una rapina; e questa e' la vera ragione. ;)
Rispondi
di Ros_Cjarnia utente non più registrato
commento del 23/09/2023 ore 10:28:13
Alcune considerazioni :
•La Fender si ritrova con 600000 chitarre invendute e allo stesso tempo i modelli più interessanti non sono attualmente disponibili sul mercato. Ad esempio se vuoi comprare una AVRI '61 Olympic White...non puoi perché sarà "disponibile fra diversi mesi" vai al link (allora che cavolo di chitarre avete in magazzino?)
•chi me lo fa fare di comprare una made in Mexico nuova a 1200/1300 euro quando con gli stessi soldi mi posso portare a casa un'ottima American Standard usata?
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di Big Muffin [user #63938]
commento del 23/09/2023 ore 10:48:21
In effetti, ho dato un occhiata ai prezzi e ci sono tutti, le cifre ci sono, ovvio che ora dovranno vendere e smaltire il prodotto pronto, percio' devono rallentare la produzione, ma la domanda e': i prezzi che nel frattempo continuano a salire, verranno calmierati e rivisti in futuro oppure come si dice a Roma; la pijammo in saccoccia? ( anche se non sono di Roma ;)
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di Ros_Cjarnia utente non più registrato
commento del 23/09/2023 ore 11:06:49
Di economia non ne so molto.
Però,credo che se la Fender continuerà ad avere un sacco di chitarre invendute prima o poi sarà costretta ad abbassare i prezzi.
Perché o abbassi i prezzi o non vendi nulla.
Se non vendi nulla non puoi produrre altro perché altrimenti si crea una situazione di sovrapproduzione.
Se non produci nulla devo cominciare a chiudere gli stabilimenti temporaneamente o definitivamente.
Se chiudi definitivamente o vendi a qualcun'altro oppure è la fine del marchio,con relative conseguenze sul mercato.
Se i prezzi del nuovo dovessero abbassarsi conseguentemente dovrebbero abbassarsi anche i prezzi dell'usato che in questo momento sono parecchio alti, altrimenti per assurdo mi ritroverei a pagare di più una chitarra usata rispetto ad una nuova,come già succede adesso in alcuni casi..
Non lo so,ma credo che in un anno o poco più avremo la risposta a tutti questi interrogativi..
(Comunque nel frattempo Fender continua a lanciare nuovi modelli)
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 24/09/2023 ore 01:21:04
Be' il discorso non fa una piega, non rimane che aspettare speranzosi, Sai cosa mi da fastidio ? non lo spendere i soldi, ma l'essere preso in giro. Gli aumenti ci stanno, per carita', ma se una chitarra costava poco fa 1000 e ora e' a 1600, ok l'aumento per motivi di mercato, ma e' la stessa chitarra di qualche mese fa, ne piu' ne meno, stesso legno, stessa vernice e meccanica; e quella e' la presa per il chiurlo che mi da noia. Tutto qui ;) va be, aspettiamo :)
Rispondi
di Ros_Cjarnia utente non più registrato
commento del 24/09/2023 ore 12:57:07
Una chitarra,a differenza di tante altre cose non è un "bene necessario",non è un oggetto deperibile o soggetto ad obsolescenza che va cambiato per forza ogni tot anni quindi,in sostanza,se ritengo che i prezzi del nuovo e dell'usato siano gonfiati oppure se ho l'impressione che i modelli nuovi non soddisfino le mie necessità (vedi il discorso dei colori della serie AVRI II) il mio ragionamento semplicemente sarà "allora mi tengo quello che ho e sicuramente non sono obbligato a comprarne altre.."
Poi se la Fender vuole continuare a mettere sul mercato 30 modelli nuovi di Stratocaster (in due colori per modello) ogni sei mesi,o se i privati vogliono continuare a vendere chitarre usate ad un prezzo di poco inferiore a quello dello stesso modello nuovo in nome del "suono da paura/leggera&risonante/meglio una custom shop odierna ecc." a me va benissimo....e mi va benissimo che ci sia gente così gentile ed altruista da decidere di separarsi da chitarre cosi magnifiche, incredibili e superiori alla media per venderle a noi comuni mortali. Ma sicuramente,per quello che mi riguarda, rimarranno li dove sono!!! 😂
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 25/09/2023 ore 05:25:38
Anche io ho rinunciato ad acquisti, mi tengo stretto quello che ho anche se pero' contavo su un paio di chitarre, tra cui una Les Paul. Compero solo quello che mi piace, e non per vendere, percio' impiego molto tempo per le mie ricerche, non ho fretta anche se in verita' le chitarre sarebbero tre, e poi sarei a posto; il resto che verrebbe sarebbe solamente un di piu', diciamo uno sfizio nel tempo, ma come dicevo, nella scuderia mi manca una terzina che pero' visto i listini, le lascio dove sono nella speranza che con il tempo qualcosa cambi, anche se sinceramente, a pensarci bene, sono sempre meno convinto che i prezzi scendano. Va be', rimaniamo in Stand By. ;)
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 23/09/2023 ore 14:07:05
I numeri citati nell'articolo si riferiscono a ordini cancellati, non a strumenti prodotti però. Se avessero in magazzino 600.000 chitarre e 200.000 amplificatori sarebbero già falliti: sono cifre ingestibili, anche semplicemente da tenere in magazzino. Più semplicemente gli ordini sono stati cancellati e la Fender ha già preso le contromisure licenziando, purtroppo, 300 dipendenti solo a Corona già da un po' di tempo. Se avessero avuto un forte inventario di pezzi invenduti non si metterebbero certamente a far uscire nuove serie. I prezzi rimangono alti proprio perché hanno diminuito la produzione a fronte di una diminuzione della richiesta. Il punto secondo me è più che alto che, con la pandemia, hanno avuto gioco facile a riposizionare tutte le serie su una fascia di prezzo più alta. Secondo me realizzando profitti maggiori anche tenendo in conto l'inflazione e aumento dei costi dei materiali. Purtroppo non credo che i prezzi scenderanno, come d'sltro canto è vero per molti altri prodotti.
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 25/09/2023 ore 14:07:26
Esatto, sono ordini che i dealer hanno cancellato, alcuni magari già pronti ed altri che lo sarebbero stati nell’anno successivo. Mi pare di capire che siano colpite maggiormente le chitarre di fascia medio-bassa; per intenderci, quelle che venivano comprate durante la pandemia da chi voleva imparare a suonare e nel frattempo ha rinunciato ed è tornato a farsi le ferie sospese/ridotte negli ultimi anni. Ci perdono i lavoratori licenziati, difficilmente l’azienda che non vende una miriade di chitarre su cui fa pochi dollari di margine va in crisi. Anche perché le aziende americane su questo sono glaciali: se prevedono di avere margini ridotti (margini di profitto ridotti, non perdite) nel prossimo trimestre per non sbagliarsi cominciano col licenziare “preventivamente”, e poi si vedrà…l’opposto di quelle italiane che prima falliscono e poi si domandano se ridurre la forza lavoro. Le linee come quella del CS e quella americana sembrano meno impattate. Ma non è mica un problema di Fender…Moog ha appena licenziato tutta la forza lavoro negli Stati Uniti per produrre in Asia.
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 25/09/2023 ore 14:15:17
Ah, e per tornare ai dealer: da quello che ho letto, Fender non ha “cancellato” quegli ordini, anche perché avranno i loro bei contratti che prevedono fior di penali per chi volesse cancellare un ordine…stanno ragionando coi dealer per venirsi incontro, cosa che probabilmente significa che spalmeranno gli ordini su più tempo. E questo sarebbe in linea con la riduzione della forza lavoro.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 25/09/2023 ore 14:45:59
Si infatti, non è che alla Fender sono sprovveduti, si sono fatti bene i conti: era abbastanza logico che da un periodo in cui hanno venduto tantissimo e il mercato era abbastanza drogato si sarebbe passati, prima o poi, ad un momento di contrazione. Per me il punto fondamentale è che come conseguenza degli sconvolgimenti avvenuti con la pandemia i produttori (non solo Fender) hanno riorganizzato le fasce di prezzo dei prodotti. E per noi consumatori non sono buone notizie, anche in lungo termine i prezzi non scenderanno.
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 25/09/2023 ore 14:56:02
Beh, si, tendenzialmente i prezzi non calano. Ci sono due fenomeni che sono ampiamente utilizzati per assicurare alle aziende un flusso regolare di entrate che ancora non vedo nel mercato degli strumenti musicali e prima o poi mi attendo di vedere: da un lato, strumenti che magari costino meno ma durino poco, in modo da costringere le persone a comprare ogni tot anni - pensa solo agli elettrodomestici: quelli di una volta duravano generazioni, la lavastoviglie che compri oggi entro 4-5 anni la devi sostituire, nemmeno riparare; dall’altro, che una volta che abbastanza persone saranno passate al digitale si passi ad un modello di sottoscrizione…vuoi questo suono? Ti costa X al mese. Tutto questo renderebbe più stabile la performance nel tempo, senza picchi e contrazioni.
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di zabu [user #2321]
commento del 25/09/2023 ore 19:08:49
Sull'amplificazione è ben possibile che si arrivi al modello di sottoscrizione da te prospettato. Penso che il concetto per alcuni plugins da utilizzare con le DAW già esista, ma effettivamente potrebbe essere esteso anche a sistemi digitali che vengono con un hardware fisico. Riguardo strumenti progettati con quella che in inglese si chiama planned obsolescence, la vedo una cosa difficile (per fortuna) da applicare alle chitarre. Diverso è il discorso per amplificazione e effetti: i sistemi digitali già ora non è che siano progettati per durare per decenni.
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di MTB70 [user #26791]
commento del 25/09/2023 ore 13:53:36
Tu chiedi perché…io ti rispondo con le parole, leggermente parafrasate, del CEO: “se ho imparato una cosa dove ero prima di arrivare a Fender è che le persone vogliono essere tutte uguali, e al tempo stesso tutte uniche”. Tutte uguali con una Fender, ma ad ognuno un modello diverso per sentirsi unico.
Oh, bada bene: non è Fender cattiva, sono così i mercati di massa in generale e se con altre marche lo noti meno, è solo perché non hanno la massa critica per offrire tutta questa segmentazione.
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di Ros_Cjarnia utente non più registrato
commento del 25/09/2023 ore 15:12:12
Boh, sarà che sono all'antica e ragiono come ragionavano in precedenza i possessori di Stratocaster...come ci ha insegnato una generazione intera di Fenderisti (e qui solita lista di chitarristi famosi: Gilmour,Clapton,SRV e tutti i nostri idoli) : prendo una Fender di qualitá ma "stock" e nel corso del tempo me la customizzo come voglio io a seconda delle mie necessità con tutto quello che mi può offrire il mercato. E se la uso abbastanza ottengo anche il relic GRATIS. 😅 Et voilà il tuo strumento unico che ti rappresenta in pieno....
Il 90% di queste Fender nuove,queste figlie delle ricerche di marketing,sono più roba da TikToker che da musicisti,fatte (quasi) per essere acquistate e poi dimenticate in un angolo. Ma d'altronde se il mondo va così cosa ci possiamo fare? Problemi loro mica miei ovviamente!
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di MTB70 [user #26791]
commento del 25/09/2023 ore 16:06:58
Ti capisco, ma il mondo gira come gira e loro devono cercare di stare al passo coi tempi. Le generazioni precedenti già lì conoscono, il punto è di parlare anche ai ventenni di oggi, ed in un mondo musicale nel quale il ruolo della chitarra è molto diverso da prima. Anche se guardi ai loro endorser trovi che sono molto diversi da quelli anche solo di vent’anni fa.
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di BizBaz [user #48536]
commento del 22/09/2023 ore 11:26:57
Io non avrei problemi a far ridipingere una chitarra da 2.200 euro, non me ne importa niente del valore venale se devo tenermi uno strumento che non mi piace.
E comunque la Nitorlack viene venduta anche in barattoli non solo in bombolette e dare un colore compatto come il nero non è un lavoro difficile, è sufficiente avere manualità, un po' di attrezzatura e spazio adeguato
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di Ros_Cjarnia utente non più registrato
commento del 22/09/2023 ore 11:31:58
Buon per te che la pensi così,io invece la penso diversamente e se uno strumento non mi piace,non lo compro per poi doverlo rattoppare in malo modo per far si che soddisfi i miei gusti. Se devo spendere 2200 euro sicuramente comprerò qualcosa che mi soddisfi al 100% e che successivamente curerò con amore rispetto ed orgoglio. Ma sono fatto cosi, purtroppo sono uno di quei tipi smidollati che finito di suonare, puliscono la chitarra con un panno morbido. Che ci vuoi fare 🤷
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di BizBaz [user #48536]
commento del 22/09/2023 ore 12:11:13
Ma perché parli di rattoppi in malo modo? Se non ho l'attrezzatura e la capacità di farlo da solo porto il body da un liutaio che me lo dipinge a mano e fa un lavoro coi fiocchi.
Stiamo parlando di semplici chitarre, prodotto industriali, non di capolavori del rinascimento italiano da preservare per i posteri
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di Ros_Cjarnia utente non più registrato
commento del 22/09/2023 ore 12:54:25
Ribadisco,se tu la pensi così continua a pensarla cosi, è un paese libero. Per te saranno "semplici chitarre, prodotti industriali",per me no,sono proprio dei capolavori,anche se sono delle semplici American Standard o Made in Japan o Reissue. E ti confesso senza vergogna alcuna che le mie cinque Stratocaster,oltre a suonarle ogni giorno..delle volte mi siedo davanti a loro e sto li a guardarle, perché dopo anni (alcune le possiedo da più di venti) rimango ancora affascinato da quelle forme,dai colori,dai segni di invecchiamento,dalla loro bellezza. Le mie Stratocaster sono tutte diverse tra loro e quindi con caratteri diversi,e storie diverse,ognuna si porta dietro ricordi diversi,due sono completamente originali,una è nata da pezzi Fender recuperati qua e là,una è stata completamente stravolta dalle necessità nel corso degli anni..ma sto divagando. Io comunque si,le considero molto,per me non sono solo semplici chitarre,sono un fantastico mezzo di espressione,sono altro. Ma siamo tutti diversi a questo mondo quindi va bene che ci siano altre persone che le considerino al pari di un trapano Makita o un aspirapolvere Folletto.
Per me,oggi come oggi,gia mettere da parte 2200 euro significa fare molti sacrifici,non sono esattamente briciole,quindi nel mio piccolo mi piacerebbe dare un senso a questi sacrifici. Un senso in questo caso è poter comprare il modello di Stratocaster che voglio io,nuova di pacca,nel colore che voglio io,tenerla completamente originale e consumarla suonandola nei prossimi venti/trent'anni..senza doverla modificare in nessun modo,non perché poi devo rivenderla,ma proprio perché voglio che sia così. E per fare questo basterebbe solamente che la Fender mettesse a disposizione il "minimo sindacale" di colori a per i modelli vintage reissue. In fondo mica chiedo.... l'America.. 😂
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di MM [user #34535]
commento del 22/09/2023 ore 15:28:52
Ognuno coi suoi soldi e con le sue chitarre fa quello che vuole, però non è una gran mossa comprare una Strato AVRI e riverniciarla subito, dai, io concordo con Ros_Cjarnia.
Ha ragione, potrebbero fare qualche modello in meno, e dare più scelta di finiture.
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di BizBaz [user #48536]
commento del 22/09/2023 ore 15:55:59
non sono affatto d'accordo con te (con voi) ma l'unica cosa con cui concordo (e ci mancherebbe) è che ognuno con le sue chitarre e con i suoi soldi fa quel che più gli garba.
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di redcapacci [user #33920]
commento del 22/09/2023 ore 21:10:36
Giustamente nulla per mancini, bene così
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di Big Muffin [user #63938]
commento del 23/09/2023 ore 00:33:44
In effetti, spezzo una lancia in favore dei mancini, io non sono mancino, ma se lo fossi, mi girerebbero le balle a centrifuga, perche' o passo dal Custom e accendo un mutuo per farmela fare, o l'alternativa sarebbe usare uno specchio, l'unico modo per vedermi imbracciare un nuovo modello da mancino. Ma il mondo oramai va cosi', percorre strade a senso unico anche per tante altre cose. ;)
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 25/09/2023 ore 13:56:36
Si, noi ci cibiamo di aria mentre gli altri si abbuffano.
Rispondi
di AmF [user #59582]
commento del 08/10/2023 ore 18:49:31
Ragazzi vi preso farci una domanderrima

Ho passato un pomeriggio a confrontare telecaster. Magicamente ho apprezzato una messicana ma non so cosa fosse e non mi ricordo molto bene. Lo metto come disclaimer perché in generale le messicane mi piacciono meno.

Diciamolo chiaro: i pickup delle vintera (primo modello) non sono a livello delle americane. Sui puliti non sono in gran che .
Con un suono più fat e un po’ crunch si salvano, tornano a peggiorare sui suoni overdriven, le medioalte si impastano e non ne esce un suono ne chiaro ne caldo. Ne so zero di elettrico a e grafici, non posso dire nulla a parte ciò che sentono le mie orecchie.

Ora con il palissandro in più e se ho capito bene con altri pickup, vorrei provare queste Tele Vintera II. E ho una domanda: quanto pesano?

La cosa che mi ricordo delle Tele messicane è che pesavano un botto.
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