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Acero, palissandro e versatilità a tutto tondo: Yamaha Pacifica Standard Plus in video
Acero, palissandro e versatilità a tutto tondo: Yamaha Pacifica Standard Plus in video
di [user #116] - pubblicato il

La ricerca tecnologica in casa Yamaha guarda all’audio boutique con la collaborazione di Rupert Neve Design, ammicca agli stili californiani degli anni d’oro e punta sull’affidabilità di hardware Gotoh per traghettare la Pacifica verso il 2024.
Raggiunto e superato il traguardo dei trent’anni, la Yamaha Pacifica è a pieno titolo un classico della chitarra elettrica. Il progetto giapponese però non si adagia sui propri canoni stilistici e li reinventa anno dopo anno, approdando al 2024 con un’estetica inedita, finiture esclusive e per la prima volta un set di pickup disegnati a quattro mani con Rupert Neve Design.

Le gamme Professional e Standard Plus interpretano la ricetta con due varianti per le fasce più alte del catalogo, distinguendosi l’una dall’altra per dettagli come il trattamento IRA e il raggio compound per la Professional contro un raggio fisso da 13,75 pollici per la Standard Plus.
Abbiamo avuto sotto mano quest’ultima, nella versione con tastiera in palissandro o con manico interamente in acero, e non ci siamo fatti sfuggire l’occasione per un confronto diretto tra le due con la sfida di saggiare la proverbiale flessibilità della Pacifica.
Negli studi dell’accademia NAM di Milano col supporto del fonico Giuseppe Balsamo, ci siamo affidati alle mani di Alessandro Tonti per documentare il tutto.



Per il 2024, Pacifica ha ridisegna il body in ontano e lo avvolge in finiture pastello con un tocco metallizzato capace di incarnare versioni aggiornate dei classici americani più amati. Di pari passo, rimodella il battipenna con un taglio netto alla base, lasciando a vivo sul top il selettore a cinque posizioni e i due potenziometri di volume e tono. Quest’ultimo cela anche un meccanismo push-pull per lo split dell’humbucker nelle posizioni 1 e 2.
Tutta l’elettronica ruota intorno a un set di trasduttori Reflectone realizzati in collaborazione con Rupert Neve Design, riferimento assoluto nel campo dell’audio professionale e dei prodotti da studio. La joint venture dà vita a dei pickup eccezionalmente dinamici e definiti, capaci di trasmettere calore ed espressività mentre si preserva l’intelligibilità delle note anche nei voicing più complessi, tutto con un output equilibrato e bilanciato, che sembra facilitare le regolazioni sull’amplificatore senza impazzire anche quando ci si muove tra stili molto diversi. Lo abbiamo saggiato utilizzando un solo amplificatore Mesa Boogie per passare con disinvoltura da puliti cristallini del pop e del funk, passando a quelli leggermente più caldi del blues fino alle saturazioni organiche del rock o quelle spinte del metal. In tutti i contesti, i pickup sfoggiano una buona resistenza alle interferenze e separazione delle note con una resa che si può definire “da studio”.

La Standard Plus monta due single coil al centro e al manico avvitati sul battipenna, mentre l’humbucker al ponte con cover in metallo si fissa un pelo sotto la superficie, con due viti a vista attraverso gli appositi scavi ai lati nel battipenna.

La sensazione complessiva è quella di una chitarra “contemporanea” e solida, con acuti rotondi e bassi pastosi sui puliti quanto rombanti in distorsione.

Acero, palissandro e versatilità a tutto tondo: Yamaha Pacifica Standard Plus in video

Sempre in equilibrio tra classico e moderno, la Pacifica conferma l’impressione anche quando si viene alla suonabilità. Il manico in acero è un classico, come lo è il suo profilo a C tondeggiante, facile da agguantare ma non esile nel pugno e con il comfort di un ottimo lavoro di smusso lungo i bordi per guidare la mano con agio lungo i 22 fret a disposizione.
Nei due modelli in test abbiamo avuto modo di esplorare le sfumature della tastiera in palissandro e dell’acero. Se all’orecchio bisogna fare attenzione per scovare lo “snap” dell’acero e, viceversa, notare la maggiore ampiezza del palissandro su tutta la gamma di frequenze, sotto le mani le differenze sono immediate, e il feeling di ognuna suggerisce precisi orizzonti stilistici a cui attingere per la propria espressività.

La finitura satinata del manico contribuisce a una scorrevolezza apprezzabile e, se è vero che l’occhio vuole la sua parte, la modernità del design si sottolinea coi segnatasti a contrasto, dalla forma sottile e allungata che accenna al “blocco” con un taglio assai stiloso.

L’affidabilità sul palco non è messa da parte, e Gotoh provvede a un set di meccaniche bloccanti che, in collaborazione col ponte a due viti con sellette chiuse di tipo moderno, permette escursioni ampie, anche selvagge, senza far faticare troppo l’accordatura.

Acero, palissandro e versatilità a tutto tondo: Yamaha Pacifica Standard Plus in video

Yamaha è una garanzia quando si viene agli strumenti di taglio professionale con prezzi concorrenziali e la Pacifica Standard Plus non tradisce le aspettative. L’edizione 2024 punta tutto sulla versatilità e sulla purezza sonora attraverso un’elettronica esclusiva, ma classica nell’approccio, come tipico è anche il feel di manico e body, per strumenti capaci di risultare sempre familiari eppure “nuovi” ogni volta.
chitarre elettriche pacifica standard plus yamaha
Link utili
La Pacifica del trentennale in prova
Le Yamaha Pacifica aggiornate al 2024
La Pacifica Standard Plus sul sito Yamaha
Sito NAM Milano
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di gerlop [user #44005]
commento del 10/05/2024 ore 06:28:37
Non capisco perché la Yamaha continua imperterrita a costruire chitarre elettriche a 22 frets. Da 24 pare che non ne faccia più...
Rispondi
di Luca.luca [user #64384]
commento del 10/05/2024 ore 10:16:4
Le chitarre più sottovalutate nella storie delle chitarre sottovalutate.
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di MM [user #34535]
commento del 10/05/2024 ore 11:20:09
Credo anch'io che siamo molto sottovalutate.
Pagano lo scotto di una paletta non troppo aggraziata e di una rivisitazione del battipenna che poteva essere migliore.
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di redfive [user #41826]
commento del 10/05/2024 ore 11:13:48
Sono veramente tentato dai suoni dei sue single coils.... peccato perché non credo siano disponibili nel mercato e avendo già due pacifica ( una 721 e una 904) prenderne una terza solo per i singoli mi sembra fuori luogo...
....a meno che non ne esca una a 24 tasti e paletta reverse🤣
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di theoneknownasdaniel [user #39186]
commento del 16/05/2024 ore 15:04:08
Sono andato vicino con l'ultima chitarra ad avere la paletta reverse, prima o poi ne comprerò una - e se fosse una Yamaha di fascia alta come queste non potrebbe che farmi piacere.
Ma solo io ricordo le vecchie Yamaha usate con soddisfazione dai metallari dei primi anni '90? Non se ne trovano tante in vendita, ero un ragazzino che voleva suonare la batteria all'epoca ma quelle chitarre mi piacevano un sacco!
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di Luca.luca [user #64384]
commento del 10/05/2024 ore 14:25:1
Vorrei apportare il mio contributo alla discussione sulla scelta della Yamaha dei 22 tasti.
Sono quasi convinto che sia dovuta alla disposizione della ghiera di regolazione del trussrod.
Avere 24 tasti + la ghiera di regolazione del trussrod in quella posizione avrebbe obbligato la Yamaha a disporre i pickup troppo ravvicinati tra di loro.
Su chitarre simil-strato, la posizione dei pickup rispetto alla lunghezza del diapason è fondamentale per ottenere il tono classico Stratocaster che tutti abbiamo in mente.
Allontanarsi troppo da quelle misure avrebbe portato ad un suono forse troppo distante da quello che il cliente ci si aspetta.
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di redfive [user #41826]
commento del 10/05/2024 ore 15:25:14
C'è un video di un famoso Youtuber italiano che prova apposta due Charvelle simili con appunto la sola differenza di numero dei tasti...
E la differenza è proprio quella, oltre al fatto che il manico esce leggermente di più dal corpo di qualche mm sulla 24...
I 24 tasti costringono a riposizionare i 2 single coils... Quindi le due chitarre suonano leggermente diverse, ( non come sulle strato dove invece la posizione è la medesima sia sulla 22 che sulla 21 tasti).
Non vince nessuna delle due... Dipende dai gusti personali...
Rispondi
di Luca.luca [user #64384]
commento del 10/05/2024 ore 16:05:39
Condivido appieno l'esempio che hai citato e soprattutto la tua frase finale. Non è una gara da vincere ma solo gusti da soddisfare. Ciao!
Rispondi
di TriAxisLover [user #39110]
commento del 14/08/2024 ore 17:53:53
Certo che per l'anniversario fare varianti anche a 24 frets non credo possa danneggiare la loro immagine, anzi...
A mio gusto personale i segnatasti neri oblunghi sul manico in acero sono bruttini assai...
Il negativo degli stessi sul palissandro invece mi sembra più gradevole, ma forse solo perchè a me il massimo è l'acero con segnatasti dot in madreperla
Rispondi
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